Capitolo 01. - Hey Jude
Salutò frettolosamente Delia, troppo
intenta a guardare le sue telenovelas per fermarla e parlarle, e corse al piano
di sopra.
Fece per aprire la porta della sua stanza
e gettare la borsa sul letto come d'abitudine, quando si ricordò che per un
indeterminato periodo di tempo non avrebbe più potuto farlo. Non senza bussare.
Sbuffando stizzita, si diresse a passo di
gorilla verso la camera di Delia e suo padre, dove constatò con rabbia che i
suoi vestiti invernali fossero già stati spostati nell'armadio di Delia.
Sfrattata.
Quella parola si insinuava sempre di più
dentro di lei, scorreva nelle sue vene proprio come il veleno del morso di un
serpente.
Un non tanto lieve rumore la distrasse dai
suoi pensieri e la costrinse a ritornare in corridoio. Dalla sua camera
proveniva della...musica? Il ritornello di una canzone rock, punk, o quello che
era...Probabilmente prima non ci aveva fatto caso perché i toni della canzone
erano più bassi.
Si gonfiò come un pescepalla, pronta ad
entrare nella sua stanza e ad insultare il perfetto idiota sconosciuto che
aveva osato toccare il suo stereo.
Proprio quando aveva deciso di esplodere
tutto d'un botto e di fargli una bella ramanzina, si sgonfiò lentamente come un
palloncino bucato ricordando le parole del padre. Doveva sopportare.
Ospitalità.
Giusto. Annuì da sola, prima di girare i
tacchi per andarsene.
Ad un passo dalle scale, però, si fermò e
fece nuovamente dietrofront. Ospitalità o no, quello non poteva permettersi di
toccare il suo stereo! Avrebbe potuto rovinarglielo! E poi nessuno gli aveva
insegnato a chiedere quantomeno il permesso?
Sporse la mano per afferrare la maniglia,
ma appena la toccò la ritrasse indecisa. In che modo avrebbe potuto dirglielo?
Gentilmente? Del resto non aveva idea di che razza di persona fosse il figlio
di Delia, poteva sempre essere un tossico-dipendente violento! E poi...avrebbe
dovuto presentarsi prima? Dicendo cosa?
Incrociò le braccia al petto e si prese
qualche secondo per pensarci su.
-Ok.- Disse fra sé e sé, finalmente decisa
a farsi rispettare in un modo o nell'altro. Aprì la porta lentamente e diede
una lieve sbirciatina al suo interno.
-Cerchi uno psichiatra?-
Cacciò fuori un ridicolo urletto stridulo
dallo spavento ed indietreggiò per constatare da dove fosse arrivata quella
voce.
Stava già per dare l'allarme e gridare “al
maniaco”, quando si ricordò nuovamente di quella presenza estranea e sgradita
in casa. Presenza che si era materializzata a pochi passi da lei, con solo un
paio di jeans slacciati addosso.
Sgranò gli occhi sorpresa e disorientata;
Daniel King era decisamente...diverso da come lo aveva immaginato.
Aveva visto una sua foto di qualche anno
prima e lo aveva trovato solo un bamboccio con ancora la bocca sporca di latte,
ma...davanti non aveva di certo lo sfigatello che pensava di ospitare,
aveva...un uomo a tutti gli effetti!
Era appoggiato al muro del corridoio e la
fissava curioso; dedusse dall'asciugamano che aveva in mano e dai capelli
bagnati che fosse appena uscito dal bagno dopo essersi fatto una doccia
probabilmente, ma...da quanto tempo era lì?
Si irrigidì non appena comprese che tutta
la sua scenetta patetica davanti alla porta aveva avuto un pubblico.
Ricapitolando, era andata avanti e indietro come una scema, aveva parlato ed
annuito da sola e...altro?
Divertente comunque il tipo. Come il
pizzico di un granchio sul fondoschiena. Lo aveva pure provato a cinque anni ed
era tutt'altro che divertente, giusto per precisare ulteriormente.
Inghiottì la reale risposta che avrebbe
voluto propinargli, per nulla ospitale e poco, poco fine, e si
presentò, cercando di non ringhiare come il peggiore dei cani.
-Tu devi essere Daniel.- Sperò con tutta
se stessa di averlo almeno spaventato un pochino con quel sorriso omicida, -Io
sono Jude.-
Si sforzò di non mostrarsi per nulla a
disagio, anche se, dovette ammetterlo, fu comunque molto difficile concentrarsi
sul viso del suo interlocutore e non sulla parte sprovvista di maglietta. La
cosa la irritò ancora di più perché si rese ben presto conto del fatto che il
corpo del ragazzo fosse fastidiosamente magnetico. Ma non abbassò lo stesso lo
sguardo, no, non si soffermò sugli addominali di Daniel, piuttosto che dare
quella soddisfazione al nemico, avrebbe preferito bere il vomito di un gatto.
