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Autore: eleanor89    06/10/2010    19 recensioni
Questa storia racconta dei Malandrini e di tutte le persone venute a contatto con loro a Hogwarts e negli anni successivi; tanti pezzi di vita che possono avere un significato importante nelle loro esistenze o essere episodi di normale quotidianità.
Avanti e indietro nel tempo, momenti di gioia e di dolore: ecco a voi una lunatica e pessimista Lily Evans, Un Frank Longbottom calmo e che non si lascia influenzare dai suoi pazzi amici, una Alice sportiva e dura, una Mary McDonald civettuola e allegra, e naturalmente Severus Snape, Regulus Black, i Lovegood, tutto l'Ordine della Fenice, compresi i magnifici Prewett, la spaventosa Dorcas, e tanti altri ancora.
Ultimo capitolo: Come Alice soprannominò James "Capitano": "James individua Alice da sola il giorno dopo Natale e pensa che avrebbe preferito non aver stampato sulla fronte il segno di una delle pantofole pelose di Remus, che Sirius gli ha lanciato quando ha ripreso a cantare. Le pantofole sono state trasfigurate da lui – ed è abbastanza sicuro che Remus le preferisca così – ed è ingiusto che siano state usate per tentare di stroncare la sua futura carriera."
Genere: Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans, Severus Piton | Coppie: James/Lily
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie '70's students.' Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
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Two different dreams, three different times [inizio settembre '78 – 31 luglio '80 – luglio '93]


