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Autore: KillerQueen86    13/10/2010    2 recensioni
Guardava il Tardis scomparire davanti ai suoi occhi, e con esso una parte di se andava via per sempre, non l’avrebbe più rivisto lo sapeva. Sentì una mano stringere la sua, si voltò e lo vide accanto a se, il Dottore, ma non il suo Dottore.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Doctor - 10, Rose Tyler
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Note dell’autore: Eccomi finalmente sono riuscita a concludere questo capitolo, spero che sia di vostro gradimento e che continuerete a seguirmi, anche con le altre storie, prometto di non metterci così tanto per il prossimo capitolo.

Ringrazio la mia socia (e sorellina anche) LittleAshes e  LaTuM per aver recensito il capitolo precedente, spero che questo nuovo capitolo piaccia ad entrambe.

Scusate in anticipo qualunque errore di grammatica o altro, grazie ancora, buona lettura.

 

 

Capitolo IX

Grave pericolo

 

 

Rose e il Dottore raggiunsero la sala controllo di Torchwood, da lì Jack coordinava due squadre, in giro per Londra, Pete e Chris assistevano.

“Che succede?” chiese Rose entrando, Chris notò che il Dottore stringeva la mano di Rose, nonostante si erano fermati.

“Ci sono stati degli strani fenomeni in tre punti diversi della città, Jack ha mandato due squadre a controllare.” Spiegò brevemente Chris, il Dottore si allontanò da Rose, si mise gli occhiali e iniziò a dare un occhiata ai dati che arrivavano.

“Che tipo di fenomeni?” chiese senza smettere di leggere.

“Sono stati avvistati due strani esseri, solo per pochi secondi.” Spiegò il ragazzo, Rose si avvicinò a Jack.

“Che generi di esseri?” chiese il Dottore.

“Abbiamo mandato due squadre per capirlo.” Gli rispose garbatamente.

“Non abbiamo neanche un indizio, qualcosa su cui lavorare?” chiese il Dottore.

“Non ancora.” Intervenne Pete, un uomo entrò nella stanza con dei fogli.

“Signore, abbiamo uno schizzo di quegli esseri.” Disse l’uomo appena entrato, consegnandolo direttamente al Dottore, Rose si avvicinò.

Il disegno era molto preciso, si trattavano di specie di meduse che sembravano galleggiare in aria*.

“Hai idea di cosa siano?” chiese Pete.

“E’ la prima volta che ne vedo uno così.” Rispose confuso.

“Sembrano grosse meduse.” Aggiunse Rose.

Improvvisamente all’interno della struttura scattò un allarme.

“Che sta succedendo?”” chiese Pete preoccupato, il Dottore fece cadere i fogli avvicinandosi al sistema di allarme.

“Qualcuno è riuscito a entrare nella struttura.” Disse preoccupato.

“Com’è possibile?” chiese  Jack confuso.

“Guardate.” Disse Rose indicando il pannello elettrico, con la piantina della struttura.

“Sta sigillando i vari piani.” Disse Chris osservando con attenzione, improvvisamente la luce se ne andò, facendo partire le luci di emergenza.

“Maledizione che sta succedendo?” chiese Pete.

“Siamo sotto attacco, le letture vengono dal settore 7-C.”spiegò Jack alzandosi e armandosi.

“E' dove teniamo i reperti alieni catalogati, giusto?” chiese conferma Rose.

“Jack dove vai?” chiese invece Pete, vedendo il ragazzo dirigersi fuori dalla sala.

“Vado a vedere che sta succedendo, prima di rimanere bloccato qui.” Disse uscendo, nessuno riuscì a fermarlo.

“Noi che facciamo?” chiese Rose al Dottore.

“Non lo so, cerchiamo di scoprire di cosa si tratta. Chris mantieni il contatto con Jack e la sua squadra, digli di non entrare in azione per nessun motivo. Dobbiamo prima capire chi abbiamo di fronte.” Ordinò il Dottore, pigiando dei tasti sul panello di sicurezza.

“Non c’è abbastanza corrente da fare partire il sistema di sicurezza.” Disse Pete avvicinandosi.

“Devo almeno tentare, mi serve solo per sbloccare le porte.” Spiegò, spostò la sedia che c’era e s’inginocchiò, smontando il panello di protezione, facendo uscire tutti i fili.

“Rose ho bisogno che tu e Pete trovate un percorso alternativo per raggiungere la zona attaccata.” Ordinò iniziando a manomettere i fili, i due si allontanarono mettendosi subito a lavoro.

