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Capitolo 21
Stava ancora assaporando le sue labbra, quando le
slacciò con un gesto veloce e conciso il reggiseno. Sentì la ragazza
irrigidirsi fra le sue braccia e, quindi, decise di stringerla ancora più forte
a sé, per rassicurarla.
- Ahi... -, si lamentò Roxy stringendo i denti
per il dolore.
Le botte che aveva preso le facevano ancora male.
Nobu sospirò. Era un disastro. Lei si irrigidiva ad ogni piccolo contatto, ma quanto tentava di
rassicurarla ecco che spuntava fuori qualche nuovo livido che non aveva ancora
visto.
Forse sarebbe stato meglio uscire dalla
vasca scomoda e andare a letto. Si alzò sotto lo sguardo attento e vigile di
lei, curiosa di sapere ora cosa avesse in mente, e la
prese tra le braccia. - Non ci sgriderà nessuno, vero, se bagneremo le lenzuola?-, chiese divertito portandola in camera da
letto e facendola sdraiare delicatamente sul lettone a due piazze, le cui
coperte assorbirono quasi subito l'acqua e la schiuma che ancora lambiva i loro
corpi. Roxy sorrise mortificata. Povero Nobu... lui stava facendo di tutto pur di farla sentire a
suo agio e lei si irrigidiva sempre più, forzata dai
lividi. Tirò a sé il ragazzo, sistemandosi meglio.
- Non ti preoccupare. Non sentirò
più il male, voglio essere tua. Voglio sentirmi in paradiso e sono
sicura che tu riuscirai a mandarmici. E poi domani mi aiuterai a pulire casa. -, gli fece una
linguaccia, mentre l'espressione del ragazzo diventava estremamente
dolce.
Gli diede un bacio
appassionato, gli fece sentire tutta se stessa. Lui le passò una mano
fra capelli, mentre con l’altra iniziava a sfilarle gli slip, seguiti poco dopo
dai suoi boxer. Erano entrambi nudi, ma mai avrebbero avuto freddo, riscaldati dal calore di ambedui
i corpi. Ed erano eccitati nel sentire la calda pelle
dell'altro a contatto con la propria. Era una sensazione bellissima. Le carezze
che si scambiavano erano focose, certo, ma non sarebbero mai
state rozze. Questo mai. Perchè il contatto fisico fra due persone che
si amano non sarà mai solo sesso... Fu così, passo per
passo, che consumarono la loro prima notte insieme.
***
- Io vado... -, disse Rumiko senza
controllare che la madre avesse sentito o meno. Era
ancora arrabbiata con lei, perché permetteva sempre ad Akito di provarci, senza
mai avere il coraggio di mandarlo via da casa loro. Richiuse la porta alle
proprie spalle e andò a bussare da Ritsuko, sperando l'amica fosse pronta,
perché erano in ritardo mostruoso. Con sua enorme sorpresa, e arrossendo fino
alla punta dei capelli, fu un Nobu mezzo nudo che le aprì la porta. Aveva i
capelli bagnati e delle goccioline che ancora gli scorrevano sul petto, indossava solo un asciugamano in vita ed aveva stampato sul
volto il sorriso più beato che gli avesse mai visto.
- Oh.. beh... ehm...
salve... Ritsuko è pronta?-, chiese meccanicamente voltandosi da tutt'altra parte, per evitare di guardarlo. Nobu si diede una grattatina alla testa, sorvolando sul
comportamento della moretta.
- Beh a dire il vero...
Fu interrotto da una voce femminile, totalmente
euforica.
- Rumi!!! Che bella
sorpresa, come mai sei qui stamani?!
Rumiko scosse la testa, mentre una gocciolona le si formava dietro
alla nuca. Roxy era totalmente andata, se si era dimenticata perfino della
scuola. In genere, anche se negativamente, se ne ricordava. Si voltò di scatto
per farle una ramanzina. No, non era vero... non era
possibile... era una cosa indecente!
- Ritsuko... ti... sei... ehm... hai...
ecco...- "Perché
indossi solo la camicia del pigiama e per il resto sei mezza nuda?",
avrebbe voluto chiederle, ma non ce la fece. - La scuola...
la scuola, si... dovremmo andare a scuola... -, fu tutto ciò che disse,
guardandola sconcertata.
