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Autore: xMoonyx    19/10/2010    4 recensioni
Conoscete il film Ritorno al Futuro? Bene: ora, per un momento, immaginate che il protagonista sia Harry Potter. Cosa ne è venuta fuori? Una pazzia, eh? Le pazzie hanno sempre un retrogusto adorabile...
Dal capitolo 1:
« Sicuramente ti starai chiedendo il motivo di tale visita... ebbene, Harry, ti volevo presentare un mio oggetto... o meglio, una mia invenzione...»
Sotto lo sguardo attento e sorpreso del ragazzo, Silente si voltò e afferrò da uno scaffale una lunga scopa.
« Questa...» disse mostrandola all’avido ragazzo « E’ la mia nuova invenzione, come penso... spero... tu abbia immaginato...»
« Una... scopa, signore?» osservò Harry, sicuro che quella scopa fosse normalissima.
« Non una semplice scopa, Harry...» un sorriso fiero comparve nel viso del preside che gli fece l’occhiolino « Le apparenze possono ingannare a volte...»
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
Capitoli:
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back to the future 7
Volevo ringraziare innanzitutto tutti coloro che hanno sostenuto la "causa" di questa ff. Come vi avevo promesso, mi sono rivista Ritorno al futuro, e il che mi ha ispirato non poco. Finirò sicuramente questa ff, ma dal momento che non ho i capitoli pronti, ma anzi li scrivo proprio sullo stesso programma della pubblicazione, non posso promettervi una scadenza precisa. Probabilmente aggiornerò prima della scadenza mensile, quindi non preoccupatevi.
Poi, aggiungerei che sono davvero felice di aver ripreso a scrivere una ff ferma da un anno. E anche più...  Infatti, non so se si noterà, dall'asterisco in poi parte la "storia nuova" xD
Ringrazio dunque:
@Lilla95: anche io lo adoro, ma il mio preferito resta Remus! Comunque credo che allora non ti piacerà moltissimo questo capitolo, specialmente la prima parte! Non temere, non tutto è perduto!
@Ali96: effettivamente, Peter Minus lo odio per aver ucciso i Malandrini, anche se questo riguarda il Peter adulto. Se è stato accettato nel gruppo dei Malandrini, un motivo ci deve essere stato, no? Quindi sono più indulgente nei suoi confronti, almeno qui xD
@Your guardian Angel: non sai come sono contenta di riprendere, dopo un anno, questa storia!
@Keira Lestrange: accontentata! ^^ Spero che continuerai a seguirmi.
@Niki_Black: Alla fine mi sono decisa! Sperando che la nuova parte sia all'altezza della precedente, se non meglio! Fammi sapere che ne pensi! :)
@Eveine: E' proprio questo il punto, anche io odio quando delle ff, specialmente se mi piacciono molto, interrompono sul più bello. Anche questo mi ha spinto a continuarla, sperando che piaccia! ^^
@JuliaSnape: grazieee! E' stato utile rivedere quella pellicola, senza contare che è il mio film preferito!!! °° Anche se mi sento in colpa per aver rubato qualche battuta, ma ci stava! xD ho tralasciato quella del "Pesante" "Pesante? Ma che avete voi giovani contro la forza di gravità???" proprio per non imitare troppo. Spero di non averti delusa!! >__< Per quanto riguarda il fatto dell'ottavo capitolo...ero in crisi perché non sapevo come evitare il litigio dei malandrini! Ma lo scriverò nel prossimo capitolo! XD
@DennYA: ho letto oggi stesso la tua recensione, e ti ringrazio! E sì, sto proseguendo, finalmente ispirata!! Adoro troppo HP e Ritorno al futuro per poter abbandonare tutto adesso! Sperando che ne sia valsa la pena!!