“Jack e la sua squadra sono rimasti bloccati nell’atrio, non sono riuscita a raggiungere il settore 7C.” spiegò Chris avvicinandosi.

“Lo immaginavo!” borbottò il Dottore.

“Che cosa devo dirgli?” chiese il ragazzo, il Dottore roteò gli occhi infastidito.

“La porta d’ingresso è a vetri, digli di spaccarla e raggiungere il settore dalla rete fognaria.” Spiegò infastidito, Chris si allontanò ancora.

 

 

Qualche minuto dopo Rose ritornò dal Dottore, che ormai era immerso nei cavi e nei fili.

“Forse abbiamo trovato un modo per raggiungerli senza l’ausilio della corrente.” Disse la ragazza sorridendo, il Dottore la guardò stupito.

“Dici sul serio?” chiese speranzoso, la ragazza si inginocchiò accanto a lui. “Guarda qui!” Disse mostrandogli un foglio.

“Qualche giorno fa, è arrivato questo aggeggio da New York. Si tratta di un affare che apre ogni tipo di chiusura. In pratica, è come un cacciavite sonico” Spiegò, il viso del Dottore si illuminò e la guardò.

“Oh Rose, sei brillante.” Disse orgoglioso.

“Inizio a crederci davvero.” Disse divertita la ragazza.

I due si alzarono e presero una mappa cartacea della struttura, Pete si avvicinò a loro.

“Per fortuna il mio ufficio è qui vicino e quell’aggeggio si trova proprio lì” disse il Dottore indicando sulle carte la stanza.

“Pensate davvero che possa funzionare?” chiese speranzoso, mentre i due si sistemavano gli auricolari.

“Abbiamo solo un modo per scoprirlo. Pete rimani qui e tienici informati dei movimenti di Jack e della sua squadra.” Disse prendendo la mano di Rose.

 

 

I due corsero fino ad arrivare al suo ufficio dove iniziò a cercare tra i vari scatoloni.

“Ti stai divertendo vero?” chiese Rose sorridendo.

“Di che parli?” chiese lui facendo finta di non capire.

“Avanti che lo sai. Avere il totale controllo della situazione, cercare di trovare una soluzione.” Continuò a sorridergli.

“Rose, siamo in una piena crisi aliena, e non mi sembra una cosa molto divertente.” Aggiunse il Dottore senza guardarla.

“Peccato perché io mi sto divertendo, mi sembra che siamo tornati ai tempi in cui viaggiavamo nel Tardis, e dovevamo affrontare la classica crisi aliena.” Disse ancora la ragazza avvicinandosi, finalmente il Dottore riuscì a trovare ciò che cercava, lo prese vittorioso e guardò Rose.

“Hai ragione, mi sto divertendo.” Disse sorridendo soddisfatto.

“Dottore, Jack è appena arrivato vicino alla sezione 7C, sembra che il nemico è uno degli scienziati che lavorano ai laboratori.” Giunse la voce di Chris dagli auricolari, Rose lo guardò confusa.

“Come sarebbe a dire?” chiese la ragazza.

“C’è di più, è molto interessato alla capsula che ha ucciso Kate.” Continuò a spiegare, i due si guardarono preoccupati, non poteva essere vero, com’era possibile che l’alieno fosse sopravvissuto dopo la morte di Kate.

“Dì a Jack che stiamo arrivando.” Disse il Dottore, prese la mano di Rose e iniziarono a correre più che potevano, utilizzando l’oggetto alieno riuscirono ad attraversare i blocchi di sicurezza che l’intruso aveva inserito.

 

 

Camminavano tenendosi per mano, guardandosi attorno con molta attenzione, aveva una stranissima sensazione, un presentimento che forse la stava avvertendo di un pericolo imminente, respirò lentamente, guardò in basso concentrandosi sulla mano del Dottore che stringeva la sua.

“Tutto bene?” chiese improvvisamente il Dottore, osservandola.

“Si, certo!” rispose cercando di non dare molto peso a quella sensazione.

Arrivarono nel corridoio che precedeva la sezione, sdraiato a terra il corpo di un uomo, uno della squadra di Jack, Rose si chinò a controllare i battiti, ma ormai era troppo tardi.

“E’ morto.” Disse con calma rialzandosi.

“Questa storia non mi piace per niente.” Disse il Dottore, si guardò ancora attorno e si mise davanti a Rose.

