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Autore: barbara_f    13/10/2010    8 recensioni
“Questo semestre l’argomento delle lezioni sarà la rappresentazione dell’amore nella letteratura”. Qualcuno accanto a me fece una smorfia disgustata …
“L’amore … l’amore si può leggere giusto nei libri” disse a bassa voce ma sufficientemente alta da farsi sentire ad almeno due file di distanza …
“Cos’hai contro l’amore?” mi sentivo stranamente offesa dal suo tono disgustato, non seppi fare a meno di controbattere.
“Una ragazzina che parla d’amore, un classico …” si stava rivolgendo a me, quello sconosciuto di cui non avevo ancora visto il volto stava parlando con me… mi voltai verso la fonte di quelle offese.
Due occhi verdi, intensi, felini mi guardarono sprezzanti. Ricambiai lo sguardo.
“Signori, potete renderci partecipi?” il prof. Meson interruppe la nostra conversazione.
Il ragazzo con gli occhi verdi e, ora lo vedevo meglio, con i capelli castano ramati, si alzò e con tranquillità rispose
“Dicevo soltanto che l’amore è qualcosa che si può trovare giusto nei libri… la signorina” disse indicandomi, “non è d’accordo …”.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate | Contesto: Nessun libro/film
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nik81 [Contatta] Segnala violazione
 
 10/10/10, ore 21:52 - Capitolo 23: Cap 23 Forks

OH FINALMENTE! AL ROGO ILCANE, SPERO CHE EDWARD GLI AMPUTI LE MANI E QUALCHE ALTRA COSA CHE VISCIDO SCHIFOSO PREPOTENTE GREZZO......................LO SPAZIO NON MI BASTA. COMUNQUE BELLA GLIELO DIRA'?! SPERO DI SI. AH UN ULTIMA COSA  SONO INVECCHIATA MENTRE ASPETTAVO QUESTO CAPITOLO E NON SI FA! UN BACIO CIAO!

CIAO! MI DISPIACE AVERTI FATTO ASPETTARE MA...ERO IN VIAGGIO DI NOZZE  :)

 francytwilighter80 [Contatta] Segnala violazione
 09/10/10, ore 21:08 - Capitolo 23: Cap 23 Forks

Ciao bentornata! Accidenti che capitolino!! Non mi aspettavo che Jacob si comportasse così con Bella, arrivare quasi a prenderla con la forza. E poi lo schifoso alla fine va a farsi passare l'eccitazione dalla sua fidanzata, che essere di mer--a! Ora da una parte mi auguro che Bella lo dica ad Edward, non concepisco le relazioni con dei segreti e quello che è appena accaduto è una cosa grossa da tacere. Dall'altra ho paura che venedolo a sapere emerga tutto ciò che è compresso in lui e lo faccia con la forza di un uragano. Comunque sarebbe bello che questi due ragazzi riuscissero ad amarsi senza tante complicazioni anche dall'esterno .... se no mi sa che sto leggendo la storia sbagliata??!!  E questo Charlie che si intromette poi: ma fatti un pò di fatti tuoi!! Al prox capitolo!
BEH, JACOB IN QUESTA FF NON è PROPRIO IL MASSIMO COME PERSONA MA.. MI SERVIVA QUALCUNO DA CONTRAPPORRE AD EDWARD E LA PARTE è TOCCATA A LUI  :)

BEH, FRANCY, LE COMPLICAZIONI SONO IL SALE DI QUESTA STORIA... E, PURTROPPO NON SONO FINITE...

 IsaMarie [Contatta] Segnala violazione
 09/10/10, ore 19:56 - Capitolo 23: Cap 23 Forks

