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Autore: Scarcy90    18/10/2010    28 recensioni
*Nell'estate 2024 questa storia diventerà un romanzo self su Amazon. Al più presto avrete una data.* Valeria frequenta l'ultimo anno di Liceo. E' sempre stata una studentessa nella media e insieme alle sue due migliori amiche, Amy e Marti, ha trascorso in relativa tranquillità il suo periodo da liceale. Ma proprio all'inizio di quell'ultimo anno accade qualcosa che sconvolgerà il suo mondo di pace. Un litigio, durante la ricreazione, darà la scossa definitiva perché la vita di Vale cambi per sempre. La chiave di volta di questo cambiamento è Massimiliano Draco, il figlio della temuta professoressa D'Arcangelo, acerrima nemica della protagonista. Una storia che ha il solo scopo di raccontare i sentimenti e le traversie di una ragazza come tante.
||Il Sequel di questa storia è Verso La Maturità||
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Il Figlio Della Prof Serie's '
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Il Figlio Della Prof- Capitolo 5 (new)
E’ Facile Ingannare L’Occhio
Ma E’ Difficile Ingannare Il Cuore
Al Pacino
 
 
 Capitolo 5: Pomeriggio A Casa Del “Nemico”
 
 -Quindi tra meno di un’ora dovrai andare a casa di quel gran bel pezzo di fusto?- chiese Amy strabiliata.
 -Amy, non chiamarlo così-, dissi con il morale sottoterra.
 -E’ solo invidiosa-, la voce di Marti arrivò divertita alle mie orecchie.
 Che splendida invenzione Skype, in quel momento avrei voluto uccidere chi lo aveva ideato e torturarlo per averci inserito le conferenze. Era da più di mezz’ora che le mie due pseudo migliori amiche mi stavano esaurendo la vita e non ne potevo davvero più.
 Amy non faceva altro che dire quanto era preoccupata per suo fratello, mentre Marti ripeteva che aveva il terrore che il giorno successivo la Bianchi cominciasse ad interrogare a tappeto.
 Dal canto mio le lasciavo parlare ed azzannarsi tra di loro leggendo un libro o guardando la televisione, e ogni tanto facevo un verso d’assenso per far capire che non ero entrata in coma. Ormai le conoscevo così bene che anche se non seguivo i loro discorsi punto per punto se mi ponevano una domanda rispondevo all’istante, tanto erano sempre le stesse domande e le stesse risposte da anni.
 Ma alla domanda di Marti “Poi hai risolto con Marco?” si era scatenato l’inferno. Raccontai tutto quello che era successo in cortile omettendo con cura tutto quello che avevo provato in quel momento, ci mancava solo che anche quelle due cominciassero a travisare ogni cosa.
 -Certo che sono invidiosa-, continuò Amy. –Ma state vedendo quello che sta succedendo o avete le fette di salame sugli occhi?-
 Nessuna di noi due rispose, tanto sapevamo dove sarebbe andato a finire il discorso di Amy.
 -Vale, stai correndo seriamente il rischio di far innamorare Marco di te.-
 Un sorriso di consapevolezza mi si dipinse sul volto, fortuna che Amy non poteva vedermi altrimenti avrebbe frainteso anche quello.
 Sapevo che avrebbe detto quelle parole ed ero anche cosciente del fatto che all’apparenza poteva addirittura sembrare che avesse ragione lei, ma in realtà le cose stavano in modo totalmente diverso.
 -Amy, vuoi che ti ripeta ancora una volta i motivi per cui ritengo altamente improbabile, se non assolutamente impossibile, che le tue parole si avverino?-
 -Lo sai che ho ragione-, continuò lei imperterrita.
 Non mi restava altra scelta che cercare di spiegarmi con più chiarezza.
 -Lui non mi vuole, io non lo voglio e l’unico rapporto che avremo sarà puramente accademico. Ficcatelo in testa!- esclamai irritata.
 -Ti sbagli-, disse lei con calma. –L’attrazione tra voi due è palese.-
 Ma dove diavolo ce li aveva gli occhi? Di che cavolo di attrazione stava parlando? Se la si doveva vedere da un punto di vista chimico io e Marco potevamo essere considerati due elettroni: forse eravamo simili ma le forze di repulsione tra noi erano tali da non poter mai, in nessun caso, trovare un punto d’incontro.
 -Amy tra me e Marco non c’è alcun tipo di attrazione-, cercai di spiegarle con calma.
 -Sono d’accordo con Vale-, disse Marti.
 Almeno una delle due era ancora in possesso delle sue facoltà mentali.
 -Sarà…-, cominciò Amy con tono sospettoso. –Ma ti comporti in modo strano e secondo me c’è dietro un ragazzo. Se non è Marco deve essere per forza qualcun altro.-
 Spalancai gli occhi, Amy mi leggeva dentro peggio di una macchina a raggi x.
 Il mio silenzio doveva averle dato nuova grinta per continuare il suo attacco ed io mi accorsi del mio errore troppo tardi per poter tentar di rimediare.
 -Lo sai che non ti vedevo così dai tempi di Riccardo.-
 Questo era un colpo basso. Sentii il cuore cominciare a battere imperterrito.
 Riccardo Donati era stato l’unico ragazzo al mondo che fosse mai riuscito a farmi provare qualcosa che si avvicinasse a un vero sentimento d’amore.
 Bello, bellissimo anzi. Alto, capelli castani ricciolini, occhi di un verde così brillante da abbagliare con un solo sguardo e un fisico che avrebbe fatto invidia persino ad un modello.
 Era di due anni più grande di me e lo avevo conosciuto durante le vacanze estive quando avevo tredici anni. Non era stato un colpo di fulmine, eravamo solo amici; parlavamo di tutto e dovevo ammettere che con lui mi sentivo meravigliosamente libera. Poi l’estate di due anni dopo mi disse che si sarebbe trasferito a Londra con la sua famiglia, suo padre aveva avuto una promozione e a settembre sarebbero partiti.
