Crossover
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Autore: Fiamma Drakon    10/10/2010    3 recensioni
[Anime/Manga principali: Pandora Hearts, Full Metal Alchemist] [Altri anime/manga: Vampire Knight, Death Note, Vocaloid, Hellsing]
Lo Strahl★Night era uno dei più rinomati istituti di formazione vampira di tutta la nazione.
La sua fama si fondava su una secolare tradizione che vantava una ferrea istruzione, insegnanti intransigenti e inflessibili, discipline che comprendevano materie tecniche, scientifiche e liceali piuttosto difficili, che richiedevano un livello d’istruzione precedente non da poco e, ovviamente, corsi completi sulla gestione di poteri, capacità e istinto dei vampiri.
Insomma, lo Strahl★Night era l’obiettivo finale di ogni giovane vampiro con mirabili pretese lavorative per il futuro.
L’unica pecca di quell’istituto altrimenti perfetto, era la difficoltà degli esami d’ammissione: su migliaia di esaminandi, solo una ventina o meno riuscivano ad essere ammessi.
E tra i fortunati, il gentil sesso non era mai stato presente, tanto che lo Strahl★Night era da tutti considerato allo stesso livello di un istituto puramente maschile, esattamente come i suoi studenti.

Ma, quando tre vampire riescono a guadagnarsi l'ammissione, iniziano anche ad aver luogo strane apparizioni... e morti.
[Altri generi: Drammatico, Mistero]
Genere: Horror, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Anime/Manga
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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15_Just like the Devil's mind Fiamma stava ancora percorrendo la biblioteca, cercando una qualche sezione dedicata ai poteri speciali dei vampiri, o alle comunicazioni con l’aldilà... insomma, qualcosa che era definibile paranormale persino per loro.
Per ora non era stata molto fortunata, ma non demordeva: non poteva demordere, dato che la questione la riguardava in prima persona. Forse neppure solo lei, bensì la salvezza del corpo studentesco dell’intero istituto.
- Un bel peso da portare sulle spalle... - commentò distrattamente tra sé, fermandosi un istante ad osservare uno scaffale, per poi scoprire che non c’era niente che la interessava e proseguire.
Dopo altri dieci minuti di ricerca, si fermò e mandò un sospiro carico d’afflizione: possibile che non ci fosse seriamente niente sull’argomento? Era una biblioteca così vasta...
- Non ci credo. Deve esserci qualcosa -.
Infine, i suoi occhi si posarono su un angolo della biblioteca dove l’illuminazione scarseggiava e gli scaffali parevano sistemati in modo diverso.
- Una sezione a parte? - si domandò, perplessa, avviandosi verso di essa, presa da un’istantanea speranza.
Quando si addentrò in essa, notò che c’erano solo due scaffali, immensi, ma erano solo due, segno che, qualsiasi argomento accomunasse quei libri, ce n’erano pochi a riguardo.
Notò, a lato di una delle due scaffalature, una targa coperta da uno spesso strato di polvere. Sicuramente vi era scritto il genere di testi che contenevano quei ripiani.
Si mosse rapidamente verso di essa e vi posò la mano delicatamente, ripulendola alla meglio. Appena ebbe finito, si allontanò un poco per leggere l’iscrizione e il suo cuore sobbalzò: “Poteri vampirici”.
L’aveva trovata! Aveva trovato la sezione che le interessava!
- Lo sapevo che c’era! Doveva esserci! - esclamò tra sé, felice.
Un pensiero improvviso, però, fece sprofondare la sua gioia in fondo alla sua anima, sostituita da una certa ansia: il suo potere era particolare, troppo particolare. L’avrebbe trovato in quei libri?
Non c’era modo migliore per scoprirlo che iniziare a cercare, e così fece.