Presa com'era dai suoi pensieri, non si
accorse del fatto che lui si fosse avvicinato. Arretrò di poco…per sicurezza,
non per paura.
-Ti immaginavo più piccola.- Commentò lui,
limitandosi ad alzare un sopracciglio. Difficile dire se fosse divertito o
irritato. -E con un tutù.- Svelato il mistero; era chiaramente divertito.
Capì immediatamente a che cosa si riferisse
l'idiota che aveva davanti: la foto in salotto, quella che raffigurava il suo
saggio di danza classica qualche anno prima. Non tollerava il fatto che Delia
l'avesse mostrata a chiunque era entrato in casa, postino compreso.
-Quella foto è di cinque anni fa.- Essere
gentile era molto più difficile di quanto pensasse.
In genere lei non si sforzava mai di esserlo, se una persona non le andava a
genio lo diceva senza farsi troppi problemi. E quel Daniel non le andava a
genio proprio per niente.
Lui si limitò ad alzare le spalle e a
sorpassarla come se non avesse parlato, gesto che le mandò ulteriormente il
sangue al cervello. Odiava essere ignorata, raramente qualcuno usava quel
genere di trattamento con lei e quando succedeva...Jude diventava decisamente fastidiosa.
Perché lei era contorta: se qualcuno le riservava troppe attenzioni, lo
cacciava via infastidita, se qualcuno la ignorava, invece, faceva di tutto per
farsi notare.
-Senti un po'!-
Oh
cazzo, la voce di questa ragazzina è a dir poco insopportabile.
Così stridula, pungente, sarcastica...non
aveva avvertito un briciolo di gentilezza nemmeno quando si era presentata,
doveva starle proprio antipatico.
Non che la cosa gli desse fastidio, meno
ci parlava con quella meglio era...già gli stava venendo il mal di testa dopo
appena pochi minuti di conversazione.
Entrò nella sua camera e si girò; non poté
fare a meno di ghignare non appena notò l'espressione sconcertata di lei. Finalmente
si era zittita.
Chissà come sarebbe esplosa non appena
avrebbe realizzato OGNI cambiamento alla sua stanza. Si accorse di attendere
stranamente impaziente e curioso la sua reazione; una ragazza così strana non
poteva che avere una reazione strana.
Prese una delle tante sue magliette sparse
per terra -decisamente non era ordinato- e se la infilò, sotto lo sguardo
sempre più sbigottito di lei.
-Tu...cosa? Dove?- Boccheggiò per qualche
secondo, portandosi teatralmente una mano alla fronte. Quante scenate!
-Puccy!- Sbraitò poi, correndo verso la
sua scrivania ed accucciandosi per terra, -Tu hai buttato Puccy nel cestino?!-
La ragazza gli puntò contro in modo quasi minaccioso il suo “Puccy”, che altro
non era che un enorme tigrotto di peluche.
-Era fastidioso. A momenti mi soffocavo
con tutto quel pelo.- Dan si accigliò, ricordando ancora il suo “dolce”
risveglio con la faccia nel ventre del peluche ed i suoi peli in bocca.
-Io...dormo con Puccy da anni!- Strillò
quella isterica, per nulla imbarazzata dalla sua stessa confessione.
Lui si sdraiò sul letto disinteressato,
senza togliere le scarpe, cosa che fece scattare all'insù il sopracciglio della
ragazza. -Mi sembra ora di crescere.- Commentò ironico, portando poi le braccia
dietro la testa.
Il labbro di Jude tremò pericolosamente
per parecchi secondi prima di fermarsi. Chissà quanti insulti stava
trattenendo, si disse Dan.
-E la bambola che c'era lì?-
Dan schioccò la lingua seccato,
-Spostata.- Rispose semplicemente.
La bambola di porcellana a cui si riferiva
era a dir poco ingombrante, oltre che inquietante. E poi lui doveva far spazio
alle sue cose.
-Dove?- Non aspettò nemmeno la risposta,
subito riprese ad aggredirlo, -Hai fumato! Qui c'è odore di fumo! Tu hai fumato
nella mia stanza?!-
Non era mai stato un tipo troppo loquace,
né paziente...odiava parlare, specie con le persone che lo innervosivano. E
quella Jude iniziava a seccarlo davvero.
-Senti, carina, finché io sono qui, questa
stanza è mia.- Si alzò e la vide, non senza un certo orgoglio personale,
indietreggiare come poco prima, -Perciò vedi di metterti l'anima in pace e di
non rompere i coglioni.- Socchiuse gli occhi e la fissò truce. Non bastava il
fatto che si fosse trasferito in quello schifo di posto controvoglia, non bastava
il fatto che fosse lontano da casa sua, dai suoi amici, dal suo lavoro...doveva
pure aggiungersi quella rompicoglioni?
