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Autore: jess_rose    19/10/2010    1 recensioni
Questa ff è ipirata ad un video che in questa sezione conoscono tutti: "November Rain" (amo quella canzone :)), mi sono seduta al pc è ho iniziato a scrivere...se conoscete il video immagino sappiate già come andrà a finire ma spero che qualcuno la legga comunque!
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Axl Rose, Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
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-Per lei un Bloody Mary mentre io prendo una birra...no anzi portami una vodka. Mi ci vuole qualcosa di forte oggi!- la cameriera sorrise a entrambi allontanandosi poi con le ordinazioni.

-Vedo che conosci già i miei gusti...- constatò Stephanie.

-Sono un bravo osservatore- disse Duff con un sorriso.

-E come mai ti serve qualcosa di forte?-

-Sei tu che mi fai uno strano effetto-

-Non sei il primo a dirmelo...-

-Cosa?-

-Niente...piuttosto, che...- la ragazza lasciò la frase a metà attirata da una coppia che entrava in quel momento nel locale. I suoi occhi si posarono sul ragazzo: lunghi capelli neri, il fisico scolpito visibile anche sotto la felpa e quel profilo che avrebbe riconosciuto tra mille...Stephanie si buttò sotto il tavolo guadagnandosi un'occhiataccia da parte di alcuni vicini.

-Steph...qualcosa non va?- chiese Duff ficcando la testa sotto il tavolo.

-Sssh...fai finta di niente!-

-Ma...che?-

-Il mio ex fidanzato è appena entrato da quella porta. Tu torna su e comportati con naturalezza-

-Ma Steph...- il ragazzo cominciava a dubitare seriamente della sanità mentale della ragazza.

-Ha perso qualcosa?- colto alla sprovvista, si tirò su in tutta fretta sbattendo la testa.

-Ahio!- si lamentò massaggiandosi la zona pulsante di dolore -Ho trovato, grazie- La cameriera, posando le ordinazioni, lo guardò con un sopracciglio alzato dirigendosi poi ad un altro tavolo. Stephanie gli batté una mano sul ginocchio facendolo abbassare di nuovo.

-Come faccio a comportarmi con naturalezza se continui a chiamarmi?-

-Sssh...guarda dove è seduto! Muscoloso, capelli lunghi e neri, felpa...- Duff perlustrò il locale con lo sguardo trovando il ragazzo in questione in piedi al bancone.

-Trovato?-

-Si...ma puoi uscire da li sotto? Mi sento un coglione a parlare così-

-Dobbiamo andarcene da qui...- la ragazza gattonò fuori dal suo nascondiglio sbirciando il locale con aria furtiva, mentre un tizio vicino scosse la testa. Stephanie prese Duff per la mano mischiandosi tra i clienti intenti a ballare una canzone che non stava nemmeno ascoltando occupata com'era a non farsi riconoscere. Ballava con Duff mentre teneva d'occhio il suo ex che stava ridendo con una ragazza. Con uno scatto il suo sguardo si posò su Stephanie e Duff. La ragazza buttò le braccia attorno al collo di Duff baciandolo con trasporto per nascondere il viso ai suoi occhi. Fingendo di essere stati colti da una forte ondata di passione (Duff non stava proprio fingendo...), i due uscirono incollati l'uno all'altro. Fuori dal locale, la ragazza si staccò lasciando Duff col fiatone e il cervello scombussolato.

-Scusa. Quello li per poco non mi riconosceva-

-Wow...non ti devi scusare affatto!- Duff incollò nuovamente le labbra a quelle della ragazza che questa volta non finse, rispondendo con entusiasmo. Si separarono solo perché un gruppetto di ragazzi gli passò accanto lanciando fischi d'approvazione a cui Duff rispose con un bel dito medio alzato.

-Perché ti nascondi dal tuo ex?- le chiese quando il gruppetto fu abbastanza lontano.

-é una lunga storia...-

-Abbiamo tutto il tempo-

-Ok...per farla breve, non deve sapere che sono qui. É uno dei motivi per cui mi sono trasferita. Purtroppo, non ho preso in considerazione l'eventualità che mi avrebbe seguita-

-Non credi di essere un po' paranoica?-

-Tu non lo conosci. É sempre stato un tipo ossessivo in un modo che mi dava sui nervi. Per mia fortuna alla fine ho preso coraggio e l'ho lasciato-

-Per me non dovresti preoccuparti tanto. Mi sembrava anche in buona compagnia-

-Dici?-

-Senti, se la cosa ti tranquillizza, possiamo finire la serata a casa tua.-

-Davvero?-

-Certo! Andiamo?-

 

 

 

-Steph?...Stephanie?...Ma ci sei?- Erano abbracciati sul divano della ragazza intenti a scambiarsi dolci effusioni, cioè, solo Duff visto che Stephanie aveva la testa da tutt'altra parte.

