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Autore: DreamSeeker    15/10/2010    3 recensioni
«Perciò era una donna. E dimmi, chi tormenta i tuoi pensieri?»
«Non sono affari tuoi!» «Non sarà mica...“proibita”?» «Che diavolo intendi per proibita, si può sapere?» «Beh, che so...non pensavi, ad esempio, a una sottospecie di ragazza che è entrata in questo scompartimento questa mattina, vero?» «E anche se fosse?» «Blaise...dimmi che stai scherzando. Ho assoluta urgenza di sentire queste parole! Dimmi, per favore, che non stavi pensando alla Granger!» «Perché dovrei mentirti Draco? Sì, stavo pensando alla Granger! E a come può stare insieme a uno sfigato come Weasley» «Oh, andiamo Blaise! Perché dovresti sprecare il tuo tempo con quella Mezzosangue? E poi non ti starebbe neanche a guardare! Voglio dire, è così...disgustosamente pura e innocente...l’unica vergine di Hogwarts, che diamine! E non distoglierà mai le sue attenzioni dalla Donnola, non per un Serpente!» scoppiò il biondino alzando gli occhi al cielo.
«È una scommessa Malfoy?»
«Facciamo così. Dato che secondo te non potrei neanche riuscire a toccarla dato che è...zona proibita diciamo...scommettiamo qualcosa, qualsiasi cosa che riuscirò a farla capitolare entro fine anno! Che dite?»
questa storia è dedicata al pairing BLAISE/HERMIONE...avevo già in mente di scrivere qualcosa, poi su FB il roleplayer che intepreta Blaise (XD lo so sono pazza, ma adoro queste cose!!) mi ha proposto di scrivere una storia perchè effettivamente su Draco e Hermione ce ne sono tantissime (io le amo alla follia!) ma di Blaise...beh la maggior parte delle volte è solo un personaggio secondario! quindi è una specie di sfida! un bacio a tutti...e se vi piace non chiedo altro che recensioni! ciaoooo!! ^__^
[CAPITOLO 9 REVISIONATO, INSERITE IMMAGINI]
Genere: Azione, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Fred Weasley, Hermione Granger, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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Buongiorno a tutti!! Allora, questo è il quarto capitolo, spero vi piaccia! ^__^ 
Innanzitutto mi scuso per il ritardo, mettete giù spade e forconi per favore, ma dovete capirmi: settembre è sessione d’esami e sono stata sui libri per tutto il tempo! =/ quindi abbiate pietà di me anche perché io non mi divertivo di certo! XD E poi l’ispirazione, sapete com’è, è volubile, viene e va...e dipendo anche da lei, e dai personaggi che ogni volta fanno quello che vogliono e una scena di due pagine diventa una scena di dieci, tipo...devo darmi una regolata!! -.-‘’
Ora: ringraziamenti a chi mi ha recensito:
Dra_ Che ha recensito il primo, il secondo e il terzo capitolo, spero che il quarto sia all’altezza delle tue aspettative! :) sono davvero contenta che il resto ti piaccia!
l4lla Che ha recensito il primo capitolo, idem per te fammi sapere se il resto ti piace! :)
Ska Già, anche per questo ho deciso di scrivere di Blaise! Difatti con lui non c’è nemmeno un pairing! :(
Elensar sìììì... viva il romanticismo!! :D poi Blaise e Hermione mi ispirano!
Daphne Greengrass 92 : sono contenta che la mia storia ti sia balzata all’occhio, io adoro le Dramioni, però hai ragione, dopo un po' diventano tutte uguali! Ne ho già trovate due praticamente con lo stesso argomento di fondo, è stato un po' triste! Spero vivamente di non copiare niente a nessuno, soprattutto inconsciamente. Comunque ce ne sono alcune di veramente carine e originali e quelle non smetterò mai di leggerle! Però anche la coppia Fred/Hermione mi piace un sacco! :) eh va beh, sono pazza, che ci vogliamo fare?!
 
Hei hei, ditemi che ne pensate del personaggio di Hilary! :)
 
Ringrazio infine la mia Gemella per i consigli obiettivi che mi ha dato su certe scene che ho scritto...lei dice molto pochi, ma sapete quanto vale l’opinione di qualcuno mentre stai descrivendo una scena che dovrebbe trasmettere un qualcosa di un po' intenso?! Cioè, mi ci sono arrovellata per due ore indecisa su tutto! Perché tu scrivi, grazie benedetta ispirazione, ma poi prima di pubblicare devi capire se quel pezzo può far emozionare i lettori...e allora un’opinione critica ci vuole davvero! Perciò, Gemella, grazie mille! :)
 
Bene, ora davvero lascio chi di voi ha gentilmente letto queste mie paroline (giuro non sarò più così logorroica!XD) al prossimo capitolo!
 
 
 
 
 
 
IV CAPITOLO
 
«Hermione, ora cerca di stare calma, va bene?» sussurrò Hilary all’orecchio dell’amica il lunedì mattina.
Avevano passato il giorno precedente in Biblioteca: Hermione china su vari libri della Sezione Proibita, intenta a trovare la maledizione più cruenta fino ad allora inventata, e Hilary concentrata sul difficile compito di far desistere la Caposcuola dai suoi istinti omicidi verso Blaise Zabini.
Hermione rimase in silenzio a fissare la porta chiusa davanti a sé, le labbra strette a formare una linea severa. Stavano aspettando che la Professoressa Sprite aprisse la Serra numero Quattro ai Grifondoro e ai Serpeverde del settimo anno, ma nessuno aveva voglia di fare lezione quel giorno.
«Ma che ha Hermione, si può sapere?» chiese sottovoce Harry alla nuova Grifondoro.
«Ehm...credo che sia solo concentrata sul compito di Erbologia, insomma, il tema che avevamo da fare per oggi. Sì, è quello. Perché ieri non ne era così convinta e quindi...» cercò di mentire Hilary imbarazzata.
«Sto cercando il modo migliore per liberarmi di un serpente!» la interruppe secca la riccia.
«Serpente? Mione, ti senti bene? Nella Serra non entrano serpenti, insomma, credo che la Sprite cerchi di anticipare questi danni alle sue preziose piante» obiettò Ronald.
«Ron, credo...credo che volesse dire un Serpeverde» tentò di spiegare Harry al migliore amico.
«Perché? Che è successo? Chi è? Cos’ha fatto? Giuro che se qualcuno ti ha toccata con un dito...» esclamò Weasley infiammandosi subito.
«No Ron, nessuno mi ha fatto del male, stai tranquillo» disse Hermione cercando di calmare il fidanzato.
“O meglio, non male fisico...in quel caso l’avrei fatto fuori subito!” pensò furente.
«Non ti preoccupare, chiarisco un paio di cose e poi tornerà tutto alla normalità» riprese.
Hilary la guardò scettica poi scosse la testa. La Caposcuola si voltò verso di lei per ammonirla al silenzio ma ciò che vide alle spalle dell’amica la pietrificò inspiegabilmente.
Hilary, vedendo che l’altra aveva gli occhi spalancati, si girò a sua volta e contrasse le labbra.
“Ma allora è scemo forte! Non può...ma che cavolo!” pensò vedendo Zabini che guardava insistentemente Hermione con un sorriso suadente e languido.
Tornò a guardare l’amica e le si avvicinò, le cinse le spalle con un braccio e la condusse silenziosamente nella Serra che la professoressa Sprite si era decisa ad aprire. Si diressero verso un tavolo e si sedettero aspettando Harry e Ron.
«Bene signori, disponetevi a gruppi di quattro, due Grifondoro e due Serpeverde. Queste sono le disposizioni date dal Preside per la prima parte dell’anno» decretò l’insegnante.
La novità venne accolta da borbottii contrariati e facce schifate da parte degli studenti di entrambe le Case. Harry e Ron guardarono per un momento le due ragazze al tavolo in fondo alla Serra e poi si diressero verso l’unico tavolo libero, dall’altro lato di quella.
«Non starai pensando quello che temo tu stia pensando, vero?!» chiese indignato Draco al migliore amico.
«Se stai pensando che andrò al tavolo della Granger hai indovinato. Ho una scommessa da vincere. Anche tu, o sbaglio?» gli ricordò Blaise sfoggiando un meraviglioso sorriso e camminando lentamente verso le due ragazze.
Theodore guardò Draco e inarcò le sopracciglia per poi dirigersi, insieme a Daphne Greengrass, verso il tavolo dove erano seduti Seamus e Dean che li guardarono in cagnesco. Tiger e Goyle si ritrovarono in gruppo con Calì Patil e Lavanda Brown mentre Pansy Parkinson e Millicent Bullstrode dovettero accontentarsi di Harry e Ron.