Lui voleva solo essere lasciato in pace,
voleva solo che quei mesi passassero il prima possibile, non vedeva l'ora che
fosse tutto finito. Così, si sarebbe messo l'animo in pace,
così sarebbe potuto tornare alla vita di sempre, così avrebbe potuto far finta
di niente...
-Questo non ti dà il diritto di fare
quello che ti pare con le mie cose.-
Dio, ma quella tipa aveva sempre la
risposta pronta?
-Se mi rompi o perdi qualcosa...- e gli
puntò il dito al petto, -Sappi che te la farò pagare.-
La rabbia scemò in un attimo nel vedere
quell'espressione così incazzosa. Evitò di scoppiarle a ridere in faccia solo
perché non voleva che riprendesse a parlare di nuovo con la sua vocetta odiosa,
ma trattenersi fu davvero difficile per lui. Specie perché la sua faccia
imbronciata da “grande donna vissuta”, che secondo lei avrebbe dovuto
incutergli chissà quale paura, ricordava più quella di una bambina offesa per
qualche torto fatto al suo ridicolo peluche.
Dopo quel terribile avvertimento, se ne
uscì dalla stanza come una furia, portando Puccy con sé, ma lasciandosi dietro
un ragazzo, suo malgrado, divertito da quel comportamento bizzarro.
La sua amica Maggie non aveva smesso
nemmeno per un attimo di ridere e la cosa, a lungo andare, aveva iniziato ad
irritarla.
-Meg!- La rimproverò accigliata.
-Scusa! Solo...è che sono contenta per te
Jude!- Rispose quella, fra una risata e l'altra.
-Che c'è da essere contenta! Avresti
dovuto vedere la mia stanza Meg...- Piagnucolò ripensando a tutte le sue cose
buttate a destra e a manca, -Uno schifo. E c'era un odore di fumo!- Arricciò
involontariamente il naso: proprio non riusciva a sopportarla quella puzza.
-Ma io non mi riferivo alla stanza! Mi
riferivo a lui...- Il tono dell'amica si fece improvvisamente malizioso, cosa
che non sfuggì a Jude.
-In che senso?- Domandò, immaginando già
che l'amica avrebbe sparato qualche cavolata.
-Non capisci? Vivi sotto il suo stesso
tetto, sotto lo stesso tetto di un bel ragazzo, beata te!-
-Ah, sono proprio fortunatissima guarda!-
Fece Jude ironica, -E poi come fai a sapere che è bello, scusa?- Si morse la
lingua quando si rese conto di aver appena confermato alla sua amica che sì,
effettivamente Daniel era bello.
Pff,
bello, insomma…non è malaccio, ecco!
-Perché hai detto che ti sei sentita attratta
da lui, no?- Replicò candidamente l’amica.
-Ma certo che no!- Aumentò la stretta sul
telefono sbalordita, -Non ho detto niente del genere io! Ho detto solo che...-
-Che è stato difficile non
guardarlo...aspetta che lo sappia Molly! La smetterà di dire che sei strana
perché non ti interessa nessun ragazzo!-
Jude sospirò, lasciandosi ricadere
indietro su quello che era il suo nuovo letto...o brandina.
La sua amica non lo sapeva, ma c'era un
ragazzo che le faceva battere il cuore, che la faceva andare a fuoco solo
guardandola e che la faceva sorridere da sola nel buio della sua stanza come
una patetica bambina alla sua prima cotta ogni notte; suo fratello Evan. Ma
come avrebbe potuto dirlo a lei che era sua sorella? O anche solo a qualcuno?
Evan aveva 29 anni e un matrimonio alle porte con la sua storica fidanzata. Lei
era solo una bambina per lui, la “piccola” Jude cresciuta insieme alla sua
sorellina.
Continuava a sperare che un giorno si
accorgesse di lei…pian piano si stava trasformando, stava diventando una donna
e presto sarebbe andata al college. Cos’aveva in meno rispetto alla sua
fidanzata Michelle? Nulla, era anche più giovane e carina.
Non aveva mai nemmeno avuto un ragazzo a
causa di quell'amore impossibile. Non faceva che ripetersi che andava bene
così, che in fondo un ragazzo idiota, pervertito ed immaturo non le serviva,
che a lei importava solo uscire con le amiche ed andare bene a scuola. Certo,
tutto vero, solo che...si sentiva spesso sbagliata, a volte sentiva che c'era
qualcosa che non andava in lei. Era sempre scontrosa ed antipatica con i suoi
coetanei maschi, proprio non riusciva ad andare d'accordo con il sesso opposto.