Ciao carissima e bentornata dal viaggio di nozze!
Allora il mio commento si può dire suddiviso in due parti: una dolce e l'altra incavolata nera!
La prima parte è dedicata a Renée! La mamma è sempre la mamma, non c'è niente da fare! E' una forza e specialmente quella di Bella che in poco tempo è riuscita ad entrare nell'animo di Edward attraverso il dolore che traspariva dai suoi occhi! Fantastica non c'è che dire! Ora anche Bella sa che per Edward starle lontano non è stato facile come credeva lei. Bene un ulteriore passo avanti.
La seconda parte del commento è molto molto molto rabbiosa e potrai ben immaginare a chi è rivolta la mia ira funesta. Se avessi tra le mani quel verme schifoso, non so proprio se sarebbe riuscito ad arrivare a La Push dalla sua Leah e soprattutto sarebbe stato inutile perchè non avrebbe più potuto utilizzarlo! Un'altra cosa che non avevo notato la volta scorsa è stata una frase di Jacob che mi ha colpito. Quando lui l'ha trovata nella sua stanza in uno stato catatonico l'ha baciata, e questo ci può anche stare, ma poi ha detto che l'ha accarezzata e io pensavo fossero carezze di conforto, ma poi lui ha detto che si vergogna ancora al ricordo quindi significa che l'ha accarezzata intimamente mentre lei era indifesa. Non ho veramente parole per descrivere il grado di ribrezzo e di disgusto che mi provoca. Spero vivamente che non sentiremo più parlare di lui e che prima o poi Charlie venga a sapere cosa si è permesso di fare a sua figlia! Bacioni alla prossima!

CIAO MARIE! E SI, SONO TORNATA, ANCHE SE NON SONO ANCORA A CASA!!! HO COSì TANTA VOGLIA DI NORMALITA!!!

bELLA SI è FINALMENTE RESA CONTO DELL'AMORE DI EDWARD PER LEI...QUANTO A JACOB...C'HAI PRESO MARIE

UN BACIONE!!!!!

 kygo [Contatta] Segnala violazione
 08/10/10, ore 19:12 - Capitolo 23: Cap 23 Forks

sinceramente da jacob non mi sarei mai aspettata una cosa simile!!!mi hai traumatizzata!!!ho capito che gli piace Bella, ma fare così!!!è da rinchiudere...se Edward lo venisse a sapere lo ammazza?che intenzioni hai?so che non risponderai a questa domanda ma te l'ho fatta nella speranza di qualche indizio...ora che arriverà a Forks anche Edward li farai incontrare presto, spero...magari se Charlie conoscesse la famiglia di Edward un pò meglio cambierebbe idea...
Spero che il tuo matrimonio sia andato bene, e anche il viaggio di nozze, magari non avrai più moltotempo per questa storia ma l'importante è che non la abbandoni, è stupenda...
AVRO' SEMPRE TEMPO PER QUESTA STORIA!

DICIAMO CHE C'è STATA SOLO UNA BATTUTA D'ARRESTO, PER OVVI MOTIVI!

ECCO IL PROSSIMO CAPITOLO.

 Moni68 [Contatta] Segnala violazione
 08/10/10, ore 18:32 - Capitolo 23: Cap 23 Forks
Bentornata, spero che tu ti sia rilassata in viaggio di nozze e che abbia voglia di scrivere tanto e spesso. Ma come  fa Charlie a non accorgersi che Jake è uno schifoso, stavolta Bella dovrebbe dirglielo, soprattutto dopo quello che ha passato. Pensa che non sopportavo Jake nella saga Twilight dove era bravo, bello e buono.... figurati qui. Meno male che la tua Bella è meno fessa di quella della Meyer. Non ho mai capito come avesse potuto baciarlo o solo pensare di preferirlo ad Edward, solo perchè l'aveva consolata? Ho sempre pensato che fosse meglio Mike ... Scusa lo sfogo, pensa che sono rimasta talmente sconvolta dal libro che nemmeno qui riesco a leggere una storia con loro due protagonisti.
(Recensione modificata il 08/10/2010 - 06:33 pm)

SI MONI, TUTTO BENE! SONO SOLO STATA PERSEGUITATA DA UNA PIOGGIA BATTENTE ED INSISTENTE

SI, LA MIA BELLA NON PREFERIREBBE MAI JACOB A EDWARD

 giova71 [Contatta] Segnala violazione
 08/10/10, ore 14:57 - Capitolo 23: Cap 23 Forks
ma come si permette ha quasi "violentato" bella, jake mi fà schifo, peccato che bella abbia pianto, io al suo posto l'avrei gonfiato di botte e non stò scherzando, speriamo che jake non si faccia + vedere, chissà che altro ci aspetta.Un bacione grandissimo ciao *_____*
ECCOLO IL PROSSIMO CAPITOLO... MA QUANTO A JACOB... NON CI CONTARE TROPPO
 fabiiiiiiiii [Contatta] Segnala violazione
 08/10/10, ore 14:40 - Capitolo 23: Cap 23 Forks
che  maiale!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! bellissimoooooooooooooooo
GRAZIEEEEEEEEEEEEE!

