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Autore: Fe85    10/10/2010    2 recensioni
Inghilterra vittoriana. Prendete uno spietato assassino che miete vittime tra le strade di Londra, e associatelo ad un geniale detective che gli sta dando la caccia. Cosa succede quando il Bene e il Male hanno lo stesso volto?
[Titolo ispirato al celebre romanzo di R.L.Stevenson]
[Pairings:LxMisa,MelloxNear,MattxBeyond Birthday onesided,LightxMatt,Beyond BirthdayxNaomi Misora]
Genere: Introspettivo, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Ciò che fa l'originalità di un uomo,

è che egli vede una cosa che tutti gli altri non vedono

(Friedrich Nietzsche)

 

 

«Vorrei farti alcune domande, ragazzo» la voce risoluta di Penber soverchiò il chiacchiericcio che animava il pub, e sembrò sorprendere il diretto interessato che smise per un attimo di occuparsi delle stoviglie.

Proprio in quel momento, un malvivente rovesciò un tavolo, adirato per aver perso una partita a carte, e un gruppo di ladri mascherati fece il suo ingresso nel locale, vantandosi del loro ultimo colpo e mostrando a tutti il bottino appena rubato, quasi sicuramente dalla sfarzosa abitazione di qualche nobile. Candelabri, quadri, orologi e gioielli di inestimabile valore vennero sparpagliati a terra, originando l'ennesima lotta della serata.

Penber, solitamente calmo e pacato, sentì il sangue ribollirgli nelle vene, soprattutto quando qualcuno dei nuovi arrivati osò denigrare l'operato della polizia cittadina;  probabilmente, solo la sua rettitudine e la sua forza di volontà gli impedirono di alzarsi e di mettere le manette a quei tizi decisamente sgradevoli. Ormai, la criminalità si era espansa a macchia d'olio come la tempera sulla tela bianca di un pittore, e molte volte, le forze dell'ordine non erano sufficienti ad arginarla, dato che i malfattori si erano fatti via via più scaltri e arguti. Eppure quella era l'epoca che vantava il maggior numero di rivoluzioni, perché nessuno prendeva in considerazione l'idea di porre fine a quella violenza inaudita? Perché Londra non accennava ad una rivolta? Semplice, l'omertà e la paura frenavano qualsiasi iniziativa dei cittadini che, impotenti, assistevano (e involontariamente partecipavano) a quel gioco del massacro. Era come se fossero le pedine di un progetto più grande di loro. Nemmeno la Chiesa, troppo occupata a sperperare i suoi averi, riusciva a fornire il giusto conforto a quelle anime tormentate.

«Lei è scozzese?» gli chiese l'altro fiaccamente, ignorando volutamente il quesito postogli in precedenza.

Si riscosse dai suoi pensieri, e osservò un po’ perplesso il suo interlocutore, che aveva intuito brillantemente la sua provenienza; eppure lui  aveva mascherato abilmente il suo accento, e nessuno avrebbe dovuto accorgersene.

«Sì, come hai fatto a capirlo?»

«Perché ha ordinato dello scotch. Questo liquore è prodotto in Scozia, e nella maggior parte dei casi sono gli scozzesi a farne richiesta» fu la risposta breve e concisa dell'oste che aveva iniziato a sistemare delle bottiglie di rum su una mensola, già affollata di contenitori di svariate dimensioni.

«Complimenti, si vede che te ne intendi nonostante la tua giovane età!» Raye fece una pausa, sorseggiando il suo scotch e avvertendo un lieve bruciore alla gola. Successivamente, posò il bicchiere vuoto sul bancone, facendo tintinnare i cubetti di ghiaccio contro il vetro «sei in grado di fornirmi qualche informazione sull'assassino che deturpa crudelmente i suoi bersagli? Sono sicuro che, lavorando in questo posto, ti saranno giunte delle notizie che lo riguardano» lo inchiodò con lo sguardo, proprio come quando interrogava un fuorilegge, evitando così che fuggisse.

