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Autore: Columbrina    14/10/2010    15 recensioni
Per Chiara alias ReinaNena92.
Sono trascorsi due anni. Mar è la futura sposa di Simon Arrechavaleta mentre Thiago è tornato scapolo, ma continuano a vivere un amore folle e noncuranti dei disastri che possono conseguire.
Il peso delle conseguenze, però, crolla subitamente sulla possibile felicità che Mar può creare con Simon: La ragazza scopre di essere incinta di Thiago. Cosa fare? Sarà Nico a trovare una soluzione...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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mar y thiago Pictures, Images and Photos

In quel momento sembrava che un sisma avesse devastato la vita di Mar facendola precipitare nell’abisso più buio e privo di fondo. Come un buco nero che attrae le disgrazie con la sola forza di gravità

“E adesso? Non puoi rimandare il matrimonio, vero?”

“Ma sei pazza! E poi non è questo il mio più grande dilemma” disse Mar lasciando vaga qualche parola. Non poteva farne a meno data la svolta conclusiva che avrebbe preso il suo corso

“Hai ragione...” sospirò Valeria sconfortata “Però una soluzione c’è!” annunciò con una subitanea euforia

“Quale?” chiese Mar con molta enfasi

“Rimandare il matrimonio, ma farlo passare per un incidente” propose la futura mamma, prossima al parto, ma a quanto pare gli ormoni della maternità avevano ammattito le cellule neurali tanto che Mar si domandava se anche lei avrebbe avuto idee tanto demenziali

“La maternità ti ha fatto uscire di senno!”

“Oh, andiamo, che c’è di male?”

“Tutto va male! In primis, sono incinta di un uomo che non è mio marito!” la ammonì Mar mentre le vene rabbiose guizzarono dai centimetri di carne

“Il lupo perde il pelo, ma non il vizio!”

Mar la folgorò con un tagliente piglio “Che vorresti insinuare?”

Valeria alzò le mani come per giustificarsi da un lapsus marchiano “No, niente, parlavo di Thiago!”

“Ah, sarà meglio per te!”

“Tesoro, vieni in camera che la zia Malvina ti farà un maquillage da favola!” annunciò Malvina con la tipica cantilena enfatica

“Arrivo subito!” replicò Mar con fittizia flemma

“Cos’è che è bruciato?”

Era uno sforzo troppo difficoltoso per Malvina dialogare in due sedi opposte

“Niente, Malvina! Ho detto che arrivo adesso!”

“Cosa? Il pesce lesso… Sta bruciando in padella, per caso?”

Malvina raggiungeva livelli di scempiaggine pari a quelli di un macaco e di certo gli ormoni della gravidanza non contribuivano alla loro lontananza dal limite della soglia che eludeva alle due di compiere ulteriori eccidi

“Sarà meglio che ora vai. Al test ci penso io” la rasserenò Valeria

“Grazie, tu sei una vera amica!”. E si scambiarono un rapido bacio sulla guancia

“A noi due, bello” disse Valeria, dedicandosi al dissolvimento di ogni inconfutabile prova e prima di uscire dal bagno verificò che non ci fosse il consueto e caotico viavai mattutino.

***

La prima ora della mattina del matrimonio è trascorsa con fervido subbuglio e mentre la sposa era assediata da una truccatrice ossessiva e con improvvisi slanci irriflessivi contro una tavolozza screziata e impolverata. L’unica che non sembrava risentire dell’insonnia di quelle ventiquattro ore con effetto analogo a quello del jet – leg era la damigella d’onore, ossia Estefania Elordi, assorta dalla ricerca di qualche imperfezione della sua rappresentazione riflessa sulla lastra dello specchio

“Va tutto bene… Nessuna inadeguatezza!” annunciò con fare superbo “Sarà meglio che mi eserciti sulla camminata da damigella”

Con andatura mogia improvvisò una passerella, mentre vagheggiava con la mente lo scenario dei presenti con lo sguardo spianato sulla sua fine sagoma in un abito di filati bianchi e costellato di perle; il tutto corredato da un bouquet di anemoni bianche. Il sogno svanì subitamente quando il suo piede venne a contatto con un corpo estraneo che quasi turbò il suo equilibrio

“Ma cosa…” si fermò per esaminare meglio l’oggetto non meglio identificato. Era solo il cestino dove di solito gettavano i cartoni del dentifricio o i rotoli di carta igienica terminati “Accidenti… Eppure avevo detto a Feli di mettere tutto a posto!” borbottò, ricollocandolo al suo posto

“E questo?”