_Cap. 24

 Sorprese

La casa era rimasta proprio come l’avevo lasciata dopo il mio precipitoso ritorno a Seattle. Il pianoforte parzialmente scoperto, le lattine di birra vuote abbandonate sul tavolino, la coperta sul divano, le briciole di quanto avevo mangiato.

“Edward, tu...” mia madre mi guardò e mi limitai ad alzare le spalle.

“Si, ero.... sono stato qui, quando sono scappato via!”

Mia madre cominciò a ripulire in silenzio contando mentalmente le lattine di birra, tentai di darle una mano ma mi bloccò con un semplice gesto.

“Da quanto tempo bevi Edward?” mi chiese con una punto di disprezzo nella voce, almeno è quello che avvertii.

“Da nessun tempo. L’unico periodo in cui ho bevuto è stato durante l’isolamento forzato che mi ero imposto... né prima né dopo ho più toccato una goccia di alcool” volevo che sapesse e, sapendo, cancellasse quell’espressione dal suo viso. Ero triste, non avrei mai e poi mai voluto deludere Esme. Era troppo dolce, troppo protettiva per pensare, anche solo lontanamente di ingannarla. Lei era la mia tenera mamma, con il suo amore era riuscita a riempire un poco il vuoto lasciato da Elizabeth.

“Stordirmi era... l’unico modo per restare... non ce l’avrei fatta a stare tanto tempo lontano da voi, lontano da Bella se..!” Esme mi abbracciò accarezzandomi i capelli e io mi abbandonai completamente.

“Ti prego mamma, perdonami!” mi sorrise più rilassata

“Aiutami a ripulire Edward!” sorrise ancora. Quello che mi concedeva era un privilegio, mi concedeva la sua fiducia incondizionata. Non l’avrei più delusa.

Finimmo in fretta, mi sentivo tremendamente in colpa, era una mia caratteristica quella di sentirmi in colpa per ogni cosa, poi dopo un altro rassicurante sorriso di Esme mi diressi in camera mia.

C’era ancora il letto sfatto e il pigiama di Bella che avevo portato con me... Lo portai al naso annusando ancora il lieve sentore del suo profumo. Non vedevo l’ora di rivederla. Era 23 dicembre, il giorno prima della vigilia di Natale. Avrei avuto il tempo per comprarle un regalo, volevo farle una sorpresa.

“Alice” chiamai mia sorella, chi più di lei, così esperta nello shopping avrebbe potuto aiutarmi?

“Dimmi tutto Ed!” la guardai un po’ imbarazzato

“Ecco io....io vorrei comperare un regalo a Bella...avrei bisogno....di” balbettavo. Alice capì al volo e prese la situazione in pugno. Mi fece paura.

“Siiiii!!!” urlò “non preoccuparti fratellino, penserò a tutto io!” era in preda ad un forte entusiasmo e io non me la sentii di smorzarlo. In realtà non avevo alcuna intenzione di farle un super regalo, non volevo metterla in imbarazzo, volevo che fosse qualcosa di personale, intimamente legato alla sua personalità.

“Allora? Partiamo?” Alice era già pronta, aveva costretto il povero Jasper a seguirci e lui non ne era propriamente felice.

“Ma cosa ti è saltato in mente di coinvolgere tua sorella?” sbottò infine. Me lo stavo chiedendo anch’io.

“Lo sai che, quando si tratta di acquisti, diventa una furia scatenata, mi fa paura!” Risi e, dopo un istante mi seguì anche lui.

 ***********************************************************************

 Mi svegliai sconvolta, un terribile incubo si era fatto strada tra le coltri di sonno e di incoscienza per raggiungere la mia mente, lasciandomi senza fiato.