Avevano appena letto la lettera che Mary aveva lasciato e nessuno di loro riusciva a credere alle sue parole.
Lily aveva pianto come non mai, tanto che James si era spaventato e l'aveva accompagnata subito a casa per occuparsene da solo; Alice era voluta uscire a farsi un giro e Frank l'aveva seguita, e non erano più rientrati.
Rimasti nell'appartamento della ragazza, perchè ormai era solo suo, Peter aveva preso il viso tra le mani e aveva cominciato a piangere. Remus aveva cercato Sirius con lo sguardo ma non lo aveva trovato, così si era seduto accanto all'altro amico, tentando di consolarlo. Il dolore che lo aveva colto dopo la morte di Mary si era attenuato in una sensazione di irrealtà che non aveva nessuna intenzione di rompere, ed erano cinque giorni che si comportava in modo freddamente educato con tutti.
Sirius si era alzato ed era tornato al proprio appartamento, improvvisamente vuoto e silenzioso come non era mai stato.
Non c'era un punto della stanza che non urlasse il nome di Mary: c'era ancora la padella sul fuoco dove aveva cotto le uova la mattina maledetta in cui si erano recati a Diagon Alley, sicuri come idioti che nulla sarebbe accaduto; c'era la sedia dove l'aveva lasciata, davanti al tavolo con lo schienale rivolto verso di esso, perchè quando Mary si metteva i jeans le piaceva sedersi inforcando la sedia come se fosse un cavallo, e nel bagno c'era una sua spazzola dimenticata lì e che non avrebbe preso mai più.
Soltanto il letto era stato sfiorato, da Sirius, e nelle lenzuola c'era ancora il suo profumo perchè malauguratamente ne aveva rovesciato una boccetta quella lontana mattina, dato che era rimasta per la notte e si era portata tutto dietro. Bastava attraversare la porta per sentire quell'aroma di frutta che era su tutti i suoi vestiti, così lui si accucciò sul letto, come aveva sempre fatto negli ultimi quattro giorni, inspirando profondamente e cercando lei tra le coltri, non riuscendo a non fissare la sua foto che teneva nel comodino davanti a quella di gruppo, la foto dove lei rideva di lui, irraggiungibile.
Per la prima volta sentì i morsi della fame; si rifiutava di sfiorare le cose che lei aveva toccato perchè questo avrebbe voluto dire cancellarla, così pensò di restare lì ad aspettare che gli passasse. Però se James fosse passato a trovarlo avrebbe potuto toccare qualcosa per convincerlo a mangiare, magari addirittura la padella stessa, quindi doveva dimostrargli che lo faceva già.
Sirius si alzò di malavoglia, pensando di ordinare qualcosa da buttare nella spazzatura per lasciare la confezione in bella vista, ma uscendo in salotto si fermò di botto. Sentì il sangue gelare nelle vene e fece qualche passo verso il divano, chinandosi e sollevando il cuscino: incastrato chissà come sotto di esso c'era uno dei nastrini di Mary, quello viola, che poco prima pendeva appena visibile tra il rosso del divano.
La sua mente corse in un istante a tutti i momenti in cui l'aveva visto con uno di quei nastrini, tutte quelle risate, quelle occhiatine maliziose, lei che veniva a trovare Remus in infermeria o che piangeva perchè non si sentiva una Gryffindor...
Sirius andò al mobiletto degli alcolici e tirò fuori del whisky, stringendo il nastro in mano mentre svitava il tappo e prendeva la bottiglia per il collo bevendovi direttamente. Sentì la gola bruciare ma continuò a bere per riempirsi lo stomaco e l'anima, prendendo un'altra bottiglia dopo quella appena finita e andando a sedersi accanto al divano.
C'era stata quella prima volta in cui l'aveva notata, coi capelli lunghissimi e l'aria estremamente timida, e poi lei c'era stata sempre anche tutti gli anni successivi ma preso com'era dai Malandrini non l'aveva mai calcolata. E poi al quinto anno, capelli corti e vocetta volutamente acuta che si faceva sentire per tutto il corridoio, risata continua e sguardo sicuro, un oceano di dolore dentro nascosto dietro l'aria civettuola.
E poi lo scherzo, Avery e Mulciber...
Mulciber.
L'aveva uccisa, semplicemente. L'aveva detto e l'aveva fatto, Mary lo sapeva e non importa cosa loro le avessero detto per incoraggiarla e tranquillizzarla, erano state parole al vento perchè nessuno era riuscito a proteggerla. Nel momento in cui Mulciber era comparso l'aveva uccisa senza trovare ostacoli.
Sirius lanciò la bottiglia di whisky contro il muro prima di ribaltare il tavolino, che andò a schiantarsi contro la poltrona spingendola a terra. Tirò un calcio al divano e corse verso la cucina, rovesciando tutte le bottiglie e i soprammobili nel camino e mandandoli a frantumarsi a terra, e una volta davanti ai fornelli tolse le padelle e le usò per colpirli come se questo potesse far loro male, urlando selvaggiamente per tentare di strapparsi via il dolore e mandando poi le padelle contro il frigo con un assordante rumore metallico.
«SIRIUS!» urlò James, spalancando la porta. Si era appena materializzato nel pianerottolo, infischiandosene della possibilità di esser visto dai babbani, quando aveva sentito il fracasso e le urla.
«VATTENE!» gridò Sirius con tanta forza da farsi male alla gola, cercando la bacchetta per chiudere la porta e scoprendo di averla lasciata altrove.
Normale: del resto era stato inutile anche quando si era trattato di salvare la donna che amava.
James si fermò sulla porta come se lo avesse colpito, guardando lo sfacelo intorno a sé.
«VATTENE!» urlò di nuovo Sirius e lui stesso non era sicuro di cos'altro stesse urlando, prima di tirare un pugno al marmo accanto ai fornelli. Voleva James accanto a sé e al tempo stesso lo voleva lontano, perchè lui non poteva capire, lui non aveva perso Lily...
«Sirius.» disse soltanto James, lasciando cadere le braccia che aveva sollevato, con un senso di impotenza terribile ad attanagliarlo come ormai faceva da giorni, vedendo Lily piangere senza poter far nulla se non tentare di essere forte per poterla accogliere tra le sue braccia. E vedere Sirius piangere era altrettanto terribile, sebbene non fossero i singhiozzi e gli strilli di Lily ma lacrime silenziose che gli solcavano il viso mentre si distruggeva la casa inutilmente.
Sirius si fermò col fiato corto, sedendosi con la schiena contro il frigo e affondando le dita tra i capelli, facendole passare per il viso reso ruvido dalla barba di quasi una settimana. Cercava aria ma non gli sembrava di trovarne e il suo stomaco minacciava di rigettare pasti inesistenti.
