Siamo alla fine, e
non posso fare altro se non augurarvi buona lettura ^^
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PARIGI 3^:
Parco Disney fumetti, fantasmi e
promesse
Il nuovo hotel si poteva dire enorme, rispetto al primo. Il
sequoia lodge: a tre stelle, con piscina coperta o scoperta, ristoranti e bar.
Le camere erano arredate tipo shalè da montagna, arredata in legno naturale,
oppure vi erano i bungalow. Tutte le camere erano dotate di bagno, telefono, TV
con canali internazionali. Alcune avevano la vista sul Lake Disney e sulla
pineta. I ragazzi, stavolta erano suddivisi in due camere da quattro, al quarto
piano, mentre le ragazze avevano una da quattro e una da cinque*, sempre al
quarto piano. Fay, appena entrato in camera con il fratello, si fiondò sul
letto facendo cadere
"Ahhhhh
"Non fare il bambino" proclamò sedendosi
"Non faccio il bambino, ma se penso al parco, mi viene voglia di ridere!
Anche se il tempo non sembra dei migliori!" spiegò intimorito. Nel mentre,
nella camera accanto, Kurogane stava smistando il suo guardaroba, quando sentì
le urla del collega biondo e una vena cominciò a pulsare sulla sua tempia.
"Se non la smette, vado di la e lo uccido!" protestò il moro aprendo
l'armadio.
"Ma se lo uccidi, come faresti a dirgli che lo ami?" chiese una voce
femminile, rispondente al nome di Yuko. Kurogane chiuse l'armadio, ritrovandosi
la preside seduta sul suo letto, con una rivista davanti al viso.
"Che diavolo ci fai sul mio letto? E come hai fatto ad entrare?" La
preside tirò fuori una schedina e sventolandola davanti al professore sorrise
"Mi hanno dato un pass partù*** per tutti i professori, sono solo venuta a
dartela!"
"No un momento! Vuol dire che, anche quell'idio.................."
"KURO-POOOOONNN!!!!!!!" urlò il biondo appena entrato "Ho la
chiave per entrare nella tua camera, anche quando tu non ci sei! Non sei
contento?" chiese saltellando con
"Ditemi che è uno scherzo" disse disperato, sedendosi sul divano.
"Non è il momento di diventare tristi. ANDIAMO AL PARCO!!!!" esclamò
contenta la donna, tornando a saltellare con il biondo.
Davanti al parco. Kamui venne trascinato, letteralmente, dalla sorella verso
Frontierland, mentre Fuuma li seguiva felice e Subaru camminava con Seishiro.
"Voglio salire sul vaporetto!" esclamò Hokuto
"Ho capito, ma non tirare" protestò Kamui. Il piano della sorella
era semplice: Andare sul traghetto, fargli trovare un posticino isolato e
far confessare Fuuma, con Kamui. Subaru e Seishiro avrebbero aiutato, almeno
sperava.
Arrivati al traghetto ci salirono sopra e Fuuma si mise a guardare la strada
con le braccia appoggiate alla prua con accanto Kamui, mentre la sorella, il
fratello e Seishiro se ne stavano seduti sulle apposite sedie. Fuuma e Kamui,
passarono almeno un quarto di viaggio in silenzio senza che, nessuno dei due
proferisse parola. Il più alto per timore della reazione dell'altro, mentre Kamui
per il solo fatto che non aveva nulla da dire
"Così non va!" sospirò Hokuto
"In che senso, sorellina?" chiese Seishiro allegro, tenendo Subaru
vicino a se. Kamui sentendo la domanda si irrigidì di colpo e girandosi verso
l'uomo lo prese per il bavero.
"Da quando in quà chiami mia sorella, sorellina?" domandò, alquanto
furioso.
"Che domande. Visto che io e Subaru-Chan stiamo assieme mi sembra
normale!" spiegò
"E tu glielo permetti!" esclamò Kamui alla sorella.
"Certo, anzi! Fuuma-Kun, puoi chiamarmi anche tu così" propose
"Davvero?" chiese. "Lo farò con molto piacere!"
"E tu non dargli corda" protestò Kamui rosso in volto.