Infine ci tenevo anche ad aggiungere ed annunciare che alcuni dialoghi sono presi fedelmente dal film, proprio perché mi piacevano e ci stavano perfettamente nella narrazione. In quei casi metterò un asterisco! Grazie ancora a tutti!
 Spero solo che la storia piaccia, per adesso: buona lettura! :)

 7
Lezioni da Malandrino


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« Innanzitutto, Harry...» iniziò James mentre si dirigevano insieme verso l’aula di pozioni « Devi ricordare la regola fondamentale: COSA»
Harry osservò James come aspettandosi qualcosa. Poi guardò Remus e Sirius che invece di spiegare sorridevano radiosi al suo indirizzo. Peter, dal canto suo, si guardava le unghie appuntite e ogni tanto faceva una smorfia quando si passava l’indice sul dito.
« Cosa?» chiese Harry, che non aveva capito ciò che gli aveva detto il padre.
« Ma sì, Harry, cosa» spiegò James come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
Harry sbuffò spazientito, credendo che lo stessero solo prendendo in giro « Ma cosa?!»
Remus e Sirius si lanciarono un’occhiata divertita, mentre le sopracciglia di James erano arrivate praticamente all’attaccatura dei capelli, e Peter, indaffarato ad osservarsi con sguardo critico le proprie unghie, alzò lo sguardo e lanciò un’occhiata accigliata in direzione del Prescelto.
Sirius scoppiò nella sua solita risata che coinvolse tutti.
Quando si fu calmato, Remus tossicchiò sul pugno chiuso per attirare l’attenzione « Non cosa, Harry, ma C.O.S.A, i nostri principi... James inizia tu» aggiunse rivolto all’altro ragazzo che annuì cercando di allisciarsi i capelli « Allora, Harry, C vuol dire coraggio...coraggio di fronte ai più forti... davanti ai professori... insomma, non bisogna tirarsi indietro se si deve difendere uno più debole, capito?»
Harry rimase affascinato dalla voce cadenzata e calda di suo padre e si limitò ad annuire « Sì...coraggio, certo»
« Molto bene... Sirius?» James schioccò le dita e Sirius sorrise di nuovo.
« Adesso la O, Harry...» lo osservò e incrociò le braccia « Orgoglio» si limitò a dire « Ovvero, non fare mai qualcosa che potrebbe compromettere la tua reputazione, quella da Malandrino, cioè...»
Harry avvicinò le sopracciglia confuso e osservò il soffitto. Poi si voltò di nuovo verso Sirius « Emh... va bene» disse incerto.
James lo osservò comprensivo e lanciò una veloce occhiata a Remus.
« Harry, sicuro di aver capito?»
« Sì...» rispose alquanto titubante il bambino sopravvissuto.
Sirius ghignò « A me non sembra...»
« Harry» fece Remus, risoluto « Insomma, vuol dire che non devi comportanti da immaturo...» sospirò dopo aver osservato l’espressione del moro « Passiamo al terzo atto: S. Sta per Sicurezza...» alzò il mento con aria fiera e si drizzò come un fuso « Camminare sempre a testa alta, con uno sguardo sicuro... insomma, di uno che sa il fatto suo...» poi aggiunse, osservando la titubanza negli occhi di Harry « Come se avessi scritto sulla fronte: io posso fare qualunque cosa»
Harry ridacchiò, come gli altri ed annuì « Forte!» commentò.
« Infine, Peter, tocca a te...» annunciò James lanciando occhiate omicide a Peter, che però non sembrava essersi accorto di nulla, concentrato com’era a mangiarsi le unghie.
« Peter? PETER!»
Il piccolo ragazzetto trasalì e saltò in aria, prima di spalancare gli occhi acquosi e mordersi il labbro.
« Sveglia!» Lo ammonì Sirius, divertito.
Harry lanciò al traditore occhiate piene di disgusto misto a odio puro.
« S-scusate... dove si-siamo arriva-vati?» disse il topo, mordicchiandosi le unghie dal terrore.
Remus sbuffò scocciato e alzò gli occhi al cielo.
Harry si sentì sollevato da quel gesto, almeno il licantropo la pensava come lui.
« Alla A, imbecille...» rise James.
« A?... Emh, aspetta... la A... astuzia?»
« NO!» James lo guardò scandalizzato, poi aggiunse « Anche se non ci starebbe male...»
« Agilità nemmeno» osservò Sirius, sovrappensiero.
« Comunque era... amicizia» spiegò James, rivolto più a Harry che a Peter « La nostra amicizia è ciò che conta di più...»
« Ovvio!» fece Sirius « Se perdiamo la fiducia in qualcuno, non la potremo mai riacquistare al cento per cento, anche se dovessimo perdonarlo, non so se mi spiego...»
James lo guardò confuso « Beh, forse... io però sono convinto che ognuno debba avere una seconda possibilità. In fin dei conti tutti sbagliano... sbagliare è umano. L’importante è saper rimediare ai propri errori...»
« Non lo metto in dubbio...» aggiunse Lupin « però, James, come dice il detto fidarsi è bene ma non fidarsi è meglio...»
