Era già li, con solo una camicia addosso e i pantaloni infilati negli stivali alti.
<< Alla buon'ora! >> Mi salutò venendomi incontro e guardando impietosamente le occhiaie che cerchiavano i miei occhi << Non mi dire che hai sonno... >>
<< Sono sveglissima, signore. >> Borbottai stringendomi ancora di più nel mantello, rabbrividendo nell'aria fresca del mattino.
Dietro di me, Jadis sbadigliò e si stese a terra.
Boromir la guardò << E' una bella bestia. Dove l'hai trovata? >>
<< A Isengard. Era solo un cucciolo,e nessuno mi ha impedito di allevarla,vero Jad?>> Jad mi guardò e io le sorrisi.
<< Sembrate due amiche. Sarebbe un peccato separarvi... >>
Tornai a fissarlo,serissima << Vincerò quella scommessa, principe: voi non avrete Jadis! >>
Per tutta risposta, lui si mise a ridere e mi pose una mano sulla spalla << Brava! E' questo lo spirito giusto! Ora andiamo, se no si fa tardi e io devo assistere all'allenamento delle reclute. >>
<< Quindi non vi alzate sempre prima dell'alba? >>
<< Certo che mi alzo sempre prima dell'alba! Fa bene respirare l'aria fresca e fa ancora meglio ascoltare. >>
<< Ascoltare cosa? >>
Mi guardò come se fosse la domanda più stupida del mondo << Il silenzio della mia città,no? >>
Mi colpì molto il modo in cui disse la mia città. “ Non pensavo fosse anche un poeta questo principe... “
<< Dobbiamo andare da questa parte. >> Mi spiegò mentre camminavamo nelle prime luci del giorno. << Dobbiamo andare a est dell'arco della Cittadella, attraversare queste vie e arrivare al vecchio palazzo di addestramento. >>
<< Li si allenano le reclute? >>
<< Non dire idiozie! Quel cortile è piccolo persino per la guardia della Cittadella, figurati per l'esercito di Gondor! >>
Riuscii a trattenermi dal rispondere, ma non potei fare a meno di investirlo di ingiurie nella mia testa “ Mamma mia, che presuntuoso! “ Fu quella meno offensiva.
<< Il palazzo che ci ospiterà è molto antico, uno dei luoghi più antichi della città assieme al Palazzo Reale e alle Case dei Morti. Era la dimora della famiglia del Sovrintendente. >> Spiegò Boromir
<< Nella casa, è presente un corridoio sotterraneo che porta direttamente a Palazzo: ciò dimostra come il legame fra Sovrintendenti e Reali fosse forte, in quanto il corridoio poteva essere usato sia come tramite per una riunione segreta fra Sovrintendente e Re o come punto di partenza per una spedizione assassina. >>
<< E questo non è mai avvenuto? >>
<< Cosa? >>
<< Che qualcuno abbia usato quel corridoio per uccidere un Re .>>
Boromir ci pensò << Non credo...chiederò a Faramir. >>
<< Voi non sapete se un vostro Re è stato assassinato grazie alla complicità di un Sovrintendente della vostra casata? >> Chiesi stupita e con un velo di ironia.
Lui mi fulminò con lo sguardo, rallentando l'andatura.
<< Non sono un esperto della Storia, ragazzina insolente. E' anche l'ultimo dei miei interessi! Pensa piuttosto a tenere la bocca chiusa e risparmiare il fiato per l'allenamento! >>
Sorrisi “ L'ho irritato! Eccellente! “ dissi fra me e me mentre giungevamo alla meta: un palazzo piccolo e di pietra grigia, coperto d'edera, con finestre cieche su ognuno dei tre piani e il tetto piatto. L'idea generale era di triste decadenza.
<< Ma è disabitato? >> Chiesi stringendomi ancora di più nel mantello.