Hilary fissò sdegnata Zabini che si avvicinava al loro tavolo e voltò il viso dall’altra parte.
«Devo dirgli che non sono graditi?» bisbigliò ad Hermione.
«No, falli venire. Non mi importa. Anzi, è decisamente meglio, così non devo evitare altre persone per lanciargli la maledizione!» sussurrò di rimando la Grifondoro, in tono velenoso.
«Buongiorno ragazze, questi posti sono liberi?» chiese Blaise con voce ammaliante.
«Secondo te? Sono vuoti, imbecille, perciò è ovvio che sono liberi! Se proprio dovete sedervi qui, fate pure!» rispose ostile l’italiana guardando duramente il moro.
Le due Serpi la guardarono straniti, poi si sedettero elegantemente accanto alle due giovani che, in sincrono, si ritrassero un poco sulla sedia.
“Dovrebbe andare a farsi vedere da uno bravo: l’altro giorno era tutta contenta di vederci e aspettava solo che io e la Granger ce ne andassimo da soli, ora sembra che non ci possa soffrire! Le donne...” pensò il moro, allungando le gambe sotto il tavolo e appoggiandosi comodamente allo schienale della sedia incrociando le braccia al petto.
“Bene, fantastico, mi sono anche preso la più lunatica! Almeno la Mezzosangue sembra coerente con le sue scelte! Anche se non capisco perché sia così restia: la settimana scorsa si è fatta baciare senza dire una parola e ora non lo guarda nemmeno in faccia! Le donne...” rifletté Draco scrollando lievemente le spalle e mettendosi nella stessa posizione dell’amico, contemporaneamente a lui.
“Idiota! Cretino! Serpe viscida e odiosa! Come fa a pensare di potersi sedere con noi come se niente fosse?! Ma cosa crede, che sia stata divertente la messinscena dei fiori?! Se solo Ronald avesse visto...oh, ora sarebbe di sicuro in Infermeria! O forse no? Effettivamente sembra molto più forte di Ron...più muscoloso, più atletico. Beh, è obiettivamente perfetto, è...OKAY HERMIONE, ORA BASTA! Non puoi pensarlo sotto quel punto di vista, tu...per Merlino, sei fidanzata! Sarà l’ennesima volta che te lo ripeti! FIDANZATA! Uffa!” si disse la Caposcuola, urlando dentro di sé per la frustrazione.
Hilary guardò in cagnesco Zabini, poi si volse verso la professoressa Sprite, cercando di fare attenzione a ciò che stava dicendo.
«...e quindi, ragazzi, dovete riuscire a trattare con queste adorabili pianticelle ed estrarne quanto più succo riusciate a prendere!» finì di spiegare l’insegnante.
Detto questo si spostò di qualche passo e indicò una fila di piante che prima nascondeva con la sua stazza. Tutti i presenti, nessuno escluso, rimasero agghiacciati.
«Ehm, professoressa...» cominciò titubante Seamus.
«Sì, signor Finnigan?»
«Quelle...cosa sarebbero esattamente? Si...si muovono, lo sa?» balbettò.
«Ma certo che si muovono! Qualcuno vuole rispondere alla domanda del vostro compagno?» rispose la Sprite guardando ogni studente.
La mano di Hermione scattò istintivamente verso l’alto.
«Sì, signorina Granger!» disse la donna con un sorriso.
«Sono Piante Carnivore, più precisamente della specie Nepenthes attenboroughii: ha un diametro di 30 centimetri ed è composta da un viticcio che si gonfia creando una grande trappola a forma di coppa; attorno alla bocca della pianta vi sono secrezioni di nettare che attraggono insetti e piccoli animali. La pianta ha inoltre una serie di creste rivolte verso il basso che fanno sì che la preda, macerata da un liquido a base di acidi ed enzimi, cada direttamente dentro la pianta.  Sebbene secondo i Babbani non sia pericolosa tranne che per insetti e piccoli roditori, alcuni maghi hanno fatto ricerche più approfondite su di essa e hanno scoperto che, se attaccata, si ribella in modo letale. Chiunque cerchi di procurarsi la linfa che contiene deve proteggersi con uno Scudo di Magia, guanti e occhialini protettivi» spiegò diligentemente la riccia.
«Ottimo, signorina Granger, dieci punti a Grifondoro! Ora, siete giustamente divisi in gruppi di quattro, perciò vi chiedo di dividervi i compiti: due di voi dovranno attivare lo Scudo Protettivo e gli altri estrarranno il liquido dalla pianta. Mettetevi al lavoro!» ordinò la professoressa e, con un colpo di bacchetta, spedì su ogni tavolo un vaso con il relativo vegetale.
«Okay, mi hanno insegnato che bisogna lasciare spazio alle donne, perciò direi che io e Blaise creiamo lo Scudo e voi due fate il lavoro, va bene?» anticipò tutti Malfoy in tono falsamente galante.
«Malferret, vedi di finirla! Figurati se mi faccio proteggere da una Pianta Carnivora da un TUO Scudo Magico!» esclamò Hilary.
«Non ti fidi? Ma come! Chi è che ti ha preso in braccio una settimana fa?» la provocò il bel biondino.
«Perfetto, allora possiamo dire che lo Scudo lo creiamo io e Hilary, mentre voi due vi fate azzannare da questa adorabile pianticella!» intervenne Hermione prima che l’amica gettasse una maledizione sul Serpeverde.
«Con lo Scudo dovreste proteggere anche noi, Hermione. Ma non credo che Draco si fidi di due Grifondoro, perciò propongo che una di voi, insieme a uno di noi, lo crei e i rimanenti prendano la linfa. Dobbiamo tirare a sorte o si decide civilmente?» prese la parola Blaise, fissando intensamente la Caposcuola.
La ragazza, al sentire il proprio nome pronunciato dall’affascinante moro, sentì un piacevole brivido percorrerle la schiena ma si riprese velocemente e annuì.
«Sta bene, Zabini! Hilary, cosa preferisci?»
«Direi che io penso alla gentil pianta, magari non mi fa nulla...tu pensa a proteggermi con lo Scudo nel caso il mio potere non funzioni, okay?» rispose la Grifondoro guardando sospettosamente il vegetale davanti a lei.
«Bene. Malfoy, Zabini, muovetevi a decidere chi deve prendere il liquido» ordinò la riccia.
I due ragazzi si guardarono e, dopo un’eloquente occhiata del moro, Draco alzò gli occhi al cielo.
«Faccio io, anche se dopo dovrò farmi una doccia antibatterica per questa cosa!» disse in tono sprezzante.
Hilary fece una smorfia fissando il biondo con ostilità. Certo che se doveva anche lavorarci gomito a gomito...quel giorno proprio non lo tollerava! Avrebbe dovuto impedire all’amichetto del cuore di mandare i fiori a Hermione, altroché. Ma scosse la testa e si chinò lentamente e con circospezione sulla Nepenthes attenboroughii. La Caposcuola Grifondoro si posizionò di fianco a lei e sguainò la bacchetta.
«Attenta, non le stare così vicino! Protego» pronunciò, e davanti all’amica si formò uno Scudo invisibile di magia.
«Grazie...Malfoy sbrigati, non abbiamo tutto il giorno. Vieni qui» sibilò per non spaventare la pianta.
Draco le si avvicinò lentamente e si mise al suo fianco, tanto vicino che i loro gomiti si sfioravano. Hilary sussultò e arrossì lievemente, poi si allontanò di mezzo centimetro per tornare a concentrarsi sulla Pianta Carnivora.
«Che dobbiamo fare esattamente?» chiese la Serpe, ghignando per la mossa della Grifoncina.
«Innanzitutto parla piano!» lo redarguì lei «Secondo, quando magari Zabini si decide a creare il suo Scudo, devi avvicinarti e mettere una mano alla base della pianta, vicino al terriccio, e inizia ad accarezzare lo stelo. Questo la distrae permettendomi di fare un piccolo taglio in questa zona – e indicò la parte sotto la “testa” della pianta – ed estrarne il succo. Tutto chiaro?» spiegò l’italiana.
«Devo accarezzare una Pianta Carnivora?!» ribatté quasi sconvolto Malfoy.
«Da quanto ho capito Malferret, Hilary si sta offrendo di farsi quasi staccare una mano!» lo attaccò Hermione.
«E perché mai?» domandò Blaise.
«Tu raggiungi più velocemente la tua spalla o i tuoi piedi con la bocca?» chiese di rimando Hilary alzando gli occhi al cielo.