James fece qualche passo incerto verso di lui, accucciandoglisi accanto. Sirius non era sicuro di cosa stesse per dire, tutti i suoi pensieri si erano offuscati dopo la prima bottiglia di whisky e gli girava la testa, ma sapeva che James avrebbe capito anche senza parole perchè era il suo migliore amico, nonostante Lily fosse viva. E grazie al cielo lo era.
«Se fosse andata in America ora sarebbe viva.» disse alla fine, e in quel momento si rese conto che era vero. Ricordava ogni secondo della mattina del ventinove agosto, compreso il fatto che Lily aveva detto “andiamocene” e lui non aveva voluto, e lei aveva detto qualcosa come “se moriamo è colpa tua”. E Lily aveva ragione, come sempre, perchè Mary era morta per colpa sua più che di Mulciber, perchè lui non l'aveva lasciata andare, egoista bastardo di un Black, e perchè non si era preoccupato per lei sapendo che poteva essere in pericolo, decidendo di restare a Diagon Alley. James quel giorno aveva avuto dubbi come ogni fidanzato sano, perchè lui non aveva potuto essere normale?
«Non è detto e comunque era felice. Credo che se Mary fosse andata in America non sarebbe mai stata felice perchè ti amava quanto io amo Lily.»
«Non lo puoi sapere.» sussurrò Sirius.
«Me l'aveva detto lei.»
Sirius alzò la testa di scatto, procurandosi una strana fitta dietro gli occhi e guardando il suo migliore amico e fratello, che aveva gli occhi lucidi.
«Me lo aveva detto lei a Hogwarts, facendomi giurare di non dirtelo, che ti ama quanto io ho amato Lily, e sai che io non potrei vivere senza di lei, la sposerò un giorno. Se tu avessi lasciato andare Mary lei avrebbe vissuto una vita a metà.»
«O avrebbe vissuto novant'anni con un altro uomo.» ribatté Sirius, con una punta di gelosia. Si fece ribrezzo da solo, trovandosi geloso e possessivo anche in un momento così sbagliato.
«Non sarebbe stata felice, Sirius. Ti prego, credimi. Vorrei solo... che tu potessi vedere le cose come le vedo io.»
«No.» disse Sirius.
«No?» ripeté James.
«No. Lasciami in pace.» ringhiò, alzandosi in piedi e barcollando prima di ritrovare l'equilibrio, «Tu sposerai Lily, tu sarai felice! Non puoi capire cosa sto provando, nessuno di voi può! Nessuno di voi ha perso la persona che ama! Siete tutti disgustosamente felici e pensate già ad andare avanti... solo Lily può capire ciò che provo! L'hai vista, no? Tu no, tu hai lei, perciò non voglio vederti! Non odiarmi, o odiami, ma voglio che esci di qui, non voglio vederti!»
Non fece caso all'espressione sbalordita, e ferita e in imbarazzo, di James, e si fiondò in camera da letto per gettarsi di nuovo tra le coperte. Non lo sentì neanche uscire di casa, e cadde in un sonno agitato che poi si rivelò essere portatore di un sogno che non avrebbe più scordato, dove Mary lo aspettava nel loro appartamento, cresciuta di qualche anno.
Aveva i capelli lunghi come quando l'aveva vista la prima volta, sino alla vita, con dei fiocchetti rossi ai lati della testa, e la sua espressione era un po' più dolce del solito. Aveva un grembiule con scritto “bacia la cuoca” sporco di farina e sotto di questo una veste da strega celeste.
«Bentornato, tesoro, hai sconfitto qualche drago?» lo accolse sorridendo.
«Dipende da quanto consideri dragonesco Prongs che russa sulla scrivania. Retrocessi al lavoro d'ufficio per punizione, manco avessi come superiore la McGonagall!» esclamò lui, scoppiando a ridere. Poi si fermò, turbato. «Ma tu... tu non eri...»
«Cosa?» domandò lei, andando a dargli un bacio in segno di saluto, «E vai a salutare i bambini, ti stavano aspettando per raccontarti cos'hanno combinato oggi con zio Remus e con la tua cuginetta.»
«Chi? Cosa? Oh, sì, certo.» disse subito, scacciando il senso di irrealtà a quelle parole, «Tu stai bene, vero?»
Mary rise: «E come dovrei stare?»
«Oi, Padfoot.» lo salutarono James e Lily dal soggiorno, spaparanzati sul suo divano per guardare il televisore, «Le nostre pesti sono con le tue. A tuo rischio e pericolo.»
«Dov'è Pe...» cominciò, prima di tornare a guardare Mary, che stava impastando qualcosa, di nuovo trovando strano averli lì.
«Remus fa il baby sitter?» domandò Frank, affacciandosi all'ingresso con Alice. Entrambi sembravano in qualche modo strani a Sirius, «Abbiamo giusto due mocciosetti da lasciargli anche noi...»
«Sì, mandateli da lui, c'è Dora a dargli una mano.» rispose Mary.
«Se le coltiva sin da piccole, eh?» commentò Frank, ridendo e dando una manata sulla spalla di Sirius, «Guarda che bel cielo...»
«Già.» confermò Alice, scartando intanto una caramella.
Sirius era sul punto di dire che non c'era nessun cielo ma soltanto il soffitto, che vedevano cose che non c'erano, quando fu distratto dalla voce di James che lo chiamava: «CORRI, SIRIUS!»
«SIRIUS!» urlò nello stesso momento Lily, uno strillo agghiacciante e terrorizzato.
Sirius voltò giusto in tempo per vedere che non c'era più nessuno, tranne Mary che continuava tranquillamente ad impastare, e corse verso una parete, che era fatta di vetro e dava su Londra, guardando di sotto per cercarli, ma vide soltanto la strada vuota ad eccezione della sua moto parcheggiata sul marciapiede e di alcuni oggetti arancioni e brillanti che non riusciva a riconoscere da quella distanza.
«James? Lily?» chiamò, voltandosi verso Mary con aria interrogativa.
Lei smise di impastare e lo guardò senza sorridere.
«Mi dispiace.»
Sirius non sapeva perché ma a queste parole sentì di avere la pelle d'oca.
«Ti amo.» disse stupidamente e Mary annuì.
«Ti amo anche io.»
«C'è freddo.» osservò Sirius, con irragionevole panico all'idea appena un soffio di aria gelida lo colpì, «C'è terribilmente freddo, dobbiamo accendere il riscaldamento.»
«Come premio dovrei portarti al mare.» disse Mary.
«Ah sì?» replicò lui sorpreso.
«O tra la sabbia.»
«Mi farebbe piacere un po' di sabbia e mare ora, c'è troppo freddo qui.»
«Dovresti guardare bene in mezzo alla sabbia, Sirius. Cerca il premio e guarda con attenzione. Solo tu potrai vederlo. Mi hai capita?»
«No.» disse subito lui.
Mary scosse la testa, «L'importante è che ti ricordi delle mie parole.» decretò, porgendogli poi un giornale, «Vuoi fare un po' di cruciverba? Sono ottimi contro la noia più grigia.»
Sirius si svegliò di colpo.
Aveva ancora in mente il discorso finale privo di senso, ma poi la sua mente si soffermò sull'immagine di una Mary sposata con lui, madre, moglie, adulta, felice.
Voleva rifare quel sogno.
Tentò di riaddormentarsi con quei pensieri ma si svegliò dopo mezzora senza ricordare nulla, e prese a pugni il materasso con rabbia. Non potevano portargliela via anche dalla testa, non ora che era così vicino a riaverla.

