“Spostati sporca Mezzosangue” vedo Malfoy
che ti spinge con violenza e tu che cadi a terra. Osservo la scena da lontano
consapevole di non poter fare niente per evitare la tua caduta.
Un
moto di rabbia mi assale mentre noto una lacrima
scendere dai tuoi occhi di cioccolata.
È
allora che incroci il tuo sguardo con il mio e quasi come se ti vergognassi
abbassi subito gli occhi. Lo conosco quello sguardo. È lo sguardo che
riflette tutte le tue debolezze e le tue paure come se
fosse uno specchio della tua anima. È lo sguardo che hai
quando stai per cedere, quando sai che non ce la fai più e in un
piccolo angolino del tuo cuore una vocina comincia a dirti che in fondo Malfoy potrebbe essere veramente migliore di te…
Ti
guardo mentre tanti lacrimoni
solcano le tue guance rosate e tu ti alzi lentamente e scappi via tra gli
sguardi attoniti degli studenti e gli schiamazzi divertiti di Malfoy e dei suoi amici. Tu sei appena scomparsa dietro
l’angolo quando io mi lancio sul Serpeverde e
gli spacco la mascella con un destro ben piazzato. Questo gesto mi
metterà sicuramente nei guai, ma non m’importa.
Nessuno può farti piangere. Nessuno. Il silenzio è calato nel
corridoio. Tutti mi guardano con sguardi stupiti, e qualcuno anche ammirato. Ma non m’importa neanche questo.
Mi
metto a correre nella direzione dove sei scappata e comincio a setacciare tutti
i possibili posti dove ti potresti essere nascosta. Ti
cerco ovunque: nella sala comune, nella sala grande,
nel bagno di Mirtilla, nella stanza delle necessità, in biblioteca, ma
tu non ci sei. Solo ora mi ricordo quanto ti piace
vedere le stelle quando sei triste, allora comincio a correre verso
l’aula di astronomia.
Ed è lì che ti trovo. Seduta
per terra con il tuo nasino perfetto rivolto all’insù a guardare
un punto imprecisato del cielo. Dio quanto sei
bella. Ti starei a guardare in eterno, ma senza
accorgermene sussurro il tuo nome e tu sobbalzi.
“Ron…che …che ci fai qui?” cerchi di avere
una voce tranquilla ma le tue guance bagnate di
lacrime ti tradiscono, così senza risponderti mi siedo vicino a te e
comincio a guardare il cielo.
Sento
i tuoi occhi bagnati su di me e un brivido mi percorre la schiena.
Passano
alcuni minuti silenziosi e sono io a rompere il silenzio.
“Ho
visto che cosa è successo…” tu mi guardi, ma non dici
niente.
“…e
ho spaccato la mascella a Malfoy” finisco io
come se ti avessi rivelato che ho mangiato il cornetto
al posto dei cereali a colazione. Non ti vedo, perché ho ancora lo
sguardo rivolto in alto, ma percepisco che i tuoi occhi si allargano dalla
sorpresa.
“Ron…c-cosa hai fatto?!”
“Ho
spaccato la mascella a Malfoy” ripeto io
tranquillamente. Mentre la tua bocca si spalanca lentamente.
“Nessuno
può far piangere la mia ‘Mione” lo
sussurro più a me stesso che a te, ma quest’ultimo
commento non ti sfugge. Finalmente mi giro a guardarti e mi regali
un sorriso dolcissimo.
Sento
che le mie orecchie potrebbero prendere fuoco da un momento all’altro mentre abbozzo un sorriso imbarazzato.
Ci
giriamo di nuovo guardare il cielo trascorrendo qualche minuto in silenzio. E sei tu che lo rompi.
“Sai
Ron, quando ero piccola mia nonna mi raccontava
sempre una storia…” mi giro a guardarti e noto che al posto di
quello sguardo triste che velava i tuoi occhi qualche secondo fa, ora c’era uno sguardo sereno e tranquillo.
“…mi
raccontava sempre di una principessa imprigionata in una torre da uno stregone
che non voleva che lei vivesse felice con il principe di cui era
innamorata…Il principe era stato minacciato,
maltrattato e picchiato moltissime volte per evitare che salvasse la sua
principessa, ma lui non si è mai arreso, fino a che non ha sconfitto il
mago cattivo e ha portato la donna che amava su una stella a vivere per sempre
felici…”
“…Orione.
Si chiama così la stella dove vivono felici il principe e la principessa”
mi sussurri mentre indichi una stella più
grande delle altre all’interno di un gruppo.
“Da
quando mia nonna mi ha raccontato questa storia Orione è sempre stata la
mia stella preferita…la mia stella…”
mi guardi leggermente imbarazzata. Io continuo a guardarti e non oso immaginare
che espressione idiota ho in questo momento…ma
tu sei così bella…così innocente…
“è
una bella storia…” riesco a dirti. Mentre distogli lo sguardo da me
e lo riporti al cielo vedo che le tue guance si
imporporano senza motivo
“…certe
volte mi ricordi così tanto quel
principe…” è poco più di un sussurro ma io riesco a
sentirti lo stesso. Ora anche io sono diventato tutto rosso.
Passano
alcuni interminabili e imbarazzanti minuti e sei di nuovo tu a rompere il
silenzio tra di noi
“E tu Ron? Non ce
l’hai una stella preferita? Una tua stella?” una domanda
innocente. Semplice. Ma le mie guance si imporporano
di nuovo
“Sei
tu la mia stella ‘Mione”