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Autore: Ginnever    11/10/2010    2 recensioni
Hermione stette in silenzio.
“Cosa vuoi da me Malfoy?”
“Quello che vuoi tu da me, Granger. Non credere di essere diversa.”
“Io non sono come te.”
“Come vuoi, non mi importa tanto."
Hermione guardò in basso.
Malfoy si avvicinò e con una mano le sfiorò il mento.
“Puoi provare a convincerti quanto ti pare, ma alla fine, dopotutto, noi due non siamo poi così diversi.”
*Salve a tutti! Spero d avervi incuriosito almeno un po'^^ spero che chi leggerà recensirà.. è la mia prima long fic con questo pairing e mi servirebbero consigli!^^ Grazie, Gin
Genere: Romantico, Suspence, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini, Ginny Weasley, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Pansy
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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In questo capitolo c'è un punto un po' 'a luci rosse', non so se cambiare il raiting o se lasciarlo così. Comunque non è niente di scandaloso.

Buona lettura, GIN

^^
















Pomeriggio di fuoco



































Venerdì ore 23.00 alla Gufiera. Fallo valere, Gin.
Blaise






Un appuntamento.

Il biglietto che Ginny, inavvertitamente e disgraziatamente, aveva fatto cadere dietro il letto, era il primo appuntamento con Blaise Zabini.

Ma la bella Grifoncina non lo lesse mai





















Il venerdì pomeriggio, di solito, era una bella giornata per gli studenti di Hogwarts, che potevano godersi l’inizio del week-end, il quale sarebbe terminato con la gita ad Hogsmeade.

Il sole splendeva sul castello e la superficie del lago sembrava intarsiata di mille diamanti per il magnifico luccicare dell’acqua dalle mille sfumature.

Il piacevole venticello di fine stagione accarezzava l’erba verde del giardino, pronto ad accogliere studenti stanchi e disposti a qualche ora di relax dopo una fitta settimana di studio.

All’ombra di un cipresso, il trio più chiaccherato del momento stava sdraiato a godersi anche lui quei piacevoli ultimi giorni di sole.

Hermione, un libro tra le mani e i capelli legati, stava leggendo, la schiena appoggiata al tronco dell’albero.

La voce dei gemelli Weasley da lontano attirò la sua attenzione e la ragazza alzò gli occhi dal libro. In circostanze normali, non avrebbe permesso a niente e nessuno di distrarla dalla lettura, ma anche il timbro dei Weasley era di famiglia e Hermione confuse la loro voce con quella di Ron, che non sentiva da molto ormai.

Appurato che fossero i gemelli, però, sbuffò.
Si rivolse a Ginny, che aveva la testa sulle sue gambe e dormicchiava.

“Ginny, sai che fine ha fatto Ron?”
La rossa non rispose subito. Ricordò subito la brutta risposta del fratello in Sala Comune e rispose in freddamente.

“No.”
Hermione alzò un sopracciglio.
“Tutto bene?”

Ginny chiuse gli occhi e sospirò.
“Non proprio. Credo che abbia proprio bisogno di aiuto. Non l’ho mai visto così arrabbiato. Prima l’ho incontrato in Sala Comune e mi ha risposto molto male, dicendomi anche che non vuole sentire mai più il tuo nome.”

A Hermione cadde il libro dalle mani proprio sulla fronte di Ginny che imprecò.

“Oh, scusa, Gin!”
Ginny si alzò massaggiandosi il volto.
“Gli passerà, però secondo me stavolta ha esagerato.”

Hermione annuì preoccupata. Aveva combinato un vero disastro… anche se, però, alla fine, lei non poteva andare contro ciò che voleva per il suo orgoglio maschile.

Sbuffò un’altra volta e prese il libro tra le mani, quando qualcosa attirò la sua attenzione di nuovo.
“Ciao, piccolino!”, esclamò.

Uno scoiattolo color del cioccolato le stava annusando un piede, gli occhioni neri fissi  sul suo viso sorridente.
Al suono della sua voce si ritrasse leggermente, ed Hermione stette immobile.

Harry, poco lontano, lo guardò con dolcezza: adorava gli scoiattoli.

L’animaletto fece qualche passo verso la foresta e si voltò di nuovo verso Hermione, come a dirle ‘Seguimi’.

La riccia sorrise divertita e un po’ sorpresa, poi si decise a seguirlo.
Ginny scosse la testa e si sedette ai piedi dell’albero, riprendendo il sonno interrotto. Harry sorrise e si sdraiò di nuovo all’ombra di un pino.

Hermione era ormai lontana diversi metri dal cipresso. Si voltò verso gli amici, cominciando a preoccuparsi, ma entrambi stavano dormendo beatamente.