“Rimani dietro di me, intesi?” chiese guardandola, la ragazza annuì e lo seguì aggrappandosi quasi disperata alla sua giacca. Arrivarono davanti alla porta designata, il Dottore diede un’occhiata dall’oblò, ma non vide nulla, solo tanta confusione.

“Vedi nulla?” chiese lei.

“Niente!” rispose senza nascondere la sua preoccupazione.

I due si addentrarono nella sala principale, attorno a loro il caos, a quanto sembrava l’alieno era alla ricerca di qualcosa.

“Hai qualche piano?” chiese la ragazza guardandosi attorno.

“Ehi c’è nessuno?” chiese a voce alta il Dottore, guardandosi attorno, rimanendo davanti a Rose.

“Ottimo piano!” esclamò la ragazza.

“Chi sei?” chiese mentre finalmente la figura era a vista, notando che era dinanzi alla capsula.

“Dov’è lei?” chiese con voce roca, Rose ebbe un brivido, in mente le tornò Kate e quello che le era successo?

“Cosa cerchi? Perché sei qui?” chiese ancora il Dottore.

“Rivoglio indietro la mia compagna.” Disse con freddezza.

“Ti ordino di dirmi chi sei?” ordinò ancora il Dottore con voce autoritaria.

“Non puoi ordinarmi nulla!” urlò ancora, Rose chiuse gli occhi e deglutì lentamente.

“Vi distruggerò come insetti, stupidi umani.” Urlò ancora.

“Ok, ok calmati.” Disse il Dottore con più calma, cercando di calmare l’alieno.

“Sono qui solo per capire come posso aiutarti.” Continuò il Dottore facendo un passo in avanti, l’alieno rise freddamente.

“Credi davvero che dirò a te, stupido essere il mio piano?” chiese con scherno.

“Beh, no! Vorrei aiutarti se è possibile.” Continuò con calma.

“Rivoglio la mia compagna, ma l’avete uccisa! Quindi, adesso io distruggerò voi, inutili esseri.” Sentenziò, facendo scattare qualcosa nella capsula.

“Dottore, cos’è quello?” chiese la ragazza avvicinandosi a lui.

“Questo, signorina Tyler è una bomba.” Disse voltandosi verso di lei, il Dottore istintamente si mise davanti a lei.

“Come fai a sapere il mio nome?” chiese confusa.

“Posso accedere alla memoria di Tom” spiegò inclinando in un lato la testa.

“So molte cose su voi, e sul Torchwood.” Disse con un ghigno sul viso.

“Quindi, sai che possiamo fermarti.” Disse il Dottore, ma l’alieno sorrise divertito.

“Una sola mossa sbagliata da parte vostra e il vostro stupido mondo finirà in piccoli pezzettini.” Disse accarezzando la capsula. in quel momento Jack e la sua squadra irruppero nella sala, da dietro l’alieno.

“Fermo dove sei!” urlò Jack.

“Non muovetevi!” urlò il Dottore, facendo segno di stare fermi.

“Se fate la mossa sbagliata, salteremo tutti in aria.” Avvertì Rose, in quel momento il Dottore lo vide, una piccola goccia di sangue scendere dal naso dell’uomo, la luce si accese e spense a intermittenza per pochi minuti, e il corpo fu invaso da una forte contrazione, Jack e la sua squadra ne approfittarono per avvicinarsi e bloccarlo.

“Non muoverti amico” intimò il ragazzo puntandogli l’arma, il Dottore si avvicinò cautamente, seguito da Rose, ma prima che i due raggiunsero la capsula e gli altri, un’onda d’urto li investì in pieno facendoli cadere a terra.

“Che cosa è successo?” chiese Rose sotto il peso del Dottore.

“Non ne ho idea.” Rispose lui scuotendo la testa, i due si alzarono anche Jack e la sua squadra erano stati atterrati, per fortuna nessun ferito.

“Jack!” urlò Rose avvicinandosi, il Dottore invece si avvicinò alla capsula e la esaminò.

“Sto bene, non preoccuparti.” Rispose il ragazzo rialzandosi, si assicurò che nessuno dei suoi era gravemente ferito o peggio.

“E’ ancora attiva?” chiese Rose avvicinandosi al Dottore.

“Si, purtroppo” rispose togliendosi di fretta i suoi occhiali.

“Avete visto da che parte è scappato?” chiese il Dottore.