E Mary MacDonald stava impastando qualcosa, con dei capelli stranamente lunghi tenuti indietro da due nastri rossi, una veste celeste e l'aria concentrata. Era strano vederla così all'improvviso, anche se non riusciva a ricordare cosa ci fosse di tanto curioso.
«Tu non mi sei mai piaciuto.» esordì lei come se nulla fosse, e la sua voce non era acuta come ricordava, «E hai fatto una cazzata enorme. Ma anche io ho sbagliato, giudicandoti troppo presto, e perlomeno tu puoi ancora aggiustare le cose. Non del tutto, in realtà.»
«Questo è uno dei discorsi sconclusionati di cui sinceramente potevo continuare a fare a meno.»
«Severus.» disse lei, alzando lo sguardo su di lui con aria enormemente dispiaciuta, «Mi dispiace così tanto.»
«Per cosa?» domandò lui, sospettoso, «E non ti ho dato il permesso di chiamarmi-»
«Quando la finirai di essere sempre così sulle tue?» si intromise una terza voce. Era Regulus, fradicio.
«Non posso credere che sia tu a dirmelo, ipocrita.» sbottò Severus, inarcando le sopracciglia. «E cos'hai fatto, sei caduto nella vasca da bagno?»
«Qualcosa del genere.» rispose Regulus, beffardo, «Piena di paperelle affamate.»
«Cosa? Oh, non mi interessa, Black. Ti stanno cercando tutti da settimane, l'Oscuro Signore comincia a pensare che...» si interruppe, rendendosi conto di aver parlato liberamente davanti all'amica di Lily. Ma lei sembrava serena, o meglio, non toccata dall'argomento, dato che la sua espressione era comunque infelice.
«Mi dispiace tanto.» ripeté Mary, «Non posso aiutarti.»
«Non ho bisogno del tuo aiuto.» ribatté lui freddamente.
«E invece sì.» lo sorprese Regulus, «Ma non possiamo dartelo. Non quello che tu vorresti. Però devi ricordarti una cosa, Severus. Tu sei un esperto occlumante, dovresti riuscire a controllare le informazioni anche nei tuoi sogni, no? Stiparle in qualche cassetto della tua memoria o qualcosa del genere...»
«Sogni.» ripeté Severus, «Tu sei morto, vero?»
«Sì.»
«E così Mary MacDonald.»
«Sì.» disse lei.
«E io sto solo sognando.» terminò.
«Non vuol dire nulla.» disse Regulus, «Devi fare una cosa molto importante e devi memorizzare queste parole.»
Severus annuì automaticamente.
«Devi chiedere a Voldemort di risparmiare la madre del bambino, prima di andare da Dumbledore.» disse Regulus lentamente, «Mi hai capito? E non permettergli di leggere questo ricordo dalla tua mente, ovviamente.»
«Quale madre?»
«Lo capirai.» rispose Mary MacDonald, «Cercherai così tanto una soluzione da ricordarti di noi e capirai.»
Severus sbuffò, «Tutto questo non è reale.»
«Perché non dovrebbe?»
«Perché sto sognando!» rispose lui con impazienza, «Fatemi svegliare!»
«E da quando in qua i sogni non possono essere reali?» domandò Regulus, di nuovo beffardo, «Sei un mago così bigotto?»
«Scusami?» sibilò lui.
«Litigate come Sirius e Remus.» osservò Mary.
«Non paragonarci a loro!» esclamò Severus, disgustato.
«Noi siamo meglio.» convenne Regulus, ma stavolta suonò malinconico, «Lo saremmo stati.»
«Severus Snape.» commentò Mary, sorridendogli appena, «L'uomo più coraggioso.»
«Per essere compagno di questo individuo ci vuole più che coraggio...» cominciò Severus, prima di aprire gli occhi e trovarsi al buio della propria stanza. E sapere indubitabilmente che quello che poteva essere considerato il suo unico vero amico era morto.