-Che...? Oh, scusa...stasera non so che mi succede-

-é la terza volta che ti chiamo-

-Scusami...stavo riflettendo-

-Ancora quel Ray?-

-Jay...è che mi ha sconvolto!-

-Possiamo vederci un altro giorno se vuoi-

-Ci sei rimasto male?-

-No no...non ti preoccupare. Mi sembra giusto che tu ti senta così-

-Non ti dispiace, vero?-

-Certo che no! Ci vediamo domani?-

-Forse...devo lavorare. Ma appena sono libera mi faccio sentire-

-Sicuro!- le prese il viso tra le mani dandole un bacio sulle labbra. Dopodiché si chiuse la porta alle spalle e Stephanie tornò hai suoi pensieri, che in quel momento giravano tutti attorno a Jay. Non lo amava più, e questo era sicuro ma lui aveva ancora una sorta di potere su di lei che non la faceva stare tranquilla. Per rilassarsi, inserì un vinile dei Rolling Stones lasciando che la musica invadesse la casa. In camera si cambiò i vestiti con una comoda maglietta extra-large e dopo aver riempito un bicchiere di whisky, si stese nuovamente sul divano chiudendo gli occhi, lasciando che le parole di quella canzone malinconica coprissero tutti i suoi pensieri.

Oh Angie don't you weep, all your kisses still taste sweet

I hate the sadness in your eyes

But Angie, Angie, ain't it time to say good-bye

With no loving in our souls and no money in our coats

You can't say we're satisfied...

Forse si era addormentata o aveva chiuso gli occhi per qualche secondo, fatto sta che una brezza di freddo le fece aprire gli occhi. Duff, probabilmente aveva lasciato la porta aperta quando se ne era andato, infatti c'era una leggera corrente. Si alzò sbuffando e si diresse alla porta. Quasi si prese un infarto, quando dopo aver chiuso, sul divano vide l'ultima persona che sperava di incontrare, per di più proprio quella notte.

-Come...?-

-Pensavi di riuscire a nasconderti sotto a un tavolo?-

-Jay, vattene! Altrimenti...-

-Altrimenti cosa? Chiami il tuo amico punk del cazzo? L'ho visto mentre se ne andava fischiettando come un coglione e ormai credo sia troppo lontano per interromperci-

-Nel caso non ti fosse stato chiaro, quando me ne sono andata era per non rivedere mai più la tua faccia da stronzo!-

-Ma tu ami ancora questo stronzo...non ti va di fare la pace nell'unico modo che conoscevamo?-

-Se non te ne vai immediatamente chiamo la polizia-

-Non lo farai...- Stephanie corse al telefono sotto lo sguardo divertito di Jay che scoppiò in una grassa risata appena si accorse del filo tagliato. Lo sguardo di Stephanie si spense appena focalizzò le intenzioni del ragazzo, conscia del fatto che nessuno avrebbe potuto tirarla fuori da quella situazione. Vide il ragazzo di cui una volta era innamorata avvicinarsi con occhi lascivi fissi sul suo corpo. La strinse prepotentemente tra le sue braccia baciandola con desiderio mentre lei non rispondeva rimanendo immobile con lo stesso sguardo spento. Lasciò spogliasse della maglietta lasciandola col suo intimo di pizzo nero. Stephanie si ricordò della promesse che si era fatta, quella di non lasciare più che lui le rovinasse la vita. Chiamando a raccolta tutte le sue forze, mollò una ginocchiata in mezzo alle gambe del ragazzo facendolo accasciare a terra. Si precipitò alla porta girando la maniglia.

-Cazzo!- la porta era chiusa. Individuò le chiavi sul tavolino. Le prese e con mani tremanti cercò di inserirle nella toppa. Stava per dare l'ultimo giro quando Jay la prese per una spalla costringendola a voltarsi.

-Vai già via?- gli chiese con un ghigno.

-Jay...ti prego- sperava che il tono supplichevole potesse farlo rinsavire.

-Dammi quello che voglio e poi ti lascerò in pace...- Per tutta risposta Stephanie gli sputò in faccia -Sei un stronzo! Vattene o...- Le mollò un schiaffo sulla guancia per zittire la ragazza.

-Non puoi trattarmi così! Devi capire che io non ti amo...- gli urlò beccandosi un altro schiaffo. L'espressione di sfida di lei cambiò in uno sguardo sconfitto. Jay capì che ormai si era arresa. La buttò sul divano e, liberatala da quei pochi pezzi di stoffa completò quello che aveva cominciato mentre Stephanie inerme, lo lasciava fare senza reagire, conscia sarebbe stato inutile e pericoloso provarci. Non riusciva a pensare a nulla o a pianger,e non provava nemmeno piacere. Provava solo odio e disgusto per se stessa per essere così maledettamente attraente tanto da avere un ragazzo che era disposto anche a violentarla pur di godere del suo corpo perfetto. In quel momento desiderò con tutto il cuore di essere al posto di sua sorella. Lei era riuscita ad andarsene, e che fosse sei piedi sotto terra o nei giardini dell'Eden, in quel momento se la passava decisamente meglio. Quanto avrebbe voluto trovare la forza di fare lo stesso gesto di Ashlee, in fondo aveva semplicemente preso quella fottutissima pistola che il padre teneva nel quarto cassetto, se l'era puntata al cuore e in un istante era riuscita a liberarsi di tutti i problemi di una vita. Purtroppo lei non aveva lo stesso coraggio e per questo era costretta a esaudire i desideri di quel ragazzo e la colpa era tutta di se stessa.

