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Autore: STACY    08/10/2010    5 recensioni
- finalmente poteva toccare con mano quel prezioso zaffiro... -
Doveva fare in fretta, qualcuno poteva acorgersi di lui.
La lucina azzurra, quasi fluorescente, che emanava il gioiello sembrava perfetta.
Forse questa volta l'aveva trovata.
con mani tremanti alzò la pietra sopra la sua testa facendola risplendere sotto la luce fioca del lampione...
Poteva vedere la sua trasparenza...
- MERDA!-
sasu/naru of course ma non spinta...almeno per ora...
P.s. credetemi l'identità di Kyo non è così scontata come sembra...
.°..o0O FINALE ON LINE O0o..°.
Genere: Mistero, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sabaku no Gaara , Sakura Haruno, Sasuke Uchiha, Tsunade
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
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Ringrazio di cuore:
yukochan
quistisù18
shi_angel
 
 
vi lascio al capitolo
  HO LITIGATO CON IL CODICE HTML NON RIESCO A FARLO IN MANIERA PIù DECENTE METTE SPAZI A CACCHIO MA SPERO NON INFLUISCA CON LA LETTURA! SE SI DITEMENTLO CHE VEDO DI FARE QUALCOSA!
 

 
 
 
 
Kabuto se ne stava tranquillo a fumare una sigaretta poggiato di spalle al muro che dava su un vicoletto buio, non lontano dalla sede centrale di una famosa industria automobilistica che contava numerose filiali sparse in tutto il mondo.
Kabuto  trovava qui molti dei suoi “soci” interessati a qualche scambio proficuo di informazioni per poter permettere il passaggio di qualche camion che non trasportava solamente pezzi di automobili, o permettere a qualche autista non proprio in regola l’ingresso in Giappone.
Piccoli favori insomma, niente che comportasse un suo impegno in prima persona, lui non era tipo da sporcarsi le mani. Al massimo i suoi sforzi erano rivolti nel passare le informazioni a chi di dovere e sviare l’attenzione dei suoi colleghi al momento giusto.
Ma le sue regole erano chiare, non si sarebbe mai intromesso in prima persona in uno di quegli “affari”
Peccato che quella sera aveva mandato a puttane proprio quella regola!
Non solo aveva partecipato attivamente al rapimento di Sakura ma adesso si ritrovava a fare la guardia ad un ragazzino e ad un suo quasi collega in attesa del loro risveglio.
Se solo pensava al mega guaio in cui si era cacciato questa volta non poteva diventava nervoso a livelli assurdi.
Gettò la sigaretta a metà resosi conto del sapore amarognolo del tabacco che gli impregnava la lingua, ma era consapevole che di li a poco ne avrebbe accesa un'altra.
Aveva rapito Sakura, quello era stato orribile.
Aveva dovuto agire non solo in prima persona ma addirittura a volto scoperto per avvicinarla e poi tramortirla. Non che si preoccupasse troppo della ragazzina in se ma quanto del fatto che quella ragazzina era la figlia del suo capo.
Ma perché diavolo ci era dovuto andare lui?
Quando aveva ricontattato Orochimaru sperava in un guadagno facile e veloce e soprattutto consistente.
E Orochimaru alla notizia della somiglianza di quel ragazzino con un tale di qualche anno prima era sembrato raggiante e gli aveva promesso tutto quello che voleva.  Avrebbe dovuto subito che c’era un inganno, Orochimaru non era persona a cui potevi dire di no.
Aveva preteso di poter avvicinare quella ragazzina e poi aveva preteso, senza possibilità di replica, che fosse lui a doversi occupare di quella parte del piano.
Come già detto Orochimaru pagava bene ma non accettava un no come risposta.
Sospirò indeciso se continuare a stare ed accendersi un'altra sigaretta o provare a chiamare quegli idioti che erano di guardia nel deposito, per sapere se c’erano novità.
Si era cacciato in un a brutta situazione.
Se mai si fosse risolta in positivo non avrebbe potuto uscirne senza fornire spiegazioni.
Sperava solo che Orochimaru ammazzasse Sakura, cosi non poteva più riconoscerla …
Mentre aveva deciso di prendere il cellulare in mano sentì un verso dolorante provenire alle sue spalle .
Rimise velocemente il cellulare in tasca, poteva essere benissimo un ladruncolo che voleva guadagnarsi la serata.
Vide invece una sagoma barcollare verso di lui, tenendosi una mano alla testa, una chioma di capelli rossi e dei vestiti in condizioni pessime.
Era indeciso se accorrere ad aiutarlo ( perche mai sporcarsi senza tornaconto?) o far finta di non averlo visto.
Il giovane (adesso che si stava avvicinando e poteva vederlo meglio poteva dire con certezza che era un ragazzo) barcollò ancora verso di lui e alzo il volto mostrando due occhi vacui di un colore chiarissimo. Sembrava alquanto smarrito e, si teneva la testa, probabilmente aveva avuto un colpo da qualche delinquente, i jeans erano stappati sulle ginocchia e semi aperti mentre la camicia era completamente sbottonata.
Non ci voleva molto a capire cosa fosse successo ad un ragazzo cosi carino che girava solo a quell’ora della notte, o almeno cosa stava per succedere visto che il ragazzo sembrava essere scappato via.
Visto la situazione lo stress accumulato forse poteva…. Si era già compromesso troppo in questa giornata doveva davvero rischiare?
Intanto il ragazzo pareva averlo visto.

