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Autore: Little white angel    16/10/2010    3 recensioni
Quando un nuovo ragazzo arriva nella sua classe, Kairi riconosce subito qualcosa di strano in lui a partire dal suo profumo, che le fa tornare in mente vecchi ricordi mai abbandonati.
Una caccia, una sete di potere che non potrà essere soddisfatta finchè l'ultimo essere puro sarà ancora in vita e la nascita di un sentimento più forte della semplice amicizia che ha il profumo di qualcosa di magico. [SoraXKairi][Leggermente Dark]
Genere: Azione, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kairi, Riku, Sora
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun gioco
Capitoli:
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Salveeeee!! Allora, innanzi tutto perdonate il ritardo, questo è stato uno dei capitoli più difficili da scrivere, seriamente, la prossima volta ci penserò due volte prima di iniziare fic in cui potrebbero esserci degli scontri xD
Allora, senza troppe chiacchiere vi lascio al capitolo che dedico a chi mi segue dal'inizio facendomi felice con i bellissimi commenti che mi lasciate ^^ perciò ringrazio e dedico il capitolo in particolar modo a ka93 e Lion of  darkness.
Buona lettura e ci sentiamo a fine capitolo per le risposte alle recensioni ^^

Capitolo 5-
 
Mentre Maya iniziava il suo scontro contro il vampiro, Cloe tentava di capire quanto grave fosse il danno di Sora
-Come sta?- chiese Kairi, preoccupata per il ragazzo
-Non ha niente di grave, ha solo battuto la testa e perso i sensi… Anche se…-
-"Anche se" cosa?-
-Bhè… Battendo la testa si è ferito in maniera considerevole e ha perso parecchio sangue, però curarlo non dovrebbe essere un problema…-
-Puoi aiutarlo vero?-
-Certo! In fondo siamo qui anche per lui. Siamo Guardian e il nostro compito è quello di proteggere le specie magiche protette.-
-Cos…?-
-Ssshh, ora fa silenzio per favore, ho bisogno di concentrarmi-
Dopo aver imposto a Kairi di tacere, prese il sacchetto che portava legato in vita e lo aprì. All’interno c’era una polverina di un bellissimo blu elettrico che sembrava quasi risplendere di luce propria.
-Che cos’è?- chiese la ragazza dai capelli rossi.
-Una polvere- le rispose l’altra.
-Bhè si lo avevo capito… Intendevo… Che tipo di polvere?- a quella domanda Cloe la fissò per qualche secondo con sguardo indecifrabile per poi risponderle velocemente
-È meglio che tu non lo sappia- poi tornò ad occuparsi del ragazzo svenuto. Gli mise una mano sulla fronte e una sul petto, poi chiuse gli occhi. Dal sacchetto iniziò ad uscire una striscia di polvere che andò a spargersi come un sottilissimo velo azzurrino sul ragazzo. Dopo che fu scomparsa a contatto con la pelle, Cloe ricominciò a mormorare parole strane e incomprensibile per poi aprire di scatto gli occhi e dire con tono deciso.
-Waise heill!*-
Non appena tolse le mani, Sora si mosse appena e, dopo una lieve vibrazione delle palpebre, queste si aprirono mostrando gli enormi occhi azzurri del ragazzo.
Dopo aver messo a fuoco ciò che lo circondava, fermò lo sguardo su Kairi e scattò a sedere.
-Kairi stai be…- un improvvisa fitta alla nuca gli impedì di continuare e lo costrinse ad afferrarsi la testa con una mano
-Sora, io sto bene ma tu dovresti riposare-
-Ma Riku…- un’altra scarica di dolore lo zittì nuovamente costringendo Cloe ad intervenire.
-Ascolta ragazzino, del vampiro ci occupiamo noi, tu invece vieni rispedito a casa con la tua ragazza, ok?-
-B-b-bhé veramente io non son…-
-Cosa dobbiamo fare?- chiese Sora interrompendo l’amica.
-Voi chiudete gli occhi e pensate ad un posto che conoscete entrambi, al resto ci penserò io-
Dopo che i due ebbero annuito chiusero gli occhi eliminando dalla mente tutto ciò che non riguardava il posto dove dovevano andare.
Cloe stese il braccio davanti a sé mantenendo il palmo della mano aperto a pochi centimetri dai due, poi chiuse gli occhi iniziando a sussurrare l’incantesimo -troppo velocemente per essere compreso da orecchie umane-. La polvere blu contenuta nel sacchetto si sollevò nuovamente andandosi ad avvolgere in larghe spire attorno ai due ragazzi. Fu un attimo. Non appena la castana ebbe aperto di scatto gli occhi e il solito lampo dorato ne ebbe attraversato le iridi, la polvere avvolse totalmente i due ragazzi in una specie di bolla sollevandoli dal terreno e trattenendoli a mezz’aria per poi scoppiare con un lieve “plop” e causando una piccola cascata di luminosa e brillante polvere azzurrina.
-Bene, e ora pensiamo al vampiro-
 