«Ahh...okay, ora ho capito. Avanti Draco, accarezza la pianticella!» disse il moro ridacchiando.
«Blaise...» lo ammonì l’interessato, ma l’altro sollevò con sufficienza le spalle e sorrise, creando poi davanti all’amico lo Scudo Protettivo.
Il Serpeverde cominciò ad accarezzare le radici del vegetale, ma questo continuava a stare fermo senza accennare il minimo movimento.
«Malfoy, è ancora troppo tesa. Datti da fare, per Merlino! Non posso fare nulla se non si distrae »
«Fosse facile. Io l’accarezzo anche, ma se questa stupida pian...»
«Furetto, ti ricordi cos’è successo con l’Ippogrifo al terzo anno?» lo interruppe Hermione.
«Cos’è, anche questa cosa ha dei sentimenti? È soltanto una maledetta pianta!»
Aveva appena finito di pronunciare queste parole quando la Nepenthes attenboroughii scattò e cercò di afferrare la mano che Hilary aveva appena avvicinato. La ragazza ritrasse velocemente il braccio ma non allontanò il viso chinato e si ritrovò a fissare l’interno della bocca della pianta; per due secondi la Grifondoro rimase immobile, mormorando parole apparentemente senza senso, poi la pianta si allontanò ondeggiando e tornò alla sua posizione originale.
I tre ragazzi guardarono la strega con un misto di preoccupazione e ammirazione ed Hermione, ripresasi dallo spavento, le gettò le braccia al collo.
«Non fare più di questi scherzi, sono stata chiara?!» esclamò.
La giovane ridacchiò, poi si scostò dall’amica e guardò Malfoy.
«Okay, ha capito chi comanda, ma non c’è molto tempo: tu fai un taglietto alla base, io lo faccio sotto la testa, ma dobbiamo sbrigarci...se ne starà buona ancora per poco» ordinò.
Detto ciò si mise al lavoro e prese un piccolo contenitore dal tavolo, incise con il coltellino d’argento la pianta e posizionò il bicchiere sotto il taglio; la linfa che dovevano prendere cominciò a sgorgare ma la pianta non faceva nulla per difendersi.
«Che diavolo hai combinato, si può sapere?» chiese curioso Draco mentre imitava le azioni della Grifondoro e raccoglieva a sua volta il liquido.
«Oh, nulla di che...un piccolo trucchetto imparato nell’altra scuola» svicolò Hilary.
Hermione alzò un sopracciglio, scettica, e decise che finita la lezione avrebbe parlato un po' dell’altra scuola con l’amica. Vedendo la sua espressione, l’italiana sorrise e le fece l’occhiolino.
«Okay, ora levati Malfoy» dichiarò la ragazza dopo un paio di minuti.
Il biondo si allontanò di scatto dalla pianta, seguito immediatamente dalla Grifondoro che fissò il vegetale. Meno di un secondo dopo, la bocca della Nepenthes attenboroughii si richiudeva dove prima c’era la mano di Hilary e poi dove si trovava quella del Serpeverde.
«Cazzo, ancora un attimo e questa maledetta si mangiava un mio pezzo...» esclamò pieno di orrore Draco, fissando con ostilità palpabile la pianta che continuava ad agitarsi da una parte all’altra tentando di azzannare i quattro ragazzi.
«No, prima doveva affrontare lo Scudo di Blaise. Avresti avuto il tempo di allontanarti, ma ho preferito evitare in ogni caso che ti staccasse la mano» rispose tranquilla l’italiana.
Il biondo la fissò intensamente, poi sollevò un sopracciglio e ghignò.
«Beh, immagino di doverti ringraziare» osservò avvicinandosi alla ragazza.
«Non ti disturbare...»  ribatté imbarazzata Hilary facendo un passo indietro e chiudendo il proprio vasetto con mani tremanti sotto lo sguardo penetrante del giovane.
«Ma io ci tengo a ringraziarti, Lair. Se non fosse stato per te a quest’ora non sarei qui» esagerò apposta Draco intrappolandola tra sé e il tavolo, appoggiando entrambe le mani ai due lati della ragazza.
«Ehm...» l’italiana si schiarì la voce, sempre più rossa in viso, poi prese coraggio e poggiò la mano destra contro il petto del Serpeverde facendo forza per farlo spostare.
Il ghigno di Malfoy si allargò e, dopo aver brevemente contrastato la debole spinta di Hilary, fece un passo indietro e tornò verso il compagno di casa, il quale aveva dipinto in viso la sua stessa espressione soddisfatta.
«Ehm...spero che...che basti per la professoressa, insomma, si poteva...fare di meglio...» disse timidamente la Grifondoro dopo aver preso un respiro profondo.
«Speri che basti?! Hilary, sei stata fantastica! Gli altri non hanno preso nemmeno una goccia di linfa ancora!» esclamò Hermione abbracciandola di slancio, dopo essersi ripresa dalla vista della Serpe che giocava con la sua amica.
«Senza il tuo Scudo a quest’ora sarei in Infermeria a farmi ricucire i pezzi...quindi direi che quella fantastica, tra noi due, sei tu» si schernì la ragazza.
«Non sono io che ho rischiato, io mi sono limitata a proteggerti» obiettò la Caposcuola.
«Appunto, io sono quella avventata e tu quella giudiziosa»
Hermione guardò male l’amica, poi scosse la testa e sorrise.
«Mai che ti si possa fare un complimento! Vado a consegnare i due barattoli alla Sprite» concluse avviandosi alla cattedra.
I due Serpeverde si fissarono per un attimo, poi alzarono gli occhi al cielo.
“Siamo proprio messi bene: nessuna delle due vuole stare al centro dell’attenzione...come posso fare a far uscire dal guscio Hermione? Mmm...» rifletté Blaise.
“Tutta colpa di quel cretino, ma perché ho accettato quella stupida scommessa?! Come faccio a conquistarla se non posso nemmeno farle un complimento per una minima cosa?! Le ragazze cadono all’istante ai miei piedi se mi vedono e finiscono nel mio letto senza dire nulla se dico loro qualche bella parola. Con lei rischia di essere ancora più difficile di quanto pensassi...e già non credevo sarebbe stata una passeggiata!” pensò Draco lanciando uno sguardo truce all’amico.
«Ragazzi, la Professoressa Sprite ha detto che dobbiamo fare un’altra Nepenthes attenboroughii e poi possiamo andarcene. Siamo esonerati dall’altra ora, data la nostra “bravura”» esclamò Hermione ricomparendo alle loro spalle.
«Bene, facciamo cambio posti?» propose Hilary.
Malfoy sospirò di sollievo e gli sfuggì un breve sorriso.
«Ehm...ripensandoci...Draco, noi cosa dovevamo fare in quest’ora? Non avevamo Aritmanzia che si sovrapponeva?» provò a dire Zabini, beccandosi un’occhiataccia dai suoi tre compagni di lavoro.
«Blasie, veramente non ci sono lezioni che si sovrappongono e abbiamo Aritmanzia alle prime due ore il martedì, non il lunedì. E oggi è lunedì» spiegò sadico il biondo, guadagnandosi uno sguardo compiaciuto delle due Grifondoro.
«Andiamo Draco, non puoi allearti con LORO contro di ME!» protestò l’altro.
«Io ho rischiato di non avere più un arto...se non ci fosse stata la qui presente Hilary» disse Malfoy scoccando un’altra occhiata penetrante alla diretta interessata che arrossì.
«Perciò tu, ora, prenderai quel maledetto vaso e quella maledetta pianta carnivora e ti darai da fare!» riprese con un tono che non ammetteva repliche.
Blaise lo fissò a lungo in un atteggiamento di sfida ma l’eloquente cenno del capo dell’amico lo fecero desistere da ogni atto di ammutinamento che aveva in testa.
Sbuffando come una teiera si avvicinò alla Granger e si appoggiò elegantemente al banco dove era posta la pianta carnivora.
«Allora, che dobbiamo fare tesoro?» chiese malizioso alla Caposcuola.
«Hai visto le loro mosse prima, no? Dobbiamo fare esattamente come loro!» disse Hermione colorandosi lievemente sulle gote.
«Oh, vuoi copiare...pensavo di essere un po' più originale...un’idea di cosa fare ce l’avrei, Granger, ma non credo sia contemplata nel programma di Erbologia!» aggiunse allusivo Blaise, sfoggiando un seducente sorriso.
La Grifondoro arrossì violentemente e si allontanò dal corpo del ragazzo che le si era pericolosamente avvicinato nel dire quelle parole. Malfoy sbuffò divertito e si mise vicino a Hilary che guardava impaziente Zabini battendo il piede per terra.
