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Autore: Unsub    19/10/2010    1 recensioni
Lui la abbraccia e lei sposta lo sguardo verso i cespugli vicini. Rimane un attimo interdetta… non può essere.
Un urlo le esce dalla bocca e gli uccelli volano via dai rami degli alberi.
Genere: Azione, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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- Questa storia fa parte della serie 'Sarah Collins '
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Capitolo 9 Capitolo IX. Bible

Albergo, Biloxi
Sono in ascensore mano nella mano. Lui accentua la stretta per farla voltare e la bacia di sorpresa. Lei sorride contenta, non è da lui mostrarle cosi i propri sentimenti. All’improvviso sentono il campanello dell’ascensore e si scostano. Le porte si aprono su Sarah e Spencer che si tengono per mano.
-    Ehi, già in piedi a quest’ora? – chiede Derek rientrando in possesso della mano di Emily.
-    Anche vuoi siete piuttosto mattinieri – risponde Sarah entrando nell’ascensore senza lasciare la mano di Spencer.
-    Ho fame e volevo andare a fare colazione – risponde Emily con un sorriso raggiante.
Sarah socchiude gli occhi e sorride a sua volta dando di gomito a Derek che arrossisce lievemente. Spencer preme il tasto del piano terra e l’ascensore riparte.

Interno di un caffè, Biloxi
Emily e Sarah sono sedute al tavolino aspettando che Derek e Spencer portino loro la colazione.
-    Allora? Tutto bene? – chiede Sarah con un sorriso furbo.
-    Credo di doverti dire grazie… non so cosa tu gli abbia detto, ma…
-    Tutto sistemato?
-    Si – sorride felice Emily – decisamente.
Le due si guardano un attimo e scoppiano a ridere. Derek e Spencer sopraggiungo in quel momento.
-    Cosa c’è di divertente? – chiede Derek guardandole in tralice.
-    Beh… un sacco di cose – risponde Sarah cercando di trattenere una risata.
-    Tipo?
-    Prima di tutto l’idea che è venuta ad Hotch, direi – dice lei tornando seria.
-    Cioè? – chiede Spencer preoccupato, non gli piace come si sta comportando il loro capo.
-    E’ convinto che io abbia una relazione con Derek – Sarah scoppia a ridere di nuovo al solo pensiero.
-    Ho la vaga impressione di dovermi sentire offeso… - Derek aggrotta la fronte.
-    Ok, prova a chiudere gli occhi e a pensare a me e te come coppia. Dimmi che effetto ti fa.
Derek esegue le istruzione e poi nonostante i buoni propositi scoppia a ridere a sua volta, seguito dai tre amici.
-    Siamo tutti di ottimo umore stamattina – interviene una voce alle loro spalle.
Prima ancora di girarsi sanno a chi appartiene quella voce. Infatti, eccolo lì, Hotch fermo in piedi dietro di loro con lo sguardo glaciale.
-    Visto che siete tutti già in piedi e vestiti, direi che possiamo rimetterci al lavoro – dicendo cosi si volta e va ad acquistare un caffè.
I quattro amici si guardano un momento interdetti, poi recuperano i loro bicchieri e si incamminano verso l’uscita del locale.

Stazione di polizia di Biloxi
I poliziotti corrono avanti e indietro rispondendo ai telefoni che non smettono di squillare. Garcia, Rossi e JJ stanno arrivando, mentre il resto del team è fermo sulla porta a fissare quella specie di bolgia infernale. Il detective La Voisin si avvicina trafelato.
-    Hanno trovato un altro corpo. Dawn Miller è stata rinvenuta poco fa sempre all’interno della foresta. Io e i miei uomini stiamo per partire.
-    Morgan e Collins andate con il detective. Prentiss e Reid con me, vediamo di completare il profilo – Hotch sembra impenetrabile.
Derek e Sarah scrollano le spalle e si avviano. Qualunque cosa abbia in mente Hotch sembra aver capito di aver preso una cantonata pensando che fra loro ci fosse qualcosa di “romantico”. Entrano nel SUV con il detective e si avviano.
Spencer li osserva andare via senza proferire parola, poi si volta e si avvia verso la sala messa a loro disposizione. Prentiss e Hotch sono già concentrati sui fascicoli. Lui prende posizione davanti al tabellone e con le puntine segna la scuola, la casa, il luogo dove la vittima è stata vista l’ultima volta e il luogo del ritrovamento del cadavere.
Si allontana di un passo e osserva la cartina. Niente sembra avere senso. E’ come se non ci fosse una zona sicura per gli S.I., che imperversano per tutta la città. Possibile che l’unico collegamento fra quei ragazzi sia il blog?

