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Autore: ArtemisiaDea87    14/10/2010    2 recensioni
Nella grande periferia di Napoli, precisamente Scampia, c'è una scuola. Se scuola essa possa esser chiamata. Un bell'istituto di ben quattro piani, dai professori efficienti e studenti deficienti. In ogni classe, ogni anno, vengono promosse quattro persone a caso, che hanno meno di 59 rapporti. Eleonora, non se n'era mai lamentata. Amava la sua scuola come amava gli studenti e i professori che invece la odiavano. Antonio Riccione era il ragazzo più bello che occhio umano avesse mai visto. Alto, riccioli neri come l'onice, occhi verdi e carnagione scura. Se ne fregava di tutto e di tutti ma tutto e tutti l'amavano. 234 rapporti, dieci sospensioni e due denunce, Antonio veniva considerato il figo della situazione. Il loro era un rapporto di odio e amore. Oppure un rapporto di schifo e sbavo. Quell'anno sarebbe iniziato un nuovo anno, precisamente il loro QUARTO anno. Un vero inferno.

E' la prima storia originale che scrivo, spero davvero di non aver fatto una gaffe. Spero che vi piaccia e che voi lasciate una traccia al vostro passaggio. Grazie in anticipo

Genere: Demenziale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Antonio Riccione, nella sua breve ma intensa vita, aveva imparato che amare non portava a nulla.

Essere un figlio di puttana portava privilegio e prestigio.

Donne e denaro.

Essere un figlio di nessuno ti portava ad essere la paura di chi incrocia il tuo sguardo.

Rispetto e onore.

Essere un figlio di buona donna, studiare e diventare grande....

Ti portava ad essere sottomesso e ferito.

Il mondo ti portava ad essere stronzo, e Antonio lo sapeva troppo bene.

Eleonora era sparita.

Quella grande puttana se n'era andata.

Fuggita.

Solamente il suo costante ricordo rimaneva nella sua mente contorta.

Antonio, dopo esser uscito dall'Ospedale, era andato a far visita il Boss.

Che risate si sarebbe fatto se non avrebbe avuto voglia di sputarlo in faccia.

Se ne doveva andare...

D'accordo, gli stava bene.

Esser stato quasi ucciso...

D'accordo, l'aveva voluto lui.

Ma quando quel maledetto gli aveva detto con una risata sarcastica : Dovevi partire con Eleonora, ma vedo che lei è già partita. Fa' male, vero? Bene, figliolo. Questa è la vita. Per ora non sei in pericolo, Eleonora ha fatto il suo dovere. Ma devi partire, perchè appena capiranno che quella merda non tornerà a casa... Succederà una guerra. Quindi sta tranquillo, costruisciti una vita sul valore di essa, studia e diventa un figlio di papà pieno di soldi, questa vita non è per te. Che Dio sia con te, addio.  

Che ironia del destino...

Lui che aveva intenzione di andare da lei e dirgli finalmente TI AMO...

Aveva scoperto che se n'era già andata, senza fare nulla, senza accertarsi delle sue condizioni.

Antonio si era trasferito, proprio come gli avevano ordinato.

Aveva studiato, costruendosi una vita sull'onestà.

Lavorava, guadagnando molto.

Era fidanzato, anche se non troppo felice.

Ma voleva delle risposte.

Voleva vedere quella faccia di cazzo e sputarle in faccia tutto il suo odio.

Voleva dirle di essere felice, di non aver bisogno del suo maledetto amore.

Voleva dirle che lei non era niente, assolutamente niente.

Con quei pensieri, il ragazzo s'informò e partì alla volta di Milano.

Richiamò un taxi, facendosi accompagnare dove abitava precisamente Eleonora.

Salì le scale velocemente, e con un ghigno vide il cognome della ragazza vicino alla porta dell'appartamento.

Bussò con violenza inaudita e quando lei aprì la porta, Antonio rimase senza fiato.

Era cambiata Ele, non era più la stessa.

In quegli anni si era allungata, diventando quasi un metro e settanta.

Era dimagrita, Ele.

Troppo.

Quegli occhi d'ambra che tanto aveva amato erano spenti, quasi senza vita.

La sua carnagione era troppo pallida persino per lei, quasi malaticcia.

Era cresciuta, Ele.

Era diventata una fottuta donna.

- Cosa ci fai tu qui? - Domandò con voce flebile e sgomenta Eleonora.