 Avevamo solo tre mesi da passare insieme prima che lui uscisse dalla mia vita. Credo di non esagerare dicendo che quelli sono stati i tre mesi più belli della mia vita. Ogni giorno trovavamo qualcosa di nuovo da fare, che ci unisse e ci facesse sentire bene insieme.
 Mai, neanche per un momento, avevo pensato a lui come ad un ragazzo. Per me era semplicemente un meraviglioso e insostituibile amico, come lo erano Amy e Marti.
 Però durante la nostra ultima settimana, parlando con Amy, mi resi conto che forse i sentimenti che provavo per lui non erano poi così amichevoli come pensavo. Mi resi conto che in quei tre mesi più di una volta mi ero sorpresa a pensare a noi due da soli insieme, mano nella mano a passeggiare sulla spiaggia al tramonto e delle volte il finale di quelle fantasie non era esattamente casto. Quelli non erano di certo pensieri che si potevano rivolgere ad un amico.
 Secondo Amy ero innamorata cotta.
 Secondo Marti era solo una reazione alla partenza di lui.
 Secondo me era solo paura di perderlo per sempre. Mi stavo illudendo di essere innamorata di lui solo per incidere più affondo dentro di me il suo ricordo, ma capii quasi subito che il mio non era amore, non quello vero.
 Non gli dissi nulla di quello che mi stava succedendo, era inutile. Non c’era tempo per discutere di cose del genere, volevo solo che quegli ultimi momenti insieme a lui trascorressero sereni e felici.
 Il giorno della sua partenza cercai di sembrare il più normale possibile, e credo di essere stata abbastanza convincente. Andai in aeroporto con lui e aspettai che salisse su quell’aereo che me lo avrebbe portato via.
 Accadde tutto con molta naturalezza: lui mi sorrise, mi abbracciò e dandomi un buffetto sulla guancia mi chiese di mandargli delle e-mail il più presto possibile. Glielo promisi e con un ultimo abbraccio lo vidi scomparire dal mio cammino.
 All’inizio non provai nulla: non ero triste, né depressa, né arrabbiata. Tornai a casa con il cuore leggero e la mente svuotata.
 Una volta nella mia stanza però, sola con i miei pensieri, mi guardai intorno e mi colse una strana angoscia. Tutto mi ricordava lui, quel ragazzo che era il mio migliore amico e che io avevo perso. Caddi in ginocchio e cominciai a piangere, mi sembrava che dentro di me si fosse rotta una diga e adesso tutte le emozioni che avevo trattenuto nel momento in cui era partito stessero straripando senza lasciarmi spazio.
 Piansi non so neanche io per quanto tempo, finché alzando gli occhi sullo schermo del mio computer non mi accorsi di una cosa che non avevo notato. C’era una pagina di Word aperta e quella che mi sembrava una lettera era davanti ai miei occhi increduli.
 Mi sedetti alla scrivania e cominciai a leggere con il battito cardiaco che aumentava ad ogni nuova riga.
 

Cara Vale,
sto per partire e tu sei in bagno a finire di vestirti. Ho deciso di lasciare una traccia del mio passaggio nella tua vita...
 Sai come la penso sulle amicizie a distanza, dopotutto anche tu sei sempre stata d’accordo con me su questo argomento. I rapporti a distanza non funzionano, è inutile prendersi in giro. Che si tratti di amore o di amicizia, alla fine arriva sempre un momento in cui ci si perde. Ci possono volere giorni, mesi o anche anni ma quel momento arriva sempre.
 Ti scrivo questo per dirti che quando quel momento arriverà non devi essere triste. Se un giorno il ponte che ci lega si romperà ricordati sempre che ti ho voluto un bene dell’anima, un affetto che forse sarebbe anche potuto diventare qualcosa di più (almeno da parte mia)…
 Spero che non mi dimenticherai, io non lo farò.
Riccardo
 

 Come entrambi avevamo previsto il ponte di ruppe.
 Da quando era andato via ci inviavamo e-mail tutti i giorni, anche cinque o sei. Poi dopo i primi due mesi le e-mail cominciarono a diventare una al giorno fino a ridursi a una a settimana. In una di queste e-mail, erano passati quasi sei mesi dalla sua partenza, Riccardo mi scrisse di aver incontrato una ragazza: era inglese ma di origini italiane, si chiamava Lara. Mi scrisse che era una sua compagna di scuola, che era simpatica e adorava studiare con lei.
 In principio rispondevo alle sue e-mail con un’immensa felicità, ero sinceramente contenta che avesse trovato un’amica, ma più il tempo passava e più mi rendevo conto che Lara stava prendendo quel posto nel cuore di Riccardo che una volta era stato mio.
 Non potevo di certo lottare, non ne avevo la forza e la distanza tra noi era incolmabile.
 Il nostro legame si spezzò definitivamente quando lui mi confessò di essersi innamorato di Lara. Lo avevo sempre saputo ma quella e-mail piena di parole dolci per quella ragazza a me sconosciuta mi ferì profondamente. Non risposi subito e quando lo feci scrissi le parole più pesanti di tutta la mia vita. L’e-mail aveva un tono distaccato e annoiato, gli dicevo che ero felice per lui ma che ormai mi ero stancata di sentirlo parlare sempre delle stesse cose, che ero molto impegnata con lo studio e non potevo dargli retta. Non era vero, ovviamente; se fosse stato per me avrei preso il primo aereo e lo avrei raggiunto, ma per il bene di entrambi sapevo che quella era la scelta giusta da fare.
 Riccardo doveva aver recepito il messaggio, dopotutto lui mi aveva sempre capita al volo, perciò non rispose alla mia e-mail e non me ne mandò altre.
 Il ponte era stato frantumato per sempre.  
 -Cosa c’entra Riccardo adesso?- chiesi ad Amy con una nota scocciata nella voce.
 -Hai lo stesso atteggiamento di quando eri indecisa sui sentimenti che provavi per lui-, rispose lei con semplicità. –Ti conviene confessare, tanto lo sai che alla fine capirò tutto comunque.-
 Sì, come aveva capito che ero innamorata persa di Marco. Che intuito!
 -Non c’è nulla da confessare, ti stai sbagliando su tutta la linea.-
 Amy non rispose.
