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Autore: Angel_Dark_Light    17/10/2010    4 recensioni
in questa storia ho voluto prendere in giro i componenti dell' Akatsuki mostrando alcuni momenti della loro vita quando non combattono e come passano il tempo. Spero vi piaccia.
Genere: Comico, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akatsuki
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Questo capitolo è stato dedicato a  Anonimo9987465 al quale chiedo venia nel caso in cui non mi sia uscito un capitolo divertente.

 

 

Akatsuki_ dietro le quinte_

 

 

 

 

 

Deidara nelle demenze

 

 

- AAAAaahhhh!!!- urlò mentre precipitava. L’urlo non era dovuto tanto alla caduta nel vuoto, anzi quella lo divertiva pure. La vera ragione dell’urlo era che si stava per sfracellare contro un orrendo tappeto d’ingresso in pizzo verde su cui aleggiava la scritta “ W gli anni 70”.

 

“Oh my Zio!! Non posso!! Per l’amor di D&G non posso sopportare questo abominio!!” e con questi pensieri si aggrappò al filo per il bucato finendo con l’infilarsi in un paio di pantaloni a zampa di elefante (uno dei classici capi indossati negli anni 70).

 

- Fantastico… dopo questa non avrò più il coraggio di indossare i miei jeans di Cavalli- sibilò fra i denti mentre si liberava dell’indumento indegno come se fosse posseduto dal demonio stesso.

Sbarazzatosi di quell’indegna creazione, concepita dalla mente umana in un periodo in cui l’inquinamento maggiore era dovuto, non ai tubi di scarico di auto e fabbriche, ma al fumo delle innumerevoli canne e spinelli fumati in quegli anni bui. Anni in cui, secondo lui, erano stati concepiti modelli assolutamente orribili, la moda aveva toccato il suo punto più basso nella storia.

 

Si ricordava di come avesse cominciato a  detestare la moda anni 70: tutta colpa di uno scambio di persona.

 

 

Deidara ormai grandicello si stava per recare al suo solito appuntamento col maestro di musica.

Si, proprio musica infatti Deidara suonava la chitarra classica e di li a poco avrebbe cominciato a suonare anche la chitarra elettrica, con suo sommo piacere.

 E fu proprio mentre attraversava il parco che fu spinto dentro la fontana centrale da un’ hippie-cicletta che correva come una scatenata per i sentieri del parco, e i suoi incubi peggiori trovarono la loro realizzazione.

 

Infatti, cadendo nella fontana, i capelli si erano sciolti, la chitarra aveva perso lo smalto nero e fu in quell’occasione che Deidara scoprì il tradimento del padre: egli era stato un Hippie tanto più che aveva finto, per anni, che la chitarra fosse stata  nera, perché il nero non passa mai, (come ripeteva sempre).

Ma lo strumento era di un verde pallido su cui erano state incollate delle margherite color rosa fin troppo acceso (per essere guardato senza incappare nella morte dei sensi).

 

Deidara non assomigliava ad un Hippie… lui era un Hippie, almeno nel look che sfoggiava dopo la sua riemersione dalla fontana. E fu proprio per questo che venne sequestrato da un gruppo di Hippie che se lo portò ad un raduno nel paese vicino.

 

Il trauma fu forte a tal punto che il ragazzo perse ogni ricordo e se non fosse stato per quel ritrovamento, lui, non avrebbe mai fatto quello che di li a poco meno di due anni avrebbe fatto.

 

 

Ma questo lo vedremo più avanti, concentriamoci su quello che Deidara sta vivendo.

 

 

Il povero bombarolo si guardò intorno:sconcerto.

“Ma con tutti i bei posti in cui potevo capitare, proprio in una città Hippie-Style?!”

No, quello era un affronto, era un suicidio per quella cittadina in cui l’aria era impregnata dall’ odore del fumo: Deidara avrebbe attuato la rivoluzione della moda.

 

“Preferisco gli anni 80, lo farò per te Chanel! Per te! Io ti porto nel mio cuore poiché il tuo è stato il primo marchio che mi toccò dopo il parto di mia madre.”