«Soltanto cinque persone mi hanno sfidato per ben tre volte sopravvivendo con sfacciata fortuna, e di queste, quattro hanno formato due coppie e una è rimasta sola. Ci sono due bambini a cui la Profezia potrebbe riferirsi e credo di sapere esattamente quale dei due sia il cosiddetto prescelto.»
«Chi dobbiamo cercare, mio Signore?» domandò Bellatrix, al fianco di Snape. Erano stati convocati soltanto i più fedeli per quel breve discorso.
«Voi non dovete cercare nessuno, Bellatrix, perchè ora mi è giunto un... chiamiamolo aiuto inaspettato.» la voce di Voldemort era intrisa di malvagia gioia, «Una piccola spia che mi porterà direttamente da lui, ma ho bisogno che eliminiate gli altri nel frattempo: i Bones, i McKinnon e Caradoc Deaborn, in modo che finalmente non avrò altri ostacoli. Io mi occuperò di persona di Dorcas Meadowes, dato che ha osato contrastarmi tre volte.»
«Tutto ciò che desidera, mio Signore.»
Snape chinò il capo con rispetto, cercando di non badare al tono disgustoso della Mangiamorte.
«È nato oggi, proprio al termine del settimo mese... Harry Potter. Non dovete avvicinarvi a lui, me ne occuperò io.»
Harry Potter.
Lily.
Severus era grato di aver chinato la testa perché non sarebbe mai riuscito a nascondere le sue emozioni, anzi, era fortunato a non essere crollato a terra.
Era impensabile, impossibile: doveva chiedere aiuto, perché Voldemort l'avrebbe uccisa senza neanche guardarla, doveva tornare dall'altra parte della barricata, anche dare la sua vita, chiedere aiuto in cambio di qualsiasi cosa...
Devi chiedere a Voldemort...”
La sua mente, lavorando velocissima per una soluzione, giunse alla voce di Regulus. Un vecchio sogno che non aveva mai del tutto dimenticato senza sapersi spiegare il perché.
«Sarà difficile trovarli, sono tutti nascosti come vermi.» commentò Rabastan.
«Sono vermi.» ribatté Rodolphus, «Li scoveremo tutti, mio Signore.»
«Certamente. Ora andate.»
...di risparmiare la madre del bambino...”
«Mio Signore.» disse Severus, «Potrei chiedervi una parola?»
Tutti i Mangiamorte puntarono gli occhi su di lui, ma Voldemort li scacciò con un solo imperioso gesto della mano.
«Di cosa vuoi parlarmi, Severus?»
«Mio Signore, se posso osare... ricordarvi che la Profezia vi era stata riferita da me...»
«Come potrei dimenticarlo?» lo interruppe lui, «Un servo fedele e disinteressato
«Sì, naturalmente era un atto disinteressato, tuttavia volevate concedermi una ricompensa...»
«E sei venuto a riscuotere.» lo interruppe ancora Voldemort, e gli occhi gli si accesero di interesse, «Cosa mai potrebbe volere Severus Snape?»
«Mio Signore... Che fine faranno i genitori del bambino?»
Voldemort rise senza divertimento: «Che domanda è questa? Devono morire come tutti coloro che osano opporsi a me. Sei forse... affezionato a loro?»
«Vorrei poter essere io colui che punterà la bacchetta contro James Potter, lui merita la morte più di chiunque altro al mondo.» si affrettò a rispondere, «E tuttavia... se fosse possibile, io... vorrei poter avere Lily Potter per me, viva
«Lily Potter?» ripeté Voldemort, «Non è la moglie sanguesporco
«Sì, mio Signore, e tuttavia è... un capriccio che ho sempre desiderato togliermi. È stata presente nel mio passato e non ho mai potuto... averla per me.»
«Lussuria. Non avrei mai pensato che tu ne fossi preda.» ribatté lui con scherno, «Proprio una lurida babbana? Se mi avessi chiesto la madre dell'altro bambino, una purosangue...»
«Me ne rendo conto, mio Signore. Però è la sanguesporco la donna che desidererei poter piegare, se voi me lo concederete.»
«E sia.» disse Voldemort, «Se lei non mi creerà problemi potrai averla, del resto ti avevo promesso una ricompensa, non sia mai che lord Voldemort non mantenga la sua parola.»
Il suo tono si era fatto ancora più beffardo.
Non lo farà, pensò disperatamente Severus, mantenendo una maschera distaccata mentre lo salutava e sperando che lui non potesse udire i battiti accelerati del suo cuore, la ucciderà!
Come gli era potuto venire in mente di chiedere all'Oscuro Signore di risparmiarla? Era una pazzia! Colpa di uno stupido sogno inutile, la disperazione gli aveva fatto tentare persino quella sciocchezza che non avrebbe portato a nulla di buono...
Doveva chiedere aiuto a qualcuno... ma l'unica persona che gli veniva in mente, quella da cui sarebbe dovuto andare fin dall'inizio...
... prima di andare da Dumbledore.”