I suoi occhi intravidero un oggetto vagamente somigliante a una scatola da test di gravidanza, anche se questa idea neanche minimamente rasentò la mente di Tefi

“Non può essere!”

Prolungò il braccio per trarre fuori l’oggetto, ma la voce squillante di Malvina che chiamava il suo nome attrasse l’attenzione

“Arrivo!” annunciò Tefi, lasciando il cestino al centro della stanza.

Mentre usciva il suo corpo si scontrò con quello di Nacho

“Scusami…” disse lui, vestito con sobria eleganza, con i suoi soliti modi da garbato corteggiatore

“Però potevi stare un po’ più attento!” replicò lei con una punta di acidità

“Scusa, non ho potuto resisterti”

Nacho amava comportarsi in questo modo con Tefi, in quanto era l’unica insieme alla paesana, a gradire quei modi singolari e a volte da ganimedi e quel giorno era piacevolmente affascinato da quell’abito dalla fine silhouette e dai suoi occhi affinati da un filo di matita nera e rimmel

“Smettila Perez Alzamendi, che io sono fidanzata!”

“Credevo avessi già intenzione di tradire quell’infiltrato con il sottoscritto” scherzò Nacho con la sua meditata ironia; comunque non ricevette alcuna replica dal fatto che Tefi roteò gli occhi in segno di congedo.

Thiago, dopo appena pochi istanti, si avvicinò al suo amico con aria affannata “Nacho, hai visto le fedi che non le trovo da nessuna parte?”

“Ha, allora ti ho scoperchiato, brutto fanfarone! A te questo matrimonio interessa!” lo punzecchiò Nacho

“Smettila! Lo sai che ci tengo alla felicità del mio amico”

“Non mentire con queste frasi fatte… Dove le hai messe le fedi?”

“Uffa, ma allora hai le orecchie intasate da una caterva di cerume! Non le trovo!” bofonchiò Thiago sulla soglia di un crepacuore

“Ah… Allora cerca in bagno, forse sono lì!” disse Nacho, prima di congedarsi anche lui e dirigersi verso l’ inferriata principale

“In bagno… Ma che idiota!” grugnì digrignando i denti

“Andiamo Mar, devo solo ultimare le labbra!” strepitò la voce di Malvina che proveniva attutita dalla porta di fronte alla postazione di Thiago

“No, Malvina…” protestò Mar mentre rimase sulla soglia e lo sguardo spianato su di lei “Tranquilla, sto bene così! Grazie!”

Malvina tentò di replicare, ma Mar le chiuse letteralmente la porta in faccia. La futura sposa si trovò davanti la sagoma di Thiago e i suoi occhi la scrutavano intrigati dalla linea soffocante del corpetto e l’ ingombrante gonna che scendeva appena sotto le scarpe. Era stato difficile trovare un abito che si adattasse alla sua statura e risaltasse i pregi fisici, ma quello era più che esauriente

“Wow!” esclamò il ragazzo stimolando l’emissione di un risolino spontaneo

“Ti piace, davvero? L’ha scelto Corina”

“Riconosco la sontuosità” commentò in riferimento ai filati di pietre preziose che si intersecavano sul corpetto tracciando un disegno non meglio identificato

“Non ti avevo mai visto con gli abiti ingessati”

“Non mentire. Ricordi la festa per i tuoi quindici anni?”

“Si…” disse Mar attonita, anche se ci fu un improvviso incupimento “Se non erro, è stato il giorno del nostro primo bacio”

“E se non sbaglio, oggi festeggiamo quattro anni da quel momento”

“Non solo quello” disse Mar, fingendosi schernita

Thiago rise sommessamente “Hai ragione. Buon compleanno!”. Le sue labbra esangui sfiorarono languidamente la sua guancia, causandole un lieve sussulto

“Grazie, ma… Non sperare che ti ringrazi”

“Perché?” chiese Thiago, compiaciuto dal suo tono

“Non mi hai organizzato una festa!”. Ma la sorpresa gliel’aveva fatta, eccome.

