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Autore: Dream__    07/10/2010    3 recensioni
Camilla ha 17 anni e si trasferisce temporaneamente negli Stati Uniti.
Lì inizierà una nuova vita, avrà una nuova famiglia e finalmente realizzerà uno dei suoi vecchi sogni nel cassetto
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nick Jonas, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa storia è puramente inventata e niente di questo è reale(magari lo fosse!), i caratteri dei personaggi probabilmente non rispecchiano la realtà e i riferimenti sono puramente casuali. 
Buona lettura!!!
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-Mamma, non voglio, per favore! dissi con tono lagnoso
-Cami, no! Sei stata tu a decidere, sei tu che l'hai voluto!
-Per favore!
-Te l'ho già detto: NO!
-Sei capace di dire solo questo? brontolai
-A quanto pare sì e tu smettila di fare quegli occhi da cucciolo, sai che non funzionano! Adesso vai...
-Un'ultima cosa! dissi sedendomi sulla valigia
-Cosa?! domandò mia mamma esasperata
-Un abbraccio!
-Prima spostati, dai fastidio con quella valigia!
Mi alzai e spostai il bagaglio in un angolo, poi, abbracciai mia mamma
-Mi mancherai...
-Cami, non parti per la guerra e nemmeno per una spedizione al polo nord! vai solo negli Stati Uniti a studiare!
-Però è lontano.
"I passeggeri del volo AN 1609 per Los Angeles sono attesi all'imbarco!" gracchiò una voce.
-Ti voglio bene Cami! disse mamma stringendomi forte
-Anche io. Ti chiamo quando arrivo, va bene? Mi mancherai tantissimo...
-Tu mancherai molto a noi, vorrei sapere con chi discuterà tuo fratello per i prossimi 9 mesi!
-Ahaha, salutamelo. Ciao mamy.
Afferrai la valigia e mi incamminai verso l'area degli imbarchi ma, quando mi voltai mia mamma era ormai un piccolo puntino in mezzo alla folla; mostrai i miei documenti e mi avvia al pulmino che ci avrebbe portati all'aereo.
"Wow, la prima volta che viaggio da sola e soprattutto sarò sola per i prossimi 9 mesi, sarò una semi-orfana" pensai.
Arrivammo all'aereo e ognuno si sedette nei posti scritti sui biglietti, guardai il mio: A16, bene, almeno era vicino al finestrino! Sistemai la borsa sotto al sedile per averla a portata di mano e aspettai di vedere i "miei compagni di viaggio".
Qualche minuto dopo arrivò un ragazzo, probabilmente aveva qualche anno in più di me. Non mi salutò e io non lo salutai, avrei avuto modo di parlarci durante il viaggio. Sentii i portelloni chiudersi e le hostess iniziarono i soliti discorsi su come allacciare le cinture e cose varie, era così monotono però il viaggio in aereo...erano 16 anni che viaggiavo, dall'Australia al Nord America eppure le cose erano sempre le stesse!!
Finalmente si decollò e, dopo una ventina di minuti iniziai già ad annoiarmi; presi un libro da leggere ma, dopo una trentina di pagine lo richiusi, allora ascoltai l'ipod e, casualmente iniziò When you look me in the eyes, pensai a quella canzone che mi portò indietro nel tempo, a 2 anni prima...