James strinse le labbra « Dipende dalle situazione...» lo rimbeccò, testardo « Vedi te, per esempio. Pensi che sarebbe stato saggio nascondere il tuo segreto a tutti? Invece, raccontandolo a noi, siamo stati in grado di aiutarti. Perché fare le cose da soli se hai delle spalle su cui puoi appoggiarti quando non ce la fai? Non mi guardate così... io dico solo quello che penso»
Harry guardò suo padre con orgoglio misto a fierezza.
« Va bene, James!» riprese Sirius cercando di calmare l’amico « Se tu puoi dire quello che pensi, posso farlo anch’io...» fece una breve pausa e strinse gli occhi « E io penso che tu ti fidi troppo delle persone...»
« Io cosa? Io cosa farei?» lo attaccò James, incredulo.
« Fidarti troppo!» rispose Sirius, alzando la voce « Ha ragione Remus, non bisogna dare troppa fiducia alle persone!»
James batté le palpebre stupito e aprì diverse volte la bocca come se volesse dire qualcosa ma subito la richiuse.  Dopo aver boccheggiato sempre più rosso rivolse uno sguardo sconcertato a Sirius « Cosa vuoi dire con questo? Mi stai forse chiedendo di non prestarvi fiducia?!»
Diverse persone del corridoio si voltarono stupite verso James, che ormai stava urlando.
« Non ho detto questo!» ribatté Sirius furioso « Non potrei mai chiederti una cosa del genere, lo sai!»
Remus afferrò il braccio dell’amico e lo fece indietreggiare, mentre James avanzava rosso verso di loro.
« Mi stai chiedendo di non fidarmi di voi? Dei miei AMICI?! Buono a sapersi!»
« No, James, Sirius non...» cercò di rimediare il licantropo, scuotendo Sirius che si calmò leggermente.
Harry osservò nel viso del licantropo una traccia di quell’esasperazione che aveva visto diverse volte nel viso del Remus quarantenne.
« No, ho capito cosa voleva dirmi!» riprese James infuriato « Begli amici!» sferzò l’aria e si allontanò con uno svolazzo del suo mantello.
« Jame!» lo richiamò Peter terrorizzato, ma la voce gli uscì quasi come uno squittio. Corse dietro James lasciando un Sirius boccheggiante per la furia e un Remus che cercava di fermarlo.
« Sir, basta!» lo rimbeccò di nuovo, scuotendolo e premendoli il braccio « Smettila! Hai già detto abbastanza!»
Harry osservò il suo padrino, che si divincolava dalla presa di Lupin per raggiungere James. Harry rivide in lui quella furia e quell’espressione da cane rabbioso che aveva quando si trasformava.
Sirius si lasciò andare e si appoggiò alla spalla dell’amico « Mi dispiace Rem, Harry...»
Harry lo osservò a disagio.
« Non devi scusarti con noi, ma con James...» fece Remus, come se stesse spiegando le tabelline ad un bambino.
Sirius sbuffò e si lasciò sprofondare sulle spalle, sconfortato « Mi dispiace è solo che...a volte è così sciocco!»
« Lo so...» annuì Remus sovrappensiero.
Harry osservò la scena, e senza saperne la ragione, delle immagini presero nitidezza nella sua mente. Una bacchetta che lanciava un incantesimo, ed una luce verde che ne scaturiva dalla punta.
 Battè le palpebre per evitare alle lacrime di fuoriuscire.
« Harry...» Sirius lo richiamò alla realtà « Tutto a posto?»
« S-sì... certo, va tutto alla grande. Io vado in aula, il professor Pit- emh, Lumacorno, ci starà aspettando, è meglio se ci sbrighiamo...»
sapeva che era una scusa pessima, ma doveva allontanarsi, così da allontanare  a sua volta certi pensieri.
« No che non va bene, Sirius...» ribatté Remus lasciando il braccio dell’amico « E’ chiaro che Harry sia rimasto deluso da noi...vedi, la quarta regola era Amicizia e cosa abbiamo fatto noi?»
« Litigato...» concluse Sirius, mogio.
« Esatto!» Remus sospirò « Che bell’esempio di amicizia solida, eh, Harry?»
Harry, sentitosi chiamato in causa abbassò lo sguardo e alzò le spalle « No, vabbè...» poi si voltò verso i due « Andiamo?»
Remus e Sirius si lanciarono un’occhiata confusa e poi, annuirono con decisione.
« E poi...» aggiunse Harry, che sentendosi parte del gruppo, era deciso a dire quello che pensava, come Sirius e James « Io credo, anzi, sono sicuro, che dovremo spiegare  James le ragioni per cui abbiamo...avete... detto quelle cose...»
« Harry, credimi, io non volevo...» stava iniziando Sirius, con voce supplichevole.
« No, lo so, Sirius, non è colpa tua...»
Remus strinse le palpebre confuso e poi osservò Harry con tanto d’occhi.
« Non crederai...?»
« No, Lup-... Remus, la colpa non è nemmeno tua... E’... insomma, non è di nessuno. Il litigio è sorto perché ognuno ha frainteso quello che diceva l’altro... non assumetevi la colpa, e poi, come dice James, ognuno può dire quello che pensa... o no?» aggiunse, con aria di sfida.
Remus e Sirius ammutolirono.
« Beh, questo è tutto...» concluse Harry, dirigendosi a grandi passi verso l’aula in cui era entrato più di tre minuti prima James.