«Zabini, se per cortesia eviti di fare certe battutine faresti un favore a tutti quanti. Lavoriamo e poi ce ne andiamo, è così difficile da capire?» lo rimproverò irritata.
«Va bene, va bene...allora che devo fare?»
«Mione hai capito quello che ho fatto prima?» l’italiana si rivolse all’amica con un sorriso ignorando il ragazzo.
«Credo di sì, ma non so se sono in grado insomma...sei tu quella che controlla l’elemento terra» rispose Hermione incerta.
«Non ti preoccupare, devi solo concentrare il potere nei tuoi occhi invece che nella bacchetta o nelle mani. E pensare intensamente quello che vuoi che la pianta faccia. Tutto qui, so che ce la puoi fare!» la incoraggiò Hilary cercando di non far caso agli occhi grigi che la scrutavano curiosi.
«Okay, ci provo...»
«E poi pronunci questa formula» concluse la giovane avvicinandosi alla riccia e sussurrandole le parole da dire all’orecchio.
«Mi raccomando, per questo rischierei il carcere, è magia avanzata e antica che si tramanda solo tra detentori del potere degli elementi» aggiunse bisbigliando ad un centimetro dal volto.
La Caposcuola annuì consapevole e grata, poi si avvicinò con circospezione alla Nepenthes attenboroughii e la guardò attentamente mentre Hilary si posizionava al suo fianco e, con un incantesimo non verbale, azionava lo Scudo Magico; Blaise si mise dall’altro lato del tavolo, pronto a tagliuzzare la pianta per prenderne la linfa, e Draco fu subito accanto a lui per proteggerlo con la magia.
«Okay, ora avvicina la testa, lentamente...piano...piano...Hermione ho detto piano!» sibilò irritata l’italiana afferrando l’amica per un braccio e tirandola indietro appena in tempo: le testa della pianta era scattata in avanti per colpire e la Grifondoro si stava accostando troppo velocemente ad essa.
«Stavo andando piano, ma se tu mi deconcentri...»
«Io non voglio deconcentrarti, stavi andando troppo veloce per i gusti della pianta!»
«Ma se stavo andando peggio che una lumaca!»
«Non è mai troppo scontato che una lumaca cammini piano, soprattutto per una pianta carnivora, Hermione!»
«Se tu non mi avessi distratto continuando a ripetere di andare piano, io non avrei accelerato la cosa!»
«Ti dicevo di andare piano, ma non ti volevo distrarre, non devi farti distrarre nemmeno da una mosca, maledizione!»
«Pensi che sia così facile? Sei tu quella che controlla le piante io mi limito a...»
«NON controllo le piante, faccio compromessi con loro, è una cosa...»
«Fantastico, lei fa compromessi con i vegetali, andiamo proprio bene!»
«Che diavolo vorresti dire, eh?!»
«Ragazze, potremmo continuare a...»
«ZITTO!» esclamarono in coro facendo ammutolire Blaise, poi si guardarono in cagnesco.
«Non sai nulla di questi poteri, dannazione, non è così semplice!»
«E allora perché cavolo non me li spieghi?!»
«Perché non posso rivelarli a tutti, per la miseria, non posso!»
«Posso intromettermi?» chiese Draco avanzando di un passo verso di loro.
Le due ragazze si voltarono contemporaneamente verso di lui, già sul piede di guerra ed egli alzò le mani in segno di resa, interrompendo sul nascere i loro strepiti.
«Siete arrabbiate e l’abbiamo capito tutti. Effettivamente mi stavo divertendo, volevo vedere quanto ci mettevate a lanciarvi delle maledizioni, ma...» si affrettò ad aggiungere notando che anche Hermione aveva tirato fuori la bacchetta e la stava stringendo spasmodicamente nella mano, nella stessa posizione dell’amica «Se vogliamo uscire prima da questa serra dobbiamo fare in fretta a prendere la linfa dalla pianta! Mezzosangue ascolta quello che ti dice la Lair, così ce ne andiamo tutti quanti. Lair spiega per bene alla Granger quello che deve fare, prima che si inizi ad avvicinarsi alla pianta e...ragazze: non litigate! Non è carino» concluse con un sorrisetto.
Le due giovani si guardarono attentamente, poi Hilary sospirò e sorrise.
«Scusa tesoro, non avrei dovuto urlarti addosso, ma mi hai fatto preoccupare!» disse.
«No scusami tu, ero spaventata e ti ho attaccata senza motivo!» rispose Hermione abbracciandola.
«Quando riuscirò a parlarne te lo dirò, promesso»
«Non ti devi preoccupare, sono cose segrete...quando vorrai io sono qui»
Blaise e Draco si scambiarono un’occhiata incredula e poi scossero la testa.
“Donne...” pensarono contemporaneamente.
«Bene, Mione ricordati di avvicinarti lentamente...se non te la senti faccio io» propose l’italiana, staccandosi dall’abbraccio.
«No, no, sto bene. Faccio io» rispose convinta la riccia rimettendosi davanti al tavolo.
Draco e Hilary crearono lo Scudo Magico; dopo qualche minuto, Hermione aveva sotto controllo la Nepenthes attenboroughii e, seguita dallo sguardo compiaciuto dell’amica, lei e Blaise stavano raccogliendo in altri due contenitori la linfa della pianta.
«Complimenti signori, cinquanta punti a testa per il vostro lavoro!» esclamò soddisfatta la Professoressa Sprite quando li vide arrivare alla cattedra con il resto della linfa recuperata.
I volti delle due Grifondoro si illuminarono mentre i ragazzi rimasero impassibili e quasi indifferenti.
«Mione tesoro, aiuteresti anche noi?» chiese Ronald quando passarono accanto a loro per uscire dalla Serra.
«Weasley, lascia andare la signorina Granger, il suo lavoro l’ha fatto, ora tocca a voi!» lo rimproverò l’insegnante.
Hermione rivolse uno sguardo rammaricato al fidanzato per poi allontanarsi verso la porta, a braccetto con Hilary. Blaise lanciò un’occhiata di sfida al rosso che strinse i pugni e lo fissò truce uscire dalla Serra dietro la Caposcuola.
«Giuro che Zabini non lo reggo: ogni volta che mi vede in giro mi guarda come se volesse dimostrarmi chissà cosa! Vorrei proprio sapere cos’ha in mente» esclamò Ron rivolto verso il suo migliore amico.
Harry assottigliò gli occhi.
«Forse è meglio tenerlo d’occhio» propose.
«Già. Ora muoviamoci a finire questo lavoro. Non sopporto più questa stramaledetta pianta!» disse cupo tornando a scansare gli attacchi che il vegetale faceva alternativamente a lui e alla Parkinson.
 
*********
 
«Decisamente questa è la lezione che mi piace di più!» esclamò Hilary sdraiandosi comodamente sui cuscini che ricoprivano il pavimento dell’aula.
Appena uscite da Erbologia erano corse a prendersi i posti migliori per la lezione successiva e così si trovavano nella Torre di Astronomia a passare il tempo rimanente.
«Perché si può restare sdraiati e tranquilli?» chiese Hermione scoppiando a ridere di gusto.
«Esattamente» rispose l’italiana con un sorriso rilassato sul volto, chiudendo gli occhi e incrociando le braccia dietro la testa.
«Ti manca un filo d’erba in bocca e saresti la rappresentazione perfetta della serenità e della felicità!» obiettò la Caposcuola sorridendo.
«Oh no, mancherebbe giusto una cosa a farla diventare perfetta... io!» si intromise Malfoy arrivando alle spalle delle ragazze con un ghigno dipinto sulle labbra.
Superò la Grifondoro in piedi e si sdraiò accanto a Hilary che si tirò su di scatto facendolo ridacchiare.
«Nervosa, Lair? Ti senti più a tuo agio con le piante?» domandò ghignando.
«Le piante sarebbero preferibili a una Serpe come te!» rispose a tono la ragazza alzandosi e dirigendosi a passo spedito verso la porta della Torre.
«Suvvia Lair, stavo scherzando! Voglio davvero ringraziarti per avermi salvato la vita... o meglio la faccia, il che sarebbe stato peggio...» esclamò Draco, il ghigno Made-in-Malfoy stampato in faccia, alzandosi e andandole dietro.
«Hai bisogno di rivedere le tue priorità, Malferret!» sbuffò l’italiana voltandosi e affrontandolo faccia a faccia.