A Rumiko parve di vedere i capelli di Roxy
rizzarsi in testa. Ovviamente era una cosa metaforica... lunghi com'erano non sarebbero stati ritti nemmeno con tutta la lacca, il sapone
ed il gel di tutto il pianeta. La musicista diede un bacio sfuggente sulle
labbra a Nobu, seguito da uno più intenso che mise in serio imbarazzo l'ospite.
- Uffa... devo andare a
scuola e lasciarti tutto solo... devo separarmi da te... -, piagnucolò.
Rumiko evitò di guardarli.
- Beh... magari puoi
venire alla seconda ora... io ti precedo... ciao Nobu, ci vediamo... -,
e detto questo corse via, pensando che erano così sdolcinati che vederli un
altro po' insieme le avrebbe procurato sicuramente il diabete mellito.
Arrivò in fondo alla strada, quando sbatté
contro qualcuno, cadendo a terra. Ma
era un vizio? Perché doveva incontrarla sempre così la
gente? Beh... forse perché correva sempre, senza mai guardare dove andasse.
Alzò lo sguardo, mettendo a fuoco la figura altissima dinnanzi a lei.
- Oh... Ichinose...
-., arrossì ancora più che alla vista di Nobu mezzo nudo, ricordandosi di ciò
che era accaduto con Shigure Ichinose il giorno precedente.
- Matsumoto... -, sorrise lui porgendole la mano.
Rumiko vi si aggrappò con tutte le forze,
facendosi aiutare volentieri ad alzarsi.
- Sei stupenda come sempre...
L'aveva davanti a sé. I loro corpi si sfioravano, i loro visi erano a pochi centimetri. Vide il
ragazzo piegarsi in avanti per darle un bacio sulle labbra. Fece per
abbandonarsi al futuro contatto, quando vi si sottrasse. La curiosità aveva
vinto su di lei. Che cavolo ci faceva Ichinose da
quelle parti? Abitava parecchio lontano da lì!
- Ehm... cosa ci fai qui?-, chiese schietta, evitando il suo sguardo dispiaciuto per
essersi sottratta al bacio.
La prese per mano,
iniziando ad incamminarsi in direzione della scuola.
- Sono venuto a prenderti, che domande! Sei
troppo spesso in giro da sola e la cosa non mi piace. Ho
paura un giorno possa succederti qualcosa...
Lei lo guardò stranita, ma non commentò la
cosa. Era gentile da parte sua, ma forse era meglio non dargli troppa corda.
Dopotutto il giorno prima era stato solo un errore, e
lui aveva quasi sicuramente frainteso. Era meglio fargli capire che non era
interessata ad una relazione con lui. O si?
Dopo una quindicina di minuti, passati quasi del
tutto in silenzio, arrivarono all'istituto. Shigure
aveva tentato per tutto il tragitto di attacar discorso, ma lei rispondeva a monosillabe
o non rispondeva per niente. Non le andava di parlare con lui, proprio no. Voleva essere fredda, voleva che lo capisse da solo che
la soluzione miglior era che lui le stesse lontano.
Una figura, appostata davanti al cancello, sembrò guardarli con odio.
- Daiki guarda... -, disse indicando al fratello
la coppietta. - Noi ci sprechiamo ad attenderle qui, per evitare i loro odiosi
amici, e ci tradiscono così! Anzi, il confetto manco è venuto! E tu che l'hai pure chiamata per chiederle dov'era, visto il
suo stato d'animo! Spero sia finita sotto un camion
quella!
Daiki scrollò le spalle.
- Ehi, ma quello non è Ichinose della tua
sezione? E' un gran fallito... si atteggia a studente modello, ma l'ho visto
qualche sera fa in quella discoteca nuova di Roppongi... è un cretino... era
circondato da ragazze urlanti e adulanti.... le
puttane del locale... -, spiegò ad un Daisuke sempre più livido di rabbia. Cosa cavolo ci faceva un pervertito con la sua Rumiko?
