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Autore: Malitia    10/10/2010    1 recensioni
Vicky è una comune sedicenne americana, con i suoi lati bui e quelli allegri. La sua vita scorre lineare e monotona fin quando un giorno, l'arrivo di un nuovo compagno un po' particolare le stravolge la vita. Che cosa nasconderà il misterioso Andrew? Perché quelle orecchie a punta e quella perspicacia un po' troppo invadente? Soprattutto, perché è così dannatamente bello da sembrare stravolgere la mente di Vicky? E se ci fosse dietro qualcosa di.. soprannaturale?
- Andrew, glielo devi dire, stasera stessa. Hai aspettato anche troppo. E non cambia niente che tu sia innamorato di lei. Perché lo capirebbe anche un orbo che sei innamorato-. - Ma è pericoloso…- - Andrew, è il suo destino! Non ti saresti curato del pericolo se…-. A questo punto mi ero fermata ad ascoltare, se qualcuno parla di te è legittimo fermarsi a sentire. Non è origliare. Ma cosa stavano dicendo? Destino? Pericolo? - I Dokkalfar potrebbero cercare di rapirla! Ci hai mai pensato?- Rapire me? E perché? Ma sono matti? Sento Andrew sospirare. - Le parlerò-.
Genere: Commedia, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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20 Il cartello con su scritto “Stormond”, che tra poco cade a pezzi, si trova in mezzo ad un incrocio, assieme ad altri tre che indicano altre cittadine. Appoggiato ad esso, un uomo incappucciato. 
Tiene le mani incrociate sul petto e lo sguardo basso. Scendo dal calesse con l’aiuto di Andrew e congediamo l’elfo che lo guida con una moneta. Andrew si avvicina all’uomo, mentre io resto poco distante da lui. Pronuncia qualche parola in bizantino arcaico, probabilmente risalente alla preistoria, e l’uomo alza la testa. E’ inconfondibilmente un elfo. Ma , nei suoi tratti, noto qualcosa di più normale…Non è di una bellezza soprannaturale, ma potrebbe essere un divo di Hollywood. Niente a che fare con Andrew e la sua famiglia. Ha la barba lunga di qualche giorno e gli occhi dello stesso colore del cielo quando è plumbeo. Una sorta di grigio-ghiaccio-argentato. I capelli mediamente lunghi gli ricadono sugli occhi e sulle guance. Sono neri, ben in tono con la toga che porta. 
- Salve, principe- esordisce con voce suadente.
- Alex, non è prudente chiamarmi principe in queste contrade- risponde Andrew contrito. 
- Che per l’appunto sono deserte, sire-. 
- I Dokkalfar hanno spie persino nel sottosuolo-. 
Alex alza gli occhi al cielo. 
- Come vuole lei. Milawa ha dormito bene, stanotte?- si rivolge a me. 
Milawa…sarò pure la reincarnazione di un’elfa millenaria, ma io ho un altro nome in questa vita! Penso di starlo guardando male (non sempre me ne accorgo), perché Alex dice: 
- Victoria…-. 
Ecco, bravo. 
- O principessa mancata, come preferisce?-. 
Ma chi cavolo è questo? Ma come si permette? Anche Andrew sembra parecchio incollerito, gli lancia esattamente un’occhiata che ti ucciderebbe come una coltellata. Alex abbassa lo sguardo . 
- Perdonatemi, altezze-. 
Questo tizio mi sta troppo antipatico… 
- Vicky, lui è Alex, un amico fidato della famiglia reale. Un po’ impertinente, ma fidato. E’ un mezz’elfo-. 
- Denominazione di origine controllata- mi sorride. 
Un mezzelfo… A metà tra un elfo e un uomo. Il tipo di creatura che sarebbero i figli miei e di Andrew. Lo osservo bene. Ha un fisico magro, ma non ossuto. Le mani sono affusolate, un po’ in contrasto con la bellezza rude e trascurata del volto. Alex abbassa il cappuccio e mi porge la mano. La prima cosa che salta al mio occhio è che non ha le orecchie a punta. Avrà massimo ventisei anni e una stretta vigorosa. Appena mi stringe la mano, però, avverto una scossa elettrica. Faccio per ritirarla istintivamente, ma lui la trattiene. 