 

  • Chi…chi sei ? – disse impaurito strizzando gli occhi. Evidentemente la botta in testa che aveva preso era stata più forte del previsto.
  • Sono un agente  - rispose avvicinandosi e sfruttando il fatto di indossare la divisa di ordinanza.

il ragazzo si avvicinò di corsa inciampando nei propri pantaloni che continuavano a scendere lasciando scoperte sempre più ampie porzioni di pelle e finendo quasi addosso all’albino.
Kabuto lo afferrò per le spalle sentendo sotto le dita la pelle liscia e la leggera muscolatura .

 

  • Tu …tu … chi sei? …chi? -

Il suo sguardo sembrava non riuscire a metterlo bene a fuoco e pareva vagare nei dintorni,  sembrava abbastanza stordito per ricordarsi qualcosa una volta ripreso  … e per di più il vicolo era buio  …
 

  • Kabuto   - disse con sicurezza cambiando la sua espressione in un ghigno vero e proprio.

Quello era decisamente un regalo mandato li da qualcuno per alleviare il suo stress.
Il ragazzo dai capelli rossi si aggrappò con forza alla sua giacca mentre la camicia scivolava giù lungo le spalle  e fisso i suoi occhi chiari sul viso dell’altro.

 

  • Tu … tu … aiuto! Tu mi aiuterai vero? Mi aiuti? –
  • Oh non ti devi preoccupare, - fece Kabuto in tono malizioso – ci penso io , mi occupo io di tutto – quasi mancava la risata finale per coronare quella frase ambigua.

Quello che Kabuto non si aspettava fu che a quelle parole lo sguardo vacuo del ragazzo dai capelli rossi cambiò immediatamente e si trasformò in uno sguardo duro e determinato.
 

  • Grazie tante era esattamente quello che volevo sentirmi dire! -

La sua espressione persa mutò in un sorriso di scherno e questo suo mutamento improvviso bastò a lasciare confuso l’agente che non si accorse della ginocchiata in pieno stomaco fino a che non senti il fiato corto e la fitta dolorosa che lo costrinse ad indietreggiare perdendo l’equilibrio e cadendo rovinosamente sulla schiena.
Non fece nemmeno in tempo a realizzare il fatto che fosse finito per terra che sentì un rumore sospetto seguito subito dopo da un braccio che gli passò attorno al collo abbastanza stretto da poter avvertire la minaccia chiara che trasmetteva : fa qualcosa che non devi e stringo fino a soffocarti.
Kabuto capì in quel momento che quella giornata era stata un completo disastro, iniziata male a andata a finire peggio.
Con il fiato che si stava facendo corto e il cuore che aumentava i suoi battiti Kabuto vide il ragazzo dai capelli rossi di frante a lui alzarsi i pantaloni e richiuderli.  Poi lo vide estrarre dalla tasca un oggetto simile ad un cellulare. Con aria ghignante lo portò vicino alla bocca.