"Ma Kamui-Chan, me l'ha chiesto lei! E poi lo sai che farei tutto per
te" Kamui scosse la testa alquanto irritato. Già il fratello non aveva
problemi a andare per mano appiccicato a Seishiro, ma anche la sorella
faceva di tutto per permettergli di stare da soli. La sorella si alzò da sedere
e tirando fuori un libricino si avvicinò a Kamui, con aria scocciata.
"Senti, già quà dentro ci vuole un secolo perché tu ti lasci andare. Nella
vita reale non può andare così per le lunghe!"
"Da dove l'hai tirato fuori quello, e perché ci sono io in copertina! Ma
sopratutto perchè in quella posa oscena con lui" protestò il ragazzo
"Questo è un doujinshi che è stato creato sulla falsa riga del fumetto
originale delle Clamp! Guarda" disse tirando fuori un manga con sfondo
nero e una X**** enorme rossa. Kamui lo prese in mano e sfogliandolo poteva
vedere se stesso con Fuuma in pose molto esplicite. Divenne rosso all'istante e
richiuse il manga ridandolo alla sorella "Visto, e pensare che non ti bastano
venti volumi per accettare l'amore di Fuuma! Solo che non capisco una cosa. Per
Subaru, storie d'amore a sfare con Seishiro, mentre con te è un vero inferno cercarne
una"
"Forse perché in quel fumetto tu non ci sei, o sei morta!" precisò
Seishiro. Poi tirò fuori un'altro manga, di colore rosa con Subaru vestito in
rosa, come la copertina "Quì invece ci sei per tutto il tempo e fai anche
il tifo per noi" spiegò l'uomo
"Davvero?" chiese la ragazza prendendo il manga e ridendo ad ogni
vignetta. Kamui glielo levò dalle mani diventando blu per ogni cosa che vedeva.
Lasciò cadere il manga e prendendo il fratello se lo portò dietro alla schiena
"Dimmi che non hai fatto nulla di quello che c'è in quel dannato
manga!"
"Perché, che c'è in quel manga?" chiese ingenuo Subaru
"Diciamo che ti seduco e poi cerco di farti fuori" sorrise Seishiro.
Subaru guardò l'amante e poi il fratello.
"Ma ha fatto di peggio in questi anni!" esclamò Subaru. Kamui si girò
inorridito da quella frase e accasciandosi a terra perse ogni speranza.
"Il mio fratellino! Il mio adorato fratellino, non è più puro e
casto?" si chiese il ragazzo.
"A qanti anni fa ti riferisci?" domandò Seishiro con un sorrisino
sulla labbra. Kamui si addiacciò a quella rivelazione, cominciando a
sbraitare dietro all'uomo per tutta
"E una coppia è andata!" esclamò la preside,
"Ma se non hanno concluso nulla!" fece presente Sorata seduto a
prendere il the con la sua honey
"Non dica fesserie Sorata-Sensei, qualcosa si è smosso"
"Si l'arrabbiatura di Kamui!" esclamò Ashura.
"Quanto siete noiosi! Guardatela dal lato positivo" propose la
preside
"Quale lato positivo, ci trova nel fatto di aver fatto arrabbiare il
povero ragazzo?" chiese Sorata. Yuko si girò verso il professore e
sorridendo gli si avvicinò. Quella donna sapeva essere sadica con tutti,
addirittura con i suoi sottoposti.
"Sai, io seguo una teoria!" sibilò la preside ad un palmo dal suo
viso
"A si, e quale se posso chiedere?" domandò Sorata terrorizzato
"La teoria dei piccoli passi! Almeno si è visto quanto Kamui sia imbarazzato
per certe cose" spiegò la donna.
Watanuki stava vagando per Frontierland (anche lui), senza meta visto che la
sua cartina si era persa chissà dove. Alla fine fu catapultato verso un gioco
che non conosceva, venendo messo in fila dai vari visitatori del museo.
Entrando si ritrovò in una stanza a pianta circolare, con una voce francese che
spiegava qualcosa, a lui incomprensibile. Il soffitto cominciò ad alzarsi e i
quadri ad allungarsi, quando all'improvviso dietro di lui sentì una mano e
cominciò ad urlare.
"Se urli così, spaventi gli ospiti" disse Doumeki
"Se tu, invece di mettermi una mano sulla spalla stile film horror, ti
presentassi, come ogni persona normale, non urlerei così"" spiegò
l'altro
"Ma io mi sono presentato. E da qualche anno direi!" proclamò il più
alto
"Non mi riferivo a quello" digrignò Watanuki. " Piuttosto, dove,
dove siamo?" chiese poi timoroso
"Nella casa dei fantasmi!" rispose atono.