“Non vorrei che Simon si ingelosisca. Ricordi com’è finita quella del tuo sedicesimo compleanno?”

“Punto uno, non è stata colpa mia se per penitenza mi hai dovuta baciare e Simon ha dovuto pagare una salatissima bolletta telefonica. Punto due, non ti ho chiesto io di organizzare quella festa!” borbottò, un po’ alterata

“Povero Simon… Non solo dovrà prenotare visite giornaliere dall’analista, ma dovrà sopportare i tuoi sbalzi d’ira per il resto della sua vita”

“Tu l’avresti fatto?” chiese lei, anche se doveva essere una domanda retorica

“Si” ammise lui, lasciandola attonita sull’uscio della porta e mentre lui si dirigeva in bagno per trovare le fedi. Solo all’ultimo istante considerò quel momento di trance transitoria, la situazione ideale per rivelarle di aver perso gli anelli nuziali

“Accidenti, ma dove saranno?” bofonchiò, mentre rovistava sui ripiani dei mobiletti. Poi guardò per un istante il cestino, ipotizzandolo come possibile luogo di ricerca

“No, non possono essere lì…” mentì, nauseato solo dal cumulo di pattume conglomerato là dentro, ma era anche conscio che se non avesse ritrovato quei dannati anelli la colpa sarebbe stata esclusivamente sua e non era consigliabile dati i suoi rapporti con la futura sposa.

Rovistò sul fondo del cestino, ma il solo contatto con quei corpi di cartone causava una sensazione inesorabile di repulsione

“No, qui non ci sono!” sentenziò, dopo appena due secondi

“Ce la devo fare!” si animò, facendo affidamento alle sue doti mascoline

“E questo?”. Il suo tatto aveva captato un qualcosa simile a una barra, ma non analoga a un rotolo di carta igienica o altro “Non può essere…” sibilò, mentre la scoperta di una futura gravidanza si materializzò davanti ai suoi occhi

“No, Malvina, pensiamo dopo ai capelli!” disse Mar, facendo capolino in bagno. Quasi sussultò alla vista dello smorto colorito di Thiago alla vista di un bastoncino che doveva finire nell’omissione

“Di chi è questa roba?” chiese Thiago con voce cupa innescando una nuova diffidenza nella ragazza, sinceramente impaurita da quell’improvviso cambio di piglio

“Non lo so” farfugliò incerta, alimentando nuovi sospetti che albergavano nella mente del ragazzo, facile alle insinuazioni

“Non mentire, Mar. Ti conosco abbastanza da capire se stai dicendo il vero”

Mar tentò di reggere l’opprimente fardello “Andiamo Thiago… Come puoi insinuare una cosa talmente infondata!”

“Ho le mie prove. Una settimana fa, ad esempio, a colazione non hai toccato cibo e hai avvertito un improvviso malore e sei svenuta; pochi istanti dopo, quando ti sei risvegliata, hai vomitato. Il giorno seguente ti sei scagliata bruscamente contro Felicitas perché aveva aggiunto il tè d’orzo al caffellatte e subito dopo ti ho vista che l’aiutavi in cucina e ancora dopo che piangevi come una fontana nell’angolo della cucina”

Mar deglutì per mandar giù l’amaro “Sarà stata l’emozione del matrimonio”

“Strano. Non stai ansimando”

“Trai pure le tue conclusioni, ma io non sono incinta!”

Malvina entrò subitamente, recependo solo l’ultima frase del dialogo “Chi è incinta?”

“Jazmin” disse Mar senza ragionare

“Cosa?!” enfatizzarono all’unisono zia e nipote

“Di me” aggiunse Thiago, in segno di spregio

“Cosa?!”. Questa volta a esclamare con enfasi furono Malvina e Mar; la seconda uscì dalla stanza oppressa dallo sdegno.