Jake, Laurant, James mi stringevano a loro, mi toccavano, mi spogliavano con violenza e, infine violavano il mio corpo. Nessuna pietà per le mie urla, nessun eroe a salvarmi. Ero sola.

Un raggio di sole giocò con i miei capelli, c’era luce, una luce quasi irreale. Mi alzai stancamente per guardare fuori. Tutto era ricoperto da una coltre bianca, soffice, pura. Pensai a  Edward. La neve lo rappresentava bene, freddo in alcuni momenti,ma luminoso, candido, puro come pochi... avrei tanto voluto sentirlo vicino a me, avrei tanto voluto essere confortata dal suo abbraccio. Pensai di chiamarlo ma era troppo presto e l’avrei messo in allarme.  Nessuno doveva sapere ciò che sarebbe potuto accadere con Jacob, tantomeno Edward. Per nulla al mondo gli avrei fatto correre dei rischi. Il mio ex amico era diventato pericoloso. Un brivido freddo percorse la mia schiena al ricordo delle sue carezze.

Una Volvo grigia attraversò il viale alberato e la mia fantasia volò... mi parve di intravedere il colore dei suoi capelli risplendere al sole, mi parve di sentire il suo profumo e il calore dei suoi baci... Mi riscossi, mentre un insolito calore saliva dalle mie viscere fino ad imporporarmi le guance...

Lo volevo, lo volevo tremendamente, desideravo sentire il suo corpo stretto al mio, le sue labbra sul mio seno, sulla mia intimità... desiderai toccarlo, vederlo godere delle mie carezze, desiderai sentirgli pronunciare il mio nome con passione...

Ripercorsi mentalmente il nostro ultimo incontro e l’eccitazione riempì ogni fibra del mio essere. Mi stesi sul letto e, lentamente mi accarezzai, le mie dita erano le sue, le mie carezze erano fatte da lui, pensai alla tenerezza e alla decisione con la quale mi sfiorava e alla sua voce nel momento del massimo piacere... Tutti i miei pensieri erano concentrati su Edward... l’orgasmo mi travolse lasciandomi senza fiato. Tutto il resto non esisteva più.

Un rumore mi riscosse, mio padre.

Mi alzai di scatto ed entrai sotto la doccia cercando di calmare il rossore improvviso che era salito alle mie guance. Mai prima di ora mi era successa una cosa del genere. Mai come ora il mio corpo reclamava carezze tanto intime.

Il getto d’acqua mi rinfrancò riportandomi con i piedi per terra. Oggi sarei uscita a comperare un regalo per Edward.

***********************************************************************

Erano le venti e fremevo dal desiderio di vederla. L’avevo sentita più volte durante il giorno e ogni volta la sua voce mi sembrava più triste e flebile... mi dispiaceva sentirla soffrire ma volevo farle una sorpresa...

Mi guardai per l’ennesima volta allo specchio, Alice mi aveva costretto a comprare un nuovo paio di jeans, un maglione e un cappotto: dovetti ammettere, mio malgrado, che mia sorella aveva un ottimo gusto in fatto di vestiti.

Scesi di sotto, il regalo per Bella al sicuro nella mia tasca, e in silenzio mi avviai verso la porta.

“Edward...” mia madre mi chiamava con una voce dolcissima, poi si avvicinò e mi carezzò il viso

“Sei bellissimo piccolo mio, Bella si innamorerà di te ancora di più...è una ragazza fortunata ad averti incontrato!” tenera Esme, le sorrisi abbracciandola.

“Spero che tu abbia ragione...ho molta paura però, non so come reagirà quando le racconterò di me!” strinse il suo abbraccio

“Lei ti ama, aprile il tuo cuore, raccontale di te, capirà, vedrai!”

“lo spero, lo spero davvero!” le diedi un bacio sulla guancia ed uscii.

Guardai il cielo, era coperto di nubi spesse, fra poco la neve sarebbe tornata a cadere. Mi strinsi nel mio cappotto e mi diressi verso il garage, tra poco avrei rivisto il mio amore.

Parcheggiai davanti a casa sua, le finestre erano illuminate, ma sapevo che Bella era sola, mi aveva detto che suo padre avrebbe fatto il turno di notte in centrale. Avremmo avuto una serata tutta per noi.