Era il 3 novembre e aspettavo con ansia l'inizio del loro concerto, ero fuori dal palasport con Benedetta, la mia migliore amica, e, a un certo punto vediamo saltar fuori quei 3 angeli! Subito mi sembra un sogno ma, appena Joe si avvicina gli chiedo un autografo e subito dopo anche a Nick e Kevin, Benny prende la macchina fotografica e ci scatta una foto:Kevin, Nick, Io e Joe! Purtroppo o per fortuna erano cambiate molte cose, ad esempio andai ad un altro loro concerto ma, dopo qualche mese inizia a capire che dovevo smetterla di assillare tutti con questa storia, i Jonas Brothers erano sempre nei miei pensieri, in 9 discorsi su 10 loro erano i protagonisti e, su consiglio di mio fratello e mia mamma, lasciai quel mondo. Tolsi i poster, ritirai i loro libri in uno degli scaffali più alti del mio armadio ed eliminai centinaia di loro foto dal computer, l'unica rimasta era quella del concerto.
Certo, non era stato facile però ero felice del risultato...quando ascoltavo una loro canzone non mi veniva più da piangere o fantasticare, la ascoltavo e basta. Caspita, non mi facevo così saggia!
Non ero mai stata una persona con i piedi per terra, ero Camilla! Il mio nome veniva usato dai miei amici come aggettivo, loro dicevo a una persona che era una Camilla solo perchè viveva nel suo mondo, viveva di sogni!
Guardai l'orologio: erano passate solo 3 ore da quando era iniziato il decollo?
-Noioso vero?
Mi girai, era stato il ragazzo vicino a me.
-Già, molto! risposi
-Ormai ci sono abituato, studio a Los Angeles da 3 anni e almeno 1 volta ogni 3 mesi torno a Milano dai miei genitori!
-Wow, cosa studi?
-Regia, è sempre stato il mio sogno! E tu?
-Io vado a L.A per migliorare il mio inglese!
-Ah, ma non è più vicina l'Inghilterra?
-Certo, ma frequento un liceo linguistico e a Londra o dintorni ci sono stata già parecchie volte. Rimango qui 9 mesi.
-All'inizio non è facile, la prima settimana vorresti suicidarti, la seconda inizia a ragionare se non impazzisci prima, la terza vedi l'aspetto positivo: sei nella città degli angeli dove i sogni diventano realtà!
-Molto incoraggiante. Risposi con tono sarcastico
-Guarda, lo scorso anno ho fatto un film sulla storia di L.A...se vuoi puoi guardarlo. Disse porgendomi il computer portatile
-Grazie, molto volentieri! Io sono Camilla!
-Piacere, Marco!
Dopo questa breve presentazione guardammo il film e mi tenne impegnata per un'altra ora e poi iniziammo a chiacchierare! Il tempo, fortunatamente, volò e a un certo punto una ragazza annunciò la fase di atterraggio.
Le ruote dell'aereo toccarono terra e Marco mi disse:
-Benvenuta a El Pueblo de la Iglesia de Nuestra Señora la Reina de Los Angeles de Porciúncola.
Lo guardai e sorrisi, Los Angeles era molto più corto!
Qualche minuto dopo tutti i passeggeri scesero e salutai il mio compagno di viaggio.
-Ciao Marco, grazie di tutto!
-Figurati Camilla, è stato un piacere! Se hai bisogno, chiamami pure al numero che ti ho dato prima!
Bene, da che parte dovevo andare? Dove ritiravo la mia valigia? Oddio, come avrei fatto a trovare la mia "famiglia" americana? Non sapevo che faccia avevano e quindi? Povera me...adesso cosa faccio! Mi avviai subito verso il banco informazioni e inizia a parlare, il mio inglese non era perfetto, ma me la cavai abbastanza bene, la ragazza oltre il banco mi sorrise e mi accompagnò al nastro dei bagagli in arrivo da Milano e mi disse che la famiglia mi avrebbe aspettata fuori, se avevo bisogno di chiamarla. Tutta orgogliosa di me stessa aspettai la valigia...10 minuti, 20 minuti, 30 minuti...magari l'avevano persa! Ormai non c
'era più nessuno, solo io. Questa è veramente sfortuna!!!! Non arrivavano più valigie, così andai nel nastro vicino...eccola lì!! Mi fiondai in avanti e l'afferrai per il manico, al volo! La trascinai dietro di me e uscii dalle porte scorrevoli. E adesso?


L'angolo di Dream__
Ciao a tutti, questa è la mia prima FF, e spero proprio che vi piaccia.
L'inizio non è perfetto a mio avviso, ma sto lavorando e perfezionando i capitoli successivi. 
Spero di riuscire a postare una volta a settimana ma non ve lo garantisco!!
Sappiate che le recensioni sono sempre ben accettate e vi risponderò, non preoccupatevi!
Con affetto
Dream__


  
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