«Vuoi parlare delle mie priorità? Prego, da questa parte cara!» disse in tono fintamente cortese indicando la porta e incamminandosi verso di essa, seguito da una quanto mai furiosa Hilary che stava borbottando tutte le maledizioni che conosceva.
«Hilary...» la richiamò Hermione, la bacchetta pronta in mano per Schiantare Malfoy.
«Andiamo Hermione...perché non lasciarli discutere in pace?» sussurrò Zabini all’orecchio della riccia che sussultò perché non l’aveva sentito arrivare.
La ragazza cercò di girarsi ma egli la trattenne posandole le mani sui fianchi e tirandosela contro. Hermione arrossì furiosamente e strattonò la presa ma non poteva fare niente contro la forza del moro Serpeverde.
«Piccola mia, non vorrai mica sciogliere questo abbraccio?!» soffiò Blaise sul suo collo.
La giovane, sentendosi chiamare in quel modo così dolce e possessivo e percependo il respiro del ragazzo sulla pelle, si abbandonò per un attimo tra le sue braccia, mentre un brivido le correva lungo la schiena.
Blaise affondò il viso tra i suoi boccoli e respirò.
«Sai di mandorle» le disse ricordando quel giorno in treno quando l’aveva abbracciata mentre si disperava per Weasley.
Le scostò i capelli su una spalla e posò le labbra sul suo collo, baciandoglielo lievemente; Hermione si irrigidì un poco al contatto con la bocca del Serpeverde ma si rilassò di nuovo quando le braccia del moro le avvolsero la vita in un abbraccio protettivo. Reclinò la testa sulla spalla del ragazzo, dimentica di tutto ciò che la circondava. Non sentiva altro che le sue labbra sul proprio collo che lasciavano una scia umida sulla pelle e seguivano la linea esile fino alla spalla un poco scoperta dallo scollo a barca della maglietta che indossava. Blaise sfiorò con la punta del naso la pelle della giovane ed inspirò profondamente il suo profumo.
«E di miele» sussurrò con un sorriso riprendendo la salita del suo collo, stavolta percorrendolo con la punta della lingua e alternando baci a piccoli morsi che lasciarono Hermione in preda all’abbandono più totale.
Si sentiva eccitata e confusa, non riusciva a percepire altro che il corpo di Blaise dietro di lei, le sue mani che le accarezzavano il ventre, la sua lingua che saettava sul collo, il suo respiro che le risvegliava l’epidermide e il suo profumo che la stordiva. Nemmeno Ronald riusciva a farla sentire così quando erano soli.
“Ron!” ricordò spalancando gli occhi e rendendosi conto della situazione in cui si trovava.
Si staccò bruscamente dal Serpeverde e si girò verso di lui per poi perdersi di nuovo in quegli occhi color del mare più profondo. Il ragazzo la guardò meravigliato per un attimo e provò ad avvicinarsi di nuovo, allungando le mani per poterla riprendere nel suo abbraccio, ma lei si riprese all’istante quando sentì le sue dita sfiorarle i fianchi.
«NO!» quasi urlò.
«Hermione...» provò Blaise incerto.
«No, non ti azzardare ad avvicinarti Zabini! Che vuoi fare, eh? Si può sapere a che gioco stai giocando?! Non sono una bambolina nelle tue mani, ho dei sentimenti! E sono fidanzata! Fidanzata, maledizione! Non sarò una delle sgualdrinelle che ti porti a letto ogni sera! Razza di...di viscida serpe!» gridò Hermione con le lacrime agli occhi stringendo i pugni per farsi forza.
«Granger, io non voglio portarti a letto...o meglio non solo quello, voglio dire...» disse il ragazzo nascondendo un ghigno.
«Sei proprio un illuso, non verrò mai a letto con te! Hai capito? MAI!» lo interruppe la giovane ricacciando indietro le lacrime, diventando ora sempre più furiosa.
«Mai dire mai, tesoro! Non sai cosa potrebbe succedere...e sono certo che ti piacerebbe parecchio stare con me. Insomma...io ti eccito» rispose Blaise in tono ovvio.
La Grifondoro arrossì violentemente e scosse la testa con forza.
«Questo non è assolutamente vero, Zabini! Tu non mi... insomma, non mi fai l’effetto che pensi! In realtà prima stavo...pensavo che...dietro di me ci fosse...sì, che ci fosse Ronald, ecco!» balbettò imbarazzata, cercando di mentire anche a se stessa.
Blaise si fece scuro in volto e strinse i pugni.
«Ma davvero?!» chiese a bassa voce.
E scattò, bloccandola tra il muro della Torre e il proprio corpo, stringendole i polsi con furia ceca.
Hermione spalancò gli occhi, spaventata dalla rabbia del moro; cercò di divincolarsi ma non c’era aria tra loro due, solo il respiro dell’uno che si infrangeva contro quello dell’altra.
«Non si dicono le bugie, Granger! E non tentare di paragonarmi a Lenticchia! Lui non potrebbe mai farti sentire come ti faccio sentire io! Ammettilo: quando mai ti ha fatto provare queste sensazioni?» insinuò il Serpeverde.
La giovane guardò oltre la sua spalla e prese a mordersi il labbro inferiore.
“È Zabini, è Zabini, è Zabini, Hermione! Ti prego non fare quello che vorresti fare...ti prego no! Ricordati di Ron! Ron ti ama, ti ama con tutto se stesso! Questa Serpe non vuole altro che averti come l’ennesima conquista! Ricordati di Ron!” pensò con forza.
Blaise guardò intensamente le sue labbra, l’angolo inferiore destro screpolato dal lavoro dei denti bianchi che continuavano a infierire su di esso. Liberò uno dei polsi della ragazza e le prese delicatamente il mento fra il pollice e l’indice poi, con una leggera pressione, liberò il labbro dalla presa degli assalitori e percorse il profilo della bocca con le dita.
“Ti prego, no! Blaise, ti scongiuro non farlo! Non riuscirei più a tornare indietro...” lo supplicò silenziosamente la ragazza serrando gli occhi e volgendo il capo da un lato.
«Hermione...» sussurrò il moro con voce roca, lasciando la presa anche sull’altro polso e prendendole il viso tra le mani calde.
«Guardami...» le disse gentile, e lei riaprì gli occhi perdendosi nel cobalto delle sue iridi.
«Ti prego...» mormorò Hermione quando il ragazzo si avvicinò ancora di più.
«Cosa?»
«...n-non baciarmi...p-prometti di non baciarmi...» implorò la giovane socchiudendo gli occhi, prossima alle lacrime.
«Non posso...non riesco a prometterlo piccola...» bisbigliò Blaise, sorprendendo anche se stesso per la veridicità di quanto stava dicendo.
Avvicinò il volto a quello della giovane e guardò gli occhi dorati sgranarsi per la vicinanza; Hermione tentò debolmente di divincolarsi ma le poche difese ancora intatte da quando stava tra le braccia del Serpeverde caddero d’un colpo quando le loro labbra si incontrarono.
Dapprima un bacio casto, tenero, dolce. Labbra su labbra, si muovevano in sincrono, si cercavano, si rincorrevano. Poi il ragazzo, suadente e con lentezza esasperante, percorse con la punta della lingua il contorno della bocca della giovane e la ligia Hermione Granger si ritrovò a baciare Blaise Zabini come non aveva mai baciato nessuno prima d’allora. La passione superò le paure e le lingue cominciarono quasi timidamente una danza per loro nuova ma che presto trovarono bellissima e travolgente.
Blaise accarezzò il viso della Grifondoro e scivolò con le mani sulle spalle scoperte e sulle braccia, giù fino alla vita che abbracciò con una stretta possessiva. D’altro canto Hermione non stette a perdere tempo e le braccia che prima erano immobili lungo i fianchi, circondarono il collo del Serpeverde; accarezzò con le dita la nuca del giovane e affondò la mano destra nei suoi capelli neri spingendolo ancora di più contro di sè, mentre la sinistra scostava il colletto della camicia per accarezzare la sua pelle fin dove riusciva ad arrivare.
Blaise gemette rocamente fremendo e la baciò con più ardore, scostando il tessuto della maglia leggera di lei con le mani, sfiorandole il ventre, i fianchi, la schiena, su fino alla chiusura del reggiseno. Hermione si irrigidì ansimando e lui sorrise sulle sue labbra, tornando con le dita al punto di partenza per continuare quella tortura piacevole per entrambi.
«Blaise...» mormorò ansante la ragazza ma il Serpeverde le chiuse la bocca in un altro bacio famelico, stringendola a sé.
«Blaise!» gemette lei quando sentì distintamente l’effetto che quel bacio aveva sul bellissimo moro che le stava davanti.
