Fanfic su artisti musicali > 30 Seconds to Mars
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Autore: mony_spacegirl    13/10/2010    3 recensioni
Sono lieta di poter dire: sono tornata alle prese con l'invenzione e la tastiera, le mie dita sono tornate a digitare sulla tastiera del pc ciò che bolle nel mio piccolo cervello.
Ringrazio anticipatamente tutti coloro che leggeranno ciò che scrivo e sarò anche molto molto felice di leggere recensioni positive (se ce ne saranno) e anche negative, da parte mia la critica è sempre costruttiva.
Beh, che altro dire..buona lettura!
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jared Leto, Shannon Leto, Tomo Miličević, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ringrazio moltissimo chiunque abbia letto il primo capitolo, ribadisco che sono graditissime le recensioni anche critiche! eccovi un nuovo capitolo! =D
  1. Happy friends

 

Ecco lo sapevo, non trovavo più la stupida uscita dell'aeroporto, e sì che di cartelli ce n'erano, e anche parecchi.

Cominciai a sbuffare e sbuffare e sbuffare, all'aeroporto di Venezia ci ero stata diverse volte, ma mai da sola. Avevo sempre la scusa di poter seguire qualcuno, non quella volta.

La gente attorno a me andava in tutte le direzioni, mi confondeva ancora di più le idee.

A un tratto scossi la testa e mi dissi “Sei proprio una deficiente, cerca di muoverti e orientati!”

Mi affidai al mio istinto e in poco meno di 5 minuti riuscii a uscire dall'aeroporto.

Sfilai nervosamente una sigaretta dal pacchetto e la accesi.

Ciò che notai subito era l'afa, il caldo torrido che senza che potessi accorgermene mi stava già facendo sudare.

Sophie! Sophie sei tu?!” mi voltai e riconobbi dai lunghi capelli biondi e gli occhi azzurri mia cugina.

Oooh, Katy tu non hai idea...che agonia su quegli aerei!” la abbracciai forte stando attenta a non bruciacchiarla con la sigaretta.

Tesoro come stai? Qui fa un caldo assurdo, mi sei mancata!”

Ci avviammo verso un taxi, lei mi raccontò che stava a Venezia solo per studiare, si era trasferita con i suoi genitori a Milano.

Sophie, ti avrei ospitata nel mio appartamento, ma non è accessibile perché ci stanno lavorando, quindi...visto che i tuoi cari zietti hanno sganciato un bel po' di soldini credendo che io me ne andassi all'estero ho prenotato nell'hotel più assurdo e più bello di Venezia!” mi disse tutta eccitata.

Gettai a terra la sigaretta che dentro di me ringraziai per avermi fatto scaricare un po' la tensione.

Katy mi comunicò che c'era anche una nostra vecchia amica che ci avrebbe raggiunte.

Stare in Italia mi mancava, ma dopo che avevo preso quella decisione di andarmene non me ne sarei tornata indietro facilmente.

Sara ci raggiunge direttamente in albergo, lei si è fidanzata, ora abita nei pressi di Padova, ma a me lui non piace! Ha il naso come un pitbull...e poi è antipatico!”

Volevo bene a Katy, era la mia migliore amica prima che mi trasferissi, poi purtroppo ci siamo perse di vista e abbiamo cominciato a sentirci sempre meno, ogni due mesi circa.

Pagò lei il taxi lasciando anche la mancia, mi aveva stupita.

Ah! Ora che ho il portafogli in mano ti do anche il tuo biglietto del concerto, tataaaan!!! Guarda qua!!”

Strinsi in mano quel biglietto bianco con le scritte nere, leggere 30 Seconds To Mars e Green Day assieme era una gioia assoluta, non vedevo già l'ora di ritrovarmi in mezzo alla bolgia e poter gridare e saltare ed espellere tutti quei sentimenti che avevo dentro da ogni poro della mia pelle.

Attraversammo un paio di ponti, qualche decina di calli e finalmente giungemmo davanti a un albergo con tante bandiere fuori.

Cioè...noi alloggeremo qui?!!!” sbarrai gli occhi davanti a cotanta eleganza.

Ebbene si!” ho già portato la mia roba in camera, vieni vieni vieni!!!” Katy era l'euforia in persona.

Passai dalla reception per i documenti e salimmo finalmente in camera.

Non avevo parole appena entrai, il lettone era morbido solo alla vista. Sfilai le scarpe e saltai su saltandoci sopra ancora con il biglietto del concerto stretto tra le dita.

Cazzo sì! Cazzo sì! Domani a quest'ora io sarò a colarmi sotto il sole ma almeno canterò come una pazza e salterò più in alto di un canguroooo!” e a quelle parole sentii un CRAC assordante.

Mi fermai subito e scesi dal letto fissando il volto di mia cugina che cominciava a ridere già.

Sollevai un po' il materasso e notai due stecche della rete spezzate proprio a metà.

Merda! Ma sono così pesante? Ok ok ok, non è successo nulla, queste cose non sono mai successe e ora andiamo a mangiare un gelato perché fa caldo!”

Katy si stringeva il ventre dalle risate, ma alle mie parole ebbe un sussulto.

Eh no! A mangiare un gelato ok, ma facciamo un giro perché voglio andare a caccia!”

A caccia?! Oh! A caccia! Potevi dirlo subito!”

Chi non avrebbe fatto un bel giro per Venezia? La città più bella del mondo per qualcuno, anche se a me schifava per quella quantità industriale di piccioni presenti in ogni stupido angolo, sì ok ho paura dei pennuti, e poi quella puzza che saliva dai canali...

Misi in spalla la borsa e ci infilai dentro la Reflex.

Ma Sara quando arriva?!” chiesi a Katy mentre attraversavamo il corridoio per arrivare all'ascensore.

Ci raggiunge direttamente domani, sai il pitbull non le permette di stare a dormire con le sue amiche!” sbuffò.

Le porte dell'ascensore si aprirono e davanti a noi si estendeva la grande hall dell'albergo. Mi sentivo una piccola umile formichina davanti a cotanto splendore e a tutte quelle persone che non avevano nemmeno un capello fuori posto.

Vado a consegnare le chiavi, poi usciamo!” dissi e mi avvicinai al bancone della reception.

Guardavo le grande vetrate che davano all'esterno, avrei scattato sicuramente qualche foto a quella hall magnifi....AHI!!!!

Che cccccazzo fai?! Mi hai strappato la pelle del braccio, sei stupida?!”

I complimenti tra cugine non mancavano mai, era sempre nel mio cuore.

Sophie Sophie Sophie Sophieeee!!!!! Guarda lì!!!!!!!” una risatina isterica proveniente dalla sua cavità orale mi impaurì.

Mi voltai massaggiandomi il pizzicotto che mi aveva appena dato e notai un uomo, alto, magro, dal fisico ben definito e dalla capigliatura più bionda che io avessi mai visto che gesticolava con l'omino della reception.

Senti senti, sembra non si capiscano! Oooh Sophie, vai e sfoggia il tuo migliore inglese! Voglio la foto!!!!” mi spinse un po' più verso di lui anche se io opponevo resistenza.

 

  
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