***

L’ora prevista per la cerimonia religiosa era arrivata. Gli invitati erano giunti con largo anticipo e i parenti attendevano con trepidazione l’arrivo della sposa. Nico e Cielo si presentarono con la piccola Paz di appena un anno e il solito indugio dovuto un eccessivo traffico sulla circonvallazione

“Forza, venite qui!” incitò Sandra, seduta accanto a Dora e Mauro che non riusciva a contenere l’ emotività

“Su, figliolo, un po’ di contegno” esortò la madre del poderoso e nerboruto pugile

“Scusa, mamma, ma non capita tutti i giorni che tua figlia si sposi… E ora mi fai piangere”. E il forzuto Terremoto esplose in un pianto scrosciante

“Smettila, Mauro, così fai piangere anche me” gemette Dora, annettendo al piagnisteo

“Tu sposati il più tardi possibile” mormorò Nico alla sua piccolina, adagiata sulle morbide gambe di sua madre, seduta all’estremità della panca

Malvina era seduta accanto a Jazmin. Dopo aver appreso quella sconcertante notizia, ignara che fosse una frottola che celava un segreto ancora più grande, si era ripromessa di starle vicino

“Tutto bene, tesoro?” chiese Malvina alla bionda con lo sguardo deformato dallo sbigottimento

“Si, Malvina… Grazie” farfugliò lei

“Di niente, cara. Mi piace quel vestito, dove l’hai preso?”

“Me l’hai regalato tu proprio in occasione del matrimonio”

“Ah”. Ci fu una pausa. “Sarà meglio non parlare, ho visto che il sacerdote… Salve eh!” gridò rivolta al reverendo che la guardava con impassibilità “Quanto è torvo questo tipo!” sussurrò a Jazmin

borbottò Corina a suo figlio

“Mamma, ora siediti che comincia la cerimonia” intimò Simon con palese ingombro morale

L’organo in fondo alla chiese intonò una nota che servì a intimare i presenti di fare silenzio e alzarsi per accogliere la sposa

“Eccola che arriva, mamma, cosa faccio se svengo?” chiese Mauro sulla soglia di un cardiopalma

“Allora prima di tutto, spostati che se cadi mi rovini la piega dell’abito”

Mauro fulminò la madre con il solo sguardo

“Shhh… Sta entrando” borbottò Sandra

La platea trepidava. Gli occhi dei parenti trasudavano tensione e orgoglio, inclusi quelli di Francisco e Corina, poco invogliati dall’idea di imparentarsi con esponenti di una balorda famiglia di ceto medio a differenza dei loro figli minori. Si poteva dire che Mar era amata e odiata con lo stesso trasporto da tutti i componenti del nucleo Arrechavaleta perché trasudava una vitalità anfibia. Corina, infatti, aveva intravisto nel suo sguardo segni di una palese incertezza

“Fermi! Fermi! Sono io!” annunciò Rama, alzando le mani al cielo e facendo svanire la piacevole trepidazione consueta in un matrimonio

“Sei un vero guastafeste, Rama!” borbottò Caridad

“Non è colpa mia se non trovavo un dannato parcheggio!” si giustificò il ragazzo

“Questi ragazzi non hanno il minimo contegno” mormorò Corina a suo marito

“Sono tutti amici della sposa, sia chiaro”

La platea era intenta in un animata discussione, sebbene parlassero sommessamente a causa della solennità della circostanza

“Ma che succede qui, sono tutti morti?”. La voce distinta e argentina di Mar echeggiò per la sala attirando gli occhi dei presenti

“Non ci riesco… Devo piangere!”

“Zitto, Mauro o giuro che ti faccio pentire!” lo ammonì Sandra

La solenne melodia dell’organo ripartì, intonando un Ave Maria distinto dalla classica marcia nuziale. L’uniformità non si incuneava con i canoni dei Rinaldi.