“Sì, è andato da quella parte.” Disse uno dei ragazzi, indicando la zona da cui loro erano arrivati. Il Dottore stava per correrli dietro, ma si fermò si colpo.

“Perché ti sei fermato?” chiese Rose dietro di lui, si voltò per guardarla e le prese le mani.

“Devi restare qui.” Disse semplicemente, ma la ragazza non era per niente d’accordo.

“Cosa? Non se ne parla.” Rispose lasciandogli le mani.

“Non ti lascio andare da solo.” Continuò con insistenza.

“Ti prego Rose, fai come ti dico.” Insistette lui.

“Verrò con te che ti piaccia o no!” continuò invece lei, il Dottore le prese nuovamente le mani e la guardò fissa negli occhi.

“Voglio saperti al sicuro.” Disse in un sussurrò.

“Lo sarò.” Gli rispose con calma ricambiando lo sguardo, il Dottore fu il primo a distogliere lo sguardo, si rivolse a due dei ragazzi di Jack.

“Restate qui con lei, non deve succederle niente, siamo intesi?” ordinò con voce autoritaria.

“Agli ordini signore!” risposero insieme.

“Cosa? No io vengo con te.” Disse invece lei, il Dottore le prese il viso tra le mani.

“Rose, tornerò ok?Io torno sempre da te.” Disse infine sorridendo e le diede un bacio leggero sulle labbra.

“Jack muoviamoci.” Urlò allontanandosi da lei e prendendo la direzione del nemico, Rose rimase ferma in mezzo alla sala, senza avere la forza di replicare.

 

Era passato un po’ di tempo da quando il Dottore era andato via, lasciandola indietro, camminava nervosa avanti e indietro. Detestava quando faceva in quel modo, detestava rimanere ad aspettare. Voleva aiutarlo, voleva stargli accanto.

La sensazione di prima, tornò più forte, confondendole ancora le idee, il Dottore sicuramente era in pericolo e lei doveva aiutarlo ad ogni costo.

Senza pensarci seguì i passi del Dottore, i due soldati gli furono subito dietro.

“Signorina non può andare.” Disse uno di quelli inseguendola.

“Oh vi prego ho sempre fatto così, e continuerò a farlo. Non sarete certo voi a fermarmi.” Disse addentrandosi in stretto corridoio fatto di tubature.

 

 

Il Dottore si fermò improvvisamente, quando si accorse che l’uomo era fermo, come in attesa di qualcosa, fece segno a Jack e gli altri di tornare indietro a cercare una strada per circondarlo, lui nel mentre lo avrebbe trattenuto il più possibile.

“Hai un odore inconfondibile Dottore” lo schernì improvvisamente, lui si avvicinò molto lentamente.

“Si, curo molto il mio aspetto.” Disse con sarcasmo cercando di capire perché si era fermato.

“Non serve che reciti con me Signore del Tempo.” Lo schernì voltandosi a guardarlo, il Dottore si fermò.

“Anzi non lo sei più!” disse inclinando la testa.

“Non completamente!” continuò con disgusto.

“Sei molto debole lo sai?” chiese invece lui, spostando l’attenzione dell’essere su se stesso.

“Tra molto non lo sarò.” Disse e il corpo fu attraversato da una nuova fitta.

“Non si direbbe.” Continuò il Dottore osservandolo.

“Quel corpo non è abbastanza forte da reggerti ancora a lungo.”

“Potrei prendere il tuo. Un umano con la conoscenza di un Signore Del Tempo. Potrei dominare l’intero universo.” Schernì ancora, ma il Dottore non era per niente impressionato, cosa che anche l’alieno notò.

“Magari potrei prendere il corpo della tua compagna, quella ragazza ha qualcosa di davvero particolare.” Minacciò avvicinandosi.

“Non te lo permetterò” disse digrignando i denti, Jack arrivò alle spalle dell’uomo puntandogli l’arma.

“Non penserete davvero di farmi paura con quelle?” schernì ancora, ma il suo corpo fu attraversato da una nuova fitta, stavolta urlò scatenando una nuova onda d’urto, il terreno tremò, il Dottore si tenne ad alcune tubature, altre invece si spezzarono fuoriuscendo acqua e gas, alcuni dei ragazzi di Jack vennero feriti.

“Guardati, non riesci più a controllare il tuo corpo, sai bene che non resisterà a lungo, lascia questo pianeta finché sei in tempo.” Urlò il Dottore rimettendosi in piedi, aggrappandosi alle tubature non saltate.

