Il viaggio fu lunghissimo. Da Tokio a Santo Domingo
ci sono ben tredici ore di differenza! Per passare il tempo ci vedemmo molti
film tra cui La verità è che non gli
piaci abbastanza, La dura verità, Come farsi lasciare in dieci giorni. Giocammo
a carte ma soprattutto parlammo. Parlammo del nostro futuro, delle nostre
speranze e anche della nostra amicizia.
“ Anche se saremo in Stati diversi non perdiamoci di
vista” disse Tenten che stava mangiando in quel momento del cioccolato
fondente.
“ Ovvio, teniamoci aggiornate tramite posta
elettronica” disse Ino. Bevve del caffè che per poco non sputò in faccia a
Temari. “ Ma fa schifo questo caffè americano! Perché non posso avere del caffè
italiano?”
“ Non puoi avere tutto dalla vita” disse Temari
sorridendo.
“ Posso avere qualunque cosa e chiunque” disse Ino
facendo la finta offesa. Ci mettemmo tutti a ridere.
“ Voi pensate che incontreremo qualche ragazzo
carino?” chiese Sakura.
“ Speriamo e poi nessuno può resistere a cinque
splendide ragazze!” disse Temari toccandosi i capelli in modo malizioso.
“ Vi devo tenere tutte a bada” risposi ridendo.
“ Hinata non fare la furba con noi. Sembri quella
più timida di tutti ma sotto sotto” disse Tenten. Avvampai e risposi “ Non è
vero!” Scoppiammo a ridere. Il viaggio non fu tanto pesante alla fine.
Arrivammo all’aeroporto alle 21.00. Prendemmo con tutti gli altri l’autobus che
ci avrebbe portati al villaggio turistico. Il posto era bellissimo. Un
villaggio turistico immerso nel verde.
“ Questo posto è meraviglioso” dissi ammirando il
paesaggio di fronte a me.
“ Non posso che darti
ragione” disse Sakura. A tutte noi brillavano gli occhi. Il villaggio si
presentava così: c’era un lungo viale con ai lati delle piante, andando avanti
c’era a destra l’area ristorante che serviva per i pasti. A sinistra c’era la
piscina, l’area per divertirsi e se andavi poco più avanti c’era l’oceano.
Invece più avanti c’erano le camere dove alloggiare. Andammo in camera a
sistemare le nostre cose. Avevamo preso due camere, una doppia e una tripla che
comunicavamo mediante una porta. Ci facemmo una doccia e andammo e mangiare.
C’erano piatti di ogni nazionalità. Era tutto buonissimo e dopo cena gli
animatori ci fecero ballare. Ci divertimmo a ballare fra noi. Notammo con
qualche dispiacere che non c’era nessun ragazzo, erano tutti anziani o persone
dai trent’anni in su. Poco importava, l’importante era stare insieme e
divertirsi. Alle 02.00 e qualcosa andammo a letto. L’indomani avremmo avuto una
giornata movimentata…
“ Ma quanto manca ancora ad arrivare?” disse un
ragazzo dai capelli biondi e gli occhi azzurri.
“ Baka non lamentarti sempre” disse un ragazzo dai
capelli e gli occhi neri.
“ Ma voi due non fate altro che litigare?” disse un
ragazzo dalla pelle bianca.
“ Che noia” disse un ragazzo con i capelli ad
ananas.
“ Silenzio stiamo atterrando” disse un ragazzo dagli
occhi quasi bianchi. Atterrarono e l’autobus li portò al villaggio. Andarono
nelle loro stanze.
“ Allora Naruto dividerà la stanza con Shikamaru,
Sasuke, Neji, e Sai, mentre io, Gaara, Kankuro, Kiba, Shino e Choji saremo
nella stanza comunicante” disse un ragazzo con i capelli a caschetto.
“ Hey Rock Lee, perché stai decidendo tutto tu?”
chiese Naruto.
“ Per me va bene come siamo messi” disse Sasuke
entrando in stanza.
“ Anche per me” disse Shikamaru entrando con lui.
Anche le loro camere comunicavano per mezzo di una porta. Entrarono tutti, si
fecero una doccia e andarono a letto. Il viaggio li aveva sfiniti.