****
 
Maya, nascosta nell’ombra, osservava il vampiro che, al centro della strada, continuava a cercarla guardandosi intorno in modo frenetico. Sentendo un lieve rumore si voltò verso l’amica notando che era riuscita a curare il ragazzo e che si stava preparando per rispedirli a casa. Ora toccava a lei: doveva tenere occupato il vampiro per impedirgli di interrompere l’incantesimo. Dal sacchetto che portava legato agli short estrasse tre piccole sfere argentate e, puntandogli contro un dito mormorò.
-Moi!**-
Subito le tre sfere iniziarono a mutare, trasformandosi in piccoli topolini grigi che poi mandò verso il vampiro. Lei invece restò lì, osservando la scena dal suo nascondiglio e attendendo il momento più adatto per attaccare. Vide i topolini avvicinarsi lungo il marciapiede, catturando l’attenzione dell’argenteo solo per qualche secondo… si vedeva che era agitato e nervoso. Ai suoi topolini donò solo un’occhiata veloce per poi ricominciare a cercare lei, non accorgendosi minimamente di un piccolissimo dettaglio… se quei topi fossero stati veri non avrebbero potuto muoversi, restando bloccati nel tempo come il resto della città. Il suo piano aveva funzionato. I topi si nascosero sotto terra e, scavando delle piccole gallerie, si portarono sotto il vampiro per poi esplodere con un frastuono incredibile, riuscendo a cogliere di sorpresa il vampiro. Ora toccava di nuovo a lei. Impugnò la pistola e saltò giù, nascondendosi dietro un muro da cui poteva tenere d’occhio il vampiro senza essere vista. Quando il fumo dell’esplosione si dissolse ciò che vide non le piacque affatto.
-Dannazione! Così non va per niente bene…-
L’esplosione aveva creato meno danni di quanti sperasse e il vampiro aveva solo qualche lieve bruciatura sul viso e sulle braccia, ma nulla di più. Anche i vestiti sembravano aver resistito abbastanza bene e, come prova dell’esplosione di cui era appena stato vittima, c’era solo qualche bruciatura e strappo qua e là. Tuttavia riuscì a non farsi scoraggiare e, dalla posizione nascosta in cui si trovava gli puntò contro la pistola, prendendo bene la mira e sparò un colpo che avrebbe dovuto ucciderlo o, per lo meno, ferirlo gravemente. Il vampiro però riuscì a sentire il colpo in arrivo e scattò di lato riuscendo ad evitare, in parte, il proiettile. Questo, infatti, riuscì a colpirlo ad un braccio causandogli una ferita piuttosto profonda. Il colpo, però, aveva avuto anche un riscontro negativo per la mezz’elfa che, in quel modo, aveva segnalato la propria posizione al nemico. Saltò sul tetto di un’altra casa e si nascose di nuovo, quella situazione iniziava a darle fastidio, non le piaceva nascondersi in continuazione ma aveva bisogno di tempo per riflettere. Il problema era che non avendo funzionato nemmeno le sue mini-bombe aveva finito le idee! Avrebbe potuto provare con il corpo a corpo ora che ci pensava, non lo avrebbe sicuramente fatto fuori ma poteva almeno sperare di sfiancarlo quel tanto che bastava per dargli poi il colpo finale con la sua fidata pistola.
Scattò quindi in avanti tentando di colpirlo allo stomaco con un pugno ma Riku fu più rapido e, afferrandole prima un polso e poi l’altro tentò di tenerla ferma per colpirla ad un fianco con un calcio. Maya riuscì però ad evitarlo saltando e colpendolo allo sterno con un calcio ben assestato. Il colpo fu utile alla mezz’elfa per liberarsi ma non causò il minimo graffio al nemico che barcollò appena dopo il colpo ricevuto. Cercando di essere il più veloce possibile si portò alle spalle del vampiro per poi tentare di colpirlo con una gomitata diretta alla spina dorsale ma, anche questa volta, il colpo venne bloccato da Riku che, ruotando su sé stesso con un movimento fluido e incredibilmente veloce, aveva afferrato il polso della ragazza per poi colpirla allo stomaco con un calcio ben assestato. Il colpo la fece finire contro un muro che, dopo l’impatto, si riempì di piccole crepe. Nonostante l’attacco fosse stato abbastanza forte Maya riuscì a rimanere cosciente e dopo essersi rialzata prese un’altra piccola sfera rossa dal sacchetto che portava legato agli short e la lanciò contro l’argenteo. Quest’ultimo saltò all’indietro per evitare di essere colpito ma non servì a nulla; non appena la sfera toccò terra infatti esplose liberando un’enorme quantità di fumo nero che avvolse il vampiro e la mezz’elfa oscurando la visuale del primo e permettendo alla seconda di trovare un nuovo nascondiglio.
 
