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Autore: moonyHYSTERIA    08/10/2010    1 recensioni
«“Complimenti, sei il fortunato possessore del prototipo di Gender Swap! Io sono l’inventore e questo oggetto proviene dal futuro, ma in questa era a nessuno interessa un accessorio del genere. Ora lasciatemi spiegare come funziona. Avete trovato delle chiavi, e inserendole nel Gender Swap potete cambiare sesso! Semplice, no? Ricordatevi di stare attenti alla barra di energia, se si scarica ritornerete normali, ma basta un’ora di carica per ritornare funzionante. Divertitevi! Firmato, Il creatore del Gender Swap”.» Alzò lo sguardo dal foglio e ci fissammo incredule. «Io… Io credo di amare quest’uomo!»
Genere: Avventura, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Diavolo, ero eccitatissima. Forse più di quando abbiamo fatto il provino.

«Kana-kun, hai pensato al nome?»

«Oddio, Momo per favore!  Non chiamarmi così, mi fa un’impressione tremenda.» Sbuffò Kaname accanto a me.

«Invece devo! Altrimenti non riuscirò mai ad abituarmi! Tu chiamami Mamo-kun, mi raccomando!» Dissi, facendogli l’occhiolino. Lui si limitò a sospirare. «Allora, hai per caso qualche idea?»

«Nah, però credo che quando saremo lì ci aiuterà il manager o chi per lui.»

«Mmmh.... io sinceramente non ci ho pensato molto…»

Passeggiando, tirai un calcio a un sasso per strada. Kaname si girò e mi guardò. «Te la ricordi, la strada?»

«Certo!»

Sospirò, abbassando lo sguardo. «Speriamo bene…»

«Ecco, deve essere qui dietro…»

Purtroppo, ricordavo una strada sbagliata. Non sto qui a raccontare i dettagli, ma siamo arrivati allo studio con venti minuti di ritardo.

«Ci scusi!» Urlammo in coro, facendo un inchino.

«È colpa sua!» Urlò Kaname, indicandomi.

«Bello scaricare la colpa agli altri, eh? Tu potevi pure ricordarti un po’!» Sbraitai io come risposta.

«Suvvia ragazzi, non litigate.» Disse placidamente un signore dietro la sua scrivania. «Sedetevi pure.» Ci sedemmo su due sedie, fissandoci malamente. «Dunque, partiamo con la domanda essenziale: avete pensato ad un nome per il vostro gruppo?»

«No» urlammo nuovamente in coro.

«Capisco… Nemmeno un’idea?»

Ci pensai un momento. «Avevo pensato a Fallen Angels.»

«Che schifo» sbottò Kaname, ancora arrabbiato con me. «Io invece ho pensato a Lost Heaven.»

Notai dello stupore del signore baffuto. Forse era stupito dal fatto che prima non avevamo una minima idea, mentre per litigio ci sono usciti fuori due nomi decenti. «Sono tutti e due dei nomi molto belli, davvero… Ma non saprei quali decidere. Volete fare testa o croce?»

«Il mio è il migliore!» Un altro coro.

«Io conosco una persona che è assolutamente neutrale» disse Kaname, sorridendomi maliziosamente.

«Oooh, credo di aver capito» dissi, ricambiando il sorriso. «Scusi, le dispiace se andiamo a fare una telefonata?»

«No, no, prego.»

Ci alzammo e uscimmo dalla stanza da cui ci trovavamo. Tirai fuori il mio cellulare e composi velocemente un numero.

«Hai capito almeno? Ancora è come il fatto della strada…»

«Certo che ho capito!» Gli feci la linguaccia e avvicinai il cellulare all’orecchio.

«Pronto?»

«Haru!»

Silenzio. «Con chi parlo?»

«Sono Momo!»

Ancora silenzio. «Mi scusi, temo che ha sbagliato numero.»

«Sono proprio io, Momo! Non badare a questa voce!»

«Sono spiacente, ma le ho detto che ha sbagliato numero. Arriverd-»

Cercai di fermarla in tempo. «No ferma! Ti prego, non riattaccare!  Ti passo Setsuna così capisci che sono io!» Passai il cellulare a Kaname. «Forza Setsu-chan, dì qualcosa!»

Come risposta ebbi una sua smorfia. «Secondo te dovrebbe pure pensare che io sia Setsuna? Abbiamo entrambi una voce maschile, scema!»

Silenzio. «Setsuna-chan?» sentii piano dal cellulare.

«Già, sono io, che tu ci creda  o no» disse, prendendo il cellulare. «Ci serve il tuo aiuto» pausa. «È un fatto lungo. Vieni… hai presente le poste?» Blablabla, blateramenti e indicazioni. «Ok, e vedi di muoviti, per favore» detto ciò, chiuse il cellulare e me lo ridiede.

«Cos’ha detto?» domandai, afferrandolo.

«Che prende la bici e arriva di corsa.»

Sorrisi. «Bene!»

Nemmeno cinque minuti, e Haru era già lì. Perché abbiamo pensato entrambe a Haru Hoshizora? Primo: siamo tutte e tre amiche dall’infanzia, ma come con Setsuna siamo state divise, lei addirittura è andata ad un’altra scuola. Secondo: è sempre calma, tranquilla e precisa. Ci avrebbe aiutato di sicuro nella scelta del nome. La vedemmo entrare attraverso la grande porta di vetro, dandosi un’occhiata attorno. Le corremmo incontro «Haru!»

Si voltò immediatamente. «Oh, Setsuna… Momo…?»

Kaname le sorrise. «Ora siamo Kaname» si indicò «e Mamoru» e indicò me. «Ti spieghiamo i dettagli dopo.» Io mi limitai ad annuire più convinta che potevo.

«Ah, ok.» Haru era calmissima, non sembrava nemmeno così tanto sorpresa, e soprattutto non fece nemmeno una domanda. Chiunque sarebbe stato curioso o incredulo nel vedere al posto delle sue amiche due bei ragazzi, ma non era il suo caso.

«Vieni!» La presi per mano e la portai nella stanza dove ci trovavamo prima. Il signore era ancora lì che aspettava pazientemente.

«Oh! Buongiorno…?»

«Sono Haru Hoshizora. Piacere di conoscerla» disse calma, facendo un profondo inchino.

«È una nostra cara amica!» Aggiunsi sorridendo.

«D’accordo… Allora è lei che vi darà una mano?»

«Senza dubbio.» Annuì Kaname. «Dimmi Haru, secondo te è meglio Fallen Angels o Lost Heaven?»

«Lost Angels.»

Per un momento pensavo avesse scelto il mio nome, e mi fermai nell’esultare. Il più sorpreso sembrava il signore «Ha le idee molto precise, la ragazza! Dimmi, quanti anni hai?»

«Diciannove.»

«So che è una domanda un po’ azzardata, ma te la sentiresti di fare da aiuto-manager ai tuoi amici?»

Ci pensò un momento. «Va bene, nessun problema.»

Io e Kaname restammo a guardarli, increduli. Haru come nostra manager?!

  
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