«Dimmi piccola» sbuffò il ragazzo a un millimetro dalle sue labbra prima di riprendere a divorargliele con passione crescente.
«Se...se arrivano...ah...ci possono vedere...ah» sospirò lei cercando di reprimere i gemiti di piacere che lui faceva nascere ora che era sceso a baciarle il collo. O meglio, non solo baciare, perché Blaise stava prendendo possesso di ogni singolo centimetro della sua gola con baci, morsi e leccatine che la stavano mandando in orbita.
Ron le aveva semplicemente fatto un succhiotto durante l’estate e, dato che ad Hermione non erano particolarmente piaciute le conseguenze (interrogatori in stile “Inquisizione” da parte dei suoi genitori e controllo totale in ogni momento da parte di Molly Weasley che ci teneva a “Non avere nipoti prima del tempo!”) si erano poi limitati ai soliti baci. Niente di speciale quindi.
Ma quello che stava provando in quel momento con Blaise era a dir poco divino! Non avrebbe mai pensato di poter provare così tante sensazioni in una volta sola.
“Certo, dalla sua ha anche parecchia esperienza” pensò Hermione con una fitta di gelosia.
“Chissà quante donne avrà soggiogato in questo modo. Vuole solo giocare? O quello che ha detto è vero, che non mi vuole solo portare a letto? E se fosse tutto calcolato?” rifletté ancora, una punta di rammarico tra i suoi pensieri.
“Oddio, quella lingua...mi farà impazzire se continua così! Chissà come sarebbe...NO, mio Dio Hermione, che razza di pensieri fai?! Oddio, mi sta dannando, mi ha già fatto impazzire...”
«Non ti fermare...» sussurrò lei quando la diabolica lingua della Serpe scese ancora più in basso scostandole la maglia fin dove fu possibile e poi, incurante dell’inutile e leggero tessuto, arrivava all’incavo dei seni, mentre le mani vagavano sulla schiena nuda.
Ma Blaise, andando contro tutto ciò che voleva in quel momento, si fermò e rialzò il viso per guardarla in faccia.
«Bellissima» mormorò fissando gli occhi chiusi e le labbra distese in un sorriso beato.
Gli occhi dorati si aprirono di scatto e Hermione arrossì per l’intensità dello sguardo puntato su di lei.
«Vuoi davvero che continui?» chiese malizioso il moro alzando una mano e posandola dove aveva appena finito di baciarla.
La Grifondoro sobbalzò e divenne, se possibile, ancora più rossa.
«Ho, ehm...ho parlato ad alta voce, vero?!» domandò imbarazzata distogliendo gli occhi da quelli blu cobalto illuminati dalla passione.
«Già» sghignazzò l’altro.
Hermione gli tirò un debole pugno sulla spalla.
«Idiota» sibilò facendolo ridere apertamente.
«Perché mai? Davvero vuoi che continui?» chiese di nuovo più dolce, sollevandole il viso verso il proprio.
«Potrebbero arrivare da un momento all’altro...e chi mi dice che tu non stia giocando?» rispose la ragazza mettendo sul tavolo le carte delle sue paure, scoperte.
Blaise si rabbuiò.
«Chi ti dice che lo stia facendo?» ribatté.
La Caposcuola si morse il labbro.
“Così non va! Non mi può rispondere con un’altra domanda” pensò cercando intanto una via d’uscita.
«Ti prenderei qui, ora, in questa Torre e su questi squallidi cuscini se potessi...se solo tu lo vorresti. Anche se preferirei un bel letto grande e comodo per poterti fare finalmente mia!» disse sommessamente, come se stesse rivelando un segreto di Stato.
«Ma questo non vuol dire che stia giocando...» continuò, prendendo mentalmente nota di annullare la scommessa con Draco.
“Questo è proprio un bel casino...Blaise sei nella merda fino al collo!” rifletté.
Hermione annuì guardandolo negli occhi. Ci sperava, ci credeva con tutto il cuore. Voleva che fosse davvero la verità.
E si abbandonò di nuovo tra le braccia del Serpeverde, lasciandosi baciare dolcemente ancora e ancora, senza potersi stancare di sentire le sue labbra sulle proprie.
 
*********
 
«Spiega! Subito! All’istante!» esclamò Hilary entrando in camera come un tornado moro e saltando sul letto di Hermione facendo di conseguenza saltare anche lei e Ginny.
«Spiegare cosa?» chiese la rossa Weasley curiosa.
«Non so di cosa tu stia parlando» ribatté la riccia lanciando un’occhiataccia ammonitrice alla compagna di stanza.
«Ehm... Ginny, potresti aspettarci in Sala Comune?» domandò piccata lei.
«Perché?»
«Niente spiegazioni, a dopo Ginevra!» rispose secca, tirandola giù dal letto della Caposcuola e sospingendola verso la porta.
«Non fare domande, questa è una questione che devo risolvere con Hermione...scusa, davvero, ma è abbastanza importante!» concluse sbattendo il legno alle sue spalle.
«Hilary!» protestò Ginny picchiando sull’uscio.
«A dopo Ginny!» urlò l’italiana alzando gli occhi al cielo per poi voltarsi verso Hermione con un’espressione trionfante dipinta sul viso.
La riccia, ancora seduta sul letto a gambe incrociate, distolse velocemente lo sguardo e cominciò a mordersi le labbra, salvo poi aggrottare le sopracciglia, arrossire furiosamente e fermare il lavoro dei propri denti per cominciare a contorcere le dita delle mani.
«Allora...» cominciò Hilary ritornando verso il baldacchino e sedendosi comodamente in un angolo di esso, appoggiando la schiena a una delle colonnine e guardando fisso l’amica.
«C’è per caso qualcosa di cui vorresti parlarmi?» chiese gentile con un ghignetto appena accennato sulle labbra.
«No!» rispose velocemente Hermione.
Un po' troppo velocemente. Almeno per i gusti dell’italiana che si fece subito attenta e curiosa e iniziò a tempestarla di domande, sporgendosi verso di lei e quasi spalmandosi sul letto.
«Cosa avete fatto in quella Torre?! Oh mamma, Herm, vi siete baciati? Ti ha sedotto? L’avete fatto? E com’è stato, eh? È passionale? O dolce e romantico? È stato almeno tenero? No perché senza tenerezza deve essere orribile!»
«Hilary...» cercò di fermarla l’interrogata, ma ormai l’altra aveva preso il via.
«Avete preso le precauzioni necessarie? Non vorrai rimanere incinta a diciassette anni, spero! E poi ti ha chiesto di stare insieme? Nel senso, insieme insieme? Carino lui, avete deciso dove andare per il primo appuntamento? Cioè, quello vero e proprio, perché questo non era certo un appuntamento! E come bacia? Voglio dire, io devo essere aggiornata sui dettagli!»
«Hilary...»
«Perché se no che gusto c’è ad essere amica di una ragazza che sta con uno così?! Sai cosa si dice di Zabini? Che è fantastico a letto! Ora posso sapere la verità direttamente da una persona che l’ha provato e di cui mi fido: come sono le sue prestazioni? Non che voglia provarci, è tutto tuo ma sai com’è...voci di corridoio, bisogna avere fonti certe per essere sicure di qualcosa!»
«Hilary!» ribatté Hermione scandalizzata.
«Anche perché è amico di quel pervertito di Malfoy, insomma, spero che non te l’abbia rovinato! Voglio dire si vede lontano un miglio che sono diversi, ma magari dopo così tanto tempo passato con lui è diventato un porco...non si può mai sapere!»
«HILARY! STOPPATI!» urlò la Caposcuola esasperata e sconvolta.
L’italiana richiuse la bocca, che si era riaperta per lasciare spazio ad un nuovo flusso di parole, e sorrise.
«Beh, non mi dici che avete fatto? Non si vede che sono curiosa?!»
«Secondo te l’avrei fatto con Zabini nella Torre di Astronomia?» chiese di rimando Hermione, svicolando la domanda dell’amica.
«E secondo te mi faccio fregare da questo patetico quanto inutile cambio di discorso? Non voglio sapere dove l’avete fatto, ma SE l’avete fatto. E cosa, soprattutto! Ah, nel caso: io sarò la tua testimone di nozze, non c’è storia!» precisò Hilary, rimettendosi comoda sul letto.
La Caposcuola scosse la testa.
«Sei un caso disperato» disse divertita.
«Ne sono assolutamente consapevole, ma non è di questo che voglio parlare. Che ti ha fatto il bel moretto?» domandò con un sorrisetto malizioso.
«Mi ha baciata» sussurrò a voce bassissima Hermione dopo un momento di esitazione, facendosi piccola piccola.