Tenui raggi di sole che filtravano dal rosone della chiesa si posavano sul viso ormai maturo di Mar, evidenziandone i lineamenti morbidi che avevano ammorbidito il suo piglio. La camminata solenne e l’andatura mogia precedevano quelle di Tefi e Valeria, le due damigelle dagli abiti coordinati; mentre andavano in sincronia con il passo di Aleli e Luz mentre sorreggevano il velo dai fini orli in merletto della sposa

Mar percorse la navata senza indugi o intralci. I suoi occhi non trasudavano trepidazione e il sorriso splendente sul suo volto era una palese documentazione. Ma l’intersezione con lo sguardo scrutatore di Thiago le lacerava il respiro e più volte il suo palmo lambì impercettibilmente il ventre. Pregò che la giornata finisse presto prima che gli incupimenti palesassero il suo dubbio, lo stesso che intravedeva Corina

“Pronta?” le mormorò Simon dolcemente

“Si” si strinsero la mano

Il sacerdote diede iniziò alla cerimonia con le consuete e untuose liturgie

“Fiu…” rantolò Valeria subitamente

“Che ti prende, Vale?” le domandò Tefi

“Nulla, tranquilla!”. Emise un altro rantolo

“Saranno le contrazioni di Johnny Boston”

“Braxton – Hicks” la corresse l’amica

Il sacerdote giunse al momento fatidico “Chiunque vorrà opporsi a questo matrimonio parli adesso o taccia per sempre”

Francisco era la personificazione della tolleranza, mentre Corina era più esitante e per un attimo venne tentata dal rimorso che nutriva nei confronti di Mar e dalla convinzione che lei non fosse la persona giusta per suo figlio

“Ehm”. Thiago finse di avere un attacco di tosse

“Vuole dire qualcosa?”

“No, solo un po’ di tosse!” mentì il ragazzo

“Bastardo… Anche il matrimonio devi rovinarmi” sibilò Mar in modo che non si udisse nulla

“Bene, allora procediamo…”

Un grido subitaneo echeggiò per la navata e richiamò l’attenzione dei presenti. L’immagine di Valeria prostrata al suolo, mentre intollerabili dolori devastavano il suo grembo, non era uno scenario promettente al buon proseguimento della cerimonia.

“Che succede?” chiese Jazmin con l’apprensione di un’amica

“Credo che Valeria se la sia fatta addosso” disse Tefi, ignorando la serietà della circostanza

“Credo che mi si siano rotte le acque!” rantolò, mentre emise un altro vagito

Rama si avvicinò alla sua amata moglie “Vale, dicci che dobbiamo fare!”

Valeria, ansimante e segretamente inquieta, afferrò i lembi del colletto causando una progressiva restrizione delle vie respiratorie “Portami in ospedale, imbecille!” sbraitò, prima che riprendesse il susseguirsi delle contrazioni

“Agli ordini!”

Rama, alla velocità di un bradipo, scortò la gemebonda Valeria all’auto, seguito da Tefi, Luca, Jazmin e Tacho

“Ma allora che si fa?” esordì Sandra, creando uno squarcio nella tensione collettiva

“Ovviamente si rimanda!” fu la risposta immediata di Mar

“Come?!” si intromise Corina, sdegnata

“La mia amica sta partorendo, se ne rende conto?!”

“Si, mamma, ha ragione. Andiamo tutti in ospedale!”

L’intervento di suo figlio lasciò Corina letteralmente spiazzata. Senza emettere alcun suono, aiutò Soledad a salire in auto.

***

Il resto della comitiva annetté al grumo formatasi nel trepidante atrio pochi istanti dopo che Valeria era entrata in sala parto, scortata da suo marito con indosso il camice da paramedico

“Come sta?” esordì Nico, ansimante. Gli sguardi che trasudavano impazienza da tutti pori non poteva essere di certo interpretato come un segnale di liberazione, come se il parto fosse terminato

“Ancora dentro” rispose Melody, seduta accanto a Tefi che bofonchiava parole confuse

“Quel che mi chiedo è… Quando i bambini sono prematuri, non nascono con malformazioni?” disse Nacho con la solita vena di negatività ironica

“Nacho!” borbottò Luca

“Era solo una domanda” si giustificò il biondo

“In genere, però, esaminano accuratamente i nascituri nell’incubatrice” informò Nico che la sapeva lunga di bambini

“Pensa quando ne avremo uno nostro” mormorò Simon a Mar, ignaro che il tempo previsto sarebbe stato molto breve

“Non ci sperare subito” scherzò la bruna, consapevole che non c’era nulla da prendere alla leggera

“Mar… Visto che sei vicino al distributore va a prendermi un caffé” le disse Thiago porgendole delle monete

“Vado subito Thiago, è sempre un piacere farti un favore” disse Mar con finta disposizione

La ragazza si diresse alla macchinetta, inserì l’importo necessario per un espresso bollente e premette un bottone, il primo a destra.