 

  • Hai registrato tutto? –
  • Certo, dammi dieci minuti e ti invio quello che ti serve , fatevi dire quello che vi serve e legate quel verme schifoso. Lasciatelo lì ci penserò io ad avvisare l’ispettore non appena sarete partiti. –
  • Perfetto. – fece il rosso e premette un tasto sul ricevitore come per spegnerlo.

Poi il suo sguardo andò sulla persona alla sue spalle che lo teneva stretto con il braccio intorno al collo.
Il rosso gli passò il ricevitore e quello allungò una mano e lo prese. Kabuto non osò alzare lo sguardo per capire chi fosse la persona che lo teneva bloccato per terra.
Il rosso infine riportò il suo sguardo su di lui.
Ghignò.

 

  • Bene Kabuto abbiamo scoperto un altro dei tuoi brutti vizi oltre ad essere una spia sei anche un pervertito. Queste cose non ti saranno favorevoli una volta che arriveranno alle orecchie dell’ispettore Haruno, non credi? –

Kabuto provò a divincolarsi ma il braccio intorno al suo collo si fece più stretto segno che non poteva e non doveva muoversi.
 

  • Che cosa vuoi? – chiese ritenendola una domanda più utile di “chi sei“, a cui sicuramente non ci sarebbe stata risposta.
  • Soldi? Vuoi entrare nel giro? Caschi male io non comando un bel niente qui.-

Il ragazzo dai capelli rossi proruppe in una fragorosa risata che non durò poi molto.
 

  • Lo so benissimo verme. – disse abbottonandosi la camicia con estrema lentezza.
  • Quello che ci serviva da te lo abbiamo già preso. Ci serve un ultima cosa che ci dirai in questo preciso istante . –
  • non vi darò un informazione così facilmente, se mi conosci così bene come dici sai che sono abituato a trattare  -
  • oh ma vedi tu adesso non sei assolutamente in condizioni di poter trattare Kabuto – disse una voce diversa che proveniva da qualche parte alle sue spalle ma che Kabuto, con orrore riconobbe immediatamente .
  • Sasuke… -

Sasuke Uchiha spuntò davanti ai suoi occhi con in mano una pistola puntata contro di lui e lo sguardo gelido.
 

  • Tu non dovresti essere chiuso in una stanza con Kyo? –
  • Come sai bene non tutte le cose sono come sembrano  - fece freddo avvicinando la pistola alla sua fronte.

Kabuto cominciò a sudare freddo. Sasuke lo odia così tanto da arrivare a spararlo a sangue freddo senza motivo?
 

  • Non lo faresti mai – disse non troppo convinto. – dovresti dare troppe spiegazioni e la tua carriera da ispettore? Hai già rinunciato? –
  • Pensi davvero che se dicessi che ti ho sparato per legittima difesa l’ispettore Haruno non mi crederebbe? Abbiamo la tua voce registrata potrei fingere di essere io il ragazzo attaccato … non mi dovrei nemmeno sforzare ad inventare una scusa…-

Kabuto stava andando in serio panico. Erano in tre contro uno, non poteva fare nulla se lo volevano morto… ma davvero quel pivellino aveva un senso di giustizia troppo profondo per uccidere qualcuno a sangue freddo.
 