Suonai il campanello, la sua voce titubante rispose da dietro la porta. Mi mancò il respiro, quel suono era poro come il cristallo alle mie orecchie.

“Bella” riuscii a pronunciare, poi la gola si seccò e il respiro, come il battito del cuore accelerò.

Aprì la porta di scatto con le guance già arrossate

“Edward!” disse, poi mi buttò le braccia al collo.

Il suo profumo era più buono di quanto ricordassi, la sua pelle più liscia, le sue labbra più morbide e calde. L’abbracciai, la strinsi a me con disperazione e passione. Mi era mancata, non la vedevo da due giorni e mi era mancata come l’aria, l’acqua, il cibo....solo ora, che si stringeva a me con passione, me ne rendevo conto.

La baciai, e mi sentii a casa, ritrovai il calore e la morbidezza della sua bocca, saggiai la levigatezza della sua pelle, la sericità dei suoi capelli...

“Bella..amore...” ebbi solo fa forza di pronunciare. Poi la spinsi dentro chiudendo la porta alle nostre spalle.

***********************************************************************

Ero seduta sul divano, guardavo distrattamente la televisione, nulla mi interessava, la spensi.

http://www.youtube.com/watch?v=fC04ZZploBE

Accesi lo stereo, Wonderful tonight, la voce di Eric Clapton riempì la stanza così calda e morbida... pensai ad Edward, avrei voluto averlo vicino, stringerlo a me. Ero così annoiata, chiusa in quel buco di città, non sapevo cosa fare, mio padre era in centrale e ci sarebbe rimasto fino al mattino dopo, Edward era a Seattle e l’avrei rivisto solo a feste concluse. Mi sentivo sola, avevo paura di stare sola. non l’avrei ammesso con mio padre. Non volevo creargli altre preoccupazioni...

Il campanello suonò, erano le venti e quindici. La mia mente corse a Jacob e un brivido mi percorse la schiena.

“Chi è?” chiesi, restando ancorata dietro lo scudo protettivo del portone, la voce più bella e la più inaspettata mi rispose.

Le mie guance si imporporarono, Edward era davanti a me, solo un misero pezzo di legno ci separava.

“Edward!” gridai buttandogli le braccia al collo, le mie labbra trovarono le sue e mi sentii in paradiso. Non mi importava del freddo né dei fiocchi di neve che vorticavano attorno a noi. Ero con Edward e questo era sufficiente.

“Bella....amore...!” disse con voce arrochita da un desiderio che, sempre più potente, stava montando anche in me.

Le mie labbra tornarono a posarsi sulle sue, la mia lingua danzò felice incontrando la sua... non mi accorsi che mi aveva spinto dentro se non quando sentii il cambio di temperatura sulla mia pelle.

Lo strinsi più forte, insinuando le mie braccia dentro il suo cappotto poi, staccandomi a malincuore dalla sua bocca, appoggiai la testa sul suo petto: il suo cuore batteva, impazzito di gioia, proprio come il mio.

“Edward...sei quì...non sei un sogno vero?!” la mia voce era irriconoscibile, resa roca dal desiderio di lui, non riuscivo a credere che fosse di fronte a me. Se era un sogno, sperai di non svegliarmi.

“Sono qui... non riuscivo a starti lontano... perdonami se non ti ho avvertita... volevo farti una sorpresa!”  un sorriso sghembo nacque sul suo viso allargandosi ad illuminare gli occhi. Era il mio sorriso preferito, non sarei mai riuscita a resistergli... con quel sorriso avrebbe potuto fare di me ciò che voleva.

“Bella!” disse facendosi serio “Vorrei invitarti fuori a cena!...la cena che non abbiamo mai più fatto ...se ti va!” poi abbassò lo sguardo, quasi timoroso di una mia risposta negativa. Rimasi in silenzio mentre immagini angoscianti della sua fuga ritornarono prepotenti, premendo gli angoli della mia mente per riversarsi, dolorosi dai miei occhi. Li ricacciai indietro con forza.

“Si che mi va!” risposi con un sorriso “dammi solo il tempo di cambiarmi!” e, con le lacrime che pizzicavano l’orlo delle mie ciglia salii in camera mia.