“Vedi che è destino… Dobbiamo stare noi insieme” mormorò la voce di Thiago, dietro alle sue spalle e cogliendola di sorpresa

“Io non credo al destino, Thiago” replicò Marianella porgendogli il bicchiere monouso ancora ardente

“Ragazzi, presto venite!” annunciò la voce trepidante di Tacho quando vide che le porte della sala parto si spalancarono subitamente.






Angolo Autrice
Ma salve ragazze mie! Addirittura dieci recensioni dopo un solo capitolo... Sono commossa T.T
Prima di inondarvi... Sarà un titolo retorico quello che ho scelto per il capitolo, ma era per simboleggiare lo squilibrio di Mar che è attratta da Thiago come se fosse un chiodo in un campo magnetico. Ora ringrazio...

Girlstar : Serenita!!! Scusa Simon se non ti ha invitato al matrimonio, ma mi ha detto che eri impegnata XD Tranquilla, tra Thiago e Jaz non ci sarà niente e nel corso dei capitoli approfondirò un pò quel che è successo tra loro e ha causato un disguido tra i Thiaguella. Io come Mar? Siiii, magari! Come Jazmin vedrei Reina Gitana assolutamente! Valeria... Tu saresti perfetta Sere! Noemi... Non so, forse Tefi. ReinaNena92 come Melody o Cari mentre Jazmin... Forse Malvina o va bene anche Cielo ^-^ Bacioni. Saria. Salutoni collega mia e aspetto un tuo sproloquio

Noemi_moony: Eh, Marianita fa la furbettina! Eh eh eh ^-^
Ma insomma come potevo farla sposare con Simon senza che Thiaguccio non ci fosse di mezzo... Oppure è il contrario, perchè è sempre Simon il terzo incomodo XD
Bacioni. Saria

ReinaNena92: Povera Marianita! Che brutta situazione... Ma io saprei già chi scegliere XD. Bacioni, Chiara! Da Saria

9Anny7 : Nuova lettrice! Mi è piaciuta la frase su Mini Bedoya ihihih. Bacioni. Saria

Fataflor : Ciao, Anna! Che onore ricevere una recensione da una delle autrici più acclamate del sito, secondo il mio modesto parere, ma anche di quello di molte autrici ^-^ Scusa se ho surclassato la reputazione di Jaz, ma era necessario XD Spero continuerai a seguirmi che ricevere recensioni da te è un grande onore. E aggiorna presto anche le tue fic. Bacioni. Saria.

_gIuLiNa_: Giulii, tesoro! Vocina 2 saluta Zia Elly e le dice che le manca tantissimo e che... *Legge un foglio* Che noi siamo due... Censuriamo.
Tranquilla, Thiago non prova nulla per la Gitana, ma è stato necessario inserire questo pezzo... Quindi non prendertela con la povera Jaz. Bacioni. Saria.

DaliThiaguella : Ciao Dali! Grazie per il tuo sostegno! Già Valeria e Tefi saranno essenziali in questa fic e non mancheranno momenti comici con i loro rispettivi fidanzati, più... Un pizzico di Nachefi che nelle mie fic non può mancare (Si è capito che mi piace un pò Nachefi, vero XD). Bacioni. Saria

LudoCullen96 : Ciao, Ludo! Ma che bello ricevere una tua recensione ^-^
Ti piace l'idea dei gemellini Ordonez? Se sono belli come i genitori, io farei un pensierino sul maschietto XD. Grazie per i complimenti, li apprezzo molto. Bacioni. Saria

MissTata55: Ciao, Fede! Sapevo che i Thiaguella avrebbero riscosso successo! Spero ti piaccia l'idea. Bacioni. Saria.

Approfitto per salutare la mia grande amica Piera registrata su questo sito come ChuckandBlair. Ciao, bellissima ^-^

   
 
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