*


« Harry! Da questa parte! »
Il suddetto interessato, diretto verso il corridoio, si girò vedendo una figura fargli segno dietro una colonna.
« Professor Silente! » rispose andandogli incontro quasi di corsa « E' successo qualcosa? Novità sulla scopa? »
« Di quella temo di no » rispose vago « 
Piuttosto, hai una foto di te da piccolo? »
« Sì, la tengo sempre in tasca, perché? »
« Fammela vedere, presto! »
Ancora titubante e confuso dalla reazione, Harry estrasse dalla tasca dei jeans la foto in movimento che ritraeva sé stesso da piccolo in braccio ai suoi genitori, entrambi sorridenti. La porse al vecchio, che la afferrò avvicinandola con fare indagatore al naso aquilino.
Silente non ebbe subito una reazione, prima troppo intento a studiare l'immagine, quando improvvisamente sgrano le palpebre e riconsegnò la foto al legittimo proprietario.
« Come pensavo...»
« Cosa? » chiese Harry, quasi con foga: odiava quando gli venivano nascosti dettagli importanti.
Silente gli rivolse uno sguardo preoccupato « Guarda la tua mano...»
« Che? La mia ma-»
« Quella della foto, Harry! »
« Oh, certo...» Harry abbassò lo sguardo sul proprio doppio dell'immagine, che salutava l'obbiettivo scuotendo la...manica?
« La mia mano! E' sparita!»
« Purtroppo è così. »
« Che cosa significa? » quasi urlò, lanciando uno sguardo allarmato a Silente, che si limitò a sospirare stancamente.
Ma dal momento che l'anziano non sembrava intenzionato a rispondergli Harry si fece coraggio e chiese « Potrei sparire?!»
« Temo sia peggio di questo...» rispose invece il vecchio, riaprendo gli occhi « Potresti non essere mai nato. »
Harry sussultò « Ho sconvolto il corso degli eventi! »