 

- Oh grande Valentino, Avo della moda, protettore degli stilisti e del buon gusto, alleati con Prada e aiutami a diffondere i tuoi insegnamenti, ad educare questo popolo incivile e non alla moda alle tue leggi. - aveva pronunciato quella sorta di preghiera con un tono tanto solenne che quasi pensò di essere Hidan.

 

E mentre girava per le vie di quel luogo infame, la vide. Era bionda, alta, snella, vestiva con un tubino blu scuro di Armani e se ne innamorò.

“Devo seguire quella creatura paradisiaca: devo chiederle dove ha preso quegli stivali di Miu Miu neri!”

 

E fu proprio seguendo quella ragazza che si trovò nel più totale e stupendo dei paradisi, quello che egli stesso avrebbe potuto definire il regno della moda.

 

- Oh Chanel sovrana…. Questa si che è una forza!- esclamò a voce alta e vene subito accerchiato da ragazzi e ragazze vestiti all’ultimo grido.

 

Uno di questi lo prese in braccio e lo portò al cospetto del sovrano della moda: Itaco.

 

Il ragazzo era uguale identico ad Itachi e la cosa lo inquietava parecchio (soprattutto dopo che aveva letto il suo diario!).

 

- Oggi assisterai alla rivoluzione della moda. Questa cittadina verrà cambiata, verrà domata e il suo noma sarà conosciuto in tutto il mondo poiché ella sarà la capitale della moda. Sei dei nostri?-

 

A quelle parole il bombarolo-trendy (fu poi così chiamato da tutti) decise di unirsi al gruppo e di prendersi la rivincita (l’ennesima a dir la verità) sul popolo infame chiamato Hippie.

 

E così vi furono danze e rituali e il giorno dopo tutti armati di capi firmati e cataloghi di moda cominciarono a fare il lavaggio del cervello ad ogni Hippie incontrato per strada.

Li scovarono uno ad uno mancava solo il loro capo. Si divisero allora in coppie per cercare e detronizzare il capo.

 

 

 

 

Al covo Itachi si sentiva strano, come se fosse in pericolo di vita e lasciò cadere i suoi sandali di Nero Giardini.

 

- C’è qualcosa che non va, Itachi? – aveva chiesto Sasori preoccupato nel vedere che i sandali avevano quasi schiacciato una delle sue bambole di Pollicina.

- No, tutto a posto. Credo che restituirò a Deidara i suoi slip di Versace, prima che scopra che glieli ho presi io. Avevo dato la colpa a Tobi che si è ritrovato della dinamite nel caffè- e con questo Itachi si allontanò.

 

- Preparati per il miele delle 17.70, mi raccomando: non fare tardi e vestiti come si conviene- aveva detto poi il moro nei riguardi del rosso.

- Si, e tu portati del deodorante o ti rimarrà l’odore di Kisame impresso su uno dei tuoi preziosi vestiti-  fu la risposta di Sasori.

 

Aveva la bava alla bocca: il sogno che aveva fatto era stato stupendo, nel finale.

 

- Miele delle 17.70, sto arrivando!-

 

 

 

 

 

 

 

Dark & Light dimension

 

Rieccomi qui, in ritardo e di molto, col quinto capitolo!! ^^ Sparo solo che faccia ridere (anche se non credo)

La parola spetterà al mio Guru dello sclero. Si, proprio lui Anonimo (a cui è stato dedicato il capitolo xD )

 

Prossimo capitolo : Il dolce miele e i suoi preparativi…

 

 

HigurashiShinko ma ciaooooo!! Allora fammi sapere come ti sembra questo capitolo e aspettati una sorpresa anche da un’altra parte…tu sai dove xD

 

Anonimo9987465 Ciaooo!! Capitolo dedicato a te (speriamo non faccia skifo… <_<, mi sa tanto di si…) a te il giudizio e ti prego non mi stroncare troppo (so k fa venire il meteorismo ma sii delicato per favore xD) Al prossimo capitolo ;)

 

TeReSa98 Ti piace? Sono davvero contenta^^ fammi sapere cosa ne pensi di questo capitolo, anche se non credo mi sia ben riuscito. Al prossimo capitolo :)

 

 

Grazie a chi commenterà ma anche a chi leggerà soltanto. Sperando di aggiornare presto vi saluto e spero che non mi ammazzerete se il cap non vi piacerà xD

 

 

Owari

  
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