 -Vale, hai detto che nel cortile c’era anche Massimiliano Draco, vero? Scommetto che vi siete ammazzati a furia di insulti.- Il tono di Marti era divertito, ma il mio cuore non lo era per niente: quella stupida riusciva sempre a fare delle domande spinose nelle situazioni peggiori. Sapevo che lo aveva fatto in buona fede ma avrei comunque voluto disintegrarla.
 Ebbi un attimo di esitazione poi risposi con calma: -Quel ragazzo ha la capacità di irritarmi come pochi, c’è mancato poco che non lo fulminassi.-
 Chi aveva parlato? Di chi era quella voce così stupidamente nostalgica? Perché non avevo il solito tono sprezzante? Che stava succedendo?!
 L’Amy-radar si mise subito in azione, e io sentivo il suo alito sul collo anche attraverso il collegamento alla rete.
 -E’ lui-, mormorò Amy incredula.
 La sentii appena ma compresi che dovevo subito trovare una soluzione.
 -Scusate ma adesso devo andare, ho una lezione di matematica che mi chiama.-
 -Aspetta solo un secondo…-, mi ammonì Amy.
 -Ciao-, chiusi immediatamente la conversazione.
 Speravo con tutto il cuore che la mia amica detective non avesse capito quello che io stavo cominciando ad apprendere con molta lentezza e riluttanza, ma che ero ancora ben lontana dall’accettare.
 
 Parcheggiai lo scooter davanti a una graziosa villetta che si trovava nella periferia di Lecce. Mi guardai intorno ammirata, quel quartiere era formato interamente da ville più o meno simili, ma tutte assolutamente meravigliose.
 Guardai il campanello dell’abitazione in cui sarei dovuta entrare da lì a pochi secondi. Su una targa d’orata c’era scritto: Avvocato Giorgio Iovine; e accanto a quella, come se la prima non mettesse già abbastanza in soggezione, ce n’era un'altra: Dott.ssa Mariangela Buttazzo- Cardiochirurgo.
 Una cosa mi era assolutamente chiara in tutta quella storia, la famiglia di Marco era facoltosa, importante e irrimediabilmente ricca sfondata.
 Ora capivo tutte le manie di protagonismo che aveva Marco. Con due genitori del genere persino un ragazzo timido fino al midollo sarebbe riuscito a mettersi in mostra.
 Stranamente ce lo vedevo proprio Marco come figlio di un avvocato e di un medico, quel ragazzo era una contraddizione vivente persino nei geni.
 Il mio dito si mosse meccanicamente verso il campanello e suonò con decisione. Solo in quel momento mi resi conto che c’era un videocitofono, avrei dovuto immaginarlo...
 -Chi è?- chiese la metallica voce di Marco dall’altra parte, si sentiva che stava ridendo sotto i baffi. Sapeva perfettamente che ero io, solo un cieco non lo avrebbe potuto vedere.
 Se cominciava già a farmi irritare in quel modo, il pomeriggio non sarebbe stato dei migliori, almeno per lui.
 -Hai un videocitofono grande quanto la tua testa, idiota! Pensavi che non l’avessi notato? Smettila di fare lo stupido e fammi entrare.-
 -Lo sapevo che ti saresti arrabbiata-, continuò lui ridendo.
 -Tu non hai idea di come divento quando sono arrabbiata. Per tua informazione ora sono solo infastidita-, il mio tono era il massimo della serietà.
 -Una ragazza bella come te deve essere meravigliosa anche quando si arrabbia.-
 Ed ecco la famosa goccia che fa traboccare il vaso.
 Cercai di trattenere le urla che stavano per scatenarsi uscendo dalla mia bocca e con un tono pacato dissi: -Se hai intenzione di continuare con questo giochetto imbecille ancora per molto io me ne torno a casa, auguri per il tuo problema con i numeri.-
 -Aspetta!- esclamò allarmato.
 Magicamente il portoncino diede uno scatto e io mi lasciai sfuggire un sorriso soddisfatto. Quanto mi piaceva intimorirlo.
 Misi una mano sul portoncino e lo spinsi per entrare.
 Impossibile non notare quanto il cortile interno fosse ben curato.
 La flora non mancava di certo: diverse piante e alberi spiccavano ai due lati della casa e vari vasi con piante fiorite erano distribuiti sotto il porticato che portava all’ingresso.
 La porta si aprì e davanti ai miei occhi apparve Marco in tutta la sua persona; sembrava sprizzare superiorità da tutti i pori. Non che lo facesse a posta, però da quando avevo visto dove viveva mi sentivo un po’ in soggezione in sua presenza.
 I suoi occhi azzurri mi sorrisero.
 -Vieni avanti-, disse scendendo i tre gradini che ci separavano e prendendomi la mano. –La matematica ci sta aspettando.-
 Lo guardai con il sopracciglio sollevato in maniera inumana. Che stava facendo? Mi prendeva per mano solo per portarmi in casa, e pretendeva anche che lo lasciassi fare?
 Diedi un piccolo colpo di tosse, al che lui si voltò confuso e mi fissò negli occhi.
 -Qualcosa non va?- chiese con aria innocente.
 “Sì, sto per romperti un polso.”
 I miei pensieri erano un tantino estremi ma la mia pazienza aveva ormai raggiunto il limite e lo aveva anche superato di parecchio.
 -Ti dispiace ridarmi la mia mano?-
 Marco mi sorrise divertito.
 -Cosa c’è? Ti innervosisce che i nostri corpi entrino in contatto? Senti una strana attrazione che cresce e che ti impone di concentrarti al massimo per non saltarmi addosso?-
 Sorrisi, ma non era un sorriso normale, era quello che poteva avere un serial killer davanti alla sua prossima vittima.
 -Si può dire che tu ci abbia azzeccato, Marco. Sono così nervosa che ho voglia di prenderti a schiaffi, e ti garantisco che mi sto trattenendo a stento dal saltarti addosso e renderti inoffensivo almeno per i prossimi quarant’anni. Adesso che hai capito i miei sentimenti, molla immediatamente la mia mano!-
 Avrebbe dovuto scappare via tremando e invece mi guardava con quei suoi occhi azzurri così limpidi e stranamente felici. Rimasi spiazzata per qualche secondo e questo gli diede modo di trascinarmi in casa senza lasciare la mia mano. Una volta dentro la tirai via e lo fissai irritata.