Ora non sapeva davvero più cosa fare! Calci e pugni -ammesso che lo colpissero- non gli facevano il minimo effetto e non poteva usare in continuazione la pistola perché non aveva molti colpi, ne aveva già sparati due perciò le restava un proiettile. La pistola, infatti, aveva due piccoli condotti interni che affiancavano la canna dell’arma. Da essi, ad ogni sparo, veniva rilasciata della polvere -simile a quella che Cloe si portava sempre appresso- in grado di incrementare la velocità e la forza del colpo. Questo piccolo meccanismo però appesantiva l’arma e costringeva Maya ad usare un tamburo più piccolo che le permetteva di avere solo tre proiettili a disposizione, il che non era mai stato un problema fino a quel momento vista la sua precisione… Doveva mettere a punto una strategia, e in fretta.
-Serve una mano? Mi sembrava di averti detto di sbrigarti ad eliminarlo- Cloe, finito il suo lavoro, era tornata dall’amica ma l’aveva trovata più preoccupata di quanto si aspettasse.
-È un osso incredibilmente duro. Nessuno dei miei attacchi lo ha ferito gravemente e le bombe gli hanno solo provocato qualche bruciatura ma, la cosa peggiore, è che non ha mai fatto sul serio, si limita ad evitare i miei attacchi e quando attacca non sembra intenzionato ad uccidere, anzi, sembra che si sia solo divertendo un po’ e questo, se devo essere sincera, mi preoccupa-
-Che ne dici di provare un’azione combinata? Basta solo creare un diversivo e aspettare il momento più adatto per attaccare, potremmo tentare.
-Ok allora, in fin dei conti mi sa che non abbiamo altra scelta-
 