Ma Antonio non gli diede il tempo per parlare.

Voleva quello che non aveva mai avuto.

Voleva la ricompensa per tutte quelle fottute sofferenze.

Rivoleva la sua rivincita.

Con impeto la baciò, spingendola oltre l'uscio della porta per poi chiuderla con un calcio.

L'appartamento era silenzioso, segno ch'era sola in casa.

Antonio la sbatte' malamente al muro, senza mai staccarsi da lei.

Senza mai far afflievolire quel respiro mescolato.

Lei era aria.

Terra.

Fuoco.

Ghiaccio.

Lei era tutto, cazzo se lo era.

Antonio fece salire la gonna di Ele fin sopra le gambe, per poi sbottonarsi velocemente i pantaloni.

Con un gemito, la penetrò.

Secco, senza sentimento.

Cazzo, non la vedeva da due anni e doveva farle pagare ciò che l'aveva fatto patire.

Cominciò a muoversi lentamente in lei, staccandosi dalla sua bocca e guardandola negli occhi.

Eleonora guardò quegli occhi che disgustati e arrabbiati la fissavano.

L'ira cominciò a circolare nelle sue vene come acido corrosivo.

Cazzo, era lei a dover essere arrabbiata con lui, non il contrario.

Con violenza lo prese per i capelli, attirandolo velocemente a se' e baciandolo fino allo sfinimento.

Lui continuava, con quel incessante ritmo.

Donandole l'oblio.

Donandole il piacere di sentire quella carne contro la sua.

Con un ultimo colpo secco, entrambi vennero travolti dall'orgasmo.

Sospiri e gemiti furono coperti dalla pioggia che cadeva incessante oltre la finestra.

Urla e maledizioni furono affievolite dalla pioggia che ticchettava continuamente contro la finestra.

Quando Antonio si staccò da lei si riabbottonò incurante i pantaloni.

E solo ad allora, Eleonora, si sentì morire.

Letteralmente sprofondare.

Una lacrima rigò la sua gota, dolce e sinuosa cadde quasi rumorosa sul pavimento.

Erano due anni che aspettava di rivederlo, vivendo nell'assoluta oscurità...

E quando l'aveva rivisto, aveva ricevuto solamente odio e un trattamento da troia.

Antonio uscì da quell'appartamento con le lacrime agli occhi.

Quelle maledette lacrime si confusero con la pioggia, che lo infradiciava.

Un grido di puro dolore graffiò l'udito del ragazzo che reprimendo a forza un singhiozzo, se ne andò completamente.

Aveva fatto ciò che andava fatto.

Eppure non era quello che voleva.

Voleva lei e in quel modo non l'aveva avuto.

Rivedere quegli occhi era stato un trauma.

Risentire quel cuore battere furioso...

Era stato una liberazione.

Piangeva, la sua bambina.

Quando se n'era andato piangeva.

Non era più la stessa, la sua bambina.

Non era più allegra e solare.

Si era spenta, la sua bambina.

Come se una folata di vento l'avesse completamente assuefatta.

La sua bambina però...

Era sempre lei.

La rivoleva.

La rivoleva, cazzo.

Per sempre sua...

Come lo era un tempo.

 

 

 

Angolo Autrice:

UhUhUhUHuHuHuHU O.O

Leledreamer: Ehm.... grazie, grazie, grazie? XDXDXDXDXD Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto XDXD

meky94: Beh, io continuo... tanto sono altri pochi capitoli ed è finita XD Il fatto è che sono molto impegnata... con la scuola, il bambino e il resto... Per questo aggiorno quando posso :-) Spero che tu passa l'esame e che continuerai a seguirmi. Alla prossima, baci!!

isabella_cullen: Beh, non era molto chiaro :-) Sì, lo zio l'ha cacciata per proteggerla, non si sa' comunque. Lo scoprirai nei prossimi capitoli U.U  Spero che tu continua a seguirmi e che questo capitolo ti piaccia. Alla prossima, baci!

clakki94: Hey, non preoccuparti le tue recensioni mi fanno piacere sempre e comunque, anche se frettolose U.U Comunque come hai detto tu... scopriremo tutto nei prossimi capitoli U.U ( Sì, è bellissima bhhauhauhuahuahuahahuaha ) ps: eh si... maledetto rattuso... comincio ad odiarlo XDXD Spero che continuerai a seguirmi e che questo chap ti piaccia. Alla prossima, baci!!



  
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