 -Tanto lo so che ti piace quando faccio così-, disse con un sorriso sornione.
 -Certo, mi piace come fare il bagno in un lago ghiacciato nel pieno dell’inverno siberiano-, mugugnai incrociando le braccia.
 -Ok, adesso la smetto.-
 -Magari.-
 -Scusa, ma non ho saputo resistere. Quando un ragazzo prova a farti un complimento ti chiudi a riccio. Volevo solo vedere fino a che punto saresti stata in grado di resistere.-
 -Sei arrivato ad una conclusione?- chiesi scocciata.
 -Naturalmente, anche se credo che sia la più scontata.-
 -E cioè?-
 -Non sei per niente attratta da me.-
 -Fortuna che me lo hai detto tu dopo tutti i tuoi esperimenti perché da sola non ci sarei mai arrivata-, dissi con tono sarcastico.
 -Lo so che a te può sembrare strano ma non sono abituato ad essere rifiutato.-
 -Povero piccolo-, alzai gli occhi al cielo esasperata.
 -Devo confessare che mi infastidisce ma la curiosità è molto più grande di quello che pensavo. Adesso voglio solo cercare di capire come mai non ti piaccio.-
 -Mentre ti lambicchi con queste assurdità potremmo cominciare con le ripetizioni? Sai non ho mica tutto il tempo del mondo.-
 -Hai ragione-, disse lui un po’ imbarazzato. –Seguimi.-
 Mi fece strada verso un grande salone arredato in stile moderno. C’era un divano rosso e un enorme televisore al plasma proprio davanti ai miei occhi. Dopo il divano si stagliava il tavolo più bello che avessi mai visto: era completamente di vetro, doveva pesare una tonnellata ma la luce che entrava dall’enorme finestra che stava sulla sinistra del tavolo lo rendeva quasi incorporeo ed etereo. Rimasi a bocca aperta.
 Quando ci avvicinammo al tavolo per poco non sospirai incantata. Persino le sedie erano di vetro: l’apoteosi del buon gusto. Quella stanza era arredata in modo semplice ma assolutamente perfetto.
 -Tutto bene?- chiese Marco notando il mio sguardo perso nel vuoto.
 -Sì. Questo tavolo mi ha lasciata senza parole.-
 -Ti piace?- chiese lui incredulo.
 -E’ meraviglioso-, risposi con aria sognante. –Non ho mai visto nulla di più bello.-
 -Hai gli stessi gusti di quella sciroccata di mia madre-, disse lui divertito. –Mio padre ed io stiamo ancora cercando di capire come le sia venuto in mente di arredare la stanza in questo modo. Per il quieto vivere familiare abbiamo preferito tacere e lasciarla fare.-
 -Tua madre è un genio dell’arredamento, questa stanza è fantastica.-
 -Sono contento che almeno a te piaccia-, mi disse sorridendo. Avvolta da quell’atmosfera di incredulità e sorpresa non potei fare a meno di ricambiare quel sorriso.
 Ci sedemmo e tirai fuori dalla borsa i miei libri.
 -Da cosa vuoi cominciare?- gli chiesi mentre sfogliavo l’indice del libro.
 -Decidi tu. Per me qualunque argomento sarà comunque una tortura-, rispose scoraggiato.
 -Bene, direi di iniziare dalla goniometria, è molto probabile che agli esami ce la chiedano.-
 -La cosa?-
 -Goniometria... Angoli, gradi, radianti. Hai almeno una vaga idea di quello che sono?-
 Se non sapeva neanche cosa fosse la goniometria la situazione era più tragica di come me l’avesse dipinta sua madre.
 -Ah, sì… Quella roba stupida su come trovare il seno e il coseno.-
 -Già.- Il seno dell’angolo se lo ricordava, chissà perché non riuscivo ad esserne stupita.
 Dopo dieci minuti di spiegazione mi resi subito conto di chi avevo di fronte: qualcuno che non aveva neanche la minima idea di come fosse fatta la matematica. Marco era impedito in modo inverosimile, i concetti non gli entravano in testa neanche a pagarlo oro.
 Feci un profondo respiro e cercai parole più semplici per fargli comprendere una nozione elementare che non riusciva proprio a capire.
 -Cercherò di essere più chiara-, cominciai tentando di trovare le parole giuste. –La circonferenza goniometrica è una circonferenza inserita in un piano cartesiano. Essa per essere definita goniometrica deve avere il centro nell’origine e il raggio uguale a uno. Ti prego, dimmi che adesso ti è più chiara…-
 -Quindi-, cominciò lui cercando di concentrarsi. –Quello che vuoi dire è che una circonferenza può essere chiamata goniometrica solo se ha l’origine nel centro, cioè dove si incontrano l’ascissa e l’ordinata, e ha il valore del raggio uguale a uno.-
 -Precisamente-, risposi contenta.
 -Adesso ho capito. Fin’ora non ero neanche arrivato al fatto che l’origine era il punto in cui si incontravano i due assi.-
 Sembrava molto fiero di se stesso, mentre io stavo cominciando a preoccuparmi sul serio: Marco era assolutamente negato per la matematica.
 -Dopo il concetto si passa alla pratica, pronto ad affrontare qualche piccola formula?-
 Lui mi fissò con il terrore negli occhi.
 -Formula?-
 -Sì, immagino tu sappia che la matematica è fatta soprattutto di formule…-
 D’un tratto il cellulare di Marco, poggiato sul tavolo, cominciò a suonare ed io lo guardai irritata a causa di quell’interruzione.
 -Scusa, giuro che la prossima volta lo spengo.-
 -Sarà meglio per te. Avanti, rispondi.- Chinai la testa sul libro per cercare qualche esercizio che fosse abbastanza accessibile.
 -Ciao Massi.-
 Quelle due semplici parole raggiunsero il mio stomaco con la precisione di una freccia scoccata da Robin Hood in persona. Alzai lo sguardo così velocemente che per un attimo mi girò la testa.