Lei non era una puttana, che se l'andasse a fare con le sue amichette lasciandola in pace.
- Io quello lo ammazzo... se prova ad avvicinarsi
a lei ancora una volta, lo ammazzo...
Daiki guardò i due senza rispondere al
fratello. Erano strani. C'era una strana atmosfera tra loro, non il solito
imbarazzo che c'è normalmente tra due compagni di
scuola. Sembrava quasi fossero intimi. Forse si
conoscevano da parecchio? Eppure non gli sembrava che Rumiko Matsumoto fosse una tipa così poco sveglia da non rendersi conto di avere un
amico come quello. Decise di ignorare la cosa. Tanto se l'avesse
fatto notare a Daisuke, impulsivo com'era, l'avrebbe sicuramente ignorato, dicendo che quello aveva fatto un sortilegio alla sua
Rumiko. Si diresse verso l'università, senza far caso
ai richiami del più piccolo dei Nishikado. Roxy non c'era e lui non aveva altro
motivo per rimanere lì. Arrivati davanti al
cancello Rumiko passò davanti a Daisuke senza degnarlo di uno sguardo. Qualche
passo più avanti sentì il braccio di Ichinose sulle
sue spalle, ma non aveva voglia di allontanarlo anche davanti a Nishikado, così
gliela mandò per buona. Ichinose le sorrise dolcemente, poi
si girò verso Daisuke, che lo guardava con rabbia estrema. Poi spalancò
gli occhi, stranito. Il sorriso che gli stava rivolgendo Shigure Ichinose era
il più cattivo che avesse mai visto in tutta la sua
vita. Neanche suo fratello Daiki era capace di terrorizzarlo tanto. No. Qualcosa non quadrava. Ce l'aveva con
lui o cosa? Sicuramente aveva capito che per lui Rumiko era importante, ma...
qualcosa ancora gli puzzava. Che interesse aveva nel
comportarsi così possessivamente con la ragazza? Che
fosse innamorato di lei in gran segreto e le avesse rivelato i suoi sentimenti?
Che la moretta avesse deciso di stare con lui?
Impossibile. Aveva capito benissimo quanto era profondo il sentimento
di lei per Yamato, malgrado si conoscessero da pochissimo tempo, per
questo si era tirato indietro, decidendo di starle accanto solo come amico.
Forse da parte sua poteva essere per vendetta... ma per quell'Ichinose? Di
certo non era innamorato di lei, avrebbe perso il
tempo a preoccuparsi di come conquistarla, che in qualche discoteca con delle
puttane. A meno che non fosse un assetato di sesso la
cosa non quadrava. E se lo fosse stato le cose
sarebbero peggiorate ancora. Si passò nervoso una mano fra i capelli.
Dannazione a quella ragazza, perchè doveva sempre dargli tante preoccupazioni? Ichinose comunque non si accorse che
anche la ragazza si era girata di sottecchi verso Nishikado.
"... vorrei parlargli..", pensò afflitta. Ora se ne rendeva conto, Daisuke
Nishikado le era stato così vicino, soprattutto quando
lei era triste per colpa di Yamato. Forse era stata davvero troppo cruda con
lui.
Daisuke incrociò lo sguardo di
lei. Gli faceva schifo tenerlo un minuto in più puntato addosso ad
Ichinose. Colse la sua vena triste. No... qualcosa decisamente
non andava. Decise di parlarle all'ora di pranzo, lì
avrebbe chiarito tutto.
***
Rumiko sospirò, prendendo il cellulare
dalla cartella. Quella mattina in preda all'imbarazzo si era dimenticata di
restituirlo a Ritsuko, ed ora le toccava andare nella sua aula a portarglielo.
Sperava di non incontrare né Nishikado, con cui non aveva assolutamente il
coraggio di parlare al momento, né Ichinose, che si era appena ricordata
frequentasse proprio la classe di Roxy e Daisuke. Si alzò dal suo banco sbuffando un pochino. Si affacciò alla porta
e quatta iniziò la sua missione. Quando vide arrivare
Ichinose si nascose subito dietro un angolo, fra il corridoio principale ed uno
secondario. Sentì il cuore salirle in gola, se lui si fosse accorto della sua
presenza sarebbe stato un problema. Fortunatamente,
quando la superò, Rumiko notò che il ragazzo era intento a leggere qualcosa e,
avendo la testa china, non l'aveva vista. Sospirò e quando Ichinose fu ad una
distanza di sicurezza uscì dal suo nascondiglio, errore fatale. Non appena
svoltato l'angolo andò a sbattere proprio addosso a Daisuke.