L'espressione del giovane rimase impassibile, come se la cosa non lo interessasse minimamente. Alzò di poco gli occhi, osservando qualcosa che gravitava vorticosamente sopra la testa di Penber: lettere e numeri dapprima incomprensibili, che divennero velocemente chiari nella sua mente.

«Ho sentito dire che questa notte colpirà ancora, nei pressi del Tamigi, se non ricordo male» gli annunciò telegraficamente, portandosi un dito sulle labbra.

Raye ringraziò sorridente quello strambo locandiere: inizialmente l'aveva giudicato male, ma dopo le sue rivelazioni, dovette completamente ricredersi . Il suo aiuto sarebbe stato determinante per la risoluzione di quel caso ingarbugliato.

Finalmente qualcuno ha il coraggio di parlare, finalmente qualcuno ha rotto questo silenzio opprimente

Penber non poteva certo sapere che aveva appena commesso un errore che gli sarebbe costato la vita.

Si allacciò l'impermeabile, lasciando una lauta mancia all'oste e dirigendosi verso la sua nuova destinazione: era sicuro che l'incubo del serial killer senza nome avrebbe finito di tormentare il sonno della metropoli anglofona.

«Matt, tieniti pronto ad agire. L'ho vista»

«A tua disposizione» annuì obbediente lo stesso ragazzo dai capelli rossicci che aveva pedinato il poliziotto in precedenza. Spense la sigaretta che aveva tra le labbra e scavalcò con noncuranza il cadavere privo di arti del vero proprietario del pub, riverso nel retrobottega.

                                                                                                                      ***

Il Tamigi si trovava dall'altra parte della città rispetto all'Old Bridge, e il vicecomandante Penber dovette «esplorare» numerosi viottoli prima di potervi accedere. Poté rendersi conto personalmente del degrado dei bassifondi londinesi: si era messo a contare tutti i tentativi di depredamento di oggetti personali  in cui era incappato, arrivando a ventitré.

L'avevano aggredito degli inesperti quanto goffi pick pockets che avevano miseramente fallito la loro missione, ma anche dei borseggiatori più abili che seguirono la sorte dei loro predecessori, grazie ad una serie di calci piazzati di Raye che non aveva lasciato loro alcuna possibilità di movimento, benché fossero armati.

Per il momento il mio portafoglio è salvo, almeno fino al prossimo angolo…

Quell'episodio gli aveva fatto ricordare il periodo di addestramento ad Edimburgo, durante il quale aveva conosciuto Naomi. Gli era stata presentata da suo padre che gli aveva riferito che entrambi i genitori della ragazza erano assidui frequentatori dei migliori salotti scozzesi. Effettivamente, Naomi aveva un portamento elegante e una raffinatezza innata che la rendevano una dama assai contesa, ma Raye aveva avuto la meglio su tutti i suoi numerosi pretendenti, strappando addirittura un sorriso dal volto austero della dama. Tuttavia, il loro primo appuntamento non si poteva certo definire romantico: si trovarono coinvolti per caso in un sequestro di persona che rischiava di finire in tragedia, se non fosse intervenuto tempestivamente Penber. Chissà, magari era stato proprio quell'atto di coraggio a colpire la sua compagna, e a concedergli una seconda opportunità: si recarono in uno dei parchi che vantava uno tra i più bei panorami scozzesi, dove il poliziotto le dichiarò i suoi sentimenti. Oltre alla grazia e alle sue buone maniere, lo colpì principalmente lo spirito di emancipazione di Naomi; sotto questo aspetto era differente dalle nobildonne di quei tempi, costantemente sottomesse ai mariti. Senza ombra di dubbio, non era la classica dama avvezza al cucito; lei preferiva di gran lunga tirare di spada o esercitarsi con una pistola, tutto sotto la supervisione di Raye.

Dopo aver camminato per alcune miglia, raggiunse il presunto luogo del prossimo omicidio dell'assassino: dagli argini poteva vedere scorrere impetuosamente il Tamigi, che aveva allagato alcuni punti della città a causa delle massicce piogge cadute nelle ore precedenti. Inoltre, il buio rendeva scure e inquietanti le sue acque, oltre che pericolose, quasi come se al loro interno si celasse un terribile mostro pronto ad uscire allo scoperto.