 Marco mi guardò a metà tra il consapevole e il curioso.
 -Sì, sono qui a casa.-
 Non sapevo perché, ma non potei fare a meno di desiderare che Draco parlasse un po’ più forte in modo che potessi sentirlo anch’io. La sua voce mi mancava e sebbene questo desiderio mi stesse creando dei seri problemi nel riuscire a non vomitare, non potei più nascondere a me stessa che l’assenza di Massimiliano Draco cominciava a rendermi molto più inquieta della sua stupida presenza.
 Marco sorrise, e quel suo sorriso non mi ispirava neanche un po’ di fiducia. Scostò il telefono dall’orecchio e premette un pulsante.
 -Più tardi c’è una partita al campetto, ce la fai a venire?-
 Aveva messo in vivavoce e la voce di Massimiliano si era diffusa per la stanza fino ad arrivare alle mie orecchie e al mio stomaco; in quel punto sentii una fitta tremenda che mi tolse il respiro.
 -Non so se farò in tempo-, aveva risposto Marco, mentre mi guardava negli occhi e continuava a sorridere. –Tra poco ho le ripetizioni di matematica.-
 Gli lanciai uno sguardo pieno di risentimento.
 Draco non rispose. Passò qualche secondo ma non si decideva a parlare.
 -Sei ancora vivo?- chiese Marco. Stava cominciando a farmi innervosire sul serio, non mi andava giù il fatto di ascoltare Draco a sua insaputa. Stavo per dire a Marco di smetterla ma mi bloccai all’istante. Se avessi parlato Draco mi avrebbe sentita sicuramente e chissà che avrebbe pensato.
 -Cerca di farcela-, continuò Draco con il suo tono normale. –Anche se a calcio sono un fuoriclasse, senza di te facciamo pena.-
 Alzai un sopracciglio. Alla faccia della modestia!
 -Sempre umile, eh Massi…-
 -Lo sai che è la verità.- La sua voce sembrava serena e divertita. Evidentemente il fatto che Marco ed io avremmo passato del tempo da soli non gli importava più di tanto. Eppure… questo mi infastidiva terribilmente. Ma perché?
 -Sì, come no-, continuò Marco scettico.
 -Aspetta un attimo. C’è mia madre che ti vuole parlare.-
 Spalancai gli occhi. La D’Arcangelo al telefono!? No, questo era troppo. Se avesse scoperto che stavo ascoltando mi avrebbe disintegrata.
 -Marco…-
 Troppo tardi.
 -Buonasera, signora-, disse lui in modo educato.
 -Ho saputo che la ragazza che ti dà ripetizioni è una mia alunna. Ti dispiacerebbe dirmi il suo nome?-
 Avevo la spiacevole sensazione che lei sapesse benissimo che ero io.
 -E’ Valeria Ferrari, signora.-
 -Capisco-, rispose la donna con tono pensieroso. –A quanto ne so è molti portata per la matematica, anche se nelle mie materie è un po’ carente. Comunque tutto sommato è una brava ragazza.-
 -Sì, lo so signora.-
 -Di’ la verità… Ti piace?- la voce della D’Arcangelo era eccitata e curiosa.
 Arrossii di colpo. Da dove nasceva tutto questo suo interesse per la vita sentimentale di Marco, ma soprattutto per la mia vita sentimentale?
 -A me piace molto, però lei non sembra corrispondere.-
 Mi fissò sempre con quel suo sorriso diabetico. Alzai gli occhi al cielo esasperata e sbuffai.
 -Ma che peccato. Che strano che ti abbia rifiutato, so che le ragazze a scuola fanno la fila per te…-
 -Diciamo che nel cuore di lei c’è già qualcuno.-
 Lo fissai a bocca aperta. Che diavolo andava blaterando? Nel mio cuore non c’era anima viva, era assolutamente libero come un parcheggio deserto.
 -E sai chi è?- chiese la D’Arcangelo curiosa.
 -Mamma, restituiscimi il telefono!- sentii Draco esclamare con urgenza.
 -E perché?-
 -Questa conversazione sta prendendo una piega imbarazzante.-
 Ero assolutamente d’accordo.
 -Scusa, Marco. Sembra che mio figlio voglia mettermi in riga.-
 Rise. Mi ritrovai a pensare che la D’Arcangelo sapeva essere davvero una persona piacevole lontana dalle mura scolastiche e da quel suo maledetto registro.
 -Tranquilla, signora.-
 -Marco.- Era di nuovo Draco.
 -Bentornato-, disse Marco divertito.
 -Cos’è questa storia che la Ferrari sarebbe innamorata di qualcuno?-
 Dalla sua voce traspariva un’urgenza di informazioni che la rendeva quasi ansiosa.
 “Da quando i miei sentimenti sono diventati la notizia del giorno?” mi chiesi scocciata.
 -Semplicemente credo che Vale non sia attratta da me, perché le piace qualcun altro.-
 Lo fissai con uno sguardo eloquente. Sapevo che aveva letto tra le righe quello che avevo cercato di fargli capire: chi lo ha detto che se un essere di sesso femminile non ti vuole e non crede che tu sia un dio sceso in terra il motivo si debba per forza ricercare nel fatto che sia attratto da un altro soggetto? Non potrebbe essere che tu non le piaccia e basta?
 Lui ricambiò il mio sguardo con uno che lasciava poco spazio all’errore. Sembrava mi stesse dicendo: E’ inutile che continui a negare, ti ho scoperta.
 Il respiro mi si bloccò. Possibile che lui avesse capito qualcosa che io non riuscivo a vedere e a comprendere?
 -Pensi di sapere di chi si tratta?- chiese Draco con tranquillità.
 -Ho una teoria abbastanza probabile.-
 Socchiusi gli occhi irritata, Marco non poteva neanche lontanamente immaginare quanto lo stavo odiando in quel momento.