Lui la guardò accigliato, come a volerle
chiedere se non ci vedesse neanche con gli occhiali. Ma
scosse la testa, ripensandoci. Il loro rapporto era già in bilico, anzi diciamo che non avevano proprio nessun tipo di rapporto,
quindi era meglio evitare certe battutine idiote.
- Ehm.. scusa...
-, farfugliò imbarazzata. Lui l'aveva sicuramente vista nascondersi dalla vista
di Ichinose. Probabilmente stava pensando che era una povera matta.
- Mi sembra di vedere una spia all'opera...
forte! -, ironizzò lui.
La spinse nel corridoio secondario, dove
passavano meno studenti. La moretta lo guardò preoccupata. E
adesso?
- Fuggi da Ichinose, eh? Non eravate così in
rapporti intimi? -, chiese con un sorrisone che non
prometteva nulla di buono.
Lei abbassò lo sguardo, afflitta. Se
Daisuke avesse saputo di ciò che era successo a casa di Ichinose,
l'avrebbe odiata. Beh, non che non l'odiasse già, questo era
ovvio. Tuttavia pensava che non c'era mai fine al
peggio, e che se poteva sembrare che le cose non potessero andare più male di
così... beh, si sbagliava alla grande. Meglio tacere tutto. O
forse avrebbe dovuto dirglielo? L'avrebbe odiata, ma non sapeva
con chi parlarne... Ritsuko l'avrebbe sicuramente disgustata...
- Non sono affari che ti riguardano... il
rapporto che c'è tra me e Ichinose... beh... non puoi capirlo... -, disse poco
convinta. In effetti nemmeno lei credeva in ciò che
aveva detto.
- Mhhh... tu prova a spiegarmelo, poi si vedrà. Non credo tu mi conosca
così a fondo da poter giudicare se io sia o meno in
grado di comprendere.
La guardava fisso, quasi supplichevole di
raccontargli tutto. In fin dei conti se veniva a
conoscenza del rapporto reale fra i due, avrebbe saputo prenderla meglio per
metterla in guardia su Ichinose.
Lei si guardò intorno, assicurandosi non ci
fosse nessuno nei paraggi, poi lo guardò speranzosa. Forse lui avrebbe potuto
aiutarla a superare quel momento così brutto, in cui si sentiva tremendamente
sporca.
- Stavamo per fare... quella cosa... lì...
dai, quella.. su, che hai capito... -, sussurrò imbarazzatissima, assumendo un delizioso color gamberetto
in volto.
Daisuke si sentì crollare il mondo addosso, la
guardava incredula mentre il suo volto diventava
completamente cereo. Rumiko... sesso... Ichinose...
non era possibile. Le appoggiò le mani sulle spalle e la scosse un pochino.
- Stai dando di matto per caso?!
Quasi nemmeno lo conosci e vuoi... vuoi... ahhh! Rumiko senti, so che ora la prenderai come una
scenata di gelosia, ma ti assicuro che sono sincero. Non mi importa
più che tu sia mia, certo non mi dispiacerebbe, ma non è la mia priorità. Ho
accettato che ami un altro, d'accordo, ma non che tu
stia con un viscido verme con Ichinose! Tu credi sia perfetto, vero? Ti sbagli, ti sbagli Rumiko! Con quello non sarai mai al
sicuro! Gira pure voce che faccia parte di una qualche setta satanica, quello è
pazzo! Stagli alla larga!
Le lacrime si fecero
strada negli occhi azzurri della
moretta. Decise che per una volta voleva lasciarsi andare. Lo abbracciò,
stringendosi forte a lui.
