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Autore: Amalia89    11/10/2010    3 recensioni
Non so voi, ma quando ho letto "la seconda breve vita di Bree tarner" non sono riuscita ad accettarne il finale. E quindi mi sono detta:"Perchè non cambiarne provare a cambiarlo?". Beh... se anche voi avete avuto il mio stesso pensiero, non vi resta che leggere questa mia ff e dirmi se è la stessa stroia che avete sperato anche voi per i nostri Bree e Diego!
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Precedente alla saga
Capitoli:
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Eccomi, con un nuovo capitolo

Eccomi, con un nuovo capitolo! Ho visto, con tanta gioia, che alcune di voi hanno recensito dopo il mio messaggio “d’avviso”. Spero continuerete a farlo e che a loro, si aggiungano molte altre di voi!

Prima di lasciarvi alla lettura, rispondo alle vostre recensioni!

 

 

Sidney93: Grazie mille per il pensiero, i com0plimenti e la recensione! Se continuerò a vedere interesse continuerò sicuramente a postare. Se scrivi, sai bene quanto per le autrici le recensioni siano importanti! Grazie ancora per tutto e speriamo che anche questo capitolo ti piaccia. ^^ Un bacio.

 

The host: Oh ma ciao! Una “vecchia” conoscenza! XD. Il tuo parere, così come quello di tutte le altre lettrici per me è fondamentale, davvero… è da voi che dipende la continuazione delle mie storie e di quelle delle altre autrici quindi, grazie mille per avermi dedicato cinque minuti del tuo tempo, spero di rivedere presto un tuo commento, magari sulla storia XD. Un bacione!

 

nAnA_Cullen: Ciao! Sono contentissima che la mia storia ti piaccia e ti ringrazio di vero cuore per il complimenti ed il commento! ^^ Spero davvero che possa continuare a piacerti e che, magari, il mio finale fosse quello che anche tu ti eri immaginata. Alla prossima ^^.

 

 

Bene, ora vi lascio alla lettura del nuovo capitolo! ^^

 

 

 

 

 

Capitolo 6

 

 

 

 

Non era possibile, tutto quello su cui avevo contato in quegli ultimi giorni era svanito… perso per sempre.

Più nulla era rimasto dell’uomo che amavo; il suo splendido sorriso, la meravigliosa luce dei suoi occhi.

Il suo volto ora, era un’orrenda maschera di orrore e tristezza.

Mi sembrava di poter sentire il mio cuore sanguinare tanto era il male che stavo provando.

«Bree, fermati!». La voce di Fred mi raggiunse, forte e prepotente.

Ma io non arrestai la mia corsa, al contrario, accelerai il passo tanto da toccare appena il morbido terriccio, erano sentimenti come la rabbia e la delusione a muovere il mio corpo.

Balzai su una roccia ed atterrai violentemente al suolo, creando una crepa in asso, squarciando in due il cemento ricoperto d’erba.

Ringhiai, forte, senza controllare le mie azioni, senza controllare il mio corpo.

In quel momento ero solo un animale che doveva dare sfogo a tutta la sua ira.

«No!». Sentii urlare Carlisle.

Un attimo dopo, un enorme lupo balzò fuori da dietro un cespuglio, la sorpresa m’immobilizzò per pochi attimi.

All’istante balzai all’indietro, per scattare nuovamente in avanti ma pochi istanti prima del contatto con quell’enorme cane, due braccia forti e decise mi lanciarono in aria, allontanandomi dall’imminente combattimento.

Solo allora mi fermai ad osservare la scena, Fred era davanti a me con le braccia allargate, come a farmi da scudo, Carlisle in mezzo, con i palmi rivolti da entrambi i lati e lo sguardo preoccupato, Esme appena dietro di lui.

Lo sconforto mi assalì all’improvviso, portai le mani al volto e mi lasciai scivolare a terra.