 -Hai intenzione di espormela?-
 -Mi dispiace, ma essendo solo una teoria non vorrei mettere Vale in una situazione scomoda senza esserne certo.-
 -Capisco… Ci vediamo al campo allora…-
 Aveva cambiato argomento. Strano che non avesse cercato di far cedere Marco per sapere la verità, in genere Draco era un impiccione di prima categoria ma non avrei dovuto restare sorpresa probabilmente non era poi così interessato alla mia patetica vita.
 -Cercherò di esserci-, continuò Marco e chiuse la chiamata.
 Ripresi a respirare in modo regolare e lo fissai con occhi infuocati.
 -Non mi guardare così-, cominciò sicuro di sé. – Dentro di te lo senti che le mie parole non erano sbagliate.-
 -Come ti permetti di fare certe insinuazioni sui miei sentimenti? Che ne sai tu di quello che provo? Mi conosci a malapena da un giorno!-
 -Sono bravo a capire le persone. Anche se sono più complicate di un problema di goniometria, per me la maggior parte delle volte sono come tanti libri aperti. Tu non hai fatto eccezione, mia cara.-
 Sbuffai contrariata.
 -Così credi di essere certo di quello che hai scoperto leggendomi dentro?- ero talmente sarcastica da sembrare quasi un comico. –Dimostramelo.-
 -Che vuoi dire?-
 -Illustrami la tua teoria e io ti dirò se è corretta o meno.-
 -Neanche tu hai ancora capito quali sono davvero i tuoi sentimenti, se ti esponessi la mia teoria adesso non ci credesti e mi manderesti a quel paese.-
 Incrociai le braccia e uno strano sorriso di sfida mi si dipinse sul volto.
 -E tu prova a convincermi che la tua teoria è quella giusta, se ci riuscirai questa prima ripetizione di matematica ti costerà la metà.-
 Lui mi fissò divertito.
 -Guarda che lo dico per te, non credo che tu sia ancora pronta per sapere qual è la verità.-
 Mi alzai in piedi di scatto.
 -Ancora con questo tuo atteggiamento saccente. Tu non mi conosci e non puoi sapere come potrei reagire! Ne ho abbastanza di te e di questa situazione assolutamente assurda!-
 Lo fissai per qualche secondo negli occhi, poi con decisione afferrai le mie cose sparse sul tavolo e mi voltai diretta verso l’uscita.
 Ero quasi arrivata alla porta quando mi sentii afferrare una spalla: era una presa forte e non potei fare nulla per divincolarmi. Marco mi costrinse a voltarmi.
 Il respiro mi si mozzò. In quel momento mi resi veramente conto di quanto quel ragazzo senza cervello potesse diventare bello e dolce; il suo sguardo mi accarezzava con delicatezza ed era fisso nei miei occhi ansiosi.
 Sentii il respiro aumentare e il cuore mi stava battendo, avevo il sospetto che avesse progettato di scappare dal mio petto e se avesse continuato così sarebbe schizzato fuori.
 Marco continuava a fissarmi e a un certo punto si aprì in un meraviglioso sorriso.
 Spalancai gli occhi incredula. Cosa mi stava succedendo? Perché non riuscivo più a muovermi e a parlare? Pareva quasi che i suoi perfetti occhi azzurri mi avessero fatto un incantesimo contro il quale, stranamente, non avevo alcuna voglia di lottare.
 Poi accadde.
 Marco prese il mio viso tra le mani e lo attirò verso il suo con una decisione che mi lasciò letteralmente senza fiato.
 La borsa e gli altri oggetti che stringevo tra le braccia caddero a terra con un tonfo, e io presa alla sprovvista non avevo neanche fatto in tempo a chiudere gli occhi.
 Il mio primo bacio, il famoso e adulatissimo Marco Iovine mi stava dando il mio primo bacio.
 Era cominciato in modo dolce, ma adesso lui stava cercando qualcosa di più. Dischiuse lentamente le labbra e voleva che lo facessi anch’io, ma ero completamente bloccata perché, dopotutto, non volevo che Marco mi baciasse, era sbagliato e non mi stava piacendo per niente.
 Posai le mani sul petto e lo scostai via da me con forza.
 Lui mi fissò prima spaesato, poi sembrò quasi che capisse quello che stava succedendo. Anzi, addirittura sembrava molto più consapevole di me.
 -Scusa-, mormorò sorridendo.
 Lo colpii con un ceffone non sopportando la vista di quel sorriso che mi sbeffeggiava.
 Lui mi guardò sorpreso, ma non era per lo schiaffo. Sicuramente trovava strano che le lacrime avessero cominciato a rigarmi il viso con una certa intensità.
 -Cosa…?-
 -Non chiedermi perché sto piangendo-, dissi tra i singhiozzi. –Non ne ho idea. So solo che tu non avresti mai dovuto baciarmi. Non volevo… non voglio te…-
 Ero scossa dai tremiti. Era la verità: non lo volevo, non lo avevo mai voluto. Eppure piangere in quel modo era una reazione assolutamente esagerata ma nonostante me ne rendessi conto non riuscivo a smettere.
 Marco mi guardò negli occhi e poi sorrise con comprensione. Mi si avvicinò e mi strinse forte a sé prima che potessi impedirglielo, poi posò il mento sulla mia testa e cominciò a dondolarci sul posto per farmi calmare.
 Potrà sembrare strano ma quell’abbraccio mi fece davvero bene, per questo mi lasciai andare e non feci nulla per interromperlo.







 ***L'Autrice***
  Ed eccoci giunti ad un bel punto critico... ^^ Che cosa succederà adesso? Non penserete che ve lo dica... xD Sono troppo curiosa di leggere le vostre teorie, di certo sarete rimasti tutti parecchio sorpresi (lo dico perchè la mia faccia dopo aver scritto questo capitolo era... o.O Sì, direi che più o meno rendo l'idea di quello che pensato... xD). Diciamo che quando scrivo i personaggi agiscono da soli, quindi spesso lasciano parecchio di stucco anche me... ^^' Lo so, ho dei problemi di personalità multipla, ma non posso farci nulla.