Il ministro Caramell era maledettamente noioso e Sirius non aveva alcun interesse nel parlare con lui. Cosa doveva dirgli, che era tutto un errore? Non gli avrebbero mai creduto e ad ogni modo era solo colpa sua se James e Lily erano morti, se chiunque avesse amato era morto.
Voleva soltanto che lui se ne andasse per poter tornare ad avere le allucinazioni e a sentire le loro voci, e tutto quel tempo perso lo stava solo annoiando a morte.
Gli cadde l'occhio sulle mani del ministro che stringeva un giornale.
Vuoi fare un po' di cruciverba? Sono ottimi contro la noia più grigia.”
Chi gliel'aveva detto? Forse Lily, non riusciva a ricordarlo bene, ma doveva essere lei.
«Posso avere il giornale? Mi mancano i cruciverba.»
«Cosa? Oh, certo, certamente...» bofonchiò Caramell, evidentemente colto di sorpresa, lanciandoglielo. Sirius lo afferrò con una mano.
«Abbiamo finito?»
«Io... immagino...»
Alla fine il ministro si allontanò di fretta e lui scorse le pagine, afferrando la penna che cadde da mezzo al giornale. Lesse velocemente i titoli che gli passavano sotto gli occhi.
IMPIEGATO DEL MINISTERO DELLA MAGIA VINCE IL PRIMO PREMIO.
Come premio dovrei portarti al mare.”
Non era Lily, era Mary. Quando l'aveva detto? Erano mai andati al mare assieme? I ricordi di Sirius ormai non erano più attendibili, un miscuglio di desideri, rimorsi e incubi, un raccontarsi ciò che era accaduto fino a cambiarlo.
O tra la sabbia. Dovresti guardare bene in mezzo alla sabbia, Sirius. Cerca il premio e guarda con attenzione. Solo tu potrai vederlo. Mi hai capita?”
Sirius aprì la pagina con quelle parole in mente e si fermò a guardare le immagine: la famiglia era in Egitto, la foto in bianco e nero.
«Che diavolo vuoi che cerchi in mezzo alla sabbia?» domandò alla cella vuota, scorrendo gli occhi sui membri della famiglia.
Solo tu potrai vederlo.”
Lesse l'articolo e vide che cinque dei ragazzi Weasley andavano a scuola. Forse uno di loro era coetaneo o amico di...
Guarda con attenzione”.
Sulla spalla del ragazzino più piccolo, un topo.
Un topo con una zampa in meno.
Lui.