"Ah, bene! Casa dei fantasmi!......"
"Già" Passarono cinque minuti in silenzio, intanto il soffitto saliva
ancora.
"COOOOOSAAAAAAAA" urlò poi il più basso, facendo girare tutti i
presenti.
"Hai paura?" chiese l'altro
"No, ma che dici.... è solo che essere in una casa, piena di fantasmi con
te, non è il massimo!" Dopo il suo urlo il soffitto si fermò facendo
apparire un corridoio, tutti i presenti cominciarono a seguire la strada, con
Watanuki che, non proferiva parola, per paura di urlare di nuovo e fare la
figura dell'emerito idiota, pauroso. Arrivati davanti a delle specie di sedie
ci salirono e scesero con il macchinario verso terra. Appena scesero il primo
piano, incominciarono a vedere una donna con un vestito da sposa la quale via,
via che scendevano si trasformava in un fantasma.
“Aaaahhhhhhh” urlò Watanuki a quella vista. Era sempre stato
pauroso, e i fantasmi erano una dannazione per lui, solo accanto a Doumeki
poteva stare tranquillo. Naturalmente la cosa non gli andava per niente a
genio, ma in quel frangente si poteva dire fortunato. Continuando a guardare la
donna vestita di bianco diventare fantasma, Watanuki stringeva la mano di
Doumeki dalla paura, per poco non gliela stritolava. Al contrario Doumeki
rimaneva impassibile e stringeva a sua volta la mano del compagno per
tranquillizzarlo.
Di pomeriggio, alcuni ragazzi tornarono all'albergo a divertirsi nelle varie
attrazioni e la sera alle dieci erano tutti in camera. Ashura, insieme a Yui
fece l'appello dei ragazzi, mentre la preside e Karen quello delle ragazze.
"Allora ragazzi, non voglio sentire schiamazzi, dopo la mezzanotte! Lo so
che avete questi quattro giorni per voi, ma preferirei che andaste a dormire
presto ugualmente" spiegò Ashura "Quindi luci spente per 00:00,
chiaro?"
"Hiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii" risposero in coro i ragazzi chiudendo le
porte. Lo stesso discorso lo fece la preside alle ragazze, per poi andare tutti
a nanna. Yui entrò nella camera, che condivideva con Fay, trovandola
completamente al buio. Cosa strana per Fay andare a letto così presto.
"Fay stai bene?" chiese Yui nell'oscurità, non sicuro della presenza
del fratello. Come a riprova delle sue paure, un urlo provenì dalla camera
accanto, talmente forte che tutti i ragazzi aprirono le loro porte. In tempo
per vedere il loro professore di chimica scaraventato fuori dalla camera di
Kurogane, con una spinta del proprietario.
"Vai a dormire!" gli ringhiò dietro il moro
"Solo se mi prometti di girare il parco con me, domani!" gli propose
il biondo. "Altrimenti entrerò ancora nella tua camera, finché non mi
dirai si! Anche mentre dormi". Kurogane sapeva che, avrebbe mantenuto la
sua promessa, ma il solo pensiero di andare a giro tutto il giorno con il
collega lo terrorizzava. Yui sconsolato prese il fratello per un braccio e
alzandolo si scusò con Kurogane.
"Mi spiace Kurogane-San! Mio fratello non la importunerà più questa
notte"
"Yui-Chan, ma che dici!"
"Dico quello che tu non dici mai, e cioè delle scuse! Ora vai a
dormire"
"Non sono un bambino!" protestò Fay, contro il fratello.
"L'apparenza inganna!" esclamò Kurogane, suscitando l'ilarità degli
studenti. Fay guardò i suoi allievi ridere a quella battuta e abbassò
"Sembro
"Diciamo che ti comporti da completo imbecille" fece presente
Kurogane.
"Ma io voglio solo passare una giornata con Kuro-Pin!" disse
falsamente triste. Il docente di Ed. Fisica lo guardò male.
