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Autore: Edellweiss    15/10/2010    4 recensioni
Mille volte aveva tentato di dirgli quello che pensava davvero si lui, ma un groppo alla gola la bloccava sempre, e le lacrime che a momenti versava le impedivano di urlargli contro il suo Odio.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciauuu!
Parto subito col dire che questa è la prima volta che pubblico qualcosa di originale, e sono piena di ansia >.<
Qesta storia è una nonsense, è un piccolo e sfuggevole momento della vita, che ho cercato di rappresentare.
Non è grandioso, e forse avrei fatto meglio a lasciarlo invecchiare su Word ma non ho resistito alla tentazione di pubblicare, alla fine.


Without Father



Era il giorno del suo compleanno - ed era sicura che lui l’avrebbe chiamata- ne era certa perché da ormai quattro anni faceva sempre la stessa cosa; non si faceva sentire per mesi interi, spediva un misero mantenimento quando gli faceva comodo, e per il giorno del suo compleanno la chiamava, parlandole come se andasse tutto bene, tranquillo le raccontava della sua vita negli stati uniti, decantando i luoghi che aveva visitato e lamentandosi dei problemi che aveva con la lingua e con i documenti.
Vide da lontano l’autobus rosso e bianco avvicinarsi, mise l’Mp3 nella tasca del capotto per preparasi a salire.
Per fortuna quel giorno era quasi vuoto, e poteva scegliere dove sedersi, sceglieva quasi sempre lo stesso posto possibilmente - non poteva farci niente, Odiava i cambiamenti lei-.
Aveva già un mal di testa tremendo, e la agitazione aumentava sempre più, temeva più di ogni altra cosa lo squillo del suo cellulare.
Era sempre così, purtroppo.
La mattina era cominciata bene, la madre, la nonna e il fratello le avevano fatto gli auguri e fin lì era andato tutto bene, ma quando la nonna le aveva ricordato della probabile telefonata di suo padre si era immediatamente agitata.
Aveva visto anche sua madre cambiare leggermente umore, diventando un po’ cupa, naturale, quando si trattava di lui tutta la famiglia era in uno stato di fibrillazione e il buon umore spariva.
Ogni volta che lui la chiamava era una scocciatura, perché lei si ricordava di quello che non aveva, di tutto il dolore che lui le provocava, alle volte pensava che se fosse morto sarebbe stato meglio, perché almeno così lei si sarebbe sentita libera.
Mille volte aveva tentato di dirgli quello che pensava davvero si lui, ma un groppo alla gola la bloccava sempre, e le lacrime che a momenti versava le impedivano di urlargli contro il suo Odio.
Sorrise, dandosi della stupida, perché lei sapeva benissimo di non Odiare suo padre, ci aveva provato, dandogli tutte le colpe possibili, perché era colpa sua se lei era cresciuta precocemente, se adesso lei aveva paura di lasciarsi andare con gli  altri per timore di essere tradita, perché lui andandosene l’aveva tradita, abbandonata.
Eppure, nonostante tutto il male che le aveva fatto provare, la sua parte ancora infantile e ceca gli voleva ancora bene e dentro di lei c’era una continua lotta di odio e amore per quella figura paterna.
Scatto spaventata al sentire la vibrazione del telefono, tolse le cuffie e fisso lo schermo .Sconosciuto. Era lui.
Il suo cervello andò il tilt per alcuni secondi, poi ingoiò pesantemente e schiaccio il tasto verde.
<< Ciao Lavinia .. >>
<< Ciao .. >> Papà … proseguì a mente, non sapeva se quella volta sarebbe riuscita a sfogarsi, a dire ciò che pensava, ma almeno per ora dentro di lei si era istaurata una pace provvisoria, per pochi minuti sarebbe tornata a essere una candida e serena bambina.



Baci, Luna.
   
 
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