«...non ho capito, sai, dovresti parlare un po' più forte» si dispiacque Hilary.
La ragazza prese un respiro profondo.
«Mi ha baciata»
L’italiana la guardò sgranando gli occhi.
«CHE COSA?» urlò qualche secondo dopo.
«Shh! Non urlare, ti sentono tutti!» esclamò la riccia catapultandosi su di lei per tapparle la bocca con le mani, terrorizzata.
«Mm sto sofocondo!» bofonchiò l’italiana, dimenandosi e cercando di scrollarsela di dosso.
«Come scusa?» chiese Hermione mortificata rimettendosi a sedere.
«Mi stavi soffocando!» Tossì la ragazza cercando di riprendere fiato.
La Caposcuola si morse il labbro inferiore.
«Scusa...è che non riesco a crederci nemmeno io, insomma...Blaise...che mi bacia...è stato...strano! Non era Ronald, per questo non mi sembrava possibile...»
«E...» la incalzò sorridente Hilary, pendendo dalle sue labbra.
L’amica arrossì vistosamente.
«Ma niente, ecco...è stato piuttosto...non so come dirlo»
«Te lo dico io: è stato migliore o peggiore dei baci che ti da Ron?»
«E questo cosa c’entra?!» si indignò Hermione.
Hilary fece spallucce.
«Nulla di che...pensavo solo che se per te è stato migliore il bacio di Zabini, in confronto a quelli che ti da Ron...forse dovresti rivedere il tuo rapporto con lui»
«Non c’è nulla da rivedere nel mio rapporto con Ronald! Lui mi ama, e io lo amo. Questo è quanto. E non basta Zabini per...»
«Sei tornata al cognome?» chiese l’altra con un sorrisetto guadagnandosi un’occhiataccia dall’amica.
«Dicevo che non basta Blaise con la sua aria da baciatore folle per farmi dimenticare del mio ragazzo! Se proprio lo vuoi sapere, mentre lo baciavo...»
«Perciò lo baciavi anche tu, hai risposto al bacio!» si illuminò Hilary.
«Fammi finire!» esclamò Hermione mentre si imporporava tutta.
«Mentre mi baciava...» continuò.
«Ed eccola che cambia di nuovo le parole dette»
«...pensavo a Ron e a come fossero diversi i loro baci...»
«Pensare a uno mentre baci un altro non è proprio buona educazione!» la rimproverò l’italiana.
«Oh, andiamo, è normale fare paragoni!»
«Sarebbe la situazione a non essere normale, non si bacia un ragazzo se si è fidanzate con un altro!»
«Mi ha baciata con la forza!»
«Questo non è vero!»
«E che ne sai, tu non c’eri!»
«Oh, ma ci sono adesso! E c’ero anche quando è iniziata la lezione. E dico semplicemente che non ho mai visto un’espressione così ebete dipinta sulla tua faccia dopo che baciavi Ron in queste settimane!»
Beccata.
«Questo...questo non...oh insomma, cosa vorresti dire con questo?!»
«Semplicemente che ti è piaciuto particolarmente come bacio...o devo metterlo al plurale?!» sorrise Hilary.
Hermione stette zitta per un momento.
«Ma come fai a leggermi così?! Per l’amor del cielo, sono solo due settimane che ci conosciamo!» proruppe infine.
«È solo psicologia di base, cara!» disse Hilary alzando le spalle con sufficienza.
«Quando passi metà della tua vita con una strizzacervelli per mamma...beh, impari a osservare le persone molto più attentamente»
Hermione sollevò un sopracciglio.
«Non voglio che mi psicanalizzi!» esclamò indignata.
«Non psicanalizzo te, psicanalizzo il tuo comportamento nei confronti di Zabini e di Ron» ridacchiò l’italiana.
«È la stessa cosa! Me, il mio comportamento...e poi perché anche per Ronald?»
«Beh...» tentennò la Grifondoro «La mia teoria è che tu non è che lo...»
«Okay, basta così! Io amo Ron, davvero. Zabini è solo un errore, un “incidente di percorso”, insomma...è capitato e mi dispiace perché in pratica ho tradito Ronald e quindi non è che mi vada molto a genio come situazione!»
«Non mi sembravi tanto pentita a lezione oggi...»
«Certo che mi dispiace. Non avrei dovuto baciare quella Serpe, questo è quanto. Ora basta» dichiarò lapidaria Hermione.
«Come ti pare. Ma voglio chiederti una cosa: quando baci Ron, poi stai sulle nuvole per tre ore come è successo oggi? O non ti è mai successo perché ti sembra tutto così normale e non c’è più la “magia”?» insinuò Hilary, guardandola intensamente come a suggerirle una risposta precisa.
«È stato un normalissimo bacio, per Morgana! Non ho provato nulla di che»
«Bacia bene?»
«...sì» mormorò la riccia mordendosi il labbro e sorridendo inconsciamente al ricordo.
«Eccola che riparte per la tangente... Fammi capire: se proprio non ti è piaciuto, non ti ha fatto nessun effetto, ti dispiace e tutte quelle balle lì...allora perché hai quel sorrisino idiota sulla faccia? Notare, è lo stesso sorriso che ho visto ad Astronomia e Difesa»
«Ho detto solo che bacia bene!» protestò Hermione arrossendo furiosamente.
L’amica annuì sorridendo.
«...andiamo ora? Mi è venuta fame!» concluse la Caposcuola per eludere altre domande.
«Così mi offendi, potrei pensare che preferisci la compagnia del cibo alla mia!» ribatté l’italiana soffocando una risata.
«Ma va, figurati...che ti vai a inventare?!» rise Hermione alzandosi dal letto e mettendosi davanti allo specchio per darsi una sistemata.
«Dai, sì, sei bellissima. Ora andiamo!» la sollecitò Hilary spingendola oltre la porta della camera.
«Sapevo che avevi fame anche tu...ma il tuo essere sempre affamata non può mica impedirmi di controllare se i miei capelli sono o no un cespuglio, sai?!» protestò l’altra senza troppa convinzione.
«Certo che te lo impedisce! Fidati stai bene, come sempre del resto»
Hermione bofonchiò qualcosa e Hilary sentì vaghe parole tra cui “sì”, “fidare”, “sola” e “Malfoy”. A quel punto la Caposcuola si illuminò e cominciò a ridacchiare malignamente.
Entrambe le sopracciglia dell’italiana si sollevarono, dipingendole sul volto un’espressione incredula e dubbiosa.
«Sei diventata matta tutto d’un botto?» chiese cauta.
«Cos’è successo con Malfoy, cara la mia psicologa?» rise apertamente la riccia, percorrendo le scale che portavano in Sala Grande.
«Che intendi, di grazia?» chiese di rimando Hilary sorridendo consapevole.
«Beh, sei tornata nella Torre di Astronomia con un sorrisetto talmente soddisfatto che pensavo avessi scoperto i piaceri del letto del Principe delle Serpi! Dato che siamo in tema...»
Al vedere l’espressione estremamente curiosa e avida dell’amica, la Grifondoro scoppiò in una sonora risata, guadagnandosi un’occhiataccia della riccia.
«E ora perché cavolo staresti ridendo?» chiese questa, offesa.
«Perché non è successo niente di quello che credi sia successo!» rise Hilary, con una mano sul muro per sostenersi e l’altra premuta sulla pancia.
«Ma...ma...» balbettò Hermione confusa.
«L’ho Schiantato, Mione! Oh, dovevi esserci. È stato così divertente, non credo di aver mai riso tanto!» esclamò l’italiana, ormai accasciata a terra con la schiena appoggiata al muro del corridoio.
«Ma è tornato in aula e sembrava che anche lui fosse soddisfatto...» protestò debolmente la Caposcuola addossandosi alla parete opposta.
«E io che ne so? Magari ha trovato qualcuno che ha accettato le sue avances da maniaco» rispose la ragazza asciugandosi gli occhi dalle lacrime versate per le troppe risate.
«Maniaco? Che diavolo ti ha fatto il Furetto?!» si preoccupò Hermione alzando la voce.
«Ma nulla, tesoro! Solo che voleva baciarmi, e ci stava anche riuscendo, e così l’ho Schiantato tutto qui! Non ti preoccupare, deve solo provare a mettermi le mani addosso!» la tranquillizzò Hilary, alzandosi e riprendendo a camminare verso la Sala Grande.
«Anche io dicevo così di Blaise, proprio stamattina...e guarda cosa ho combinato!» obiettò la riccia sollevando un sopracciglio.