"Ti ho già detto di chiamarmi con il mio nome"
"Oh avanti, Suwa-Sensei! Lo potrebbe accontentare una volta tanto!"
esclamò Seishiro. Kurogane guardò il collega e a dargli manforte ci si
mise pure Ashura
"Ha ragione, infondo si tratta di un giorno solo!" proclamò Ashura.
"Ma si ci provi!" esclamarono gli alunni. Il povero professore si
trovava circondato
"Ti prometto che farò il bravo!" disse Fay. Kurogane non poteva dire
di no davanti a tutti e quindi capitolò
"Ahhh, va bene, ma solo per un giorno E se cominci a fare cose assurde ti
mollo per strada" precisò. Fay si rialzò con un sorriso stampato in faccia
e abbracciando Kurogane si tuffò in camera. Yui rimase lì finché gli alunni non
si furono coricati, per parlare da solo con Kurogane.
"Se è un peso per lei, non deve sentirsi costretto"
"Ma no, lasciamo stare e poi forse si comporterà bene, spero!"
sospirò il moro
"Allora buona notte. Ahh, dimenticavo! Siccome domani pioverà forte,
potrebbe tranquillizzare mio fratello il più possibile?" propose il
biondo. Kurogane non capì l'allusione, ma annuì solo per andare a letto e
dormire, visto la giornata che l'attendava l’indomani.
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* Di solito negli alberghi, le stanze arrivano a un massimo di 6 posti letto, ma quella da cinque non c'è quasi mai. L'hotel nel quale alloggiano loro, è lo stesso nel quale ho alloggiato io e vi posso assicurare che non ci sono camere da cinque, ma per risparmiare ho messo così. Tanto è una cosa di fantasia, no XP.
** Vi posso assicurare che i letti francesi sono comodissimi: A una piazza e mezza, con dei materassi che sembrano fatti di piume da quanto sono morbidi e confortevoli, i cuscini di piuma d'oca sono belli soffici, ti viene voglia di stropicciarli a prima vista, proprio come fa Fay. Naturalmente hanno anche i letti normali, ma io preferisco quelli alla francese.
***Nessun hotel darà mai un pass partù ai clienti, nemmeno se fosse presente Yuko. Al massimo potrebbero dare una copia delle camere dei ragazzi ai professori, ma per fortuna, di noi alunni, non lo fanno. Io l'ho fatto solo per rendere divertente il soggiorno, altrimenti sai che noia.
**** Si parla del primo fumetto di X, mentre sotto è il numero quattro di Tokyo babilon. Il doujinshi è di pura invenzione (infatti non ha una descrizione dettagliata)
harinezumi: Lo so è una noia stare a leggere tutto quello che ho scritto, ma ce lo vedevo Ashura in versione guida turistica e poi gli sta bene la materia di storia dell'arte (e studiandola, non ho dovuto fare altro che riguardare il mio libro, oltre ad internet s'intende). I professori, a volte, sanno meno di noi studenti, ma non dirlo in giro, altrimenti mi bocciano.
Kobato è un mito, io l'adoro, mi piace è ingenua e spensierata allo stesso tempo, un po' mi somiglia (anch'io sono molto ingenua su certi punti, nonostante la mia età ^///^ e sono anche goffa, faccio un mucchio di errori). La somiglianza che ho fatto dire a Kobato, su Kurgane e il cane, deriva dal fatto che, i due hanno lo stesso doppiatore nel anime Giapponese e poi, se vogliamo dirla tutta, le reazioni sono simili e anche l'aspetto di quando si arrabbiando, nonchè quello umano. Ci vediamo al prossimo capitolo.
Ne-chan: Nelle gite scolastiche, è normale che ci diverta di più in albergo che fuori. Io l'anno scorso a Roma ho dormito tre notti, andando a letto alle tre di notte, sopratutto l'ultima sera, fu un'inferno. Per andare a dormire ci impiegai tre ore. Una mia coinquilina aveva avuto la malsana idea di andarsi a girare l'hotel a l'una di notte, mentre alcuni dei miei compagni maschi si stavano ubriacando e fumavano (i professori erano a letto da quel dì). Io sono rimasta in camera con un'altra inquilina e un compagno a guardare un film horror, fino alle tre di sera. Se di film horror si può paralre: Tra il mio compagno che faceva battute su ogni fotogramma del film e l'altra che urlava ad ogni fotogramma, non sono riuscita a capire nulla, nemmeno