De Soto National Forest
Derek e Sarah non devono inoltrarsi molto nella foresta. Stavolta il cadavere è stato abbandonato quasi sulla statale. Sarah cerca di orientarsi rispetto al precedente luogo dei ritrovamenti. Prende la cartina e comincia a studiarla.
-    Cosa c’è, ciuffo buffo?
-    Siamo molto lontani dall’altro posto.
-    Probabilmente gli S.I. non si sentono più al sicuro a scaricare i cadaveri dove sono stati ritrovati. E’ normale.
-    Oppure non fa parte del rituale… oppure ancora ormai abbiamo “dissacrato” il loro piccolo luogo di culto…
-    Non chiamarlo cosi, mi fa venire brividi – Morgan storce la bocca in segno di disgusto.
-    Non dobbiamo pensare con le nostre menti, ma con quelle degli S.I.
-    Giusto. Quindi il precedente luogo è stato… “dissacrato” e loro hanno deciso di abbandonare il corpo dove capitava.
-    Torno a ripeterti che forse il luogo di abbandono non ha la minima importanza per loro… non credo che li uccidano qui, lasciano semplicemente i cadaveri. Il loro “rituale” si svolge da qualche altra parte.
-    Allora perché hanno seppellito quelle cose?
-    Credo che la chiave stia proprio nella risposta a questa domanda…
Sarah lo supera e si incammina verso il cadavere. Un'unica pugnalata al cuore. Il coltello rituale è ancora conficcato nello sterno della ragazza, che appare completamente vestita. Alza lo sguardo sul tronco dell’albero. La vernice è ancora fresca.
גַּבְרִיאֵל
-    Gabriel… ha senso.
-    Cioè? – le chiede Derek che l’ha raggiunta.
-    La sequenza delle uccisioni… Michael, Gabriel, Michael, Raphael, Michael.
-    Quindi di nuovo Gabriel… il prossimo omicidio avverrà per mano di Michael.
-    Spero di arrivare a fermarli prima che continuino la sequenza.
-    Anch’io lo spero. C’è altro.
-    Stavolta hanno scritto anche sul cadavere – dice Sarah continuando a fissare l’albero.
-    Come scusa? – Morgan si gira ad osservare la vittima – E’ vestita… dove vedi delle scritte.
-    Sotto l’orlo della gonna da cheerleader – dicendo cosi si china e solleva leggermente la gonna in modo che appaia la scritta lasciata sulle gambe della ragazza.
הילל
-    Che vuol dire? – Derek si china per osservare meglio la scritta.
-    L’ultimo arcangelo…
-    Ma gli arcangeli sono tre – lui la guarda stupito.
-    Sono rimasti tre, ma all’inizio erano quattro… un arcangelo si ribellò e venne scagliato lontano dal paradiso…
-    Questa mi giunge nuova, sarà che i miei ricordi del catechismo sono piuttosto sbiaditi… chi era il quarto arcangelo?
-    Lucifero, il portatore di luce.
-    Scusatemi… - un giovane agente si avvicina titubante – abbiamo trovato anche questo sul corpo.
Porge a Derek una busta trasparente per le prove con dentro un foglio di carta.
-    Cosa dice? – chiede Sarah tornando ad occuparsi della scritta sulla gamba della ragazza.
-    Forse tu ci capisci più di me…
-    E’ ebraico?
-    No, ma non ha senso…
Negli inferi è precipitato il tuo fasto,
la musica delle tue arpe;
sotto di te c'è uno strato di marciume,
tua coltre sono i vermi.
Come mai sei caduto dal cielo,
Lucifero, figlio dell'aurora?
Come mai sei stato messo a terra,
signore di popoli?
-    Che diavolo vuol dire? – chiede Derek una volta finito di leggere.
-    Isaia 14, 11-15. La caduta di Lucifero dal paradiso all’inferno… - si sofferma sul volto della ragazza e le sposta una ciocca di capelli - cosa avevi fatto Dawn?

Continua…

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