«È a Hogwarts!»






Io dal primo momento ho immaginato Sirius così dopo la morte di Mary, che tra l'altro non dovrebbe mai dire “prometto che non ti succederà nulla” o “almeno lei-lui è vivo” perché porta una sfortuna maledetta... l'ha detto a chiunque abbia perso.
Era molto fantasy questo capitolo, me ne rendo conto, infatti il sogno inizialmente non era previsto, però poi sarà stato leggere del vecchio Albus nella mente di Harry post-mortem, o degli spiriti richiamati dalla pietra... o anche solo voler permettere a Regulus di salutare Snape...
Tra l'altro ci sono diversi riferimenti al futuro che Sirius e Severus non possono capire, al futuro e al passato (Paperelle affamate che non sono esattamente paperelle, povero Reg). Mi chiedo chi sia riuscito a notarli tutti dato che penso fossero comprensibili più che altro a me.
Si parla di figli al plurale per i Potter e i Longbottom e per i “Black”, perché inizialmente era il futuro con Mary viva. Dopo purtroppo le cose vanno come devono andare.
Severus invece non vede neppure il futuro che gli piacerebbe conoscere, riceve solo un buon consiglio...
E vabbé, nient'altro da dire. Alla prossima “Cat-fight [fine aprile 7°]”. E non siate troppo critiche con le ragazze, ricordate che se la gente impazzisce già per i GUFO, per i MAGO è proprio la fine e persino Remus, calmo calmo, stende Regulus in un incontro di boxe XD



 carota [Contatta] Segnala violazione
 04/10/10, ore 21:33 - Capitolo 72: Semplicemente una lunga giornata.

Esami maledetti, da adesso son piena e dovevo proprio fermarmi con gli aggiornamenti! Tra l'altro se riesco a far “bastare” gli ultimi otto-nove capitoli pronti fino al mese prossimo poi di sicuro avrò il tempo di scriverne nuovi, quindi mi tocca rallentare! Stavo soffrendo anche io, non credere, mi sono abituata alle recensioni e al chiacchierare così XD
Sai che non avevo pensato a quanto potesse essere strano vedere Mary con un altro? Ma del resto il patatrack con Remus è successo a fine gennaio-febbraio e da lì poi lei ha capito che feriva la gente e ha smesso di uscire con la gente a caso, prima di gennaio però no XD

 malandrina4ever [Contatta] Segnala violazione
 04/10/10, ore 21:18 - Capitolo 72: Semplicemente una lunga giornata.
È comunque bellissimo rivederti, ricorda che sono una tua fan T_T
Penserò te come rapita dagli alieni.
E lol per il non partirò XD Sono “felice” di essere riuscita a farti piangere e grazie per tutto!

