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Autore: AvevoSolo14Anni    17/10/2010    1 recensioni
E' passato un'altro anno, è finalmente estate e Camp Rock sta per riaprire! A Camp Star rimangono ormai ben pochi campers, mentre il nostro camp preferito è fiorente e in continua espansione. Ci sono tanti nuovi iscritti, come per esempio Melanie, una ragazza molto timida che ama suonare la chitarra e che ha una voce dolcissima, anche se non ne è esattamente consapevole. Melanie è da subito spaventata da tutto il viavai che c'è a Camp Rock, ma grazie a qualcuno riuscirà ad aprirsi e a far crescere il suo talento...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Una Nuova Chitarra


Mi sveglio al suono degli altoparlanti che annunciano l’inizio del primo giorno di attività a Camp Rock. Nei primi istanti di intontimento, non realizzo nemmeno dove sono. Poi tornano i ricordi, insieme a una smorfia sul mio viso.
Guardo l’orologio. Le sette e mezza. Ma la scuola non era finita?! Uffa.
Faccio per scendere dal letto e la mia coinquilina della branda di sopra quasi mi cade addosso. La schivo per un pelo, sgranando gli occhi.
“Scusa! Ti sei fatta male?” chiede Amber preoccupata.
Scuoto la testa. “Tutto a posto, non ti preoccupare.”
Quello era un chiaro presagio: sarebbe stata una giornata molto dura.
Mitchie fece un balzo giù dal letto, senza rischiare di uccidere Caitlyn al piano di sotto. Aveva un sorriso che andava da orecchio a orecchio. “Oggi arriva Shane!”
Evviva, penso con grande sarcasmo.
Miss Sorriso Smagliante corre a vestirsi in fretta e furia (aveva già preparato i vestiti da indossare la sera prima, impiegandoci circa due ore).
Ecco un’altra cosa che non condivido con gran parte delle teenager di questo mondo: lo stare ore ed ore a scegliere come vestirsi. Voglio dire, chi se ne frega? Quanto può una maglietta rendervi più carine, o un paio di jeans farsi sembrare più magre? Ovviamente ci può essere qualche particolare evento che richiede un look molto specifico, ma gran galà a parte, io mi vesto un po’ come mi pare o con quello che mi capita sotto mano.
Di solito scelgo i vestiti in base al mio umore, senza nemmeno rendermene conto: è Carol che me lo ha fatto notare.
Mi avvicino al mio armadio e osservo con circospezione i miei abiti. Vedo una maglietta grigio chiaro: perfetta. Quale colore passa più inosservato del grigio? Un tempo pensavo il nero, ma può sembrare che io lo metta perché va di moda. Il bianco? No, è troppo sgargiante in un certo senso.
Afferro il primo paio di jeans che vedo e mi cambio rapidamente. Mi infilo un paio di All Star alte e nere.
Vado a osservarmi allo specchio e sono molto soddisfatta da quello che vedo: la parola giusta per descrivermi è “insignificante”. Passerò inosservata come sempre.
Finalmente sorrido ed esco dal bungalow.
“Aspettami!” urla Amber dietro di me.
La osservo e inorridisco: non riuscirò mai a passare inosservata con lei vicino. Se camminassi con affianco Babbo Natale, di certo darei meno nell’occhio. Potrei sempre nascondermi nel suo sacchetto dei regali.
Invece no: ho la mia nuova amica Amber, dal superfantastico look iper-colorato.
Okay, forse io esagero, ma lei sembra un cataro frangente ambulante.
Sì, lo so che vi state contorcendo dalla curiosità, quindi vi descrivo il suo fantastico abbigliamento: un paio di ballerine viola, delle calze che arrivavano fin sotto al ginocchio blu, un paio di calzoncini color jeans azzurro chiaro, una cintura verde pistacchio, una maglia giallo canarino, una foulard arancione e un cerchietto rosso fuoco. Realizzai rabbrividendo che era vestita dei colori della bandiera della pace.
Non che io abbia qualcosa contro la pace, per inciso. Ma dai, come si ci può vestire così? Sembrava il mio alter ego.
Mi raggiunge e mi prende per il braccio. “Andiamo!” dice con entusiasmo.