Evan era una rara eccezione, ma solo perché più grande e maturo.
Era carina e desiderata da più di un
ragazzo nella sua scuola, il problema era che nessuno di loro la entusiasmava,
nessuno di loro le aveva mai scatenato una qualche...reazione ormonale? Niente.
E quindi finiva per essere antipatica con chiunque ci provasse.
Meg le aveva più volte detto che poteva
essere perché lei partiva prevenuta, pensando che tutti i ragazzi della loro
età fossero degli emeriti cretini...cosa che in effetti si ritrovava a pensare
sempre più spesso. Per lei sarebbe andato bene un ragazzo molto più grande,
forse sui trenta...tipo Evan.
-Non mi importa di cosa pensa Molly, lo
sai...- Borbottò nervosa. Quell'oca poteva pure pensare quello che voleva, di
certo il suo pensiero non l'avrebbe scalfita.
-Lo so, lo so...Però...Jude c'è da
festeggiare!- Niente da fare, niente avrebbe tolto il buon umore a Meg, -Questo
Daniel dev'essere proprio da stupro se è riuscito ad imbarazzarti e a
zittirti!-
-Ma se non l'ho neanche guardato!- Aveva
accuratamente evitato di soffermarsi sul suo petto nudo, sentendosi stranamente
nervosa. Era vero, in genere non lo era, aveva visto più di un ragazzo a petto
nudo durante le feste in piscina a casa della sopraccitata oca Molly, e nessuno
di loro l'aveva fatta mai sentire a disagio...però quello non significava
assolutamente nulla, per così poco! Forse proprio perché si era ritrovata
davanti un perfetto sconosciuto si era sentito un attimino disorientata
nell'affrontare un “campo” che non conoscesse. Tutto lì però.
-Descrivilo su! Com'è, biondo, moro…?-
-Blu.-
-Jude! Seriamente…com’è? Così tanto figo?-
-Molto, guarda.- Alzò gli occhi al cielo,
-Come il culo di un asino.- Ed ecco la finezza di Jude. Quando si
innervosiva...
-Gli asini sono carini tutto sommato!
Quindi la prendo come una conferma, è molto figo.- Ovviamente Meg interpretava
le sue uscite a modo suo.
-Certo, certo...vedrai che impazzirò Meg
in questi mesi..- Si lamentò rassegnata...doveva sopportare, poteva solo
sopportare. Per Delia e per suo padre, si disse.
-Hey Jude, don't make it bad, take a sad song
and make it better...-
-Meg...- La richiamò lei sorridendo,
ascoltando assorta il suo canticchiare. Adorava quella canzone e non solo
perché era come se nominasse lei ogni volta, ma anche perché la calmava e le
dava al tempo stesso una carica pazzesca. Poco importava che i Beatles
l'avessero dedicata ad un ragazzo, quella per lei restava la sua canzone.
-Remember, to let her into your heart...Hey
Jude, don't be afraid...-
-Non ti ricordi le parole!- La accusò Jude
ridacchiando. Aveva saltato più di una strofa.
-Eh va beh! Solo tu la ricordi a memoria!-
-Ovvio, è la mia canzone!-
Dopo aver parlato un altro po' di scuola
ed altre cose, mise giù un po' più tranquilla e, giusto per rilassarsi ancora
di più, mise le cuffiette e schiacciò play sulla sua canzone del cuore. Cantata
dai Beatles era decisamente meglio.
Chiuse gli occhi rasserenata ed in pace
con il mondo. Aveva bisogno di tutta la quiete possibile prima di affrontare
l'imminente cena con il nuovo membro “provvisorio” della sua famiglia. Una quiete
che solo la sua canzone poteva darle.
*Note dell'autrice*
Beh questo essendo il primo capitolo è un
po' cortino...diciamo che è un'altra prova, per vedere se questa storia ha o no
un futuro...
Il capitolo è dedicato al personaggio di
Jude come penso si sia capito...nello scorso avevamo capito qualcosa in più sul
carattere di Dan: menefreghista, di poche parole e sprezzante verso la madre.
In questo si conosce meglio Jude. Sono
dell'opinione che o la si ama o la si odia.
La canzone Hey Jude è dei Beatles ;)
Per quanto riguarda Dan...pian piano si
scoprirà meglio anche lui nei prossimi capitoli e soprattutto si spiegherà
meglio il perché del suo odio verso la madre...
Spero di avervi incuriosite e fatto
sorridere almeno un po' con questo capitolo :)
Vi ringrazio tantissimo per i commenti e
per i preferiti/seguiti/ricordate*_* Grazie mille per la fiducia e per i
complimenti!