Dopo che la bomba fumogena gli aveva oscurato la visuale, Riku aveva chiuso gli occhi cercando di percepire ogni eventuale attacco grazie all’udito leggermente più sviluppato, ma, contro ogni sua aspettativa, non si percepiva il minimo rumore. Poi, all’improvviso, un lievissimo spostamento d’aria alle sue spalle lo fece voltare, con uno scatto riuscì a saltare evitando due enormi draghi blu che lo avevano attaccato spuntando dal fumo all’improvviso. Però avevano qualcosa di strano, non erano normali draghi ma… sembravano fatti quasi di polvere. Tuttavia, prima di riuscire a cogliere qualsiasi altro dettaglio, i due draghi scomparvero nascondendosi nel fumo che sembrava non voler sparire. Riku iniziava ad innervosirsi: cos’erano quei cosi e di cosa erano fatti realmente? Da dove sbucavano fuori? Inoltre aveva notato che non facevano il minimo rumore e questo sarebbe potuto diventare un problema, doveva assolutamente concentrarsi per riuscire a percepire anche il minimo spostamento d’aria. Chiuse di nuovo gli occhi aguzzando l’udito ma in quel fumo denso non si percepiva nessun rumore ne il minimo spostamento d’aria finché, anche se solo per una frazione di secondo, lo percepì: un piccolo movimento di fronte a sé. Con uno scatto saltò agilmente mentre il corpo azzurro e affusolato della creatura fendette il terreno nel punto esatto in cui prima si trovavano i suoi piedi. Tuttavia c’era ancora qualcosa che non quadrava… lì c’era un drago, si, ma… l’altro dove diavolo era??? Non appena quel pensiero gli attraversò la mente un ruggito alla sua sinistra attirò la sua attenzione ma non ebbe il tempo di voltarsi che una fitta di dolore gli attraversò il fianco. Abbassò gli occhi notando che il secondo dragone, comparso all’improvviso dalla coltre di fumo, gli aveva azzannato un fianco da cui ora fuoriusciva caldo liquido scarlatto.
Però, prima di riuscire ad elaborare un piano per liberarsi, l’altro drago si voltò azzannandogli la caviglia destra. Lo avevano immobilizzato! Doveva pensare in fretta e trovare una via di fuga a quella situazione scomoda e controproducente. Iniziò a colpire con le unghie la testa del dragone che gli azzannava il fianco ottenendo solo un fastidioso stridio in cambio. Un basso ringhio di rabbia e dolore gli sfuggi dalle labbra sentendo la presa del dragone aumentare sul fianco mentre iniziava a perdere sensibilità al piede preda dell’altra creatura. Ricapitolando era bloccato a mezz’aria con due bestiacce che sembravano volerlo divorare da un momento all’altro e un fianco e un piede fuori uso, avvolto da quell’opprimente coltre di fumo che gli limitava la vista e senza la più pallida idea di dove si nascondessero le sue vere nemiche.
Iniziò a dimenarsi e cercò di colpire con il piede libero il muso del drago che gli bloccava la caviglia ma fu tutto inutile e i movimenti bruschi servirono solo ad accentuare le scariche di dolore che dai punti feriti si irradiavano in tutto il corpo.
-Devo liberarmi o sarò nei guai- una voce alla sua destra però gli fece capire che ormai era troppo tardi.
-Puoi dirlo forte!- l’urlo di Maya fu la prima cosa che senti ma subito dopo la sua attenzione fu catalizzata da un dolore bruciante allo sterno e prima che se ne potesse rendere conto si ritrovò contro un muro, libero dalla presa dei dragoni ma talmente dolorante da non riuscire a rialzarsi. Davanti a sé, la ragazza lo fissava mantenendo alta la guardia mentre il fumo alle sue spalle iniziava finalmente a disperdersi. Grazie all’aiuto di Cloe era riuscita ad infliggere qualche danno consistente al nemico ma sapeva che gli sarebbero bastati pochi secondi per riuscire a riprendersi.
Come se avesse voluto confermare la veridicità dei pensieri della mezz’elfa, il vampiro riuscì, anche se a fatica, a rialzarsi. Il fiato corto e le unghie artigliate alla parete erano un chiaro segno di fatica ma anche un evidente miglioramento visto che solo fino a qualche secondo prima non era stato in grado di muovere neppure un muscolo… tuttavia l’ultima cosa che voleva Maya era una totale ripresa del nemico, così decise di attaccarlo mentre era ancora affannato e dolorante. Si lanciò in avanti caricando il braccio destro per colpirlo con un pugno e, mentre il colpo si avvicinava al volto del vampiro una fievole luce blu avvolse l’intero arto che, colpendo il vampiro, riuscì a scaraventarlo lontano, sollevando un fastidioso polverone. Quando questo si dissolse, Maya non riuscì ad impedire ad un brivido di paura di attraversarle la spina dorsale.
-Cos’è quello?- le chiese Cloe dopo averla affiancata, sul viso la stessa espressione stravolta dell’altra e una mano inconsciamente portata all’elsa del piccolo pugnale d’argento.
Di fronte a loro la figura di Riku era avvolta da un’aura nera dalle sfumature violacee, attraverso gli strappi sui vestiti le due riuscivano a vedere i tagli e le ferite rimarginarsi con una rapidità incredibile mentre le unghie delle mani si allungarono in quelli che sembravano affilatissimi artigli. Ma, la cosa più terrificante, era il volto: gli occhi verdi brillavano di fredda malvagità, alcuni ciuffi argentei gli ricadevano sul viso coprendo in parte la guancia sinistra su cui si intravedeva un profondo taglio da cui usciva caldo liquido scarlatto e un basso ringhio vibrava tra i denti digrignati mentre i canini affilati si allungavano a vista d’occhio. Bastarono solo un paio di secondi prima che le ferite, compresa quella sul viso, sparissero del tutto. Una volta curatosi si rialzò senza più la minima difficoltà, allungo il braccio destro verso l’esterno e l’aura nera che lo circondava prese ad allungarsi e modellarsi sotto la mano tesa fino a raggiungere la forma elegante ed affilata di una lunga katana. Fu un attimo. Impugnata la sua nuova arma si lanciò contro le due ragazze tentando di colpirle con un potente fendente laterale ma, benché la velocità del nemico fosse aumentata a dismisura, Maya e Cloe riuscirono ad evitare il colpo saltando ai due lati della strada per poi saltare nuovamente e sparire alla vista del vampiro.
 