«Non ti preoccupare. Malfoy non ha nessuna attrattiva per me, e non credo l’avrà mai. Beh, per Godric, certo è molto carino...per non dire bellissimo ecco! Ma è talmente borioso e pieno di sé che temo per lui che scoppierà un giorno di questi. In ogni caso, non è lui a cui penso tutte le mattine e preferisco i ragazzi semplici che non provano a baciarmi quando più gli aggrada» ribatté l’italiana.
«È una sottile critica alla mia condotta?»
«No, non critico nessuno, è solo una constatazione su come mi comporto io di solito, tranquilla cara» disse la Grifondoro sorridendo dolcemente.
«Dovremo parlare di chi ti ha preso il cuore mi sa...c’è qualcosa che non mi torna!» insinuò la Caposcuola dopo una piccola pausa.
«No che non ne parliamo! E nessuno mi ha rubato il cuore, almeno non ancora!» rise Hilary divertita.
«Scommetti?» la sfidò Hermione con un sorriso malizioso sul volto.
E, ridendo entrambe, entrarono nella Sala Grande.
 
*********
«Ecco la tua amante, Blaise» sibilò Draco all’amico mentre fissava truce l’ingresso della Sala.
Blaise si illuminò volgendo lo sguardo verso l’oggetto dei suoi pensieri. Poi guardò di sbieco il biondo e sussultò, spaventato dallo sguardo di fuoco che minacciava di bruciare ogni cosa fino ad arrivare al suo obiettivo.
«Si può sapere perché stai fissando la Granger in quel modo?» chiese irritato dopo essersi ripreso.
«Tranquillo non ti sto consumando la Mezzosangue» ghignò il Serpeverde.
«Vorrei solo trovare una maledizione abbastanza potente per poter battere quella maledetta italiana!» riprese ringhiando.
Il bel moro lo guardò dubbioso.
«Ma mica te la devi portare...ah no, giusto, a proposito della scommessa...» si ricordò il ragazzo tornando a guardare Hermione.
«Non ti preoccupare, riuscirò a vincerla io!» ribatté Draco voltandosi di scatto verso di lui e rivolgendogli uno sguardo di sfida.
«No, ecco...in realtà...»
«Il corteggiamento sarà solo un po' più lungo del previsto, ma alla fine riuscirò a farle perdere quell’aria da padrona del mondo»
«A me non sembra che si creda chissà chi!» si intromise Theodore, alzando le spalle.
«Ecco, lo penso anche io! Però volevo dirti che non ho più intenzione di partecipare...da parte mia la scommessa è sciolta» continuò Blaise.
«Ma non vedete come si comporta? E poi...no, aspetta! Che vuoi dire con “la scommessa è sciolta”?» chiese il giovane biondo facendogli il verso.
Zabini deglutì.
«Beh...è solo che...»
«Ti sei innamorato?! Un misero bacetto a una Mezzosangue e ti sei innamorato?!» esclamò Malfoy incredulo e quasi schifato.
«Ma figurati se mi sono innamorato! Blaise Zabini non si innamora! Io e te non ci innamoriamo mai!»
«Ovviamente!» acconsentì Draco e Theodore alzò gli occhi al soffitto.
«È solo che la Granger è effettivamente intoccabile e...»
«Non mi sembra dato che l’hai baciata e se fosse stato per te non ti saresti fermato, in quella Torre!»
«Ehm...sì ecco...ma quello è stato...»
«Blaise, dimmi una cosa: ti è piaciuto?»
«Ma chi sei, il mio psicologo?!»
«No, solo il tuo migliore amico» rispose Draco con un’alzata di spalle lasciando Zabini in silenzio per un attimo.
«È stato del tutto normale. Insomma, tutte si lasciano andare con un bacio del genere, con lei non poteva essere diverso!» mentì il moro.
Malfoy sollevò elegantemente un sopracciglio, scettico.
«Ma davvero? Normale? Così tanto normale e insignificante che ti sei Trasfigurato in un lampione quando è entrata in Sala...ed è da tre ore che sei sulle nuvole!» ribatté ghignando.
«Non è assolutamente vero!» esclamò indignato Blaise ma, se non fosse stato per la sua faccia tosta, sarebbe arrossito furiosamente.
«Mmm...e com’è che non hai ancora tolto gli occhi dal tavolo dei Grifondoro?»
«I-io...stavo...stavo pensando alla mia prossima mossa per vincere la scommessa»
«Ma non hai detto che volevi lasciar perdere?»
«Volevo vedere la tua reazione!»
«Certo, certo...e io sono un Grifondoro!»
«Dato che le tue mire sono tanto alte quanto le mie, Draco, non dovresti nemmeno parlare!»
«Quali mire, Dracuccio?» intervenne la Parkinson arrivando al tavolo e sedendosi praticamente in braccio al biondo.
«Niente, Pansy, lasciami stare. E non chiamarmi in quel modo!» rispose Malfoy, scansandola con malagrazia.
«Ma Draco!» protestò quella.
«Non mi scocciare!» disse brusco lui, tornando a guardare il tavolo rosso-oro.
«Dray, non essere sgarbato. L’astinenza ti fa male!» insinuò Zabini sghignazzando.
«Nessun tipo di astinenza, Blaise...devo dirti che oggi sono piuttosto soddisfatto in effetti» ribatté il biondino.
«...Vuoi dire che avresti vinto la scommessa?!» proruppe Blaise dopo un momento, irritato.
Theodore rise.
«Ha appena detto che vuole trovare una maledizione da lanciare a quella povera ragazza, e tu gli chiedi se ha vinto? Sarebbe, come minimo, piombato qui ghignante a reclamare il premio. E non sarebbe così scontroso!» obiettò, beccandosi un’occhiata truce dell’amico.
«Theo...taci!»
Tutta risposta, Nott scoppiò in una sonora e allegra risata che fece voltare l’intero tavolo verde-argento e buona parte della popolazione femminile di Hogwarts.
«L’ho ritrovato Schiantato ai piedi delle scale che portano alla Torre di Astronomia» sussurrò a Blaise, sorridendo.
«L’ho fatto rinvenire e la prima cosa che ha detto, testuali parole, è stata “Io quella la uccido!”. Io dico che l’ha rifiutato e poi ha dovuto accontentarsi di un’altra, anche perché se n’è andato via a passo di carica...»
«Theodore...» disse Draco in tono d’avvertimento.
«Hai preso picche!» esultò Zabini ridendo.
«Blaise...» tentò di nuovo il biondo, strofinandosi gli occhi per imporsi la calma.
«Beh, prima o poi capita a tutti!» lo consolò Nott dandogli una pacca amichevole sulla spalla.
«Ragazzi!» esplose Malfoy, perdendo la pazienza.
«È solo una stupida Mezzosangue italiana, non sa a chi dire sì e a chi dire no. Ma gli farò capire il valore delle risposte che dà. E, Blaise...quando urlerà prima della Granger...mi aspetto la tua resa!»
Il volto del moro si deformò in una smorfia infastidita, ma annuì.
«Certo, bisogna vedere se preferisce te...o il fratello di Lenticchia!»
«Non c’è storia...io sono il migliore!» esclamò Draco borioso, gonfiando il petto.
«Sì beh...ma se ti ha Schiantato avrà i suoi motivi» replicò Theodore.
Il biondo Serpeverde si alzò di scatto, gli occhi accesi dalla rabbia.
«Sarà mia!» sibilò furioso.
Si allontanò a grandi falcate dal suo tavolo e, prima di lasciare la Sala Grande si voltò verso i Grifondoro, che lo guardavano con la solita espressione di disprezzo, e ghignò all’indirizzo del Trio dei Miracoli. Poi uscì di scena, lasciandosi dietro un coro di estasiati sospiri femminili.
«Quando riceverà un rifiuto in piena regola la smetterà di essere così odioso?» chiese sconsolato Blaise.
«È una domanda retorica, vero?» disse Theodore, guardandolo scettico.
Si fissarono per un momento poi sospirarono insieme.
«È un caso disperato...»
«Spero che capisca presto l’antifona...»
«Sceglierà Weasley, vero?»
«Ti riferisci alla Lair o stai pensando alla Granger?» insinuò Nott, nascondendo un sorrisetto divertito.
Zabini gli scoccò uno sguardo di fuoco.
«Hermione sceglierà me! È sulla Lair che ho dei dubbi» disse scrollando le spalle.
«Già. Si vedrà, Blaise...si vedrà» gli concesse Theodore.
«Uomo di poca fede» sbuffò il moro.
E, con un’alzata di spalle in risposta, si dedicarono nuovamente al pranzo.
   
 
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