***********************************************************************

Mi sedetti in attesa...

Le avevo chiesto di uscire a cena con me.

Non mi aveva risposto subito, aveva titubato e, per un istante avevo tremato. Se mi avesse risposto di no? Non lo aveva fatto. Aveva accolto con gioia il mio invito e, di corsa era salita di sopra.

Ma... era un’ombra di lacrime ciò che vedevo riflesso nei suoi occhi?

Il dolore non era ancora scemato dal suo volto e dalla sua mente, ne ero perfettamente consapevole. Ogni separazione, ogni accenno al nostro recente passato, faceva riaffiorare la sofferenza in lei. Avrei fatto qualunque cosa pur di non vederla più così.

Questa sera le avrei parlato un po’ di me, ormai glielo dovevo. Il mio cuore prese a battere più forte al pensiero, la paura sempre presente in me. Sperai che restasse, che non mi abbandonasse...tutti coloro che avevo disperatamente amato mi avevano lasciato solo.

Un rumore mi distolse dai miei pensieri cupi. Bella, splendida da mozzare il fiato scendeva con attenzione le scale di casa. Mi avvicinai a lei. La canzone di Clapton che avevo sentito entrando, era perfetta per lei. Era veramente meravigliosa stasera *.

Le gote erano leggermente rosate, come le labbra, mentre i capelli erano raccolti in una coda alta a scoprirne la nuca e le orecchie. Era una visione talmente attraente che non riuscii a contenere il mio desiderio di lei; appoggiandomi al corrimano in legno scuro, con la punta della lingua tracciai una sottile scia di baci dall’orecchio fino alla spalla. Il suo profumo, floreale e fresco, mi stordiva, se non mi fossi fermato ora...no, non volevo, non volevo fermarmi.

Bella inclinò leggermente la testa per permettermi di approfondire il contatto con il suo collo e io, di rimando, iniziai a mordicchiarlo mentre la sua mano, lentamente scivolava sotto il mio maglione sfiorandomi il petto, toccandomi il cuore.

“Edward...” la sua voce era densa di piacere, mi dava i brividi, mi inebriava, mi eccitava.

“Ti voglio!” mi sussurrò, ormai cremisi, “ora!” il suo tono mi provocava... la volevo anch’io, disperatamente!

“Bella ti devo parlare... ti prego...” provai a farla desistere, cercai di farla ragionare ma ormai arche la mia resistenza era al limite e lei era troppo eccitata, troppo smaniosa, perché potesse sentirmi veramente.

Al diavolo tutti i discorsi... “ti voglio ti voglio, ti voglio...!” ripetei come una litania, in preda a un incontenibile frenesia...

La presi in braccio e l’adagiai sul divano poi mi inginocchiai di fronte a lei togliendole gli stivali e sfilandole le pesanti  calze e gli slip di cotone scuro. La sua intimità ora, era nuda di fronte a me. Bramai di affondarci dentro...

La mia eccitazione era massima, i pantaloni, diventati un impedimento quasi doloroso, chiedevano di essere tolti. Mi alzai aprendomi la cintura mentre le mani di Bella mi aiutavano a liberarmi delle scarpe e del resto degli indumenti che coprivano la parte inferiore del mio corpo.

Alzò la testa e con quegli occhi, incredibili e caldi, mi guardò per un istante. Estasiata dalla visione del mio membro eretto, lentamente vi avvicinò la bocca iniziando a gustarlo con la lingua. Mi sentii impazzire di desiderio. Ero sull’orlo dell’orgasmo e navigavo a vista... era impossibile trattenere la passione e l’eccitazione che, semplicemente il suo tocco, mi scatenava.

L’aiutai ad alzarsi e con la mano le sfiorai il pube poi lentamente le accarezzai l’interno delle cosce fino ad affondare le dita in lei muovendole ritmicamente, come suonando un pianoforte. Bella era il mio strumento musicale, il mio strumento ben accordato.

“Edward...” gridò “ mi stai facendo impazzire”, continuò con voce rotta dall’eccitazione.