« Benvenuto, signor Raye Penber» lo salutò un'ombra che spuntava da dietro un muro di pietra.

L'ufficiale trasalii impercettibilmente, cercando di associare un volto a quella voce che gli sembrava nota. Come era venuto a conoscenza del suo nome?

«Fatti avanti» lo intimò, preparandosi ad estrarre la sua arma e a puntarla contro di lui.

L'altro batté le mani teatralmente, avanzando a piccoli passi verso di lui: la luna, che aveva appena vinto una sofferta battaglia contro le nuvole che sovrastavano il cielo della capitale dell'arcipelago inglese, illuminò debolmente la faccia del misterioso individuo.

Capelli neri e spettinati.

Maglietta bianca e logora.

Particolari inediti e agghiaccianti si unirono a quelli memorizzati al suo ingresso nel locale: un ghigno sarcastico e degli occhi rossi completavano il profilo dell'oste del pub di Whitechapel.  Da quegli occhi trasudavano pazzia, cinismo e crudeltà portate agli estremi.

«Quindi eri tu, e…» con una mossa fulminea, il ragazzo si era portato alle spalle di Penber, puntandogli un coltello alla gola, e impedendogli di aggiungere altro.

«Esatto, ma mi lasci almeno il piacere di spiegare» esordì ridacchiando e leccando ripetutamente la lama del coltello, come se si stesse preparando ad eseguire un rituale.

«Ha istintivamente colto il fatto di essere lei la mia prossima vittima, stavolta sono io a dovermi congratulare per la sua brillante deduzione. Non è da tutti rimanere lucidi in un momento del genere» lo stava implicitamente prendendo in giro, causando una repentina contrattura dei muscoli di Raye.

Che mente deviata pensò il poliziotto, dalla cui fronte colarono delle gocce di sudore freddo. Il respiro affannoso e mozzato accompagnato dal battere incessante del suo cuore e da una leggera brezza notturna erano gli unici rumori udibili nelle vicinanze.

Il giovane appoggiò la testa sulla parte sinistra del petto di Penber che rimase immobile come una statua da giardino, incapace di architettare un modo per sfuggire al controllo del suo assalitore.

«Lo sente come batte? Sta scandendo i suoi ultimi attimi di vita» il fiato intriso di marmellata alle fragole sfiorava gelidamente il collo dell'agente di polizia che si rifiutò categoricamente di implorare la libertà a quel vile assassino. Dopotutto, aveva anche lui un orgoglio da difendere ed era convinto che in futuro qualcuno l'avrebbe vendicato, e avrebbe messo dietro alle sbarre il colpevole di tutti quegli efferati delitti.

Mi dispiace, Naomi non potrò mantenere la mia promessa…

«Addio, Raye Penber» con la precisione degna di un chirurgo, il killer recise l'aorta del vicecomandante, il cui sangue schizzò copiosamente sulla sua maglietta e sulle sue guance, tingendole dello stesso colore dei suoi occhi che brillavano spasmodicamente.

L'uomo boccheggiò per qualche istante in cerca di aria, spirando subito dopo.

«Matt, mi raccomando, fai sparire quel corpo senza lasciare tracce» ordinò Beyond Birthday, mentre si lavava le mani e il volto sporchi di sangue nel fiume e faceva affondare il coltello dentro di esso.

«D'accordo, capo!» Matt uscì dal suo nascondiglio, un canneto, e osservò il suo mentore con sguardo indecifrabile.

«Che c'è?»

«Niente, mi chiedevo da quanto tempo camminassi a piedi scalzi» si inventò lì per lì il suo collaboratore,  mostrandosi indifferente, ed evitando di metterlo al corrente del reale motivo per cui lo stava fissando con tanto interesse «e pensavo che la tua cattiveria non ha limiti»

Beyond si fece pensieroso, e voltò meccanicamente il capo verso di lui.