Facciamo colazione al tavolo con Mitchie, Caitlyn, Peggy, Ella e Tess. In teoria i tavoli sono da sei, ma ci stringiamo un po’.
Resto silenziosa per tutto il tempo, ma verso la fine del pasto Tess mi rivolge la parola per la prima volta. “Hey, Melanie, perché non ci parli un po’ di te?” dice sorridendomi. E con questa semplice frase si guadagna il mio disprezzo.
Sei paia di occhi si puntano verso di me, e io entro nel panico. Raccolta veloce di dati: cosa si dice in questi casi? Età, provenienza, hobby… penso. Oddio, oddio, oddio.
“Ehm… che dire… ho sedici anni. Vengo da Miami. Suono la chitarra e il pianoforte” sussurro.
Ella ride. “Hey, non stai mica riempiendo un questionario!”
“Lasciatela stare, è molto timida” dice Amber in mia difesa, guadagnando parecchi punti nella mia scala di simpatia.
Annuisco arrossendo.
“Vedrai che ti divertirai moltissimo quest’estate. Magari riuscirai ad essere meno timida” dice Mitchie sorridendo gentilmente.
“Lo spero, ma ne dubito” riesco a dire.
“Ragazze, chi farà la Open Jam?” chiede Peggy con aria preoccupata.
Tutte si voltano a fissare Mitchie, che sorride con aria falsamente innocente.
“Be’… Io ce l’avrei una canzone” dice.
“Non avevamo dubbi” ribatte Caitlyn.
“Canterai da sola?” chiede Ella.
“In realtà, la canzone non è solo mia…” continua.
Rimango ad osservarla come tutte le altre.
“Io e Shane abbiamo preparato un duetto” confessa infine.
Scoppiano vari commenti come “fantastico” o “meraviglioso”. Guardo in modo strano Ella quando dice “forte al quadrato”. Che?
Mitchie continua a sorridere. “Ovviamente avrò bisogno di qualche aiuto per la musica…”
“Puoi contare su tutte noi!” dice Peggy. Le altre annuiscono.
Hey, aspettate un attimo. Io sono inclusa in quel “noi”?
 
Sì, scopro più tardi, quando vengo trascinata su un palco a forza senza neanche la mia povera Melody. Al suo posto una chitarra elettrica che non riconosco. Ma non è male.
Fisso con orrore la folla radunata di fronte a noi, ma so che non devo avere paura.
Accarezzo le corde della chitarra e inizio a rilassarmi. Fingi di essere a scuola, Melanie.
Sale sul palco insieme a noi anche Brown, il direttore di Camp Rock.
“Salve a tutti ragazzi!” dice, facendo esplodere gli applausi e le urla. “Benvenuti a una nuova estate qui a Camp Rock! Ci sono molti nuovi campers con mia grande gioia” prosegue, scrutando la folla. “Per tutti quelli che sono già stati qui almeno una volta: fate capire ai ragazzi nuovi quanto vi siete divertiti gli anni precedenti!”
Resisto all’impulso di coprirmi le orecchie con le mani e quasi mi implode la testa. Evidentemente i “membri anziani” si erano divertiti parecchio in passato.
Brown sorride dell’entusiasmo dei ragazzi. “Fantastico! E ora quello che tutti voi aspettate: la Open Jam! Canterà per noi Mitchie insieme a un ospite straordinario – che ormai è quasi di casa. Esatto, anche quest’anno sono con noi i Connect 3! Fate un grande applauso a Shane, Nate e Jason!” dice, facendosi da parte.
Shane sale sul palco salutando la folla e sorridendo. Mitchie gli si catapulta addosso e i due si abbracciano teneramente. Lui è davvero molto bello.
Nate lo segue a poca distanza con le bacchette della batteria in mano, con un sorriso più composto. Noto che guarda un punto fisso della folla e vedo Dana che si sbraccia come una pazza. Si siede alla sua postazione e batte qualche colpo sui piatti della batteria. Anche lui è davvero bello.
Jason sale per ultimo con la chitarra al collo, un sorriso raggiante e gli occhi accesi dall’entusiasmo. Mi irrigidisco quando si posiziona a poca distanza da me, restandolo a fissare come una scema. Ma perché sono tutti così dannatamente belli?!