Dannazione! Erano maledettamente nei guai!  E tutto per quella stupida impulsiva di Maya! Avrebbe tanto voluto ucciderla in certi casi, salvo poi ricordarsi che la sua pistola anti-vampiro era un’arma estremamente utile in combattimento e che la sua collega era l’unica in grado di usarla.
-Ma come! Io sono la tua migliore amica, non puoi fare così!- Bene! Aveva attivato la comunicazione telepatica! Almeno una cosa buona dopo tutto quel casino l’aveva fatta.
-Smettila di dire scemenze e ascolta! Sei ferita?- chiese.
-No, sto bene. Tu?-
-Anch’io, anche se ho evitato quella katana per un soffio… senti, dobbiamo sbrigarci e trovare un modo veloce per eliminarlo-
-Si, lo so, ma già era terribilmente veloce prima di essere avvolto da quell’aura nera e colpirlo fin’ora è stato difficilissimo, senza contare che per causargli anche solo un taglio abbiamo dovuto unire i miei colpi alla tua magia e temo che non otterremo alcun risultato riprovando con questa tattica-
-Mh mh, ci avevo pensato anch’io ma è l’unica soluzione che abbiamo, dobbiamo almeno tentare. Ascolta, quanti proiettili ti sono rimasti?-
-Solo uno-
-E se provassimo a bloccarlo nuovamente con i dragoni? Prima ha funzionato-
-Si ma prima c’era la mia bomba fumogena ad annullare suoni e odori e permettendoci l’effetto sorpresa e, anche se riuscissimo ad immobilizzarlo, penso che non ci metterebbe molto a liberarsi vista la sua nuova forza-
-Aaaahhhh, è inutile! Non riesco a pensare a nulla di utile sotto pressione!- quella situazione era dannatamente frustrante!
-Uhm… allora perché non provi, che so, ad immaginare di essere al centro di una radura, circondata dagli alberi e nella tranquillità più totale?-
-Già peccato che non mi sarebbe di alcun aiuto visto che, se non te ne sei accorta, siamo nel bel mezzo di un combattimento e distrarmi con futili illusioni non mi sem…-
-Ma certo! Cloe sei un genio!- la interruppe Maya.
-Si lo so, ma cosa stai farneticando adesso?-
-Ascolta, tu utilizzi i draghi e lo distrai, non devi necessariamente bloccarlo basta solo che lo attaccano continuamente, intanto io mi tengo pronta e non appena sarà completamente assorbito dal combattimento…-
 
Ma cosa diavolo pensavano quelle due? Di star giocando a nascondino?! Era assurdo! Ogni volta che le perdeva di vista quelle scomparivano per poi ripartire all’attacco con piani che, fino ad allora, lo avevano messo in difficoltà… fino ad allora. Ma questa volta sarebbe stato diverso e si sarebbe liberato di quel fastidioso ostacolo. Un movimento rapido alle sue spalle lo fece voltare ma tutto ciò che vide fu la strada deserta che si allungava dinnanzi a lui. Poi lo sentì, un ringhio basso e minaccioso su di lui. Alzò lo sguardo di scatto trovandosi una fila di denti affilati come rasoi a pochi centimetri dal naso. Si allontanò con un balzo senza però distogliere l’attenzione dalla creatura che aveva di fronte. Uno dei dragoni contro cui aveva combattuto una ventina di minuti prima era, ora, davanti a lui e mentre le unghie erano saldamente ancorate al muro dove si trovava, il corpo, lungo e sottile come quello di un serpente, si muoveva appena con movimenti lenti e sinuosi come mosso da un vento inesistente, gli occhi, neri come la notte, erano ridotti a due fessure mentre i denti incredibilmente bianchi erano serrati in una morsa ferrea da cui uscivano ringhi bassi e minacciosi. Poi una forte luce azzurra iniziò ad irradiarsi attraverso i denti della creatura prima che questa spalancasse le fauci creando una fortissima e insolita fiammata dalle sfumature blu. Riku riuscì ad evitarla con un altro balzo ma, senza preavviso, andò a sbattere contro qualcosa alle sue spalle. Girando la testa scoprì che un altro drago si era posizionato dietro di lui impedendogli di saltare oltre. Questo stava per attaccare quando il vampiro tentò di ferirlo per primo: infatti l’argenteo, spostandosi qualche passo avanti e girandosi aveva tentato un fendente con la katana, questo però non aveva sortito l’effetto sperato perché il drago con movimenti veloci si era avvolto intorno all’arma portando il muso davanti al viso del vampiro per poi tentare di arrostirlo con una fiammata da distanza ravvicinata. Riku però fu più veloce e, capite le intenzioni della creatura, si spostò di lato senza però lasciare la presa sulla propria arma, poi si avventò sul collo del drago tentando di affondarvi le unghie della mano libera ma tutto ciò che riuscì a fare fu graffiare superficialmente le squame blu che al colpo produssero un fastidiosissimo stridio metallico e che si rimarginò nella frazione di un secondo. Il vampiro, estremamente irritato da quelle creature, impugnò saldamente l’elsa della sua katana e chiuse gli occhi cercando di concentrarsi. Passò solo qualche secondo prima che l’aura nera che avvolgeva lui e la spada iniziasse ad allungarsi e diramarsi in nere spire che andarono ad avvolgersi attorno al corpo del drago, ancora attaccato alla katana, catturandolo in una morsa ferrea. La presa, poi, iniziò a farsi sempre più stretta e soffocante finché, con un ruggito, il drago non esplose trasformandosi in quella che sembrava polvere blu elettrico. A quella vista un ghigno vittorioso si allargò sulle labbra del vampiro che poi si girò verso l’altro drago pronto a riservargli lo stesso trattamento ma un rumore alle sue spalle lo costrinse a voltarsi nuovamente dopo il primo passo: la sabbia fluttuava ora a mezz’aria ricompattandosi e modellandosi fino a formare la figura sottile e sinuosa del drago appena sconfitto. Poi, la polvere iniziò a brillare partendo dalla coda e risalendo lungo tutto il corpo affusolato della creatura fino a raggiungere gli occhi che sembrarono riprendere vita mentre le fauci si spalancavano in un ruggito agghiacciante che segnò l’inizio di quello scontro i cui partecipanti erano creature apparentemente invincibili.
 
