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Autore: _4BadGirls_    15/10/2010    0 recensioni
Non importa quanto tu faccia la brava, non si può tenere a freno una ragazzaccia.
E se le ragazzacce poi sono 4, provate a fermarle...nessuna tana è sicura...
Genere: Commedia, Erotico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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Mentre aspettava nella sala d’attesa della presidenza Ely era totalmente concentrata su una questione della massima importanza: le sue unghie stavano bene con quel nuovo smalto trasparente coi riflessi glitter? Le guardava attentamente con la limetta in mano pronta a rimodellarle per dargli una perfetta forma tondeggiante. Alla fine giunse alla conclusione che meglio di così non potevano venire, diede un ultima occhiata soddisfatta alla sua opera, mise via la limetta e, lanciando una fuggevole occhiata alla segretaria, si accorse che la stava fissando con uno sguardo misto tra la disapprovazione e lo stupore.
Ely si alzò con un movimento fluido e aggraziato facendo svolazzare la corta gonna a pieghe e si avvicinò alla scrivania della segretaria
“Ci vuole ancora molto?” chiese con un lieve sorriso sapendo che questa domanda le avrebbe dato sui nervi
“Signorina Storm ” rispose stizzita “questo non è un parrucchiere ma la presidenza! La preside la riceverà appena è possibile quindi si sieda in maniera composta e attenda!” Una ciocca di capelli sfuggì alla rigida coda della segretaria e le fini sul naso mentre si agitava nel rispondere.
“D’accordo d’accordo non si agiti” rise tra sé e sé, fece per tornare a sedersi ma invece fece un piccolo salto e si sedette sulla scrivania della segretaria, accavallando le gambe e incrociando le braccia “Va bene così?”
La segreteria stava per scoppiare quando la gracchiante voce della preside dall’interfono disse che ora poteva farla entrare.
“Prego, vada pure ora” le disse la donna cercando di calmarsi, ma senza riuscirci del tutto.
“Grazie” rispose educatamente sfoggiando un grosso sorriso e dirigendosi verso l’ufficio chiudendo lentamente la porta dietro di sé.
“Si accomodi signorina Storm”
Ely si sedette composta, l’espressione seria in viso ma gli occhi erano vigili e scrutavano con accesa intensità la donna che sedeva dall’altra parte della scrivania. “Credo che lei sappia perché si trova qui” iniziò la preside, lasciando volutamente la frase in sospeso invitandola a continuare.
“Forse” rispose senza batter ciglio
“Bene allora le rinfrescherò la memoria: corruzione e circuizione del personale della scuola, violazione e uso improprio di spazi privati per non parlare del suo comportamento degli ultimi tempi…”
La preside continuava a parlare, elencando i numerosi episodi che la vedevano implicata, ma Ely non la ascoltava, più, d’altronde aveva sentito questa lagna un‘infinità di volte, la sua mente ora ritornava a qualche giorno prima quando era iniziato tutto…