Parte la musica e come per magia ogni mia preoccupazione svanisce. Mi ritrovo a suonare le note che avevo memorizzato poco prima senza neanche esserne del tutto cosciente.
Forse dovreste sapere un’altra cosa di me: sono scatenata sul palco quanto sono timida nella normalità. Sì, è un po’ bizzarro. Ma sono fatta così.
Perdo il controllo di me stessa e mi lascio andare al ritmo della musica.
Jason, accanto a me, è ancora più scatenato: sembra inarrestabile, una forza della natura. Lo guardo con ammirazione.
Shane e Mitchie sono persi l’uno negli occhi dell’altra e viceversa, e sembra che neanche si rendano conto di quello che li circonda.
Nate continua a fissare la sua Dana.
Non ho nemmeno il tempo per invidiare le loro storie d’amore così felici, sono troppo presa dalla musica. Vedo solo con la coda dell’occhio che Jason mi guarda e mi sorride.
Mi viene più vicino e da due distinte persone scatenate diventiamo quasi una cosa sola: la musica ci unisce insieme al nostro entusiasmo e iniziamo a rockeggiare insieme.
La canzone finisce troppo presto, lasciandomi senza fiato. Non ho prestato grande attenzione alle parole, ma il ritmo era davvero bello.
Tutti urlano e ci applaudono. Sorrido soddisfatta.
Seguo gli altri mentre scendono dal palco e finisco dietro le quinte.
Mi sfilo dal collo la chitarra e rimango interdetta: di chi è? Dove la metto?
Sento picchiettarmi la spalla e mi giro convinta di trovarmi di fronte Amber.
Rimango spiazzata vedendo Jason a poca distanza da me. “Ti è piaciuta la mia chitarra?” chiede.
Cerco di respirare normalmente e di parlare senza balbettare troppo (inutilmente). “Sì… è, è t-tua?”
Annuisce sorridendo.
“È bella” dico, schiarendomi la voce. Accarezzo un’ultima volta le corde e faccio per restituirgliela.
Lui scuote la testa. “Tienila. Se non hai portato una chitarra elettrica, questa ti servirà. Io ne ho tante altre.”
Quasi svengo ma cerco di farmi forza. Oddio, cosa devo fare? Ti prego Signore mandami un segno: devo rifiutare cortesemente o accettare ringraziando?
In effetti ha ragione però, sono stata stupida a non portarmi anche una chitarra elettrica. La mia Melody non è adatta a tutte le canzoni. “Sei sicuro?” dico in un sussurro strozzato.
“Certo” risponde, facendo un sorriso che mi fa quasi barcollare indietro.
“Okay, grazie” dico infine, cercando di sorridere a mia volta. Probabilmente in realtà le mie labbra si sono soltanto mosse in un qualche modo contorto che lo ha spaventato.
Ma se così è stato, non lo da a vedere. “È il tuo primo anno qui, vero?”
“Sì” dico.
“Conosci già il posto?” mi chiede continuando a sorridere.
“Abbastanza” dico circospetta.
“Se vuoi ti faccio fare un giro” dice.
Okay, pausa di riflessione: questa è una domanda (anche se non è proprio una domanda) molto difficile. Bisogna fare un’attenta analisi.
Vorrei dire di sì perché: mi và, lui sembra simpatico (ed è tanto, tanto, tanto bello); per conoscere meglio il posto ed evitare di perdermi in futuro; per allontanarmi da tutta quella confusione. Ma soprattutto perché mi và.
Vorrei dire di no perché: lui mi mette a disagio (come qualsiasi altro essere vivente su questo pianeta, e poi lui è così bello! No aspetta, questo l’ho già detto); perché non ho idea di cosa dirgli; perché correrei il rischio di fare qualche figuraccia.
Oh, Melanie, smettila!, urla una parte di me. Non puoi avere sempre paura di tutto.
“Okay” dico.
E poi come si può dire di no a uno che ti guarda con così tanto entusiasmo? (E i suoi occhi sono così belli!).
 
 
Grazie a tutti quelli che stanno continuando a leggere!!! Ancora nessuno a recensito :(
Spero qualcuno lo faccia!!! xD
Continuate a leggere :D
A presto con il capitolo 4 ;)


  
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