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Autore: Hermes    16/10/2010    2 recensioni
Raccolta di Missing Moments...perché Twilight fa venire l'ispirazione quando meno la si aspetta!
Genere: Commedia, Introspettivo, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: AU, Missing Moments, OOC, Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più libri/film
Capitoli:
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Parole: 1195.

Charlie's Pov

#29
So it hurts to
Be alive, my friend
In this masquerade where
All one day must die

Don't you wish you
Were unborn again
Just for a minute
Just for a minute more
Kamelot ~ The Human Stain

From 13/09/2003 to 01/2004
Jack mi sta parlando da mezz'ora, non riesco a concentrarmi abbastanza da sentirlo.
Sono troppo preoccupato...
Da quando Sam ha ritrovato Bells nel bosco, una settimana fa, non l'ho ancora vista chiudere gli occhi per un momento. Sembra...una statua.
Non voglio pensarci ma ho una paura folle che possa fare qualcosa di stupido...
È tutto per colpa di quel maledetto ragazzo!!!
Com’è il suo nome? Edmund…Edwin…Edgar?!
Ma cosa diavolo gli è preso così d'improvviso?
Non ho idea di cosa si siano detti ma lasciarla da sola in mezzo agli alberi a poche ore dal tramonto non ha certo fatto aumentare la mia stima nei suoi confronti…
Intanto Gerandy non sa far nient’altro che consigliarmi poco velatamente di iniziare a cercarle uno psicologo…non sapendo nemmeno quale reazione potrebbe avere alla vista di uno strizzacervelli.
Non ci penso neanche…ma che diavolo posso fare?!
Un paio d’ore dopo, alla fine del mio turno in centrale, torno a casa.
Fuori il cielo grigio non è allegro ma fra queste mura il silenzio è tombale.
“Bella…?” chiamo, ma non ottengo risposta.
Ancora prima di muovermi so dove la troverò: dove l’ho lasciata una settimana fa.
Raggomitolata sul suo letto, il volto nascosto contro le ginocchia.
Ne ho abbastanza.
Non posso vederla così, mentre deperisce lentamente perché non tocca cibo.
Pensa forse che non mangiando lui tornerà?
Mentre trangugio un tramezzino preparato alla belle e meglio, afferro la cornetta del telefono a muro e digito un numero che non avevo mai fatto fino a questo momento di mia mano…
Dopo alcuni squilli la voce argentina di una donna risponde allegra.
“Qui Casa Dwyer, con chi parlo?!”
“Renee, sono Charlie.”

