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Autore: ladylala    08/10/2010    1 recensioni
A volte la vita ci riserva delle sorprese è proprio quello che succerà nella fanfiction.
Possono due fratelli gemelli sconvongere la vita a due sorellastre?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Dopo la festa Manuele accompagnò Serena a casa, salirono e lei, girando la chiave, trovò  la porta aperta.
“ci sono i ladri” esclamò spaventata
“non ti preoccupare, ti proteggo io”
“oh, mio eroe”, a quelle parole Manuele spalancò la porta con circospezione e si mise a controllare tutte le camere, proteggendo la sua amata. Arrivato alla stanza di Simona trovò la stanza chiusa a chiave dall’interno.
“apri maledetto, mostrati, esci con le mani alzate” sentendo quelle parole Simona uscì dalla stanza con gli occhi pieni di lacrime:
“cosa ci fai tu qui?” chiese Serena con stupore
“Manuele, tuo fratello è uno stronzo, mi ha preso in giro, lo odio”
“non parlare così di mio fratello. Va bene che litighiamo, però è un pezzo di pane”
“se fosse come dici tu, non mi avrebbe presa in giro”
“cosa ti detto di così sconvolgente, che lo odi così tanto?” chiese Manuele stupito
“dovresti saperlo è tuo fratello”
“sul fatto che è mio fratello hai ragione, ma non è che per questo io sia nel suo cervello”
“ma dovresti conoscerlo”
“va bene che mio fratello ha nel cervello un unico neurone che, molto spesso, chiede ‘ c’è nessuno ’ ma quello non sono io” a quelle parole Simona scoppiò a ridere
“solo tu riesci a piangere e ridere in contemporanea” rise Serena
“ti credo, hai un ragazzo comico”
“grazie del complimento, ma non ci hai ancora detto cosa è successo”
“tuo fratello mi ha sedotta e abbandonata”
“scusa?”
“mi correggo: mi ha baciata e poi mi ha detto di avere la ragazza, anche se è lontana” a quel punto Manuele scoppiò in una grossa risata
“cos’hai da ridere?” domandò Simona
“semplice,  quel unico neurone che mio fratello aveva nel cervello se l’è data a gambe”
“perché?” domandarono stupite le ragazze
“perché mio fratello è single da tre anni”
“allora perché mi ha mentito?” domandò Simona
“nonostante sia timido, è il ragazzo più tenero al mondo. Se te lo dico io fidati” a quelle parole Simona prese Manuele per la giacca e iniziò a scuoterlo
“dimmi dov’è quel cretino, io lo amo”
“va bene, lo chiamo al cellulare, ma pigliati una tisana” detto questo prese il cellulare e digitò il numero, attese a lungo ed alla fine, Michele rispose:
“pronto?”
“cretino, vieni subito in via Luini 1”
“primo, cretino lo dici a qualcun altro e poi non è un po’ tardi per farsi un gelato?”
“allora vedi che sei proprio cretino? La gelateria non è al n°1 ma al 126 ”
“cosa devo venire a fare lì, allora?”
“muoviti”
“sì,mamma, arrivo”
“grazie al cielo, non sono la mamma” detto questo agganciò, sentendo quelle parole Michele si mise le scarpe ed andò a prendere la macchina, dopo dieci minuti arrivò.
“eccomi”
“meno male che mi avevi detto che ci mettevi più tempo”
“siccome quando fai così mi terrorizzi, sono andato 120  km / h”
“va bene, sei un cretino”
“e perché, se è lecito?”
“ricordami da quanto sei fidanzato. Sai com’è, mi è sfuggito questo particolare”
“sono affari miei. Io stavo rischiando un suicidio involontario per questa cavolata”
“non è una cavolata, idiota. Hai fatto piangere la sorella della mia fidanzata”
“se ti dicessi perché l’ho fatto, non ci crederesti mai”
“non puoi saperlo fratellino, illuminami”
“non posso, mi vergogno”
“parla, sennò finisci male”
“ti ho detto di no, mi vergogno”
“parla idiota, mi sto arrabbiando”
“no!”
“non capisci che mia sorella stava tentando il suicidio per colpa tua?” intervenne Serena, a quel punto Michele si terrorizzò:
“era una bugia, Simona, io ti amo, ma mi vergogno da morire a  esternare i miei sentimenti”
“anch’io ti amo, bugiardone” poi, rivolta a Serena e Manuele :
“lasciateci soli”
Manuele e Serena se ne andarono.
“mi dici che ti è preso?”
“io ti amo e non sopportavo di dover stare senza di te, comunque mia sorella non mente mai. Per quanto mi riguarda puoi sparire da questa casa, buonanotte”
“buonanotte, comunque sappi che ti amo” detto questo uscì dalla camera sbattendo la porta ed andò dagli altri
“io me ne vado”
“no, fermati” disse Serena agitata
“mi dici a che cosa servo in questa casa?”
“non ti preoccupare, fermati qui a dormire, ti vedo troppo agitato. Vedrai che domani le cose si aggiusteranno”
“perché vuoi per forza che io e tua sorella stiamo assieme?”
“perché ci tengo a lei e so che tu sei l’unico che la può rendere felice perché la ami veramente”
“chi te lo dice?”
“lo penso, ma potrei sbagliarmi”
“vai a dormire nella camera di Serena e Simona”
“sì mamma”
“non farti vedere da Simona, ne parliamo domani”
“va bene, ma non avete qualcosa da leggere?”
“certo, non abbiamo una biblioteca, ma qualche libro”
“grazie, ma dove posso trovarli?”
“nello scaffale, li vedi vero?”
“sì, grazie”
“guarda se c’è qualche libro che ti piace”
“buonanotte, Michele”
“notte, Manuele e tu che fai? Hai voglia di leggere anche tu?”
“sì, però se leggo di là ti disturbo”
“è vero, sono molto stanco, Serena. Buona lettura, fratellino, amore”
“notte, amore mio”
Serena prese un libro e anche Michele, si sedettero a leggere e dopo un po’ Michele lo chiuse e le disse:
“ti piace leggere?”
“sì perché?”
“così, per curiosità”
“scusa, ma sei strano, cosa c’è Michele?”
“sono normale”
“ti stai comportando in modo sospetto”
“scusa, ma non ho capito”
“non ho detto nulla” e dopo aver detto ciò, si alzò e andò a dormire nella camera degli ospiti e chiuse la porta a chiave dall’interno.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  
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