«Da quando un escremento di cane è rimasto attaccato alla suola delle mie scarpe. E ricorda, Matt. Come scrisse Marlowe, better to reign in hell than serve in heaven» detto questo, una risata sinistra squarciò l'immobilità della notte.

La voce tetra strideva palesemente con la prima frase, però si legava bene alla seconda , lasciando ben intenderne il concetto.

Il solito esibizionista

Matt roteò gli occhi, rinunciando definitivamente a discutere con Beyond: nemmeno il più quotato medico di Londra sarebbe riuscito ad analizzare la sua psiche contorta.

«Matt, vorrei che recapitassi anche un messaggio ad una certa persona» aggiunse apaticamente, guardandolo perquisire il morto che sostava davanti a loro.

«Certo, e nel frattempo credo di aver trovato qualcosa di interessante» lo informò Matt sorridente.

Beyond Birthday ripulì con il dorso della mano l'ultimo rivolo di sangue che gli colava dalla guancia, e scrutò con fare indagatore il suo complice.

«Sono tutto orecchie» un sorriso inquietante adornava il suo pallido viso.

 

 

 

FE SCRIVE...

Ciao a tutti, e ben ritrovati :D Prima di ringraziare le persone che hanno recensito, mi soffermo un attimo a spiegare un paio di cose. Inizialmente, questo capitolo non doveva

essere affatto così, diciamo che è come se Penber avesse preso vita e si fosse mosse da solo all'interno della storiaXD

-La citazione di Nietzsche che apre il capitolo e la frase di Beyond in corsivo (L'ho vista) fanno riferimento alla sua capacità di vedere la durata delle persone;

-i pickpocktes, ho preferito lasciare il termine inglese, sono delle specie di taccheggiatori, se proprio vogliamo trovare l'equivalente italianoXD;

-l'altra frase pronunciata da Beyond, better to reign in hell than serve in heaven, appartiene alla celebre opera di Christopher Marlowe, Paradise Lost, opera che io amo incondizionatamente,

soprattutto la figura di Lucifero (avete notato il titolo del capitolo?), che, a tratti, mi viene da associare a Beyond^^

Dopo questa piccola digressione, volo a ringraziare le persone che hanno commentato il prologo*__*

Lirin Lawliet: ciao, mi fa davvero piacere che il prologo di questa mia long fiction ti abbia colpito positivamente; l'epoca vittoriana è misteriosa e affascinante e, calandomi nei

personaggi, è come se la esplorassi poco a poco "personalmente". Raye, purtroppo, ci ha lasciati, ma cercherò di descrivere al meglio Naomi, che nella mia visione, è una donna

emancipata^^ ti ringrazio tantissimo per i complimenti, un bacio!

redseapearl: ciao, no, non sono una fan di Kuroshitsuji, mi sono limitata a seguirne qualche puntata per immergermi nell'atmosfera della Londra ottocentescaXD Posso dire che i

personaggi che mi hanno colpito in qualche modo sono Drocell, Pluto e Will, ma i primi due sono morti, ahimè, è destino che i personaggi che mi piacciono, muoianoXD Da fan delle

MelloxNear quale sono, non poteva mancare un tributo a questa coppia, e sono curiosa di sentire la tua sui ruoli che ho affidato loro, ma compariranno più avanti^^ sono felice di

sapere che il prologo ti ha incuriosita, grazie mille e un bacio!

Nuit: ciao, effettivamente alcuni dei pairings che ho scelto sono un pò insoliti, ma come ho detto nelle scorse note, questa storia per me è una sfida e voglio provare a cimentarmi

con "nuove coppie", ovviamente spero di risultare convincente, ma questo sarete voi a dirmeloXD Grazie, e un bacio!

Un grazie grandissimo a Lirin Lawliet, redseapearl, Nuit e Ninive Shiyal per aver inserito la storia tra le seguite e a Marmalade Girl per averla inserita tra le preferite, e ovviamente grazie

anche alle oltre cento persone che hanno letto soltanto^^

Se vorrete farmi sapere la vostra opinione o muovermi delle critiche (costruttive), sarei più che felice :D

Alla prossima!

   
 
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