Iniziò a camminare avanti e indietro tra quegli scaffali, togliere libri dal titolo interessante, far su e giù tra un tavolo poco distante e le scaffalature, finché non fu del tutto certa di aver trovato tutto quello che poteva esserle utile, e in verità non era poco: c’erano ben tre pile di libri di una certa altezza ad ingombrarle il tavolo. Per fortuna era un’accanita lettrice, e non si fece affatto intimorire dall’esorbitante quantità di testi che aveva davanti.
Sedette e, diligentemente, iniziò a sfogliarli tutti, uno per uno, in cerca di qualcosa che facesse al caso suo.
C’era una lampada da lettura nell’angolo più lontano da lei, e dopo quasi un’ora e mezza passata a leggere al buio iniziavano a dolerle gli occhi, così si sporse oltre i libri e l’accese. Tuttavia, nel ritirare la mano, fece cadere in parte una pila. Alcuni tomi rovinarono alla rinfusa sopra quello che stava leggendo.
- Accidenti...! - mormorò a mezza voce, alzandosi e iniziando a sistemarli.
Uno le scivolò di mano e cadde a terra.
Quando si piegò a raccoglierlo, il suo sguardo si fece sbarrato e allibito. Lentamente lo prese e lo avvicinò agli occhi, come se quello che vi era scritto sulla copertina non fosse stato altro che un’allucinazione.
No, c’era scritto davvero. Iniziò a sudare e tremare per l’eccitazione e l’euforia del momento: sulla copertina di quel libro nero c’era scritto proprio “Guida ai poteri pericolosi - psichici e di contatto”.
Non riusciva a credere che potesse esserci un  libro del genere, là dentro. Quando l’aveva tirato giù dallo scaffale non aveva di certo visto il titolo, altrimenti l’avrebbe letto per primo.
Spostò gli altri, senza curarsi di risistemarli, quindi aprì quel libro all’indice e iniziò a scorrere i vari capitoli, sofferandosi sull’ultimo: “Pag. 451 Capitolo 21° - Contattare i morti”.
Sembrava fatto su misura per lei, così corse alla pagina indicata, trovando in alto, in mezzo alla pagina, il titolo del capitolo, scritto con una grafia alquanto lugubre e raffinata, ovviamente in inchiostro nero.
Iniziò così a leggere, avida di sapere:
«Di tutti i poteri vampirici, quello di poter entrare in contatto con i morti è senza dubbio il più pericoloso e al contempo il più interessante.
Solo pochissimi sono i “prescelti” da questo potere. La maggior parte di essi, nel passato, ha preferito togliersi la vita piuttosto che continuare a vivere in possesso di quel potere. Alcuni addirittura impazzirono per il prolungato contatto con persone defunte di morte dolorosa.
Quel dono era ed è tuttora ritenuto e chiamato, da alcuni, il potere del Diavolo.
Ma come funziona?
Il vampiro o la vampira che ne è in possesso riesce a percepire sia visivamente che interiormente la presenza dello spirito del defunto, che solitamente si manifesta quando il possessore del potere è da solo, anche se eventuali terzi non sarebbero in grado di vederlo.
Il primo contatto tra un vampiro e un defunto è sempre il più violento. Viene preceduto da forte nausea ed emicrania, in quanto la parte del cervello adibita alla recezione della presenza dello spirito deve “risvegliarsi” dal torpore in cui era rimasta fino a quel momento. Solitamente, l’età in cui il potere inizia a manifestarsi apertamente è attorno ai sedici/diciassette anni, e perdura per il resto della vita.
Nei contatti successivi si verifica solo mal di testa che non raggiunge mai picchi vertiginosi, tuttavia svanisce non appena lo spirito si materializza.
Il contatto con i morti, tuttavia, funziona solo con spiriti deceduti di morte violenta che hanno più di cento anni.
Inoltre, il potere non può essere utilizzato per richiamare a sé alcuno spirito. Solo questi ultimi possono decidere se rivelarsi o meno. Coloro che tenteranno di forzarli ad apparire, potrebbero andare incontro alla pazzia o, nei casi peggiori, alla morte stessa.»

Fiamma rimase ad osservare il trafiletto che aveva appena letto senza riuscire a non provare paura.