Sospirò e quando si voltò, un paio di occhi lucenti come il ghiaccio risposero al suo sguardo terrorizzato.

Draco Malfoy annullò la distanza tra loro con un bacio mozzafiato, impedendole di gridare per lo spavento.

Hermione si calmò dopo pochi secondi, lasciandosi cullare dalle sue braccia muscolose che la stringevano al suo corpo scolpito, desideroso di lei.

Non appena si divisero, la riccia sorrise, gli occhi ancora chiusi.

“… wow.”
“Deduco che ti sia piaciuto.”

Hermione stette in silenzio per qualche secondo. Poi artigliò le dita nei suoi avambracci e lo baciò di nuovo, stringendolo forte a sé.

Questo fu un bacio meno casto, più passionale, ruvido, focoso. Importante.

Importante…

Stava forse cambiando qualcosa?

“Come siamo energici oggi, Mezzosangue.”, disse Draco una volta che si staccarono, senza mostrare alcun imbarazzo.

La mora invece aveva le guancie color ciliegia, gli occhi lucidi e le labbra arrossate.
Malfoy le passò un dito sulle gote calde, per scendere poi sull’incavo del collo, lungo le braccia, fino a fianchi snelli.

Hermione ebbe un fremito.
“Adoro quando fai così.”
“Quando faccio cosa?”
“Tremi.”, Draco ghignò, mentre Hermione arrossì ancora di più.

“Non fare quella faccia da prima donna, Malfoy; la causa è sicuramente il vento. Infatti ho un po‘ freddo.”

Il Serpeverde amava quel suo spirito ardente e orgoglioso dei Griffyndor e quando si comportava così, lo eccitava.

“Vedremo.”

La sollevò, mettendole le mani sotto il sedere, fece in modo che appoggiasse la schiena contro una roccia nuda, e la baciò, con foga ancora maggiore.

Hermione tremava ogni volta che le dita di Draco sganciavano un bottone della camicetta.
Il tocco del ragazzo era delicato ma deciso. Esplorava il corpo liscio e morbido di Hermione con movimenti armoniosi.

Quando raggiunse il seno, la ragazza ebbe un fremito per la gioia del Serpeverde, che ghignò.
Si limitò però a sfiorarle i capezzoli già turgidi, perché ritrasse la mano e avvicinò le labbra al suo orecchio.

“Dici che è il vento? - ghignò e Hermione sorrise - a che ora facciamo stasera?”

La mora riprese fiato un momento.
“Dieci, settimo piano.”
 Draco sorrise e si allontanò leggermente dalla ragazza.

“A stasera, Mezzosangue.”
Hermione annuì e cominciò ad abbottonarsi la camicetta, ma Draco non se n’era ancora andato.

Inaspettatamente le prese una mano già impegnata con i bottoncini e la baciò con estrema dolcezza.

Hermione alzò gli occhi e le iridi grigie e cristalline del ragazzo davano un‘espressione al suo viso che lei non aveva mai visto.
Poi lo guardò allontanarsi con passo elegante, le mani in tasca, con la bocca ancora aperta.

Non sapeva cosa pensare. Solo che forse veramente stava cambiato qualcosa…

I suoi pensieri però furono interrotti da una voce in lontananza.


“Hermione? Dove sei?”

… Ginny!
La riccia si sistemò la coda e la divisa e corse al cipresso.
“Dov’eri finita?”
“Oh, lo scoiattolo mi ha fatto una sorpresa.”

Ginny la guardò perplessa.
“Lascia stare. Andiamo? Harry?”

Il ragazzo si alzò, cartella in spalla.

“Ragazze, domani andate a Hogsmeade. Magari posso tentare di parlare con Ron se decide di non venire.”
Le ragazze sospirarono.

“Non sarà facile, Harry. È imbufalito.”
“E’ tutto quello che possiamo fare, alla fine.”
Hermione si morse un labbro. Già, era tutto quello che potevano fare…


Ginny si voltò, nella speranza di vedere il fratello, ma s’imbattè in due fantastici occhi blu che fissavano i suoi da lontano.
Blaise Zabini le sorrise, pensando alla serata che li aspettava, ma Ginny fece un sorriso falso e scosse il capo, voltandosi.

Il serpeverde - non credeva che l’avrebbe mai pensato - ci rimase male.

Non capì cosa stesse facendo la rossa e, un po’ irritato, ritornò al castello.














AUTRICE*

RINGRAZIAMENTI


_Zafry_: perché non ha il permesso, dato che Sirius è morto, non ha più nessuno che gli firmi l’autorizzazione. Grazie di aver letto e commentato, un bacione Gin ^^
   
 
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