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Autore: RossaFujoshi801    19/10/2010    0 recensioni
Tutti i fatti raccontati sono più o meno accaduti. Per questione di Privacy le persone hanno i nomi dei personaggi di Harry Potter. Uno spettacolo teatrale... ma cosa succede durante la preparazione?
Genere: Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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  Salve a tutti! Arrivo con questa nuova fanfiction, fatta inseme a AstoriaGreengrassMalfoy  . I fatti descritti sono quasi tutti accaduti realmente, o almeno ne sono artefici persone reali. Per Privacy e anche per sopravvivere qualche anno in più, abbiamo sostituito i nomi reali con quelli dei personaggi di Harry Potter. Per favore non pensate ai personaggi dei film/libri, perch'è alcuni hanno personalità diverse da quelle del personaggio di cui hanno il nome! (eccezion fatta per Millicent Bulstrode e Zacaria Smith, che anche se ha il cognome uguale a una delle persone reali, non è lui che corrisponde al personaggio) 
 
Wilhelm Maisters-Dietro le quinte

Ronnie Ronnie nel paese delle meraviglie-Parte 1

Ron quel giorno si svegliò con uno strano presentimento, come se avesse dovuto succedere qualcosa di bizzarro. Si alzò dal letto e si guardò in torno. Quella non era di sicuro la sua stanza! C’erano bambole sparse ovunque e un enorme armadio con un altrettanto enorme specchio che poteva solamente essere simbolo di vanità femminile. Si guardò e con suo stupore si vide vestito da bambina! Aveva una vestina azzurra con le spalline a sbuffo, con sopra un grembiulino, e pizzini in fondo alla gonna, calzettoni bianchi, ballerine nere e parrucca bionda con cerchietto. Qualcuno gli aveva pure fatto la ceretta! Si ammirò un momento allo specchio, si accarezzo dolcemente le liscie gambe e poi tornò alla realtà: che diavolo era successo?!
“Alice! Alice! Scendi subito in giardino!”
Alice? Che fosse lui? Scese le scale, ma prima di raggiungere la voce vide tra i rovi in giardino qualcosa che di muoveva. Si avvicinò e quasi gli venne un colpo. C’era Luna vestita da coniglio con tanto di panciotto e orologio. “È tardi! È tardi!” strillava, poi con un balzo scomparì dietro alla siepe. Senza pensarci due volte si fiondò dietro di lei. La vide sparire dentro un’enorme tana, e sporgendosi per vedere meglio perse l’equilibrio e ci cadde dentro. Per fortuna la gonna gli fece da paracadute, ma malauguratamente si accorse di essere senza mutande. Planò dolcemente sul pavimento e vide una porticina. Il Lunconiglio doveva essere passato di lì. Cercò di aprirla, ma lei strillò: “Così mi strozzi!!” Con sua sorpresa vide che la maniglia aveva la faccia di Dean. “Devo seguire il Lunconiglio, come posso passare?” “Prova a guardare sul tavolino!” rispose lui. Ronalice si girò e un piccolo tavolo apparì, così lui si avvicinò. Vide una bottiglia con un’etichetta “Drink me” e a terra c’era un piccolissimo scrigno. Diede un sorso alla strana bevanda e piano piano si rimpicciolì. Ma aveva bevuto troppo ed era poco più grande di una formichina e poi una chiave era appena apparsa sul tavolo. Aprì lo scrigno. C’erano dentro dei biscottini “Eat me” diede un piccolo morso a uno e diventò abbastanza alto da prendere la chiave e abbastanza piccolo da passare per la Deanporta.
“Bravissima Alice!” disse la maniglia.
“Ciao Dean!” detto questo infilò la porta, ma si ritrovò in un mare in tempesta, in balia delle onde. Vide Neville-barbagianni che navigava su un tucano-Terry Boots spinto da un uccello che aveva le sembianze di Percy. “Neville!!!! Terry! Percy!!! Aiutatemi!!!” Chiamò, invano, perché quelli proseguirono senza degnarlo di uno sguardo. Riuscì a raggiungere la terraferma e vide Neville seduto su un’altura e Terry, Percy e dei pesci ballare in tondo cantando una strana canzoncina:
“Giro tondo, sempre in tondo, asciugati anche tu..
Niente è più seccante di una corsa in su e in giù..
Mara-maratonda testa in basso gambe in su..”
“Neville! Neville!”
“Neville chi? Io sono Capitan Libeccio!”
In quel momento passò Il Lunconiglio.
“Addio Capitan Nevileccio!”
Entrò in una foresta, ma il coniglio era corso via.