Paura per cosa era e per quello che possedeva.
Scosse la testa.
- Non devo pensarci! È un potere che ho e rimuginarci sopra non servirà certo a cancellarlo da dentro di me! - si disse, decisa.
Doveva trovare qualcosa di utile.
Lo rilesse un paio di volte, giusto per esser certa di non confondersi, poi iniziò a stilare una sorta di lista mentale di ciò che poteva e non poteva fare grazie a quel potere.
I punti negativi erano:
1) il suo potere aveva già condotto più d’uno al suicidio;
2) era considerato “il potere del Diavolo”;
3) ogni volta che uno spirito avesse deciso di manifestarsi si sarebbe sentita male;
4) il suo potere l’avrebbe perseguitata per tutto il resto della sua vita;
5) ultimo, ma non per importanza, non avrebbe potuto evocare mai e per nessun motivo uno spirito. Pena la pazzia o peggio.
I positivi erano:
1) non era una pazza perché vedeva una donna che altri non vedevano;
2) non avrebbe più avuto nausee ed emicranie come quelle che aveva avuto in corridoio;
3) non sarebbe stata “aggredita” né da Envy né da Greed.
Decisamente, i punti a suo sfavore superavano quelli a suo favore, ma doveva farsene una ragione, dato che aveva cose più importanti di cui occuparsi: secondo il libro, e l’autore aveva pure avuto premura di sottolinearlo, non avrebbe mai dovuto nemmeno provare a chiamare a sé uno spirito.
Ma come avrebbe fatto a trovarla, se era lei che doveva decidere quando e se apparire?
Doveva rivederla quanto prima, ma se non fosse stata lei a fare la prima mossa, ogni suo buon proposito andava a farsi friggere.
- Perché deve esserci proprio questo cavolo di limite?! - sbottò tra sé la vampira, mettendosi le mani nei capelli - Possibile che non me ne vada liscia una? -.
Sbuffò, quindi si addossò contro lo schienale della sedia, alzando gli occhi al soffitto: tutto quello che doveva fare era rimanere da sola.
Da sola...
“... e nessuno deve andare in giro da solo”.
Sgranò gli occhi, mentre una folgorazione divina la coglieva, sconvolgendola: che Barma avesse detto quella cosa per...?
No, lo escludeva. Voleva escluderlo.
In caso contrario...
- Anche lui sarebbe coinvolto in questo casino... - commentò tra sé.
Non voleva nemmeno prendere in considerazione un’idea simile: non voleva pensare alle conseguenze che una tale ipotesi potesse avere.
Sapeva che, indipendentemente da quali fossero, sarebbero inevitabilmente state tragiche.
Si alzò e andò a riporre tutti i libri: aveva trovato quel che cercava, perciò rimanere lì era del tutto inutile.
Appena ebbe finito, uscì dalla biblioteca.
Non fece nemmeno due passi fuori dell’uscio che incrociò Oz, accucciato contro la parete, il viso chinato verso il basso, gli occhi coperti in parte dalla frangia.
- Ehi, che ti succede? - chiese la vampira, chinandosi vicino a lui.
Quest’ultimo serrò i pugni con forza, conficcandosi le unghie nei palmi, come per punirsi di qualcosa. La rossa notò sottili righe di sangue affiorare dalla sua pelle.
- Oz...? - lo chiamò, preoccupata.
- Sono un idiota. Ho rovinato tutto... con Emily -.





Angolino autrice
Finalmente ce la faccio ad aggiornare ç__ç chiedo venia per il ritardissimo, ma come al solito tra la scuola e il resto il tempo per sistemare e postare i capitoli si riduce drasticamente ç____ç
Anyway... ringrazio Sachi Mitsuki e sofia_stella per le recensioni allo scorso capitolo e coloro che hanno aggiunto la fic alle preferite/ricordate/seguite.
Al prossimo chappy! (sperando di postare presto ç__ç)
F.D.
   
 
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