  • Sasuke , tu non puoi… uccidere non sarebbe giusto e lo sai anche tu , … sei andato contro  i tuoi stessi ideali? –
  • Oh ma io non ho intenzione di ucciderti, sarebbe molto più comodo darti in pasto ad Orochimaru … -

Kabuto sbiancò; Sasuke non seppe dire per quale motivo, forse perché lui era a conoscenza del suo legame con Orochimaru, o forse perché quel tale era davvero cosi terribile come aveva detto Naruto.
Fatto sta che vide Kabuto cambiare atteggiamento e cominciare a pigolare e a supplicare di risparmiarlo.
Rimase senza parole… era esattamente la reazione che avevano pronosticato Naruto e Gaara.
Avevano ideato quel piano assurdo in cui Gaara doveva adescare Kabuto, insieme a quella pazza dall’altra parte del telefono.
Non poteva funzionare, aveva pensato e l’aveva anche detto a voce alta ma gli altri sembravano più che convinti di avere buone possibilità.
Gaara non poteva adescare Kabuto, era contro tutte le leggi della natura…. Ma quando poi l’aveva visto in quelle condizioni … mezzo svestito , con una faccia impaurita… era rimasto senza parole. Chiunque, e sottolineiamo chiunque, avrebbe avuto cattivi pensieri dopo quella visione.
Si era voltato verso Naruto e aveva detto che quello che stavano facendo non solo non era ortodosso ma era chiaramente pericoloso.
Naruto aveva risposto al suo stupore con un’alzata di spalle dicendo semplicemente che avevano imparato a fare un po’ di tutto per cavarsela in ogni situazione.
Da lì a sostituire  l’immagine di Gaara con quella dell’amico biondo ci volle molto poco e davvero non sapeva dire se era più arrabbiato o… o… o altro!
Gaara con quella messinscena doveva riuscire a registrare un paio di frasi dette da Kabuto per poterle riutilizzare per la seconda parte del piano, e sebbene l’idea gli era sembrata assurda il ragazzo dai capelli di fuoco ci era riuscito in pieno.
Lui non doveva fare nulla doveva servire solamente a spaventare ulteriormente Kabuto e a farsi dire l’ultima importante informazione.
Ignorando i lamenti do Kabuto lo fissò negli occhi e con ancora la istola puntata alla tempia disse:

 

  • Se ci tieni alla tua vita come dici, dimmi dove si trovano Sakura e Orochimaru. –

Il suo tono era risultato freddo come non mai e non aveva mostrato esitazioni.
 

  • Se scopre che ti ho detto dov’è mi ammazza! Tu davvero non capisci? Se … -
  • Se tu non ci dici dov’è lo troveremo esattamente come abbiamo rintracciato te e ti ammazzo io. Non cedo che tu abbia molta scelta…-

E effettivamente non l’aveva.
Non ne avrebbe avuta nemmeno se fosse stato libero, erano pur sempre tre contro uno.
Kabuto provò l’ultima volta a divincolarsi cercando con gli occhi disperatamente una soluzione, una via d’uscita…
Ma capì di non averne.
E finalmente cedette.

 

  • Va bene, vi dirò dove sono… -

 
 
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Erano arrivati davanti ad un grande palazzo che ospitava uffici.
Visto l’ora tarda tutte le stanze avevano la luce spenta ma loro sapevano benissimo che da qualche parte all’ultimo piano di quel palazzo vi erano Orochimaru e Sakura, tenuta prigioniera.
Avevano lasciato Kabuto legato e imbavagliato dietro un bidone.
L’avevano bendato e l’avevano fatto girare su se stesso e poi in tondo per fargli perdere il senso dell’orientamento.
Poi l’avevano fissato al bidone legando anche mani e piedi in modo che non potesse in nessun modo alzarsi e scappare via o fare in qualche modo rumore per attirare l’attenzione.
Gaara aveva proposto di stordirlo in qualche modo ma Naruto si era opposto categoricamente.
Aveva anche rifiutato di sciacquarsi i capelli, dicendo che per il momento era meglio se continuavano tutti a credere che Kyo fosse scuro.
Tsunade gli aveva richiamati passandogli un file con le parti della voce di Kabuto che sarebbero servite per entrare nell’ufficio dove tenevano Sakura.
Il problema era Orochimaru.
Se seguivano il piano di Tsunade avevano il tempo contato.
Tsunade avrebbe avvertito la polizia che c’erano persone legate nei pressi del palazzo dove li tenevano prigionieri.
Se aveva ragione allora Orochimaru ascoltava le informazioni della polizia e avrebbe capito che c’era qualcosa che non andava. Si sarebbe allontanato dall’ufficio e allora loro avrebbero avuto campo libero.
Avrebbero potuto liberare Sakura.
Ma dal momento in cui faceva quella telefonata non avrebbero potuto sbagliare più niente, avevano i minuti contati.