-Non odiarmi Steph, perché io ti amo- la baciò sulla fronte, prese maglia della ragazza da terra e la coprì come per cercare di farsi perdonare per poi uscire dalla porta. Passarono pochi minuti o qualche ora, Stephanie non lo sapeva. Era ancora li a pregare di sparire dalla faccia della terra, quando si ricordò di quell'amica che l'aveva sempre aiutata e che in quel momento stava in camera sua avvolta in una vecchia t-shirt sul fondo dell'armadio. Tutte le volte si diceva che quella sarebbe stata l'ultima, cosa che fece ancora quando si strinse il braccio con la cintura. La pelle chiara le mostrò tutte quelle piccole vene bluastre che si diramavano per tutto il braccio. Con decisione si perforò nel solito punto con l'ago iniettandosi quella piccola dose. Si buttò sul letto supina con le braccia aperte abbandonandosi al piacevole effetto di quella sua amica e nemica allo stesso tempo. Tirò fuori una sigaretta dal pacchetto sotto il cuscino, barcollando cercò l'accendino che stava sul pavimento ai piedi del letto. Tiratasi su, una scatolina che stava sul comodino entrò nel suo campo visivo annebbiato dalla droga. Le foto di lei e Jay erano ancora li dove Axl le aveva lasciate. Prese la prima, quella di quando si erano messi ufficialmente insieme con lui che la baciava sulla guancia e lei che sorrideva innamorata e ingenua. Bei ricordi di un tempo in cui era felice e pensava che l'amore finalmente era arrivato anche per lei. Jay la trattava come una principessa. Sognava solo di sposarlo, di vivere con lui fino alla morte. Non aveva immaginato che l'amore potesse diventare ossessione. Passavano insieme ogni singolo minuto di ogni singola giornata, fregandosene di tutto e di tutti. Lei era riuscita anche a dimenticarsi della sua migliore amica e sorella che le era sempre stata vicino. Era così presa da Jay da non accorgersi nemmeno di ciò che stava passando Ashlee. Aveva cominciato ad uscire con altre persone, non le conosceva personalmente sapeva solo che godevano di una brutta fama. Probabilmente le fecero il lavaggio del cervello perché per le poche volte in cui si incrociavano Stephanie notò un mutamento nella sorella, ma ovviamente Jay riempiva le sue giornate e, come diceva lui, non aveva tempo da perdere o semplicemente era geloso anche di lei. Jay era riuscito a farle perdere anche il suo lavoro di modella con la sua gelosia. La aveva convinta che in quel posto la sfruttassero e lei aveva lasciato una delle poche cose che la appagavano per timore di perderlo. Nonostante tutto, aveva cercato comunque di parlarle con la sorella. Parole al vento, visto che ormai il dialogo tra le due era finito. La prima ed ultima volta che riusci a parlarle dopo tanto tempo fu quando Ashlee la salutò con un abbraccio borbottando un “dopotutto, ti voglio bene” o qualcosa del genere, era troppo presa da Jay per pensare ad una sorella che era diventata una sconosciuta. Ricordava solo che qualche ora dopo era tornata a casa dopo l'ennesima litigata con Jay ed era entrata in camera sua e di Ashlee. La vide con la pistola ancora in mano, il volto rigato dalle lacrime e quello che pareva un sorriso, sulle labbra. Non sapeva quante notti insonni aveva passato per paura che quel ricordo si intrufolasse nei suoi sogni. Per questo aveva cominciato con la droga, era l'unica cosa che la faceva sentire bene e che la appagava e le faceva dimenticare quando si ricordava di aver perso tutto. Aveva sperato di cominciare una nuova vita cambiando ambiente e per un attimo ci aveva anche creduto. Aveva incontrato Axl , i suoi amici e dopo tanto tempo era riuscita a trovare un ragazzo che le sembrava perfetto, con cui sperava di passare dei bei momenti senza robe tipo l'ossessione o la gelosia. Rise al ricordo dell'espressione di Axl tutte le volte che distruggeva le sue fantasie.

-Aspetta Stephanie! É Duff il ragazzo dei bei momenti!- scosse la testa cancellando l'immagine del rosso. Comunque sia, Duff o Axl, che differenza faceva? Ormai Jay era tornato. Davanti a lui, come aveva testato poco prima sulla sua pelle, il carattere forte non serviva a nulla, e niente gli avrebbe impedito di riprendersi ciò che considerava di sua proprietà.

  
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