“Pronto? Terra chiama Cla! Ma che hai che sei così pensierosa?” chiesi a Cla mentre ci godevamo un po’ di sole nel giardino della scuola nella pausa pranzo.
“Bè in realtà ho in mente qualcosa” ” mi disse sorridendo, con gli occhi che le brillavano a tal punto che io capii subito che sarebbe stato qualcosa di pericoloso ma soprattutto di molto, molto interessante. “Sai che ti avevo detto qualche giorno fa che avrei voluto organizzare una mega festa, magari in piscina”
“Si, e allora?”
“Bè non ti avevo specificato quale piscina avevo in mente…” mi osservò con un’aria da furbetta e i miei occhi si illuminarono intuendo cos’aveva in mente
“Qualcosa mi dice che la piscina alla quale stai pensando è in questo edificio”
“Indovinato” sorrise trionfante
“Sei un genio! Si si mi piace come idea!” risposti entusiasta
“C’è solo un problema…”
“Quale?”
“Bisognerebbe prendere in prestito le chiavi il prima possibile… sai per preparare tutto in tempo…” Rispose con aria da innocente e sapevo già dove voleva arrivare.
Avremmo potuto essere telepatiche tanto ci capivamo senza la necessità di parlarci davvero, era come se un filo invisibile legasse le nostre menti.
“Benissimo. Tu lascia fare a me: ci penso io!” le feci l’occhiolino “Ora se vuoi scusarmi, ho un piano da metter in atto”
Il rumore dei tacchi dei sandali risuonava ritmico nel corridoio vuoto. Mi ero attardata a scuola prendendo tempo e aspettando che tutti fossero usciti da quell’edificio per evitare di essere interrotta nella mia "missione". Mi diressi senza esitazione verso la stanza del custode, il signor Fallguy, era un uomo sulla quarantina, forse meno, aveva un bel viso dai lineamenti dolci e profondi occhi azzurri, di certo da giovane doveva essere stato un rubacuori. Era il custode della scuola ormai da 10 anni, svolgeva egregiamente il suo lavoro, non c'era mai niente fuori posto ed era un uomo serio e tutto d'un pezzo.
Tuttavia si sa l'uomo non è fatto di pietra e tutti hanno dei punti deboli, ero sicura di essere un tipo molto persuasivo, in genere non ci voleva molto per ottenere ciò che volevo e questa volta non sarebbe stato diverso, forse un po' più difficile ma la cosa rendeva tutto molto più interessante.
Arrivai davanti alla sua porta e bussai, non ricevendo alcuna risposta aprii da sola, non c'era nessuno lì e mi stavo già innervosendo perché questo significava dover girare per la scuola a cercarlo, ma quel giorno ero fortunata. Sentii infatti un rumore provenire dalla stanza adiacente, quella che veniva usata come ripostiglio e piccolo magazzino. Chiusi la porta dietro di me, assicurandomi di chiuderla a chiave, e mi avvicinai all'altra stanza fino a che non lo vidi intento a cercare qualcosa su uno scaffale nella sua solita tenuta da lavoro.
"Salve Signor Fallguy " dissi piano sorridendo
Lui fece uno scatto voltandosi spaventato "Oh signorina Storm non l'avevo sentita entrare" si ricompose dando una spolverata ai pantaloni "cosa posso fare per lei?"
"Ero venuta a prendere dei gessetti, nell'aula di inglese sono finiti e la professoressa ne voleva anche di colorati" sorridevo candidamente avvicinandomi lentamente a lui.
"Bene glieli prendo subito" mi disse allungando un braccio verso uno scaffale.
"Lasci stare faccio io" e così dicendo appoggiai una mano sul suo petto e mi sporsi verso l'ultimo scaffale aderendo quasi del tutto al suo corpo e mostrando una scollatura che non era certo casta e pura...
Le guance dell’uomo si fecero subito rosse e cercò di distogliere lo sguardo, purtroppo senza successo, cosicché mi ritrovai a fissarlo negli occhi da molto vicino.
"Grazie signor Fallguy " sussurrai con quel sorriso malizioso che non abbandonava mai il mio viso.
"P-prego" deglutì cercando di restare calmo, anche se era difficile visto che dietro di lui c'era il muro e davanti io che gli bloccavo la strada in quello stretto stanzino.
"In realtà avrei bisogno di un altro favore" ero ormai a una manciata di centimetri dal suo viso "ma non so se lei puoi aiutarmi" mi scostai un po' facendo l'espressione più sconsolata e innocente che potessi fare, mentre giocherellavo con uno dei bottoni della sua camicia.
"Ma no mi dica..se posso" il rossore sulle sue guance non accennava a diminuire così continuai.
"Bè avrei bisogno di un grosso favore, dovrei prendere in prestito le chiavi della scuola..." lasciai in sospeso la frase e osservai la sua reazione.
"Cosa? Mi scusi ma non è proprio possibile. Io.." posai un dito sulle sue labbra per interromperlo.
"Lasci che le spieghi, è davvero importante io e le mie amiche dobbiamo riunirci e non c'è posto migliore della scuola"
"Ma la preside… perché non le chiedete.."
"Ah quella noiosa della preside! Dice sempre no a tutto, nemmeno ascolta, è sempre no!" mi avvicinai ancora un po' appiccicandomi del tutto a lui, le mie mani sulle sue spalle "ma tu sei diverso, lo so e sono sicura che puoi farmi questo favore" appoggia le mie labbra sul suo collo e il suo respiro si fece affannoso "per me" altro bacio sul collo "che ne dici?"
"Io..."
"Avanti sarà il nostro piccolo segreto, te lo prometto" gli diedi un altro bacio, questa volta molto vicino alle labbra
"D-d'accordo" disse prendendo il mazzo di chiavi dalla tasca "ma non fate troppo casino ok?" esitante mi porse le chiavi.
"Certo! Non hai niente di cui preoccuparti" sorrisi felice come una bimba che ha appena ricevuto un nuovo gioco "e grazie… vedrai non mi dimenticherò di questo tuo piccolo favore" gli sfiorai la guancia con la mano e uscii facendo ondeggiare i capelli sul suo viso e lasciando una fragranza di vaniglia nella stanza.
Uscendo dalla scuola presi il mio cellulare e composi un numero
“Pronto?”
“Cla sono Ely, fammi i complimenti”
“Complimenti! Ehm per cosa? ”
“Grazie, grazie, bè problema location per la festa risolto…”
“Hai le chiavi?”
“Certo cara! Avevi dubbi??”
“Neanche uno! Ci sentiamo dopo allora, devo organizzare una festa!”


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Ciao!
Siamo 4 ragazze appassionate della Twilight saga che hanno deciso di scrivere una ff a 8 mani.
Questa è originariamente postata sul forum Jacob Black Europe e per chi vuolesse può leggerla lì e commentare direttamente (i commenti si accettano molto volentieri!)
Questo è il link diretto alla FF: http://jacobblack.forumcommunity.net/?t=33671946 (si prega di presentarsi nella sezione apposita prima di postare qualunque commento)
  
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