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Autore: Veri_995    16/10/2010    2 recensioni
Un'orfana....quattro ragazzi....la musica....e......
eccomi con la mia nuova ff.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Forever We'
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Non c'era nessuno per la strada. Cammino senza una meta precisa, senza un posto dove andare. L'importante è scappare, scappare da quella situazione, così stretta, quasi come fosse cucita addosso senza lasciare lo spazio per l'aria. La sigaretta che avevo tra le dita si stava consumando senza che io la fumassi. Non mi importava più di niente. Trovo un vicolo, mi ci infilo e mi nascondo dietro alla sporgenza di un muro. Metto un nylon per terra per isolare almeno una parte di quell'umidità in modo che non mi ammali, mi siedo aspettando che arrivi la notte e le palpebre mi si chiudano. Sono scappata dall'orfanotrofio/riformatorio dove mi trovavo. Troppe regole per me. È la seconda o la terza volta che scappo ma mi hanno sempre preso, questa volta invece no. Sono riuscita ad arrivare in periferia prima che si accorgano della mia assenza e qui non riusciranno a trovarmi, non ho tecnologie con me, all'orfanotrofio non ce le lasciavano tenere, quindi sarà impossibile rintracciarmi. Chiudo gli occhi e malgrado il freddo che punge sotto la giacca e ai miei jeans riesco ad addormentarmi. Adesso mi devo trovare un lavoro e un posto dove vivere. Mi rialzo da terra e mi osservo in quel piccolo specchio che porto sempre con me, ho i capelli arruffati e me li lego in una coda, colpa di questa umidità. Con i pochi soldi che ho mi basteranno per comprarmi da mangiare per due settimane, ma pio non mi basteranno e devo pur vivere da qualche parte, perchè un'altra notte come questa proprio non ce la faccio a sopportarla. Mi verrebbe la tentazione di tornare indietro ma non mi piace arrendermi di fronte alle difficoltà. Decido di andare in un università, di solito ci sono annunci di appartamenti. Dopo tre ore di ricerca riesco a trovare uno modesto e poco caro qui in periferia. Il proprietario ha accettato di buon grado di affittarmelo anche se non sono una studentessa, perchè data la posizione scomoda non riusciva mai a trovare qualcuno a cui affittarlo.

L'appartamento o più comunemente chiamato monolocale, aveva una camera da letto una cucina/soggiorno e un bagno. Tutto questo in una grandezza di 65 m2 . Adesso il problema sarà trovare un lavoro. Non conosco nessuno al di fuori del riformatorio dove sono stata rinchiusa perchè rimasta orfana e per la mia condotta nessuno dei miei parenti voleva sapere niente di me, così da un giorno all'altro mi sono ritrovata in questa sottospecie di carcere, che non lasciava mai uscire nessuno se non per accompagnarci a scuola o da un medio e tutte quelle cose di prima necessità.

Non ricordo molto dei genitori ma una cosa la ricordo molto bene, a loro piaceva la musica, sì, la musica era una cosa che adoravano entrambi. Questa passione l'avevano trasmessa anche a me, in un certo modo, perchè di musica se ne sentiva veramente poca in quel posto.

Solo il sabato sera ci lasciavano un'oretta libera e lì c'era una ragazza, anche lei orfana, aveva 3 anni più di me e mi aveva insegnato a suonare con quella chitarra classica. Cacciai i ricordi della vita al riformatori, fanno troppo male riviverli, mi alzo da quel vecchio divano ed esco per comprare un giornale con le proposte di lavoro.

È già notte e il freddo mi punge attraverso la giacca. Mi infilo un vecchio paio di guanti senza dita che trovo in una tasca, non so da quanto sono lì, non ne li ricordavo nemmeno più.

Cammino per la strada deserta come quella della sera prima. 

   
 
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