 Comunque, tornando al capitolo... Be', spero che vi sia piaciuto. Ricordo che, a suo tempo, non è stato per niente ficile da scrivere ma alla fine mi ha dato molte soddisfazioni...xD
 Come al solito rubo solo quanche riga per ricordare che questa storia ha anche un Forum e un gruppo su Facebook (a proposito, se qualcuno vuole aggiungermi su Facebook trovate il link nella mia pagina autore, oppure cercate Scarcy Novanta... Così potrete leggere tutti i miei deliri quatidiani e ammirarmi in tutta la mia bellezza *sì, vabbè... come no, questa è proprio convinta... -__-' nd. tutti).


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 In più per chi vuole leggerlo, ho anche postato il primo capitolo di questa storia scritto però dal POV di Massimiliano Draco, si intitola La Ragazza Delle Macchinette... Vi avviso che c'è qualche spoiler, quindi se non volete rovinarvi la sorpresa della trama principale non leggetelo... ^^' (Tanto lo so che lo leggerete lo stesso... ahahhah xD). 







 Ringraziamenti:
 Crystal Moon: Be' visto che aneli così tanto i miei capitoli, ti dico già che questa settimana spero di postarne anche un altro, oltre questo... xD Ci proverò, università permettendo... ^^' Va benissimo essere un po' fuori di testa, essere sempre responsabili non fa per niente bene alla salute... u.u ahahha xD Purtroppo in alcune scuole gli studenti sono davvero davvero pettegoli, però si sopravvive... xD Non lo so perchè Marco è sempre felice, non me lo chiedere... E' uscito fuori così e mi sa che ce lo dobbiamo tenere...^^' Per Massi, non posso scucirmi, si capirà tutto quanto man mano che si andrà avanti... ^^ Grazie davvero per la recensione e per tutti i complimenti che mi hai fatto. Un bacio!
 _Caline: I dialoghi tra Marco e Vale sono sempre un po' senza senso, non so se a causa dell'impulsività di lei o dell'ingenuità di lui... xD Bo', comunque sono contenta che ti sia piaciuto... xD Difendi pure Vale quanto vuoi, è il mio personaggio preferito tra tutti quelli che ho creato nella mia vita, quindi sono felicissima se la difendi. ^^ Gli sviluppi saranno enormi, eccome. Questa è una cosa di cui puoi essere davvero sicura... xD Oddio, sono contenta che i capitoli ti stiano piacendo tanto... *___* Non sono mai sicura che quello che scrivo sia leggibile, quindi sono felice di sapere che almeno non fa schifo. xD Grazie per tutti i complimenti e per la recensione. Un bacio!
 eLi__xD: Sono contenta che tu abbia deciso di recensire, e non fa niente se sei arrivata solo adesso... Sono felicissima lo stesso. xD E te ne sei addirittura innamorata? Così mi metti quasi in imbarazzo... *__* Per la storia del libro, ormai è storia vecchia. Questa è e resterà una fanfiction, e forse alla fine è anche meglio così... xD Grazie mille per la recensione e per i complimenti, mi ha fatto molto piacere leggere la tua recensione. Un bacio!
 selena_14: Be', io a mezzanotte e dieci sono sempre sveglissima, credo di avere qualche patologia tipo "nottambulismo"... xD Quindi la tua recensione è benaccetta anche ad orari strani...^^ Certo che i sogni su Marco forse all'inizio possono sembrare preoccupanti, ma poi diventano normali... Io sono spesso Massi! xD Sì, scrivere è davvero liberatorio... Il mio blocco mi ha messo davvero in crisi anche, e soprattutto, perchè non avevo modo di sfogarmi. Ma adesso va davvero molto meglio... xD Grazie mille per la recensione e per tutti i complimenti, sei stata gentilissima... Un bacio!
 Penny Black: Le voci sbagliate sulle assemblee giravano anche da me... xD Marco è un personaggio un po' particolare, neanche io sono ancora riuscita a capirlo fino infondo... ^^' E Massi è anche più complicato di lui, potrei provare a spiegarti ma rischierei di dire davvero troppo... ^^ Non posso darti neanche troppe spiegazioni sul comportamento di Vale, ma tu continua pure a fare teorie, magari ci prendi... xD Riguardo la D'Arcangelo, lei è una persona davvero simpatica e umana, è la professoressa che è in lei che non è tanto normale! ahahaha xD Grazie per tutti i complimenti, mi viene da piangere... ç__ç Non penso mai di meritarli, ma li accetto volentieri... Un bacio!
 EnergyAir: Sono così contenta che la storia ti stia piacendo tanto! *___* Mi commuovo... ç__ç Okay, forse è meglio smettere di piangere, prima di allagare completamente il pc... ^^' Grazie per tutti i complimenti, davvero. E soprattutto grazie per la recensione. Un bacio!
 Aryanne: Benvenutissima! Sono sempre contenta di avere nuove lettrici! *___* Sono felicissima che il mio modo di scrivere ti abbia conquistata, e ti ringrazio per tutti i complimenti che mi hai fatto... xD Spero di non averti fatto aspettare troppo per l'aggiornamento, sto cercando di velocizzare un pochino i tempi... xD Grazie ancora per la recensione. Un bacio!
 gintama_: Sono davvero contenta che la storia ti stia piacendo. Grazie mille per la recensione e per i complimenti...xD Un bacio!
 alina 95: Alinaaaaaa! :D E' sempre un piacere leggere le tue recensioni... xD Tranquilla per la recensione breve, l'importante è che la storia continui a piacerti (anche se l'hai già letta... ^^'). E poi come si dice "basta il pensiero" e tu sei sempre gentile a lasciarmi una recensione. Grazie per i complimenti, anche se come al solito sono convinta di meritarne così tanti. Grazieeee! Un bacio!
 momi87: Marco è un personaggio parecchio complicato, io stessa ancora stento a capirlo... ^^' Non lo so neanche io perchè ha sto carattere così strano, spesso è lunatico come una donna... ahahaah xD Per carita, puoi fare tutte le ipotesi che vuoi, sono sempre curiosa di sapere cosa pensate che possa accadere... xD Massi ancora non è molto chiaro, e credo che non lo sarà quasi mai... ^^' In effetti Vale è un tipo molto orgoglioso, difficilmente ammette qualcosa che non le va, però non posso dirti altro... xD Comunque ti ringrazio tantissimo per le tue recensioni, mi fa sempre molto piacere leggerle. E grazie anche per i complimenti, anche se non so se sono così tanto meritati. Grazie. Un bacio!