«Ahhhhhhhhhh!»… «Nooooo! Perché?!»… «Ahhhh!». Iniziai ad urlare in modo incontrollato, stringendo i miei capelli tra le dita e strizzando gli occhi tanto, che se fossi stata umana, avrei sicuramente avvertito il dolore.

Sentivo la mia anima spezzata, strappata! Potevo vederne i brandelli ed i miseri resti che ne erano rimasti.

Singhiozzai, senza lacrime, lasciandomi guidare solo dalla forza della disperazione.

«Calma Sam, non voleva invadere il vostro territorio… è nuova e in questo momento non è in lei». Avvertii appena la voce di Carlisle che parlava con l’animale che avevo appena cercato di attaccare.

Era impazzito? O forse lo ero io?

Sollevai la testa, riaprendo appena gli occhi, confusa, spossata e notai che il lupo non c’era più.

Esme sospirò, ed entrambi si riavvicinarono a me, mentre Fred abbandonò la sua posizione.

«Sono licantropi. Persone che si trasformano in lupi, nonché nemici giurati dei vampiri. Devi fare attenzione, avrebbe potuto ucciderti in pochi secondi».

Scossi la testa, nel vano tentativo di riprendermi dallo stato di semi incoscienza cui mi trovavo.

Ora ricordavo, uno di loro aveva staccato la testa al mio amico in una frazione di secondo, ma non mi ero certo soffermata a farmi domande sulla loro natura.

«Cara è normale che tu abbia questi sbalzi d’umore. Sei una neonata e gestire le nostre emozioni non è facile. Sono mille volte più amplificate di quelle umane…». Esme provò a consolarmi, avvicinandosi appena ma senza mai toccarmi.

Asserii, capendo quello che mi stava dicendo.

«Torniamo a casa». Suggerì Carlisle.

Osservai ancora per un secondo quel luogo… Era triste, spoglio, o forse ero io a vederlo così.

All’improvviso immaginai il dolore che poteva aver provato quell’umana, nel vederci strappare dalla sua vita due persone alle quali teneva.

Rividi l’immagine del suo volto distorto dal terrore, dalla disperazione e l’ennesima fitta colpì il mio cuore.

Mi ero fatta tanto impressionare dalla nuova natura di Diego, ed io per prima mi ero lasciata andare non appena avevo visto quell’orribile scena.

Il viaggio verso casa mi sembrò brevissimo, mentre sospettavo che le ore seguenti, sarebbero state infinitamente lunghe.

Per che cosa avrei vissuto ora? Prima era solo una questione di sopravvivenza, il più forte mangiava il più debole. Ma da quando lui, Diego, era entrato nella mia vita, tutto era cambiato.

Avevo scoperto quanto poteva essere bella quell’esistenza, quanto poteva essere bello l’amore, quanto poteva essere bello… dividere tutto quello con lui.

Quando varcai la porta, sentii tutti gli sguardi addosso, tutta la famiglia, meno Edward, era radunata in quella stanza.

Sicuramente sapevano già tutto grazie ad Alice ed al suo potere di vedere nel futuro.

Eppure, sentivo una strana tensione nell’area, come se il mio comportamento fosse il problema minore.

«E’ arrivata Carlisle». Fu proprio la piccola veggente a parlare per prima, in tono serio, grave.

Solo in quel momento la notai, era una busta giallognola, con un timbro di cera rosso a chiuderla.

Carlisle la prese in mano, aprendola lentamente. Io trovavo inutili tutte quelle scene, sicuramente c’era chi già sapeva che cosa c’era scritto e poi, non riuscivo a capire che cosa potesse essere di tanto grave.

Ci fu qualche secondo di silenzio prima che tutti i Cullen, portarono i loro sguardi su me e Fred.

Lo sentii irrigidirsi, come se si stesse preparando ad un imminente attacco.

Io non riuscivo più a sentire nulla, era come se tutte le mie emozioni si fossero azzerate. Che cos’altro poteva essere successo?