“Voi stupidi essere umani morirete con me.” Urlò ridendo malignamente.

Il Dottore guardò l’essere davanti a lui, la rabbia che era in lui sarebbe scoppiata da un momento all’altro. Attorno a loro molte tubature perdevano e delle fiamme stavano divorando una parte della struttura.

“Visto che ancora hai i ricordi di Tom. Perché non controlli com’è morta la tua compagna?” Lo sfidò digrignando i denti. L’alieno rimase in silenzio per qualche minuto, dopo di che chiuse gli occhi abbassando la testa.

“Lascia questo pianeta e non tornarci più, siamo intesi?” minacciò rimanendo impassibile a lui. Un fascio di luce lasciò il corpo di Tom, che ormai esamine cadde sul pavimento.

“Lavoro eccellente come sempre.” Disse Jack avvicinandosi, mentre i suoi controllavano le condizione dell’uomo. Una strana sensazione prese il corpo del Dottore, il pericolo era passato, allora perché non era tranquillo, si voltò di scatto verso Jack.

“Rose” urlò, il ragazzo non capì, venne travolto dal Dottore che corse verso il tunnel che lo aveva portato lì, Jack gli fu subito dietro.

Attorno a loro le fiamme causate dal gas fuoriuscito stavano invadendo la zona e l’aria era diventata irrespirabile.

“Signore, dobbiamo andare via di qua.” Disse uno dei ragazzi di Jack.

Il Dottore sperava, che il morso al cuore che stava provando fosse solo momentaneo che una volta riabbracciata Rose sarebbe passato, ma ben presto si rese conto che si sbagliava, il sangue gli si gelò nelle vene, qualche metro di distanza vide il suo corpo disteso a terra, circondata da fiamme, non si muoveva, era immobile.

 

“Voglio saperti al sicuro.”

“Lo sarò.”

 

La sua voce gli ritornò in mente, non riusciva a muovere nessun muscolo era pietrificato, deglutì a fatica.

“Oddio!” esclamò Jack avvicinandosi a lui. Una parte della struttura, crollò proprio vicino alla ragazza, rendendo il soccorso impossibile.

“Rose” urlò disperato con la voce rotta dalle lacrime, non poteva essere una cosa del genere, si mosse nella sua direzione, ma Jack lo fermò.

“E’ troppo tardi.” Disse, mentre i suoi tornavano indietro.

“Non la lascerò da sola.” Disse, strattonò il ragazzo e cercò di raggiungere la sua Rose, non l’avrebbe abbandonata, lei non l’avrebbe mai fatto.

“Rose” disse ancora, voltandola dalla sua parte. Era priva di sensi, e aveva un taglio sulla fronte, i suoi capelli macchiati del suo sangue. Il Dottore la prese tra le sue braccia, non riuscendo più a trattenere le lacrime.

“Ci sono io qui con te, non preoccuparti.” Disse spostandole una ciocca di capelli dal viso, ma la ragazza non respirava.

“Dottore, dobbiamo muoverci, sta crollando tutto qui.” Urlò Jack distante da loro.

“Ti prego Rose, non puoi farmi questo.” Sussurrò tra le lacrime, disperato.

“Non lasciarmi, ti prego.” Continuò ancora, le accarezzo il viso e le diede un leggero bacio sulle labbra, erano ancora calde, forse c’era una piccola speranza. “Non puoi mollare così” disse il Dottore e prese a farle la respirazione bocca a bocca quasi con disperazione.

“Avanti Rose, riprenditi.” Urlò mentre le praticava il massaggio cardiaco, non voleva mollare, perché sapeva che lei non avrebbe mollato, non ha mai mollato. Aveva passato anni per ritrovarlo, avrebbe potuto farsi una vita, ricominciare da zero, ma la sua Rose non si era mai arresa al loro addio, e non poteva cerco arrendersi adesso che si erano trovati, adesso che avrebbero potuto passare la vita insieme, adesso che avrebbero potuto avere una famiglia, con una vita normale.

Improvvisamente la ragazza si riprese tossendo convulsivamente.

“Sono qui, sono qui.” Le disse cullandola tra le sue braccia, quando senti le sue dita aggrapparsi alla sua giacca si sentì più tranquillo, la strinse al petto e le bacio la testa, sospirando.

“La mia Rose, la mia meravigliosa Rose.” Disse cullandola, lasciando che le sue lacrime bagnassero il viso.

 

 

Fine

Capitolo IX

   
 
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