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Autore: morphine    17/10/2010    6 recensioni
...Quello fu il pensiero finale. Le poste fanno schifo.
20 anni! Ci aveva messo 20 anni ad arrivargli e molto probabilmente, ora che guardava bene la busta, qualcun altro doveva aver letto la lettera dato che notava solo ora era stata aperta e poi richusa accuratamente. E pian piano che rimetteva insieme i pezzi del puzzle dopo lo shoch iniziale, doveva esser stata sua nonna, lei viveva ancora a quell’indirizzo a Pasadena, lei aveva letto, lei sapeva...
Genere: Commedia, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio, Shannon Leto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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di come Jared scopre che le poste fanno schifo!


° ~ ° ~ ° ~ ° ~ ° ~ °
 
 
Jared Leto era abituato al gossip.
Gli erano stati attribuiti molti flert fasulli, risse alle quali non aveva mai partecipato, ma mai gli avevano attribuito dei figli.
Quella mattina Jared seguì la sua solita routine: sveglia, colazione, passeggiata con il cane e quando tornava a casa, prendeva la posta il gionale e tornava in casa per leggere la corrispondenza.
Tutto era come al solito, tasse, pubblicità, tranne per quella busta gialla con un francobollo del Nebraska.
La aprì un po’ scettico e iniziò a leggere quelle poche righe.
Caro jared,
solo un anno fa ti stavo salutando per mai più rivederti e adesso tutto è cambiato.
prima di andartene mi hai lasciato il tuo indirizzo e numero di telefono, ma mia madre ha messo il tuo biglietto in lavatrice insieme ai miei jeans, così l’unica cosa che sono riuscita a ricomporre del biglietto è il tuo indirizzo, o almeno in parte, la città era scomparsa ma mi ricordavo che avevi detto di vivere a Pasadena con tuo fratello e tua madre per cui ho messo Pasadena come città. Spero che questa lettera ti arrivi e che tu sia quel Jared Leto che un anno fa girava un film qui a Omaha e che ha una voglia a forma di fragola nascosta nell’interno coscia,  perché quello che ho da dirti è molto importante.
All’inizio non volevo dirti nulla ma poi mio fratello ha detto che devi saperlo, che è giusto così, per cui eccomi qua a scriverti una lettera. Mia madre non sa ancora nulla, ma presto dovrò dirglielo; sono incinta e credo sia tuo, o meglio, ne sono certa dato che negli ultimi mesi l’unico con cui ho avuto rapporti sessuali sei tu. Non pretendo che tu molli la tua vita per venire in questo buco di paese a crescere un bambino, se non ti farai vivo ti capirò, credo sia solo giusto che tu sappia che ho intenzione di tenere il bambino, che non ho problemi finanziari e che anche se i miei genitori mi cacceranno di casa, mio fratello mi ospiterà e mi aiuterà. Per cui fammi sapere che vuoi fare.
Ciao
Julia
Girò e rigirò la lettera non capendo. Negli ultimi due anni non era mai stato ad Omaha e non aveva fatto sesso con nessuna Julia, però la voglia a forma di fragola l’aveva. 
Continuò a guardare la lettera, poi guardò meglio la busta in cerca di indicazioni e poi notò il timbro sul francobollo “Omaha 12 agosto 1990”. Riguardò il tibro un paio di volte e poi un lampo, si ricordò...  il suo primo film come protagonista, il 1990, Omaha, la cameriera del bar dove andavano dopo le riprese ad Omaha, Julia. 
Porco cazzo era incinta. 
Merda le poste fanno schifo!
Quello fu il pensiero finale. Le poste fanno schifo.
20 anni! Ci aveva messo 20 anni ad arrivargli e molto probabilmente, ora che guardava bene la busta, qualcun altro doveva aver letto la lettera dato che notava solo ora era stata aperta e poi richusa accuratamente. E pian piano che rimetteva insieme i pezzi del puzzle dopo lo shoch iniziale, doveva esser stata sua nonna, lei viveva ancora a quell’indirizzo a Pasadena, lei aveva letto, lei sapeva.
Senza pensarci due volte prese il telefono e chiamò sua nonna.
Nonna Ruby stava riempiendo i vasetti di pesche per sciropparle quando il telefono squillo.
con la velocità massima che i suoi 84 anni le consentivano arrivò al ricevitore e rispose, sapendo che molto probabilmente era uno dei suoi nipoti dato che avevano lasciato il telefono squillare ben oltre il quinto squillo...
N: pronto?
J: nonna, sono Jared
N: chi?
J: JARED!
N: oh Jared, come stai?
J: BENE, TU?
N: ti sto facendo le pesche sciroppate che ti piacciono tanto!!
J:  OK! POI MAMMA VIENE A PRENDERLE! NONNA SENTI, NON è CHE HAI LETTO UNA LETTERA INDIRIZZATA A ME VERO?
N: cosa?
J: UNA LETTERA!
N:  aaah la lettera, si si l’ho vista e l’ho mandata a casa tua... ho mandato la figlia di Wanda, quella carina non quella antipatica, mi ha anche aiutata a raccogliere le pesche, dovresti uscirci qualche volta!
J: NONNA, HAI LETTO LA LETTERA?
N: cosa?
J: HAI LETTO LA LETTERA?
N: no, l’ha fatto la figlia di Wanda, ieri ho rotto gl’occhiali, colpa di quel maledetto gattaccio che li ha fatti cadere... ah ma gliene ho suonate di santa ragione quel gattaccio! Perché che diceva la lettera? Era importante?
J: NO, LEI HA DETTO QUALCOSA?
N: ha detto che era meglio spedirtela perché era importante! Io le ho dato il tuo indirizzo, poi è andata alla posta.
J:  OK. MI DAI IL SUO NUMERO?
N: io non ho il suo numero.. aspetta qua..
 
E dove vuoi che vada? Pensò Jared mentre sentiva sua nonna appoggiare il ricevitore, allontanarsi strisciando i piedi fino alla finestra probabilmente e iniziando a gridare il nome della sua vicina Wanda, che non tardò a rispondere urlando a sua volta, poi dopo altri dieci minuti buoni sentì una voce nel ricevitore.
 
- pronto?
J: pronto?
- sono Mandy tu devi essere Jared il nipote di Ruby!
 
E da dietro mandy sentì la voce di sua nonna dire “è quello che fa l’attore, diglielo che fai l’attore”, ignorò sua nonna e si concentrò su mandy.
 
J: tu hai letto la lettera?
- si ma non ho letto a Ruby la parte...  interessante!
J: ok... beh ecco...
- non lo dirò a nessuno stai tranquillo
J: oh, ok
- se volevi solo... chiedermi questo ti ripasso tua nonna
J: si, ok, grazie
- ok ciao
J: ciao
N: Jared?
J: NONNA DEVO ANDARE. HO DELLE COSE DA FARE!
N: cosa devi fare?
J:  DEVO ANDARE A TROVARE UN’AMICA
N: è carina?
J: SI
N: PORTALA PER NATALE
J: NON SIA... OK. CIAO NONNA!
N: ciao, fa il bravo!
J: SI
 
Riattaccò il telefono con l’orecchio bollente e la voce roca per il troppo urlare e in dubbio sul da farsi decise che sarebbe partito per un vaggio.
   
 
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