Maya se ne stava immobile. Seduta a gambe incrociate su quel piccolo balcone e nascosta da un parasole dimenticato aperto tentava di accumulare tutta la concentrazione di cui era capace mentre la mente era completamente concentrata sui pensieri del vampiro che combatteva per strada. Doveva ammettere però che era in gamba. Non solo riusciva a tener testa ai dragoni ma tentava anche di individuare la loro posizione con occhiate veloci tutt’intorno e questo non andava bene. Se volevano che il loro piano funzionasse doveva essere completamente preso dal combattimento altrimenti si sarebbe potuto accorgere di lei e a quel punto sarebbe saltato tutto. Così decise di avvisare Cloe: ci avrebbe pensato lei a prendere provvedimenti.
-Cloe! Mi senti? Devi tenerlo più occupato altrimenti si accorgerà di me- le disse mentalmente.
-Continua a distrarsi?-
-Si, mentre combatte continua a guardarsi intorno per cercare di capire dove siamo-
-Ok, allora ci penso io-
-Bene-
Cloe prese il libro e restando in ginocchio lo posizionò sulle mani pronta a cercare qualcosa che aiutasse a portare a termine il loro piano e, pensandoci, non era nemmeno così complicata come cosa. Il vampiro al momento stava combattendo con due dei suoi “cuccioli” e la cosa lo teneva già abbastanza occupato perciò a lei non restava altro da fare se non evocare qualche altro draghetto. Come sempre chiuse gli occhi posando la mano destra a qualche centimetro dalla copertina per poi allontanarla con uno scatto distendendo il braccio e facendo aprire il libro. Le pagine si muovevano rapide finché Cloe non aprì gli occhi e, mentre il solito lampo dorato le attraversava le iridi un sussurro uscì dalle sue labbra.
-Ethgrì du Skulblakas***-
In quello stesso istante davanti a Riku comparvero altri cinque draghi che, come i primi due, iniziarono ad attaccare senza sosta il nemico costringendolo a concentrarsi unicamente sullo scontro.
-Ottimo lavoro, Cloe!- esultò mentalmente Maya.
-Grazie, ora tocca a te- le disse nuovamente.
 
Era vero. Ora era tutto nelle sue mani. Ricominciò a concentrarsi cercando uno spiraglio tra i pensieri caotici del vampiro per riuscire ad entrare completamente nella sua mente senza essere scoperta. L’occasione giusta arrivò quando uno dei dragoni di Cloe comparve alle spalle del vampiro facendolo sobbalzare. In quel preciso istante il flusso dei pensieri del nemico si bloccò per una frazione di secondo sostituito dalla sorpresa e fu in quel momento che Maya si intrufolò completamente nella mente di Riku. Il vampiro non si era accorto di nulla come desideravano e ora continuava a combattere mentre la mezz’elfa osservava il combattimento con gli occhi dell’argenteo. Ma non poteva perdere tempo, doveva sbrigarsi o si sarebbe sentita male… era uno degli effetti collaterali del suo dono. Poteva comunicare con la mente delle persone grazie a quella che gli umani chiamava telepatia senza stancarsi ma quando si trattava di entrare nella mente di qualcuno all’insaputa di questo le cose diventavano più difficili, la concentrazione necessaria era maggiore e le poche volte che ci aveva provato poi era stata male, ma questa volta non sarebbe successo. Aveva una missione da portare a termine!
Con rinnovata decisione iniziò a pensare intensamente agli altri Guardian e, come con uno specchio, i suoi pensieri passarono alla mente di Riku che vide i dragoni trasformarsi in Guardian armati fino ai denti che lo tenevano sotto tiro con le loro armi: pistole, spade, frecce; erano tutte puntate contro di lui… era circondato! Tentò di saltare ma le sue gambe non risposero agli impulsi mandati dal cervello costringendolo all’immobilità, era come se una fortissima pressione gli impedisse ogni azione. Un ringhio basso uscì dalle sue labbra cercando di intimorire i nemici che però non fecero una piega restando immobili. Cercò nuovamente di muoversi tentando di sollevare il braccio che impugnava la katana ma quella strana pressione non sembrava volerlo lasciare. Ignorando i Guardian che lo circondavano decise di concentrarsi su quell’unico arto nella speranza di riuscire a muoverlo finché non sentì la presa che lo costringeva all’immobilità allentarsi permettendo al braccio di sollevarsi di un paio di centimetri. Ci riprovò ma la pressione si fece nuovamente forte riportando il braccio alla sua posizione iniziale per poi farsi più pressante su tutto il corpo: era come essere schiacciati da un masso ma, il masso, più che schiacciarlo, sembrava inglobarlo e comprimerlo con forza impedendogli i movimenti e facendogli mancare il respiro. Iniziò a vedere tutto sfocato mentre sentiva le forze abbandonarlo e le palpebre farsi tremendamente pesanti.
-Cloe… ora!- disse una voce affannosa nella sua mente e, prima che tutto si oscurasse, vide una figura farsi largo tra la folla di Guardian  avvicinarsi.
-Brisingr Malthinae!****-
 