Il mondo si oscura e si fa tutto buio. Mi guardo intorno per cercare Andrew, ma non vedo niente. Sono presa dall’ansia. Cosa è successo? Dove mi trovo? Perché si è fatto notte? Mi sento mancare l’aria, opprimere il cuore. Pongo le mani davanti a me per cercare qualcosa. Poi, un raggio di sole .Così accecante che mi dà l’impressione mi stia trafiggendo l’anima. E, piano piano, il paesaggio davanti a me si fa sempre più nitido. Un immenso prato pieno di tulipani si stende davanti i miei occhi. Il cielo è limpidissimo,senza una nube, e una brezza mi scompiglia i capelli. L’aria frizzante mi entra nei polmoni. Mi viene vicino una farfalla bianca e candida, si posa sul mio naso e vola via. Solo allora vedo, accanto a accanto a me, il salice piangente, esattamente come lo ricordavo: alto, robusto e frondoso, che forma una cappa con i suoi rami. Mi avvicino al tronco, ma c’è una ragazza seduta ai suoi piedi. Ha un viso bellissimo e dolce, incorniciato da lunghe ciocche nere e due incantevoli grandi occhi dalla lunghe ciglia. E le orecchie a punta. La stoffa leggera dell’abito le ricade sulla pelle diafana e delicata. Tiene le braccia sul grembo e osserva il panorama davanti a sé. 
- Ciao- la saluto, ma lei non dà cenni di avermi sentito. 
Allora le poggio una mano sulle spalle, cercando di farle capire che esisto. La ragazza non batte ciglio, ma le vedo gli occhi illuminarsi. Guardo nella sua stessa direzione e scorgo un giovane che sta venendo verso di noi. L’elfa si alza in piedi gioiosa. 
- Dave!-. 
Il ragazzo è biondo, con gli occhi verdi, e ha un sorriso da togliere il fiato. La ragazza gli corre incontro e lui la stringe tra le braccia. 
- Come sono contenta di vederti! Come hai fatto? Ci sono guardie ovunque, ti stanno cercando…Non ti permetteranno di avvicinarti ancora a me!- . 
Dave le prende il viso e la bacia, lasciando la ragazza interdetta. 
- Farei qualsiasi cosa per vederti, non sarebbero loro a impedirmelo- 
- Oh, Dave!- la ragazza scoppia a piangere e si rifugia tra le sue braccia.- Perché ci fanno questo? Perché mio padre non capisce che ho diritto di essere felice? Perchè non posso vivere la mia vita accanto all’uomo che amo?-. 
- Hai detto bene Milawa- risponde amaramente Dave.- Sono un uomo-. 
Sento il respiro mancarmi. Quella sarei io…e ho ben ragione di credere che l’altro sia Andrew. 
- Voglio stare con te…io ti amo…- singhiozza Milawa. 
- Anche io, principessa. Ti amo con tutto l’amore di cui sono capace-. 
Milawa si accascia per terra. Il vanto soffia, posso quasi sentire quello che prova. Ha il cuore gonfio di lacrime e frustrazione. E dolore. 
- Nessuno ci dividerà mai- le dice Dave prendendole la mano.- Nessuno-.
Guardo Dave e Milawa suggellare il loro amore con un ultimo inconsolabile dolce bacio, all’ombra del salice piangente, circondati da tulipani colorati. 


Socchiudo gli occhi, e quando li riapro, sussulto. Niente fiori, niente salici, niente Milawa né Dave. Alex mi stringe la mano, vicino il cartello che porta a Stormond. Mi lascia la mano e io lo fisso spaventata. 
- Vicky, tutto bene?- mi chiede Andrew preoccupato. 
Volto il viso verso di lui e faccio cenno di sì. 
- Co…cosa era?- stacco gli occhi da Andrew per rivolgerli ad Alex. 
- Cosa hai visto?- mi domanda lui di rimando. 
- Il miglior sogno della mia vita…- mormoro, più che altro a me stessa, ricordando i pensieri di quando avevo sognato la prima volta il salice. 
- Puoi essere più chiara?- fa Alex, un po’ scorbutico. 
- Era…un mio sogno ricorrente. C’era un immenso prato pieno di tulipani gialli, bianchi e rossi, e un salice piangente. Di solito il mio sogno si ferma qui- ometto l’informazione che spesso, no, diciamo SEMPRE, c’è anche Andrew- ma questa volta…- mi interrompo. 
- Questa volta…?- mi sollecita Andrew. 
Deglutisco e lo guardo negli occhi. 
- Questa volta c’era anche Milawa, sotto quel salice. Ed era in compagnia di un certo Dave. Ed erano innamorati. E il loro amore era ostacolato dal padre di Milawa, e Dave era inseguito dalle guardie, che erano ovunque, e…ed erano disperati. E Dave l’ha chiamata “principessa”. E non sono sicura che questo sia soltanto un nomignolo-. 
Andrew ha dipinta in volto un’espressione stupefatta, e un po’ spaventata. Deve essere la stessa che ho io in faccia. 
- Magari è solo una coincidenza- azzarda. 
- Sì, come no…- sbuffo.- Come mai ho rivisto il mio sogno?- chiedo ad Alex. 
Andrew risponde per lui. 
- La madre di Alex era una sensitiva, anche se era umana. Aveva il dono di vedere il passato e il futuro delle persone. La sua mente ricreava un flashback simile a quello che hai vissuto tu. Alex ha ereditatati il suo dono, ma con una modifica. Lui può far vedere molto più lontano, in un futuro remoto, o ad un passato lontanissimo, che risale addirittura a vite precedenti. Ma, anziché vivere il flashback in prima persona, è l’oggetto della previsione che lo vede-. 
- Bell’affare…- borbotta Alex. 
- E Dave…- esito- chi sarebbe?-. 
- Ah, non ne ho idea. I miei si sono categoricamente rifiutati di darmi ulteriori informazioni su Milawa e la sua vita. E comunque non è detto che fosse veramente una principessa-. 
- Però è strano che lui abbia già sognato quel prato. La sua memoria dovrebbe essere annullata, dopo la rinascita- interviene Alex. Rivedo mentalmente il mio prato, i tulipani, il sole, l’albero, i colori…sarebbe impossibile dimenticare un posto del genere. 
- Forse è meglio che ci mettiamo in marcia- dice Andrew.- Il viaggio è lungo-. 
Prendo il leggero sacco che contiene i miei vestiti e me lo metto sulle spalle. 
- Verso Stormond ?- chiedo. 
- Sì. Verso Stormond-.
  
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