 

  • Voi prendete Sakura, la liberiamo e la portate in salvo e poi sparite! Non fatemi ripetere questa cosa, me la vedo io non voglio altri coinvolgimenti! –

A quel punto per Sasuke era stato troppo non poteva continuare a far finta di nulla.
Bloccò Naruto per un braccio e lo costrinse a girarsi e a guardarlo negli occhi.
Nonostante i capelli scuri quegli occhi non mentivano.

 

  • Adesso basta sono stato al tuo gioco fino ad ora, ma adesso basta, che cosa vuole questo tipo da te? –
  • Sasuke adesso non è proprio il momento per …-
  • Non me ne frega nulla delle tue scuse, se non mi dici almeno questo io ti arresto in questo momento, o ti pesto cosi non potrai più fare nulla di quello che hai in mente di fare. Parli come se c’è sul serio il rischio che ti ammazzino… -

Le parole di Sasuke erano state dettate un po’ dal trasporto del momento un po’ dalla voglia di sapere qualcosa, ma la reazione che ebbe Naruto non gli piacque per nulla.
Abbassò gli occhi, come se stesse cercando le parole giuste per dirlo o semplicemente il coraggio.

 

  • Credo che voglia dei soldi , o meglio una combinazione che conosco solo io così potrà prendersi il denaro che non è riuscito a prendersi un po di anni fa… -

Fu solo in quel momento che a Sasuke venne un illuminazione e si ricordò di quell’articolo di giornale che aveva letto e della storia dell’incidente in cui erano morti una coppia di imprenditori inglesi, che tutto pareva tranne che un incidente…
I pezzi cominciarono a ritornare alla mente

 

  • Parli della coppia dell’incidente? Naruto tu sei? –
  • Non è stato un incidente. I miei genitori sapevano benissimo che li avrebbe fatti uccidere e non potevano fare niente. Hanno fatto l’unica cosa che era rimasta nelle loro possibilità, mettermi in salvo e assicurarsi che avessi un buon futuro. mi hanno lasciato una piccola fortuna, la stessa su cui Orochimaru tenta di mettere le mani, e hanno fatto in modo che Orochimaru non potesse toccarla. Sai Orochimaru ha degli avvocati potenti, li ha incastrati. Alla loro morte avrebbe incassato tutto. Ma i miei hanno deciso di prendere qualche precauzione. Hanno lasciato una chiave e una combinazione per aprire il caveau alla banca e prima di partire quella sera maledetta mi hanno fatto imparare quella stupida serie di numeri che non capivo a cosa servisse. Mamma poi è sparita per qualche giorno, adesso so che è andata a nascondere la collana, il secondo tassello per arrivare ai soldi. Quando Orochimaru l’ha saputo è andato in bestia, aveva speso troppo tempo per quell’impresa e non aveva ottenuto nulla. Io dovevo essere in macchina con loro , mi hanno dato per morto ma il mio corpo non risulta essere stato trovato. Tsunade si è presa cura di me. Sapevamo che l’ultimo luogo in cui era stata mia madre era questa città e mi sono trasferito qui. E lo sapeva anche Orochimaru. Per questo abbiamo inventato il giochino di Kyo e delle pietre azzurre, sicuramente prima o poi quel verme si sarebbe fatto vivo e così è stato. Lo capisci adesso Sasuke? È la mia battaglia! Non posso permettere che qualcun altro la combatta al posto mio ne tantomeno posso permettere che tu o Gaara ne rimaniate coinvolti, vi prego non voglio perdere altre vite per colpa sua. ,mi devi promettere che non ti intrometterai. Devi farlo Sasuke! Tsunade mi ha addestrato a scampare alle situazioni pericolose se mai mi fossi trovato faccia a faccia con Orochimaru, ero preparato a questo, io stavo aspettando questo momento, non voglio assolutamente che qualcuno si faccia male! Voi dovete portare Sakura fuori di qui e assicurarmi che stia bene! -
    Nel dire questa parole aveva stretto i pugni attorno alla manica della giacca di Sasuke.
    Non aveva afferrato tutti i dettagli della storia, Naruto non era mai stato bravo a spiegare, sempre confusionario, ma aveva capito perfettamente quello che c’era da capire.
    Quasi in trans poggiò le sue mani su quelle dell’altro ragazzo … che doveva fare? Dire – lo giuro ? prometto che non mi intrometterò? – quando tutto il suo essere gridava che  Naruto non poteva essere lasciato da solo?
    Cosa avrebbe dovuto fare?
    Naruto lo prese per una conferma e tornando con il sorriso in volto disse