oOo
La casa è silenziosa come sempre.
Addirittura il carattere solare di Renee rimane sopraffatto da quest’atmosfera grigia, mentre saliamo in punta di piedi le scale.
“Bella non si è più mossa dalla sua camera?!” mormora sconvolta “E tu non hai fatto niente?!”
“Cosa avrei dovuto fare?!” replico di rimando, impotente.
Lei prende in mano la situazione, bussando alla porta della camera di Bells ed entrando con un grande sorriso.
“Tesoro!” esclama, il suo sorriso non dura molto. Bella ha alzato la testa, ma il suo sguardo ci attraversa cieco.
Non riesco a vederla in questo stato, non ce la faccio.
Scendo di sotto, e inizio a preparare la cena…qualsiasi cosa per non pensarci.
oOo
“Jacksonville è davvero meravigliosa, bambina!” Renee ha cercato di mantenere viva l’atmosfera per tutta la sera ma sta miseramente fallendo.
Bella è diventata refrattaria anche alle sue parole, annuisce ad intervalli ma non l’ascolta. Fa solo educatamente finta.
Punzecchia da oltre mezz’ora il suo hamburger, ormai freddo.
“Tesoro…forse avresti davvero bisogno di cambiare aria…” accenna cautamente sua madre, mandandomi un’occhiata “Potresti stare in Florida con me e Phil…prendere un po’ di sole, fare nuove amicizie!”
La testa mora di Bella si alza di scatto come se l’avesse attraversata un elettrochoc, la sua reazione per poco non mi fa andare di traverso la birra.
“Voglio rimanere qui.” dice solo. Il tono vagamente finale.
Non spreca nessun’altra parola in proposito e ricomincia a torturare ciò che ha nel piatto con perizia.
“Bells, tua madre ha ragione…” mi intrometto, cercando di assumere un’aria autoritaria “Vai a Jacksonville, lasciati alle spalle Forks e tutto il resto…puoi partire domani, posso anche mandarti le valigie in un secondo momento.”
Cling!
La forchetta scivolò nel piatto.
Bella mi guarda, irritata.
“Ho detto di no.” scandisce meccanica “Io sto benissimo.”
Si alza e se ne torna di sopra, la sua cena fredda.
Renee mi mandò un’occhiata che diceva tutto…maledizione se sono d’accordo
oOo
Bella la mattina dopo era andata a scuola.
Dopo aver visto il pick-up fare manovra ed allontanarsi, appendo di nuovo il giaccone da poliziotto nell’ingresso: avevo preso la mattina libera per aiutare Renee a fare i bagagli di Bella.
Volente o nolente se ne sarebbe andata da Forks…o, con tutta probabilità, sarebbe impazzita. Alle due del pomeriggio le sue valigie erano allineate fuori dalla sua stanza e sua madre stava parlando con la compagnia aerea quando sobbalzammo al rumore delle gomme sul vialetto.
Dopo un paio di minuti Bells aprì la porta d’ingresso senza alzare lo sguardo e prese direttamente le scale stile robottino.
La sentimmo fermarsi sul pianerottolo, una pausa, poi…
“Cosa ci fanno le mie valigie qui?” domandò acida, abbastanza forte perché riuscissimo a sentirla.
“Tesoro…” iniziò Renee, ma Bella, prese le valigie sbatté la porta della propria camera, chiudendosi dentro, la serratura scattò forte.
Sospirai, passandomi una mano sugli occhi e salendo al piano di sopra.
Sentivo il tonfo dei cassetti aperti e chiusi rabbiosamente.
“Bells.” chiamai cautamente.
“Non voglio andarmene!” strillò lei, dal tono sembrava che fosse sull’orlo delle lacrime.
“Non voglio mandarti via, piccola. Ma non mi stai dando altra scelta…” cercai di spiegare, stringendomi nelle spalle. L’argomento mi metteva a disagio.
“Bella, tesoro…fammi entrare, per favore.” Renee stava sull’ultimo scalino con un’espressione sconfitta.
La porta si aprì di un paio di centimetri e Renee entrò lasciandola accostata, in modo che potessi sentire.
“Mamma…non voglio venire a Jacksonville, mi dispiace.” lei dichiarò, e quel punto ne ero certo, stava piangendo.
“Va bene. Ma se cambi idea devi solo dirlo, piccola…” Renee stava usando il suo tono basso da chioccia.
In punta di piedi scesi le scale e mi infilai il giaccone…dovevo andare in stazione e Bells non aveva bisogno di me…
Almeno ci avevamo provato…
oOo
Una settimana dopo la partenza di Renee per la Florida, le cose erano migliorate un pochino.
Bella aveva ripreso ad andare a scuola, mangiare e dormire.
Dormire è un eufemismo.
Urlava nel sonno come se fosse preda di una tortura e ogni notte correvo a svegliarla. Solo dopo i suoi incubi i suoi occhi parevano vivi.
Il resto del giorno sembra un automa. Non guardava più la tv, non ascoltava musica, non leggeva, non usciva con gli amici.
In compenso si dava alla cura maniacale delle faccende domestiche ed aveva sempre qualche libro scolastico sottomano.
Tutto sembrava andare bene per non pensare.
Cinque pomeriggi alla settimana li passava a lavorare dai Newton, mentre gli altri li trascorreva chiusa in camera sua, molte volte guardava fuori dalla finestra senza vedere.
Una domenica sera ero davanti alla tv quando la vidi uscire fuori.
“Esci, Bells?” domandai, sorpreso.
Lei negò con la testa “Vado solo in garage.”
“Fai attenzione.”
Mezz’ora dopo non era ancora tornata e mi alzai, spiando dalle tendine della cucina.
Bells era dentro alla cabina del pick-up con una pila e la luce di cortesia accesa, stava colpendo qualcosa con un cacciavite sul cruscotto dell’auto.
Tornai alla tv, senza sapere cosa pensare.
Un quarto d’ora dopo la vidi tornare indietro con le mani graffiate e un sacco della spazzatura.
Dopo che fui certa di averla sentita chiudere la porta del bagno, uscii e andai a vedere il pick-up.
Aveva tolto l’autoradio, lasciando il buco con i bordi coperti di graffi.
Il mattino dopo, mentre buttavo fuori la spazzatura vidi la sua intera collezione di cd, tutti spezzati.
La sera della vigilia di Natale la vidi buttare nel caminetto acceso alcuni libri dai bordi consumati.
“Bells?” domandai, lei alzò solo le spalle.
…ed i suoi occhi erano vuoti.

Author’s Note:
Finalmente l’ho finito!!!
Scriverlo è stata un’agonia…in più non lo trovo proprio quel granché.
Il ritardo è dovuto alla mia ispirazione che langue parecchio di questo periodo e a dei problemi di salute.
Si ringrazia per i commenti sassy86 e si risponde a:
prudence_78: Lo scapolo subisce anche lui il mio blocco dello scrittore, purtroppo...mi sa che dovrete pazientare ancora qualche tempo per il capitolo 8 ma ti assicuro che ci sto lavorando^^
_Mela_: pensavo di aver ingarbugliato la spiegazione ma sono davvero contenta che tu abbia risolto! ^^ Comunque sì, questo sarà l'ultimo capitolo di MB per ora...

Come avevo già scritto nell'altro capitolo, Missing Bites si conclude qui. Avrei ancora qualche piccola idea ma non ho il tempo di scriverla e i capitoli scritti in fretta vengono fuori male per mia esperienza.
Magari tra tre o quattro mesi avrò di nuovo delle idee ma non prometto niente...^^
Chiudo i battenti ringraziando tutte le anime pie che hanno recensito questa raccolta...Grazie! QoQ
Goodbye
Hermes

P.s. la canzone dei Kamelot si può ascoltare qui

  
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