-Brisingr Malthinae!-
Dei lacci di fuoco uscirono dalle pagine del libro per poi andare a legare i polsi e le caviglie del vampiro ormai privo di sensi e sollevarlo a mezz’aria. Passò qualche secondo durante il quale Cloe vide la katana diventare nuovamente nera e ricongiungersi a quella specie di corazza protettiva che ricopriva Riku e che non accennava a sparire poi un respiro affannoso alle sue spalle la fece voltare.
-Tutto bene?- chiese a Maya notando che aveva un colorito decisamente pallido e si sorreggeva con le mani alle ginocchia.
-Si, tranquilla, tra un po’ mi riprendo. Il vampiro?-
-E tutto ok. L’ho immobilizzato. Ora dobbiamo dargli il colpo finale, sei pronta?- Maya semplicemente annuì rialzandosi e facendo un respiro profondo per riprendere fiato. Si posizionarono di fronte al vampiro e la mezz’elfa gli puntò la pistola al petto.
-Devi fare l’incantesimo nell’esatto istante in cui il proiettile esce dalla canna della pistola altrimenti non funzionerà- disse con voce seria a Cloe che annuì in risposta.
-Bene.-
- 3...- iniziò a contare Cloe.
-…2...- continuò Maya.
-…1...- dovevano essere perfettamente sincronizzate
-… Ora!- l’urlo venne coperto da un fortissimo sparo e, mentre l’ultimo colpo usciva dalla canna della pistola potenziato dalla polvere contenuta in essa Cloe pronunciò il suo incantesimo facendo illuminare il proiettile di una luce scarlatta. Una frazione di secondo passò prima che il proiettile si infrangesse contro il petto del vampiro con un’esplosione. Cloe e Maya crollarono in ginocchio sull’asfalto senza più forze dopo quella lotta che sembrava essere durata settimane invece che solo poche ore ma, alla fine, l’importante è che avevano vinto.
-È finita? - si ritrovò a chiedere la mezz’elfa.
-Si, finalmente. Ora torniamo a casa.- le rispose Cloe sollevandosi e porgendo una mano all’amica per aiutarla.
-Certo che sto proprio messa male- sorrise Maya notando i lividi, i graffi e le bruciature che le riempivano le braccia.
-Ehi, com’è che tu invece non hai nemmeno un graffio?- chiese poi notando l’altra in perfetta forma.
-Bhè perché io mi curavo immediatamente. Non preoccuparti, appena arriviamo a casa curo anche te… dopo aver mangiato le crepes alla Nutella però- disse ridendo.
-Non starete correndo un po’ troppo ragazzine?- chiese una voce glaciale alle loro spalle. Le due si voltarono di scatto sbarrando gli occhi quando notarono il vampiro che le osservava con un ghigno sulle labbra.
-Tu avresti dovuto morire, dannazione!- gli urlò contro Maya.
-Vero, ma per vostra sfortuna la mia barriera oscura è estremamente resistente e il vostro piccolo attacco l’ha solo lievemente incrinata. Certo devo ammettere che il vostro piano è stato ingegnoso senza dubbio e quel proiettile avrebbe potuto uccidermi se non avessi avuto la corazza. Ma, ormai, è inutile piangere sul latte versato visto che non vedrete nemmeno l’alba di domani- disse Riku per poi correre verso le due ricreando la sua fidata katana e tentando di colpirle con un affondo. Le ragazze, essendo ormai senza forze, poterono solo tentare di evitare il colpo lanciandosi in direzioni diverse ma, mentre Cloe riuscì a portarsi abbastanza lontano dalla spada del nemico, Maya sfiancata anche dal collegamento mentale col vampiro, non riuscì a scansarsi in tempo venendo colpita al fianco dalla katana. Sentendo la lama bruciare a contatto con la pelle un lamento di dolore le uscì dalle labbra. Il vampiro, soddisfatto di essere riuscito a ferire una delle due Guardian, sollevò la spada per colpire nuovamente la mezz’elfa ma Cloe, che non aveva nessuna intenzione di restare con le mani in mano, evocò uno dei suoi dragoni mandandolo all’assalto del vampiro che fu costretto ad allontanarsi da Maya per evitare il colpo del drago che ora lo attaccava senza sosta. Cloe, invece, si avvicinò di corsa alla compagna che respirava sempre più velocemente in cerca d’aria. Una volta che le fu vicino si inginocchiò, posando una mano a pochi centimetri dalla ferita e iniziò a guarirla. Lentamente il bruciore si attenuò e la mezz’elfa senza più un briciolo d’energia perse i sensi. Cloe, dopo aver lanciato un ultima occhiata al vampiro prese l’amica tra le braccia e teletrasportò entrambe lontano da quel posto e da quel terribile vampiro. Loro avevano tentato il possibile, ma avevano fallito. Ora l’unica cosa che potevano fare era pregare per il giovane unicorno e sperare che riuscisse a sconfiggere quell’orribile creatura assetata di sangue e potere.
 