« Non è ancora detto. Devi solo far in modo che i tuoi genitori si mettano insieme, come è già successo in passato. Tuttavia ho un dubbio: Tu ti chiami Potter...»
Harry lo fissò un attimo, sorpreso: che Silente avesse intuito qualcosa? Non che ci volesse tanto, del resto...
« Sì. » rispose inespressivo, in modo da non far trasparire nessuna emozione.
Ma a dispetto delle sue aspettative gli occhi azzurri del vecchio preside brillarono un attimo « Mi chiedevo...i tuoi genitori sono in questa scuola, in questo momento? »
Accidenti!
Sconvolto, Harry si avvicinò ancora di più al preside, per nascondersi meglio dietro la colonna.
« La prego, parli piano, non vorrei che qualcuno sentisse! Comunque, ecco...»
« James Potter è dunque tuo padre? » fu la semplice domanda di un calmo Silente.
Una semplice domanda che fece sbiancare Harry più del dovuto.
Continuò a fissare il preside dietro gli occhiali a mezzaluna, per poi sospirare, esausto « Emh, sì... »
« E tua madre invece? Avrei dei sospetti, ma voglio sentirlo dire da te. »
Harry si girò guardando la Sala Grande che iniziava a riempirsi di gente, alla ricerca di una ben nota chioma rossa « Quella ragazza coi capelli rossi che si sta sedendo giusto ora...» rispose, distogliendo immediatamente lo sguardo.
« Oh tuo padre ha fatto un'ottima scelta! » osservò gioiosamente il preside, meritandosi uno sguardo sorpreso dall'altro, tuttavia dopo poco abbandonò il tono scherzoso ed alzò un sopracciglio, con aria scettica « Mi chiedo come abbiano fatto quei due a finire insieme... »
« Per quale mo-...» stava chiedendo Harry, senza capire, ma si bloccò nel seguire lo sguardo del preside.
Suo padre percorreva la sala Grande con le mani in tasca, un sorriso malandrino sulle labbra e la cravatta scomposta sulla camicia aperta. Si atteggiava da divo, ammiccando in direzione di un'avvenente ragazza bionda che, notandolo, si fermò per voltarsi verso di lui e...dargli uno schiaffo ben assestato sulla guancia destra.
« Tu sei quello stronzo che si è fatto mia cugina e poi l'ha tradita provandoci con me! »
« Oh no, Amy, lo sai che per me esisti soltanto tu! Tua cugina Sarah non mi è mai interessata realmente! » si giustificò quello, con un tono particolarmente lezioso.
« Ah, e così?» urlò una seconda ragazza, apparsa improvvisamente alle spalle del povero James che sbiancò dal terrore.
Si voltò accarezzandosi la nuca « Oh ciao Sarah, come va?»
La mora gli lanciò uno sguardo di fuoco per poi...assestargli uno schiaffo nella guancia sinistra.
Poi le due si voltarono furiose e si allontanarono da un James che si massaggiava le guance indolenzite, ancora voltato a guardare le due ragazze, o forse un'altra coi capelli rossi poco distante, perché inciampò su una sedia e rischiò di cadere rovinosamente a terra.
« Ma non sarai un figlio adottivo?*» fece Silente, sarcastico.
Harry, dal suo canto, prese ad accarezzarsi la nuca dall'imbarazzo, gesto che fece intimamente sorridere Silente, dato che il figlio sembrava aver nel DNA gli stessi gesti del padre.
« Potter!» quasi urlò la professoressa, puntando un dito accusatore a James.
« E' la McGrannit! Ma quindi è sempre stata irascibile!» osservò incredulo Harry, osservando la scena.
« E svegliati ragazzo! Sei un buono a nulla! Vuoi rimanere un buono a nulla per tutta la vita?*»
« No!*»
« Cosa ci ha visto tua madre in quel tipo?* »
« Ma...» fece con una voce stranamente acuta Harry « non lo so, professor Silente!
Gli ha fatto tenerezza perché dopo una bravata si era fatto male e lo aveva accudito...» si bloccò, sentendo su di sé lo sguardo preoccupato del preside « ...ma lei ha accudito me... »
« E' il complesso samaritano! Succede negli ospedali quando le infermiere si innamorano del loro paziente!* Questo è un gran bel problema... » convenne Silente, accarezzandosi la barba. Poi rivolse uno sguardo complice ad Harry e gli poggiò una mano sulla schiena «Datti da fare, ragazzo!*»