- Non volevo... ti giuro, non volevo... ma Yamato... lui aveva appena chiesto ad Aya di
sposarlo... lei gli ha detto di no, ma io ero disperata... ed ero sola... mi ha
detto che dovevo andarmene da casa sua, che voleva stare solo... e... e anche
io... mi sentivo così sola... e non c'era nessuno che potesse starmi vicino...
ho deciso di gettare la spugna, credevo che ormai niente più avesse senso nella
mia vita.... se non fosse stato per quel cellulare io... io... -, non riuscì a
finire la frase, ma scoppiò in un misto di lacrime e singulti. Si stava
umiliando davanti al suo peggior nemico, tuttavia non gliene importava nulla.
Aveva solo bisogno d'affetto.
Daisuke la strinse forte a sé.
- Sei una stupida... perchè non sei venuta da me o non sei andata da Ritsuko se avevi
bisogno di parlare? Sai benissimo che non ti ascoltiamo sempre volentieri e
vogliamo solo il tuo bene... capisco come tu ti sia
sentita, ma promettimi che non finirai mai più a fare una cosa simile!
La allontanò leggermente da se e, con i pollici,
le asciugò le lacrime che scendevano incessantemente, rigandole le guance.
- Il giorno in cui deciderai di concederti a qualcuno sarà perchè tu saprai che lui sarà la persona
giusta. Non devi darti al primo che passa perchè sei disperata... è una cosa
tua, solo tu puoi decidere quando è il momento giusto
per perdere la verginità. Ricordati solo che una volta persa non potrai più
tornare indietro... e sarebbe peccato sprecare una cosa così cara ad una
ragazza con l'uomo sbagliato, no? -, le domandò dolcemente.
Fu più forte di lei. Lo abbracciò di nuovo,
gettandogli le braccia al collo. In quel momento era stato così dolce, così
gentile che era stata assalita da una voglia matta di stringerlo forte e
coccolarlo.
- Ti voglio bene.-, fu tutto ciò che disse,
lasciando interdetto lui, ma soprattutto se stessa. Non credeva di saper
esprimere i propri sentimenti con tanta sincerità, però si era tolta un peso
dallo stomaco, dicendoglielo. Era una sensazione magnifica, avrebbe dovuto
imparare ad esternare le sue sensazioni così, con una schiettezza che la
rendeva più sicura di sé. Daisuke si passò una mano fra i capelli imbarazzato, prima di cingerle la
vita con una mano, mentre l'altra le accarezzava i setosi capelli.
- Anche io Rumiko... non sai quanto... -, disse mentre il suo sguardo si rabbuiava.
La avvolse totalmente fra le braccia, tirandola
stretta al suo petto. Non voleva lei lo vedesse
triste. No. Doveva essere forte, doveva sostenerla,
non poteva fare il debole. Che uomo sarebbe stato? Non
lo sarebbe stato direttamente, avrebbe potuto essere
definito una checca.
Lei lo allontanò e gli diede un bacio sulla
guancia, in segno di ringraziamento.
- Senti... io devo
portare il cellulare a Ritsuko... verresti con me? Non vorrei rischiare di
incontrarlo, credo si sia messo in testa che sono la
sua ragazza... -, bofonchiò un po' afflitta.
Nishikado annuì con un cenno del capo e, tenendo
la mano della ragazza per non perderla durante il tragitto fra i corridoi, si
avviò assieme a lei in direzione della sua aula. Fortunatamente non
rincontrarono Ichinose, con grande sollievo per Rumiko.
Daisuke si fermò sulla porta, osservando la moretta che trotterellava
allegramente in direzione dell'amica.
- Buh...-, fece
alle spalle di Ritsuko, che sussultò, rovesciando il suo obento a terra.
Fortunatamente era ben chiuso.
Si portò una mano sul cuore, stringendo la stoffa
della camicetta. Da brava attrice quale era, aggiunse anche un respiro
affannato, susseguito da una finta mancanza di forte. Finse di aver quasi avuto
un infarto, in parole povere. Rumiko le diede in testa in cellulare. Possibile
che doveva sempre ingrandire le cose? Era pazzesca.