     

    • Non ti preoccupare, non mi farò uccidere così facilmente! Continuerò a tormentati Sas’ke. Tsunade siamo pronti fa quella telefonata.-
    • Ok d’accordo. Vi richiamo . –

    Solo in quel momento Sasuke si ricordò che esisteva anche il resto del mondo e che Tsunade era ancora in linea al cellulare mentre Gaara li stava fissando gelidamente.
    E forse in quel momento Sasuke si convinse che Naruto non era poi così tanto dalla parte del torto.
    Stranamente dopo quel discorso il tempo sembrò volare.
    Tsunade richiamò praticamente un secondo dopo aver attaccato.

     

    • Ho chiamato, avete i minuti contati andate avanti con il piano adesso immediatamente! Ah e Naruto? Se ti fai uccidere io ti ammazzo! Chiaro? –
    • Trasparente baa-chan! Andiamo! –

     
    +.+.+.+.+.+.+.+.+.+.+.+.+.+.+.+.+.+.+.+.+.+.+.+.+.+.+.+.+.+.+.+
     
     
    Arrivarono alla porta del palazzo. Naruto fece segno a Sasuke di fermarsi mentre lui e Gaara si occupavano di disattivare le telecamere.
    Sasuke si rese conto per la prima volta di quanto fossero affiatati e soprattutto veloci. Si capivano mediante uno sguardo. Nella sua mente si fece strada l’idea che Gaara sarebbe stato un rivale difficile da battere…
    Dopo un paio di minuti i due avevano finito e riuscirono ad entrare ne palazzo tranquillamente.
    Non presero l’ascensore ma si fecero di corsa tutte le scale fino all’ultimo piano, quello che dava sulla terrazza.
    Le informazioni di Tsunade erano pressoché perfette, evidentemente Orochimaru stava ascoltando perche mentre loro erano appostati in un punto sicuro usci di corsa dicendo ad un tizio alto di dover sistemare una questione importante.
    Sasuke ebbe occasione così di vedere per la prima volta il famoso Orochimaru.
    Era un signore molto alto pallido dai lunghi capelli neri, sembrava anche vestito piuttosto elegante. Non se lo sarebbe mai immaginato così, sembrava magrolino quasi fragile. Davvero un tipo del genere poteva fare tutte le cose che aveva descritto Naruto?
    Non ebbe tempo di rifletterci otre su questa cosa che il suo amico gli fece segno di procedere.
    Gaara estrasse dalla tasca il registratore su cui Tsunade aveva salvato la voce di Kabuto.
    Naruto bussò alla porta e cercò di dire con una voce bassa : - apri devo entrare! –
    Ovviamente l’energumeno dall’altra parte della porta si mise subito in allarme

     

    • Chi sei? Rispondi! Nessuno può entrare qui senza il consenso di Orochimaru! –

    Gaara allora azionò il registratore
     

    • Kabuto… -

    La guardia parve rifletterci un attimo.
     