« James, hey, James!»
Il ragazzo si volse verso di lui, sorpreso « Harry?»
« Come va? Ti ho cercato dappertutto!»
« Se sei venuto a parlarmi della questione di prima, sappi che...»
« No, sono venuto a presentarti una persona...anche se sono sicuro che già la conosci.»
« Eri con Sirius e Remus vero?» chiese invece l'altro, con un sospiro stanco « Senti mi dispiace per la scenata di prima, non volevo prendermela con voi, ma sono piuttosto nervoso ultimamente, e credo che tu possa immaginare perché...»
Harry gli sorrise, nonostante tutto « A proposito di Lily, è proprio lì dietro, appoggiata alla colonna!»
« Eh?» quasi urlò James improvvisamente ansioso.
Harry sospirò divertito e gli afferrò una spalla, per poi quasi trascinarlo verso la colonna dove Lily, con dei libri tra le braccia, scherzava e rideva con due sue amiche.
Silente continuò ad osservare la scena, avanzando di poco dalla sua postazione dietro la colonna, la bocca semiaperta e gli occhi socchiusi.
« Lily!» esordì Harry.
La ragazza trasalì per poi voltarsi e spalancare gli occhi non  appena riconobbe l'interlocutore.
« Levis!» quasi ansimò aprendosi in un sorriso, indietreggiando tanto di colpo che sbattè contro il muro.
« Volevo presentarti il mio grande amico James Potter, che forse già conoscerai...»
Il ragazzo sorrise ancora per poi farsi da parte e spingere letteralmente in avanti James che si appoggiò alla parete con una mano, e con l'altra si scompigliava i capelli, un sorriso storto sulle labbra.
« Ciao dolcezza...»
La rossa non gli rivolse nemmeno lo sguardo, anzi avanzò verso Harry e gli si avvicinò ancora, allungando una mano « Come va la testa?*»
« Ah, bene...» rispose immediatamente Harry, indietreggiando per evitare la carezza « Bene. »
« Ero talmente preoccupata per te, quando sei scappato via, questa mattina, stai bene?»
« Emh...» stava iniziando Harry, ma Lily non seppe mai la risposta perché suonò la campanella.
La rossa indietreggiò « Adesso devo andare in classe, ci vediamo, Levis! O...Harry!» gli sorrise per poi correre veloce, trascinata dalla mano dalle sue amiche.
Le ragazze, per uscire dalla sala, passarono accanto a Silente, che seguì i loro movimenti con uno sguardo perplesso, sentendo Lily che, con gli occhi che brillavano e la voce sognante, chiedeva alle compagne « Non è un amore? »
Il vecchio preside raggiunse Harry e gli mise una mano sulla spalla, come a volerlo avvertire della sua presenza.
« La situazione è più complicata di quanto pensassi... tua madre prova un'infatuazione amorosa nei tuoi confronti...*»
« Cosa?» urlò Harry, scandalizzato « Vuoi dire che mia madre...vorrebbe farsi... me?*»
« Precisamente* » asserì Silente serio, mentre l'altro deglutiva sconvolto.
« Ma non preoccuparti, ho già scoperto un modo per riparare e far funzionare di nuovo la tua...mia...scopa. »
« Cosa? Ma se prima aveva detto che...»
« Volevo fosse una sorpresa, in ogni caso per discuterne i dettagli conviene che tu venga nel mio studio, questo pomeriggio. Manderò Fanny a chiamarti. »
« Che bisogno c'è di aspettare tanto? Non posso saperlo adesso? »
« Potresti, ma in questo modo perderai James, che credo stia andando a mensa, adesso... »



TO BE CONTINUED



Next-> "Un nuovo Rivale"

« Oh dolce Lily Evans, noi due siamo legati, io sono il tuo delfino! »
La rossa spalancò gli occhi e gli rivolse uno sguardo sconvolto « Cosa?! »
« Cioè...io sono il tuo destino! »



 


   
 
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