“Dove sarà finita Luna? Forse qui!” Entrò in un albero cavo caduto, ma una sorpresa l’attendeva alla fine. Quando uscì vide Tiger e Goyle, vestiti in modo molto bizzarro: salopette rossa, maglietta gialla con il colletto e un grosso fiocco blu. In testa portavano dei berretti rossi con su una bandierina. Si avvicinò e vide una scritta sui colletti “Pinco Panco” su quello di Goyle e “Panco Pinco” su quello di Tiger. “Bhe non ci saluti e non ti presenti? Mica siamo burattini” Sbottò Pincoyle. E si misero a danzare emettendo buffi suoni quando si urtavano. “Addio Pincoyle e Tigranco” Fece una picola riverenza e girò i tacchi ma si ritrovò davanti i due. “Dove vai? E come ti chiami?” “Mi chiamo Ron…Alice. E sto seguendo il Lunconiglio!” “E perché??” “Perché sono curioso!” “Curiosa! Anche le ostrichette lo erano..” “E sai bene che fine hanno fatto!” I due si misero a singhiozzare. “Cosa è successo alle ostriche?” “Ah tu sei troppo troppo di fretta perché ti interessi!” “Ma forse posso darvi qualche minuto..” “Benissimo!” Lo spinsero su una panca e si misero a raccontare:
"il tricheco e il carpentiere, ovvero: la storia delle ostrichette curiose;
pendeva il sol sull'ampio mar, pieno di volontà
volea far l'onde luccicar, raggiando in qua e in là.
e ciò benchè la notte ahimè
profonda fosse già.
andava il carpentiere col tricheco a passeggiar
la spiaggia era vastissima e di sabbia aveva un mar.
"signor barone" disse il primo "la sabbia non mi va.
e men che sia, la portiam via, se lei mi da una man"
il tricheco Ernie Mc Millan:"UNA MANOOOO? EHEHHEHAHAHAH
è giunta l'ora..."
il carpentiere Cormac:"sì, tricheco?"
il tricheco Ernie:"...ormai di chiaccherar, di cose buone da mangiar,
di cavoli o di re;
di come il mare va in bollor se i gatti san volar;
godiamo allor, macchè lavor, siam cavoli o siam re!"
“Poi il tricheco fece vedere al carpentier
quante belle ostrichette
ci fossero in fondo al mar!”
“E lui voleva con il martello pescar!
Ma il furbo tricheco
Parlò con le sue amichette!
il tricheco Ernie:"Oooooh è festa, ostrichette, andiamo a passeggiar;
giriamo un po', parliamo un po', che più si può anelar"
il carpentiere Cormac:"e magari, cogliendo l'occasion, faremo colazion"
il tricheco Ernie:"COFF COFF COFF"
"ma scosse mamma ostrica
il capo, ed ammiccò;
sapeva che i molluschi
fanno gola anzichè no"
mamma Sprite ostrica:"girar perchè?
sentite a me,
restate qui"
il tricheco Ernie:"certo, certo, è giusto ma...
...AH AH!!
è giunta l'ora, amiche care,
ormai di chiaccherar;
di cappellini di chiffon
di cavoli e di re;
e come il mare da calor
se i gatti san volar...
...AH AH!!
orsù, allegria! venite via!
coi cavoli e coi re!"
“Si mise allor a fischiettar,
E le piccole ostrichette si fecero incantar!
Lo seguiron senza indugio
Come il padron con il segugio.
Il carpentier  costruì un’osteria
Da dove le ostrichette non sarebber andate via.
Il tricheco Ernie
Se le avea mangiate tutte
E il povero carpentier rimase a bocca asciutta.”
"pei cavoli e pei re! fine!"
“È una storia molto triste..” “Ma insegna molte cose!” “Forse per le ostriche!” “Cantiam ancora qualcosa!” “Ma io devo andare!” I due si misero a raccontare una nuova storia, ma Ronalice scivolò via. Camminò per il bosco, e alla fine arrivò a una casetta col tetto in paglia.
“Marianna! Marianna!” Strillava qualcuno. Il Lunconiglio si affacciò a una finestra “Marianna! Eccoti finalmente! Vieni subito a cercarmi i guanti! È tardi!” “Io? Marianna? Ma che modi!” Ronalice entrò nella casa a cercare i guanti del coniglio “Se io fossi un coniglio.. dove terrei i guanti?” Mentre cercava vide dei biscotti, e ne mangiò uno senza pensarci. Subito iniziò a crescere, e i piedi e le braccia uscirono dalla casa. “AAA! Un mostro!!” Strillò il Lunconiglio. “Capitan Libeccio Capitan Libecciooo!” “Eccomi qua mi avete chiamato? Acciderbolina! Ma che mostro! Ma io ho già la soluzione! Dobbiamo spazzarlo via! Chiamate Biagio lo spazzacamino!” Arrivò una lucertola, con scopa e scala e Ronalice vide che era RitchieCoote. “Su signor Biagio spazzi via questo mostro!” lo incalzò il Lunconiglio. “Ci puoi aiutare?” “Lucerto, eccellenza!” “Bravo ragazzo!” Ma appena vide Ronalice, sbiancò, per quanto può una lucertola, e subito scappò lesto via, ma Capitan Nevilecciolo prese e lo ributtò sulla scala. “Diventerai famoso ragazzo, sarai un’eroe!” “Davvero?” “Lucerto!” Ma appena si fu calato nel camino una grossa nube di fuliggine invase la casa facendo starnutire Ronalice, e Coote/Biagio venne sparato in aria.
“Oh bhe, allora daremo fuoco alla casa!” Disse Capitan Nevileccio. “Certo, certo..COSAA??” al lunconiglio venne quasi un infarto. “No non fatelo!” pregò Ron. –Magari se mangerò qualcosa rimpicciolirò!- pensò. Prese una carota dal giardino e le diede un gran morso, e come previsto diventò più piccolo, ma era alto come un fungo! Cercò di inseguire Il Lunconiglio che era corso via, ma la sua statura non gli permetteva di andare molto veloce allora si inoltrò nella foresta di erba.

Idea nata in una delle nostre conversazioni malate xD Alla prossiam volta, con il brucaliffo!

   
 
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