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Autore: Evazick    10/10/2010    1 recensioni
Il sogno più grande di una Romancer? Di sicuro ce ne sono molti, ma uno supera tutti gli altri: entrare nella Parata Nera. La sfortunata protagonista di questa storia ci sarà catapultata dentro per caso, ma non tutto è quello che sembra e forse il suo sogno potrà trasformarsi in un incubo… Mi è venuta in mente mezz'ora fa e non so nemmeno se avrà seguito, ma volevo sentire cosa ne pensate... enjoy! ^^
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Eve.'
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“Ohi, la testa…” Eve se la prese fra le mani e iniziò a massaggiarsela. Dopo poco si interruppe, accorgendosi di essere sdraiata sul pavimento di camera sua. Come ci sono arrivata?, pensò. L’ultimo ricordo che aveva era quello del temporale, lei che ascoltava Mama e che si spaventava… poi più niente.
Il buio più totale.
Forse sono svenuta, si disse Eve. Sì, doveva essere sicuramente andata così: era svenuta per un po’ di tempo sul pavimento. Probabilmente un fulmine doveva essersi schiantato vicino alla casa e lei si era spaventata troppo. Con un gemito, la ragazza si alzò dolorante dal pavimento; il suo iPod era sotto la finestra, un metro più in là. Lo raggiunse, lo raccolse e fece per accenderlo, ma poi si rese conto che era scarico. Sospirando, si avvicinò allo stereo che aveva sulla scrivania e lo accese, facendo partire l’ultimo disco che aveva lasciato dentro.
 
With the lights out it's a little less dangerous
Even with a stranger never gets painless
Don't be afraid
Every time I think I'm gonna change it
It’s driving me insane
 
Eve si mise a sedere sul letto e guardò fuori: il temporale era finito, e le ultime gocce di pioggia stavano finendo di cadere. Sulla strada c’erano un paio di biciclette cadute per terra e tante foglie secche, ma in compenso non c’erano stati grandi danni. Quando la ragazza sentì il legno del pavimento muoversi, fece un salto e disse: “Mamma? Papà?” Nessuno rispose, e Eve capì di essere ancora sola in casa. Guardò l’orologio: doveva essere svenuta per almeno un’ora, e sua madre non sarebbe tornata prima di un paio d’ore. Sorrise.
 
Do you live, do you die, do you bleed
For the fantasy?
In your mind, through your eyes, do you see?
It's the fantasy
 
Eve si giro verso la parete, incontrando lo sguardo di Gerard Way nel poster della Black Parade. Non sapeva perché, ma in quel momento quegli occhi verdi le fecero paura e le sembrò di ricordare un sogno che aveva fatto: lei era finita in un posto strano con i My Chemical Romance, e aveva due ali nere e una spada… Rise. Andiamo, era impossibile! Non era mai successo, era solo una fantasia, quella di cui stava parlando Jared Leto.
 
Maybe tonight we can forget about it all
It could be just like heaven
I am a machine
No longer living, just a shell of what I dreamed

Eve si stirò le braccia, ma lanciò un grido quando ebbe un’improvvisa e dolorosa fitta al braccio destro, a metà tra la spalla e il gomito. Si massaggiò un attimo la parte dolorante, poi tirò su la manica della maglia. Spalancò gli occhi quando vide la ferita.
Ma come diavolo me la sono fatta?!
Nel braccio c’era un’immensa cicatrice di quello che un tempo era stato un buco: il braccio era incrostato di sangue e aveva bisogno di una bella lavata e di una disinfettata. Eve non perse tempo e corse a pulire la ferita nel bagno della sua camera. Le faceva male disinfettarla, ma era un dolore sopportabile.
 
Do you live, do you die, do you bleed
For the fantasy?
In your mind, through your eyes, do you see?
It's the fantasy
Say it, say it, say what you believe
Say it, say it to me
 
Eve non smise di chiedersi come avesse fatto a ferirsi in quella maniera. Un pensiero strano le attraversò la mente: Forse hai davvero sanguinato per la fantasia.
“Oh, andiamo, non essere ridicola!” disse la ragazza ad alta voce, nervosa. “Non può essere successo veramente: avere le ali e incontrare i My Chemical Romance, che cavolata!” Ma nemmeno lei era sicura di quello che stava dicendo.
Senza smettere di fissare la ferita, Eve tornò verso il letto e vi si sedette sopra. Guardò la macchia scura sulla pelle chiara, poi allungò un dito per toccarla.
 
Do you live, do you die, do you bleed
For the fantasy?
In your mind, through your eyes, do you see?
It's the fantasy
Automatic, I imagine, I believe
Automatic, I imagine, I believe
 
Una sequenza velocissima di immagini le si affollò nella mente, tanto belle quanto strane e surreali: vide piume, sangue, spade, disegni e corridoi bui. Vide cumuli di macerie, soffitte abbandonate, giardini rigogliosi e una chiesa.
E così, poco a poco e una volta per tutte, Eve ricordò tutto.
Una delle prime cose che pensò fu Uao, ho davvero fatto tutto questo?, ma il pensiero venne scacciato via non appena i ricordi presero il loro posto nel cervello. Quando finirono di sistemarsi, Eve crollò sdraiata sul letto. Ora finalmente ricordo tutto. Ma… i ragazzi? Pensò alle ultime parole di Jennifer: Ma non riuscirò a contattarvi, sarete voi a doverlo fare quando ricorderete tutto. Perché scorderete e ricorderete: così sta scritto.
“E io come cavolo faccio a contattarti, Jennifer? E come faranno i ragazzi a ricordare?” sussurrò Eve, senza parlare a nessuno in particolare. Sbuffò, poi si accorse di una macchia bianca sul pavimento, vicino a dove si era svegliata lei. Si alzò dal letto e la osservò meglio: non era una macchia, ma un foglietto di carta. E dentro c’era scritto un numero di telefono. Non ci voleva molto per capire di chi fosse, e Eve sapeva già cosa fare.
La ragazza non perse tempo e scese al piano di sotto, dove si trovava il telefono. Con le mani tremanti, digitò il numero e rimase in attesa. Dopo due minuti, non aveva ancora risposto nessuno. Jennifer, cazzo, rispondi! pensò Eve. Nel momento in cui stava per buttare giù, una voce familiare rispose dall’altro capo: “Pronto?”
Eve sorrise, felice. “Jennifer… sono Eve. Ti devo parlare.”
*
Eccomi qua, col penultimo capitolo di questa storia! ^^
Sinceramente un pò mi dispiace, perchè ai miei personaggi mi ci affeziono, ma d'altronde non posso far continuare una storia all'infinito -.-'
Kumiko_Chan_: tranquilla, i tuoi commenti non sono per niente inutili, anzi mi fanno piacere!! E poi, bè, sì... la storia ha un seguito. Più o meno, ma comunque sì. Non voglio rivelare altro, ma ti avviso che per continuarla devo aspettare l'arrivo di Danger Days... ops, ho già detto anche troppo! XD Forse posterò il prologo, ma sono ancora indecisa se farlo o meno, anche perchè mi dà noia vedere una storia che vegeta in un angolo e aspetta che la aggiorni... Dimmi un pò cosa ne pensi tu.
So Long And Goodnight. Look Alive, Sunshine.
-Na Na Na: DONE
-44 Danger Days: The True Lives Of The Fabulous Killjoys
  
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