La feci stendere nuovamente sul divano, la mia lingua cominciò a lasciare scie di fuoco sul suo ventre, sul suo ombelico...fino a raggiungere il suo pulsante, caldo, centro e infine, si tuffò in lei.

Le sue mani stringevano la mia erezione muovendosi lente ma il suo tocco mi piaceva, mi faceva eccitare oltre ogni possibile aspettativa...e la sua bocca... la sua bocca mi accarezzava pigramente l’orecchio il collo, le labbra, assaggiando il suo sapore dalla mia bocca  e mescolandolo al mio.

“Bella, ti prego...” le poggiai una mano sulla sua guidandola ed incitandola ad aumentare il ritmo. Mi accontentò e, pochi istanti dopo, venni con un grido strozzato. L’altra mia mano, ancora in lei, si muoveva assecondando il ritmo lento del suo bacino, ritmo che si fece sempre più frenetico. Era sull’orlo dell’orgasmo. Volevo che godesse, volevo che quella esperienza, seppur incompleta, fosse bellissima e appagante.

“Edward...” disse ansimando “più veloce.... ancora più veloce” la sua voce era un flebile sussurro, le sue labbra erano secche. La baciai, continuando a muovere la mia mano, finché, con un grido soffocato dalla mia bocca, venne.

Rimanemmo per un istante immobili, il respiro affannato, lo sguardo perso in chissà quale sogno ad occhi aperti... Poi, le nostre mani si sfiorarono e una scossa elettrica ci percorse ridestandoci.

La guardai sorridendole beato, ancora incapace di qualunque altro movimento ma consapevole della sua presenza accanto a me.

“Bella...” azzardai. Le parole mi morirono in gola quando fui di fronte al suo sorriso radioso.

“Edward... è stato...non so descriverlo... bellissimo!!” ancora un sorriso da togliere il fiato. La strinsi a me incapace di trovare le parole giuste per risponderle. Era stata un’esperienza talmente forte e coinvolgente che ogni aggettivo mi sembrava riduttivo. Continuai ad abbracciarla finché non la sentii rabbrividire.

Si alzò senza fretta, raccogliendo i vestiti sparsi sul pavimento  poi, con lentezza iniziò ad indossarli senza staccare gli occhi da me. La imitai.

“Allora, l’invito a cena è ancora valido?” disse all’improvviso, la mia espressione attonita le valse una risata. Dio, com’era splendente quando rideva!

Non riuscivo ancora a parlare, mi limitai ad annuire.

“Certo!” dissi infine ritrovando la parola, e allargando le mie labbra ad un sorriso inquieto. Questa sera le avrei raccontato un po’ di me, sperai di riuscirci ma sentivo un nodo chiudermi la gola al solo pensiero. Glielo dovevo, prima di fare l’amore con me doveva conoscermi e, solo alla fine, decidere se volermi in lei. In poco tempo fummo di nuovo presentabili e, ancora fissandoci negli occhi, uscimmo nella notte innevata di Forks.

“Ti porto in un ristorante non troppo lontano da qui, ho paura che la neve ci blocchi. Non voglio che tuo padre abbia ancora a pensar male di me!”

“Mio padre deve imparare che sono ormai maggiorenne e che non deve più preoccuparsi inutilmente... io so badare a me stessa” il suo tono era leggermente astioso e alterato, ma non riuscii a capirne la ragione. Con Bella tutto era così imprevedibile...poteva essere timida e passionale, arrendevole e tremendamente testarda...proprio per questo mi piaceva terribilmente.

 

*It's late in the evening; she's wondering what clothes to wear.

She puts on her make-up and brushes her long blonde hair.
And then she asks me, "Do I look all right?"

And I say, "Yes, you look wonderful tonight."
We go to a party and everyone turns to see, this beautiful lady that's walking around with me.
And then she asks me, "Do you feel all right?"

And I say, "Yes, I feel wonderful tonight."
I feel wonderful because I see The love light in your eyes.
And the wonder of it all Is that you just don't realize how much I love you.
It's time to go home now and I've got an aching head, So I give her the car keys and she helps me to bed. And then I tell her, as I turn out the light, I say, "My darling, you were wonderful tonight.
Oh my darling, you were wonderful tonight."

 

Wonderful tonight _ Eric Clapton

   
 
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