«Aro ha accettato di venire qui da noi, per leggere la tua testimonianza a proposito del piano che hai sentito esporre da alcuni Volturi». Mi fissavano tutti seri, come se si aspettassero una mia dipartita…

Come si sbagliavano…

«Okay Carlisle. La vostra parte l’avete fatta, ora io farò la mia». Risposi solamente, prima di voltare le spalle a tutti e dirigermi nuovamente nel giardino adiacente la casa.

Mi inginocchiai di fronte al piccolo fiumiciattolo che scorreva lento di fronte ai miei occhi.

Abbassai le palpebre, stanca di tutta quella sensazione e quando le rialzai, i miei occhi si spalancarono, fissando un punto fermo nell’acqua, nella quale era riflessa l’immagine di Diego che mi fissava dalla sponda opposta alla mia.

E ancora, il mio cuore si strinse…

«Che cosa ci fai qui?». Domandai fredda, cercando di tenermi il più lontana possibile da lui e sollevando la testa per osservarlo.

Strinse gli occhi, addolorato e frustrato.

«Mi dispiace». Sussurrò appena.

Se non fossi stata una vampira, nemmeno sarei riuscita a sentirlo.

Scossi la testa. No, non mi sarebbero bastate quelle parole, non mi sarebbero bastate nemmeno le sue scuse.

Niente poteva rimarginare la ferita che aveva provocato al mio essere.

«Ma davvero Diego? E sai che cosa dispiace a me? D’aver sprecato il mio tempo con di te, d’aver buttato questi giorni della mia esistenza a preoccuparmi di te, di come potessi stare, di dove potessi essere! Mi dispiace d’aver posato le mie labbra sulle tue, mi dispiace d’averti toccato… Mi dispiace, d’averti conosciuto!». Gli urlai addosso tutto quello che passava per la mia mente, senza soppesare le mie parole, fregandome, proprio come aveva fatto lui.

«Bree ascolta ero disperato, non ero io…».

«Sparisci». Fred intervenne, sibilando e ringhiando contro Diego.

Quel gesto mi stupì tanto quanto mi confuse.

Erano stati richiamati tutti dalle mie urla, ed ovviamente, si erano riversati in giardino.

Arretrai di qualche passo, consapevole di quello che stavo facendo.

Per quanto potevo amarlo, non avrei mai potuto accettare un tradimento, non così sfacciato, non così doloroso.

«Ti sei innamorato di lei Fred? Sei tornato dal mondo dei morti per rubarmi la compagna?». Diego si mise in posizione d’attacco e Fred l’imitò.

Le sue parole mi lasciarono di sasso, ma solo il tempo necessario per assimilarle.

«Io non sono più la tua compagna Diego, ricordi? Ora c’è Adelaide…». Parlai con calma, senza alzare la voce, senza scompormi.

Con la coda dell’occhio, notai Emmett e Jasper muoversi nella nostra direzione, ed affiancare il mio amico.

«Vattene». Ripeté Jasper. «Adesso». Aggiunse Emmett.

Lui cercò ancora il mio sguardo, ma appena i nostri occhi s’incrociarono, io voltai il capo di scatto.

Se non volevo avere cedimenti, avrei dovuto comportarmi in quella maniera.

Diego si addrizzò lentamente, senza mai spostare lo sguardo dalla mia figura.

«Mi dispiace davvero per quello che è successo. E per quanto mi riguarda, non rimpiango nemmeno uno dei secondi che ho diviso con te Bree… Per quanto può valere e per quanto tu possa crederci, ti amo e non ho mai smesso di farlo». Il tono con cui pronunciò quelle parole, mi diede il colpo di grazia.

Quando tornai a guardarlo, davanti a me c’era solo il nulla, se n’era andato e ne ero certa, non sarebbe più tornato, questa volta sarebbe stato per sempre.

 

 

 

 

 

 

 

Spero che anche questo possa essere stato di vostro gradimento, aspetto con ansia e speranza (XD) le vostre recensioni,

Morsetti.

 

 

Amalia

 

  
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