Glossario:
*Waise heill!: Guarisci!
**Moi!: Cambia!
***Ethgrì du Skulblakas: Invoca i Draghi.
****Brisingr Malthinae!: Fuoco lega!


Note dell’Autrice^^: Allora, cosa ve ne pare? Se avete commenti o critiche da fare sulla parte della lotta non esitate perché di certo non mi offendo, ho capito di essere negata per questo genere xD
A parte questo finalmente si è scoperto un po’ di più su Maya e Cloe e a quanto pare Riku è davvero più forte di quanto si pensi… a dir la verità penso che la storia mi stia DECISAMENTE sfuggendo di mano, voglio dire, quando ho iniziato la storia avevo solo una vaga idea di come sarebbe stato il finale ma ormai la trama nella mia mente stà prendendo pieghe troppo… esagerate, ecco. Comunque, si vedrà…
Inoltre non penso che sia questo il penultimo capitolo, probabilmente ce ne saranno altri due, altrimenti rischio di fare un capitolo lunghissimo (già questo è il doppio di tutti gli altri u.u), pesante e troppo pieno di informazioni.
Bhà, si vedrà. Passando alle recensioni vi ringrazio tantissimo, mi rendete felicissima ogni volta *-*
 
Ka93: Ciao, mi dispiace averti fatto aspettare tanto, sia la scorsa volta che questa, ma i capitoli diventano sempre più difficili e tra scuola, shot e concorsi sto per impazzire xD
Come vedi è stato svelato qualcosa in più sulle due ragazze e ho intenzione di svelare tutto quanto nel prossimo capitolo. Sora si è ripreso anche se non è stato esattamente merito di Kairi, ma l’importante è che stia bene =) Per quanto riguarda Riku… bhè, non sembra avere nessuna intenzione di arrendersi ed è diventato pure più forte perciò continua a seguirmi per questi ultimi capitoli (come hai potuto notare questo non sarà l’ultimo ma siamo davvero molto vicini alla fine ^^). Ci sentiamo al prossimo aggiornamento. Un bacio, Ayumu-chan ^^
 
Lion of Darkness: Ciao ^^, eh già ormai hai trovato pairing praticamente in ogni capitolo, si potrebbe fare una storia a parte solo parlando di quelli xD però in questo capitolo io non ne ho natati, se ne trovi qualcuno tu lo aggiungiamo alla lista e chissà che poi una breve Raccolta di Flashfic non ne esca fuori xD Mi dispiace per l’attesa dello scorso capitolo ma sono felicissima che ti sia piaciuto. Questo, nonostante il ritardo, è quasi il doppio e spero ti piaccia visto che è stracolmo di combattimenti (per quanto si possano definire tali quelle descrizioni senza capo ne coda =.=). Ci sentiamo, quindi, al prossimo aggiornamento. Un bacio, Ayumu-chan ^^
 
Annabeth_Chase: Ciao, non preoccuparti per il ritardo, io per prima sono una ritardataria cronica xD.
Sono contenta che lo scorso cap ti sia piaciuto e spero che ti piaccia anche questo.
Per i nomi è stata un’Odissea xD In pratica, siccome le due guerriere sono create sul modello di due mie amiche ho consultato loro per i nomi ma quelli che piacevano a loro non piacevano a me e viceversa e solo dopo 3 giorni abbiamo trovato qualcosa che andasse bene per tutte e 3. In ogni caso, spero commenterai anche questo capitolo e continua a seguirmi ;). Un bacio, Ayumu-chan ^^


   
 
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