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Autore: mony_spacegirl    13/10/2010    2 recensioni
Sono lieta di poter dire: sono tornata alle prese con l'invenzione e la tastiera, le mie dita sono tornate a digitare sulla tastiera del pc ciò che bolle nel mio piccolo cervello.
Ringrazio anticipatamente tutti coloro che leggeranno ciò che scrivo e sarò anche molto molto felice di leggere recensioni positive (se ce ne saranno) e anche negative, da parte mia la critica è sempre costruttiva.
Beh, che altro dire..buona lettura!
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jared Leto, Shannon Leto, Tomo Miličević, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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  1. Jump on the plane!

 

Ok Miryam, sei bellissima, ora fammi un sorriso e avremo finito!”

Scattai la foto appena la piccola biondina sorrise all'obbiettivo, poi l'aiutai a scendere dallo sgabello e la riaccompagnai dalla madre mentre Dave stampava le fototessere.

Ecco le vostre fototessere!” Dave prese i soldi e assieme salutammo mamma e figlia.

Risposi a una telefonata e presi degli appunti sulla mia agenda, avrei dovuto prenderne una più grande, avevo sempre un sacco di appuntamenti e impegni.

Dave allora lo fai tu il servizio fotografico al matrimonio degli Steams? Non mi fido a mandare Christa, lo devi fare tu.”

Ogni volta che dovevo partire era una tragedia. Temevo che i miei assistenti facessero qualche bel danno in mia assenza, e i miei clienti erano tutto per me. Il mio lavoro era la mia soddisfazione principale, la mia carriera non mi deludeva mai. Ero molto affezionata al mio studio fotografico e sin da quando mi ero trasferita a Londra la mia vita aveva cominciato a funzionare.

Capo non ti preoccupare! Lo sai che il tuo lavoro è in buone mani con me, i tuoi clienti non rimarranno delusi vedrai!”

Dave era come un fratello per me, l'avevo assunto da subito, non tanto per il suo curriculum, quanto per la spiccata personalità con cui si era presentato al colloquio.

Era un ragazzo molto carismatico, amava fotografare le piante, il legno, la corteccia degli alberi, indossava dei grandi occhiali con le lenti spesse come fondi di bottiglia, ma aveva dei gran begli occhi verdi.

Non mi chiamare capo, e si, so che mi posso fidare di te, solo che temo che mentre tu sei in giro Christa faccia qualche casino.”

Mi sedetti sulla scrivania e portai le mani al viso facendo un gran sospiro.

Suvvia capo, hem, Sophie...Mi assicurerò personalmente che tutto vada a perfezione e ti terrò sempre al corrente via e-mail. Mi hai istruito bene, stai tranquilla. Anzi, ti conviene sbrigarti e chiamare un taxi perché tra due ore hai il volo e devi ancora passare da casa a prendere le valigie!”

Dave non era solo un buon assistente fotografo, era anche il miglior segretario che potessi avere; certo, io prendevo gli appuntamenti, potevo rispondere alle telefonate e tutto il resto, ma lui mi ricordava tutto, giorno per giorno, o la mia agenda sarebbe esplosa e la mia testa anche.

Dave, chiudiamo mezz'ora prima, mi accompagnerai tu all'aeroporto, così poi te ne ritorni con la mia macchina e la riporti a casa!” gli sorrisi e presi giacchetto e borse avvicinandomi alla porta d'uscita.

 

Io odio, odio con tutta me stessa prendere l'aereo, odio dover fare il check-in, fare le code, cercare come una disperata il gate d'imbarco e tutte quelle cose che bisogna fare all'aeroporto.

Non era certo un'eccezione quel giorno.

Sophie stai tranquilla! Andrà tutto bene, e poi stai via solo quattro giorni, non un mese!” Dave tentò di rassicurarmi per quanto riguardava il mio studio e il negozio.

Oh cazzo! Tra quattro giorni dovrò di nuovo prendere l'aereo, ma se io faccio il biglietto del treno una volta in Italia?!”

Cominciavo a mordicchiarmi le labbra e a toccarmi i capelli.

Capo, tu tornerai in aereo e andrà tutto benissimo, e poi è un volo stupido Londra-Venezia suvvia! Non ti perderai, e se lo farai tira fuori la macchina fotografica e comincia a scattare qualche foto, ti rilasserà.”

Sai Dave, a volte mi chiedo se mi conosci meglio tu di quanto mi conosca io stessa..beh, devo andare. Ciao!”

Mi voltai un paio di volte, Dave era lì sorridente che mi guardava andar via. Chissà che aveva in testa, chissà se sarebbe andato tutto bene.

Guardai l'orologio, in meno di un'ora sarei dovuta salire su quel maledettissimo aereo e recarmi a Venezia. Maledettissimi aeroplani.

Mi voltai di nuovo e vidi Dave fare quell'espressione, quella che di solito fa una madre quando il figlio combina un bel pasticcio.

Basta preoccupazioni! Ora salta su quell'aereo e divertiti!”

Sì, Dave mi conosceva meglio di quanto potessi immaginare. E io stavo andando a Venezia per ritrovare delle amiche e per andare ad uno stupido festival a vedere un paio di gruppi suonare.

  
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