- Il mio cellulare! -, urlò Roxy alzandosi in
piedi di scatto, - Pensavo di averlo perso, meno male! Grazie Rumiko! Grazie,
grazie, grazie! Ma dove l'hai ripescato?!
- Era nella mia borsa... -, rispose vaga,
senza accennare nient'altro. - Io vado a pranzo con Nishikado... ti unisci a
noi?-, chiese poi, allegramente.
Lo sguardo della ragazza dai capelli azzurrini si
fece altamente incredulo. Daisuke giurò che la ragazza avesse
visto il viso di Rumiko mutare in quello di un alieno, fornito di
carnagione verde, antennine e tutto ciò che
comportava l'aspetto di un extraterrestre.
- Credo di non aver udito bene... o sono
direttamente diventata pazza? Mi è sembrato tu dicessi
di voler pranzare con quel coso laggiù! -, disse indicando il bruno che stava
sulla porta.
Rumiko annuì, sorridendo. Si voltò un
attimo verso Daisuke, salutandolo, cosa che lo lasciò sorpreso e imbarazzato,
poi si girò nuovamente verso l'amica.
- E' così carino, non
trovi? Ora che Yamato ho chiuso pensavo di
uscire con lui
Ritsuko giurò di sentire il suo
mento toccare terra, tanta era la sorpresa. Ok,
Rumiko aveva dato di matto e doveva essere ricoverata al manicomio. Era tutto
chiaro.
- Tu sei fuori di testa...
ti accompagno solo perchè non voglio tu rimanga sola con lui, visto che deduco
tu sia irremovibile sulla tua decisione, non mi fido di quello! Ah, e
ovviamente voglio la conferma non ci sia nei dintorni Nishikado seniõr!
Incrociò le braccia e il suo sguardo divenne incredibilmente
fiero.
- Ti ricordo che Ritsuko Matsumoto, per gli amici
intimi Roxy, è la tua guarda del corpo!
Lanciò qualche pugno e qualche
calcio in aria, come per dar dimostrazione di ciò che era capace.
Una grossa goccia comparve sulla testa di
Rumiko.
- Mah... -, fu tutto ciò che disse prima di
avviarsi con l'amica verso Daisuke. Arrivata accanto a lui gli
sorrise e lo prese per mano. - Andiamo!!-,
disse coinvolta. Lui annuì, rosso come un bel pomodoro maturo. I tre si
avviarono in mensa, ignari che Ichinose, appena
entrato in aula dall'altra porta non sorvegliata da Daisuke, aveva sentito
tutto il discorso, e ora meditava vendetta.
… continua…
Tatatatatatatata! Ed ecco a voi un altro chappy sfornato
con tanto amore tutto per voi! Ma passiamo a
ringraziare chi ci segue sempre e, soprattutto, chi lascia una recensione!
Caramella: Dai, vedi che piano, piano stai imparando anche tu i nomi? ^o^
Siamo contente ti piaccia tanto la fiction e speriamo
che continuerai a seguirci anche in futuro!
Shaida Black: Aiuto, quante domande! Speriamo che siamo
riuscite a rispondere a sufficienza ai tuoi questiti.
^o^ Che ne dizi? Siamo contente ti sia piaciuto il chappy precedente! Oh, qui
si nota che se puntiamo al romantico piace alle nostre lettrici, che bello! Ma
noi siamo troppo bastarde per far andare tutto bene… Sooooorry! :D
Ninphadora: No, non morire! Per carità! Una delle nostre
lettrici più fedeli non può abbandonarci così! Purtroppo non possiamo
accontentare la tua richiesta, anche se ci piacerebbe molto farti felice. Siccome sappiamo che per un motivo o per l’altro, tra
impegni e altre cavolate, finiamo sempre o per non vederci, o per non aver
tempo, o chissà per cos’altro… non possiamo permetterci di aggiornare due volte
a settimana! Raggiungeremmo troppo presto i capitoli scritti e finireste per
rischiare di non avere nemmeno un capitolo a settimana, il che sarebbe peggio,
no? ^^
Yuna: Oh che bello! Un’altra lettrice che si è
aggiunta! ^o^ Ed ecco una fan
di Yamato! Ahah! Grazie mille dei complimenti!
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