 Nymphy Lupin [Contatta] Segnala violazione
 04/10/10, ore 21:13 - Capitolo 72: Semplicemente una lunga giornata.
Ho sempre pensato che Augusta fosse ugualmente severa con Frank anche se in modo meno sofferente perché ancora aveva, appunto, Frank con sé, e che solo dopo averlo visto Auror e soprattutto dopo il modo in cui è “finito”, abbia completamente cambiato atteggiamento!
Sì, James sa anche da solo di essere una lagna, figurati, ma gli amici hanno gli anticorpi e c'è Sirius che ci ride sopra e fa ridere tutti XD però quella della mazza da battitore mi dà qualche idea, eh XD
Come sarebbe una gomma letale? E questi momenti alla McGiver dei maghi? XD

 Lu_Pin [Contatta] Segnala violazione
 04/10/10, ore 20:42 - Capitolo 72: Semplicemente una lunga giornata.

Ma dai, pensavo ti avrebbe più che altro annoiata perché era “tranquillo” XD sono felice che ti piacciano tanti dei miei capitoli! E sì, per Lily è stata un po' la molla finale, anche se c'è da dire che già negli anni prima era per forza costretta a pensare a lui, nel sesto era intrigata, a fine sesto era intenerita e ora... è in fase rifiuto inconsapevole XD Sirius faceva ridere davvero, ma immaginavo anche gli altri a tavola tesissimi tranne Mary che non ha notato niente XD
Frank piace anche a me nel suo non essere portatore di qualità eclatanti ma semplicemente una roccia che ogni tanto ha momenti di pazzia XD




 fri rapace [Contatta] Segnala violazione
 04/10/10, ore 22:02 - Capitolo 72: Semplicemente una lunga giornata.

Un giorno quando avrai tempo mi dirai a quali argomenti ti riferivi! Grazie come sempre per l'IC, non sai quanto mi renda felice, e capisco il ridurre il tempo davanti al pc, ormai un sacco di persone che conosco se ne stanno distanziando!

 RF09 [Contatta] Segnala violazione
 05/10/10, ore 20:43 - Capitolo 72: Semplicemente una lunga giornata.
In che senso preferivi la fine all'inizio? Perché era solo una giornata a Hogwarts ed eri abituata ormai al dramma continuo oppure perché era scritto in modo che non ti piaceva?
Adoro scrivere al buio! È proprio tipico di chi divide le stanze, le immagino tutti in posizioni diverse tra l'altro, James inevitabilmente che guarda verso l'alto ad esempio e Sirius che se ne sta di lato e lo cerca con lo sguardo pur non potendolo vedere... E poi dai, esce sempre fuori il meglio XD
Stebbins era anche nel ricordo di Snape, nominato dal professore perchè ha continuato a scrivere quando il tempo era ormai scaduto XD
 Gixi [Contatta] Segnala violazione
 05/10/10, ore 15:14 - Capitolo 72: Semplicemente una lunga giornata.
Frank arrabbiato se la prende pure col povero Edgar, c'è da dire che a pensarci bene Edgar se le becca sempre XD Sono tutti molto isterici per via degli esami, non dimenticarlo, o almeno quelli che sono meno sicuri di sé rispetto a James e Sirius!
Grazie mille per tutto e sì, ci tengo ai particolari, a tutte le cose che rendono uniche le frasi dei personaggi, fosse anche solo far ripetere “diavolo” a Sirius, fargli usare quasi sempre i soprannomi e tic simili XD

 leilah lent [Contatta] Segnala violazione
 05/10/10, ore 12:24 - Capitolo 72: Semplicemente una lunga giornata.
A me capitano sempre periodi di nulla seguiti da giornate tutte così, sai? XD sono felice che ti sia piaciuto e ti compatisco per la scuola! 



 Alohomora [Contatta] Segnala violazione
 05/10/10, ore 10:28 - Capitolo 72: Semplicemente una lunga giornata.
Come ci si potrebbe annoiare? XD
Povera Jennifer, le auguro il meglio XD



   
 
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