    • Ah scusate signore, ma noi, io non posso qui abbiamo un ospite e …. –
    • Oh non ti preoccupare, ci penso io, mi occupo io di tutto…-

    La guardia era ancora titubante ma aprì la porta.
    Gaara e Naruto lo colpirono in pieno stomaco e in pochi secondi lo misero fuori gioco anche se lui era armato.

     

    • Gaara sistema la corda e pronti a scappare, è sufficiente scendere di qualche piano dalla terrazza e poi userete le scale, Sasuke va a svegliare Sakura! –

    In quel momento vide la ragazza. Era seduta su una sedia con le mani legate dietro le spalle, un po’ di scotch per imbavagliarla ed era chiaramente addormentata.
    Si precipitò verso di lei e cosi fece Naruto.

     

    • Sakura? Sakura avanti svegliati! Sakura muoviti dobbiamo andarcene! Sakura! –

    La ragazza ci mise qualche secondo per aprire gli occhi.
    Ci mise molto di più per capire la situazione e guardarsi intorno spaventata circondata da sconosciuti, legata e imbavagliata.
    Voltò il suo sguardo verso l’unica faccia nota, non sapeva ancora se era amica o no, e implorò con lo sguardo Sasuke di aiutarla.
    Sasuke la guardò aiutandola a slegarsi.

     

    • Scusami Sakura ma è meglio che rimani imbavagliata, non posso spiegarti nulla adesso. Fidati di me ok?-

    Sakura ancora terrorizzata annuì.
     

    • Va da quel ragazzo laggiù e tieniti stretta a lui , ti aiuterà a scendere ok? –

    Gaara aveva finito di fissare la corda e prese la ragazza.
    Le disse di cingergli la vita e di tenersi forte.

     

    • Io vado tu seguimi subito dopo! – fece riferito a Sasuke che annuì.

    Poi si rivolse a Naruto fissandolo per pochi secondi.
     

    • Buona fortuna – disse e scese dalla corda.

    Sasuke decise che non avrebbe detto nulla a Naruto nonostante il suo brutto presentimento.
    Fece un cenno con la testa e stava per prendere la corda tra le mani quando sentirono rumori provenire dalla porta.
    Forse il loro tempo era scaduto.
     
     
     
     


















     
     
    Allora allora non ho aggiornato lunedi ma almeno non ho fatto èassare la settimana, è una buona cosa no?
    Il romics è stato fantastico! Mi sono divertita un mondo e adesso sto cercando di recuperare tutte le foto in cosplay ma il viaggio fino a roma è stato terribile!
    Per chi me lo ha chiesto si decisamente siamo agli ultimi capitoli e come avrete potuto notare la situazione tra Gaara Naruto e Sasuke non si evolve più di tanto a livello sentimentale.
    Questo perche non è in questa fic il momento per parlare di questo, la testa di Naruto è impegnata e non c’è posto per altro se non vedersela con Orochimaru.
    In questa fic Naruto e Gaara si conoscono da più tempo e quindi come è ovvio che sia sono più legati ma ho gia in mente esattamente il modo come si deve evolvere il loro rapporto.
    Quindi anche se non avrei voluto vi do una piccola anticipazione, quando finirò questa fic ci sarà un seguito a sfondo scolastico in cui ci saranno ovvi riferimenti a questo prequel e in cui vedremo l’evolversi della vita normale dei nostri “eroi”.
     
    Spero che questa per voi non sia una brutta notizia! In ogni caso ringrazio tutti di cuore e se vorreste lasciare un commentino è sempre cosa gradita!
    Ciao a tuttiiiiii!
     
     

     
     

     

   
 
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