 Eky_87: Grazie mille per i complimenti... *___* Vale è un po' complicata da capire all'inizio, ma poi diventerà molto più comprensibile. xD Sì, Massi ha accettato di fare quella promessa a Vale, ma non è detto che la rispetteranno (anche perchè altrimenti la storia sarebbe finita lì, e poi io che facevo...? Andavo a pettinare i criceti??? xD). Sono contentissima che Marco ti piaccia, confesso che piace anche a me, mi piacerebbe avere un amico così... (ops, in effetti già ce l'ho, solo che non è bello come lui... ahahha xD). Puoi essere Team-Massi quanto vuoi, lo sono anch'io! ^^ Puoi fare tutte le supposizioni che credi, sono sempre curiosa di sapere cosa pensate che possa accadere... xD Sono contenta che il dialogo tra Marco e Vale ti sia piaciuto, io mi sono divertita un sacco a scriverla e sono felice di aver trasmesso a voi il mio divertimento. ^^ Grazie ancora per i complimenti e per la recensione. Un bacio!
 just_love_me: Mi dispiace che tu sia malata, però capisco che è bellissimo saltare la scuola...xD Se poi hai più tempo per leggere la mia storia, sono ancora più contenta... ^^ Non ti preoccupare per la lunghezza delle tue recensioni, mi fa piacere riceverle e poi basta il pensiero... ^^ Sono così contenta che la storia ti stia piacendo tanto, non so davvero come ringraziarti per tutti i complimenti che mi fai... Grazie! Un bacio!
 ShadowOfTheWind: Non posso anticipare nulla ma è evidente che Massi comincia a fare braccia nella nostra Vale... xD La D'Arcangelo è una donna davvero piacevole e simpatica, il problema è che come professoressa è una iena! ^^' Sono contentissima che il capitolo ti sia piaciuto, ti ringrazio infinitamente per la recensione. Un bacio!
 fox001: Sono felicissima che tu abbia avuto finalmente la possibilità di leggere la mia storia... ^^ E spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto. Ti ringrazio davvero tanto per la tua recensione e per le tue parole. Un bacio!
 Nana5974: Grazie per averla letta prima e per aver deciso di leggerla di nuovo^^ Sono così contenta che ti emozioni così tanto, trasmettere qualcosa è sempre stato il mio obiettivo con questa storia. Grazie infinitamente per la recensione. Un bacio!
 PinkLove: Eh, sì... Vale è davvero una ragazza con gli attributi, ed è anche molto orgogliosa... xD Non si sa se questa decisione di non parlare più la porteranno fino infondo, non posso anticiparti niente ma se davvero fosse stato così la storia si sarebbe fermata a questi cinque capitoli e poi io sarei andara a smacchiare i leopardi... ahahha xD Non lo so come mi è venuta la cosa di Apollo e la Mortale, io quando scrivo lascio che le mani vadano da sole, e i personaggi parlano senza che io ci stia troppo a pensare... Quindi non lo so proprio... xD Però sono contentissima che ti sia piaciuta... xD Massi ha il dono di sconvolgere tutto senza sforsarzi troppo, credo che sia una sua dote innata... ^^ Grazie per L'OPERA, anche se non credo di meritare un complimento del genere... *__* Grazie davvero per tutti i meravigliosi complimenti che mi hai fatto, mi viene quasi da piangere... ç__ç Grazie! Un bacio!
 chiara84: Tranquilla, Massi è un tipo forte... Tornerà più combattivo di prima... ahahha xD Anch'io odio i pettegolezzi, ma fanno parte della natura di molte persone, quindi mi sa che si possono solo ignorare... ^^ Grazie davvero per la recensione e per le tue parole. Un bacio!
 A l y s s a: Wow! Ho visto la tua recensione per un soffio, ma tranquilla che tanto ti avrei risposto comunque... xD Capisco che significa la frase "maledetta università" e la condivido in pieno... -___-' Sono contenta che il forum ti piaccia, lo so che la grafica è un po' piccola, però io la trovo bellissima, e Bea ci ha lavorato tanto... ^^ Eh, sì. Siamo tutte molto unite. Diciamo che è cominciato tutto un anno e mezzo fa quando ho iniziato a pubblicare questa storia. Si sono create tante amicizie bellissime... xD Ti ringrazio davvero tantissimo per i complimenti sul mio stile, non mi stimo molto quindi sono sempre convinta di non essere un granchè... ^^' Grazie per la minaccia, segui pure tutti i capitoli che vuoi...u.u Io non te impedirò di certo... xD Anch'io ADORO Vale! E il mio personaggio preferito tra tutti quelli che ho creato! xD E i suoi dialoghi con Marco fanno morire anche me, non so da dove li tiro fuori... ^^' In effetti all'Università sparisce qualsiasi gerarchia tranne quella professori/tiranni e studenti/plebe senza conto... ^^' Marco ha detto quella frase assolutamente senza maliazia, lo giuro. E' solo che a volte è un pochino tonto... ^^' Noi ragazze siamo assolutamente peggio dei ragazzi con i doppi sensi... Io e le mie amiche facciamo veramente arrossire i nostri compagni di corso se ci mettiamo di impegno... ahahah xD Su Massi e Vale non anticipo niente, devi leggere... xD Grazie davvero per la recensione, mi è piaciuto tanto leggerla... Grazie grazie grazie... Un bacio!
 Manu5: Sono così contenta che la mia storia ti piaccia... *__* E sono anche contenta che tu sia così interessata alla storia da curiosare in giro... xD Grazie davvero per la recensione e per le tue parole... Un bacio!



Grazie ancora a tutti quelli che stanno leggendo la storia, e un ringraziamento speciale alle 237 persone che mi hanno inserita tra gli autori preferiti! Un bacio a tutti!
 
    


   
 
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