<< Si . >> Disse Boromir cercando una chiave fra tante in un grosso mazzo. << O no? Si dice che si aggirino degli spiriti, spiriti degli uomini che qui hanno vissuto. >>
<< Vostri antenati? >>
<< … Che qui hanno vissuto e sono morti di morte VIOLENTA. >> Concluse, e mi fissò con aria divertita << Fossi in te, resterei solo dove c'è la luce del giorno. >>
Io annuii rabbrividendo sotto al mantello, cercando di nascondere l'inquietudine mentre Jadis annusava l'edera con aria poco convinta.
Boromir aprì la porta e mi fece cenno di passare.
<< Non temere. >> Mi rassicurò << Alla fine di questa mattinata, sarai così brava da poterti difendere anche dagli spiriti! >>
Vi era un cortile circondato da un portico, tutto costruito in pietra e con l'aria decadente e triste dei luoghi prima vissuti e poi abbandonati.
Jadis iniziò a gironzolare mentre io mi portavo al centro del cortile.
<< Non è poi così piccolo. >> Commentai, ripiegando il mantello e posandolo accanto a una colonna.
Boromir seguì i miei passi << Se lo si paragona al campo di addestramento, questa sembra l'aia di una cascina. >> Mi guardò << Ma per due persone è perfetto. >>
Io annuii rabbrividendo nella camicia.
<< Credo sia giunto il momento di iniziare, ma prima qualche informazione. Siediti. >>
Obbedii e mi sedetti sulla base di una colonna mentre lui rimase in piedi, camminando avanti e indietro con fare tranquillo.
<< Hai detto che ti chiami Anna, giusto? >>
Annuii.
<< Quanti anni hai? >>
<< Diciotto, signore. >>
<< Sei giovane. >>
<< Voi quanti ne avete? >>
<< Non sono affari che ti riguardano! >> Fece un profondo respiro, poi sbottò << Ne ho circa 30, va bene? >>
<< E perchè non me lo volevate dire? >> “Non crederà che l'età sia un problema! “ << Immagino che buona parte delle vostre reclute abbiano la mia età! >>
<< Esatto. >>
<< E tutti sanno quanti anni avete giusto? >> Gli sorrisi << Vi facevo più giovane in ogni caso. >>
Lui mi guardò insospettito << Non crederai di cavartela con queste moine, vero? >>
Io risi e mi alzai << Nessuna moina! Iniziamo? >>
<< Ho altre domande, siediti. Sai impugnare una spada? >>
<< No. >>
<< Una lancia? >>
<
<< Sai tirare con l'arco? >>
<< Signore, io non so fare NULLA. Detto con le parole di Matilde, sono un'incapace. >>
<< E hai scommesso di resistere tre ore di addestramento?CON ME ? Ma che ti ha detto la testa?>>
Feci spallucce << Non sarà mica così difficile! >>
Lui sghignazzò con aria divertita << Lo vedremo. Inizia a correre. >>
Iniziai a correre piano per il cortile. Dopo poco, Boromir si unì a me. Da un angolo del portico Jadis ci osservava incuriosita, e dopo poco si mise a trottare con noi. Correvamo tutti e tre.
Se all'inizio stavo benissimo e non avevo problemi a respirare, bastarono una decina di giri del cortile per rendermi conto di quanto fossi debole: la camicia era bagnata di sudore e sotto i pantaloni sentivo i muscoli delle gambe contrarsi dolorosamente, mentre l'aria fredda mi feriva i polmoni ogni volta che la respiravo con la bocca aperta.
<< Tieni la bocca chiusa e respira col naso. >> Mi disse Boromir senza scomporsi, come se fosse nato per correre << E non fermarti! Altrimenti non riesci più a partire. >>
<< Quanto manca? >> Chiesi al ventesimo giro.
<< Molto! >> Ribadì laconicamente lui, sempre fresco come una rosa << Ma iniziamo col potenziamento. Adesso, quando dico “ via “, scendiamo e facciamo trenta flessioni con le mani larghe. Via! >> E si lasciò cadere a terra prono, le mani poggiate a terra, i muscoli delle braccia che si tendevano e contraevano a ogni movimento. Cercai di imitarlo, con scarsi risultati.
<< Non credere che questo sia il momento di riposarti! In piedi e correre! >>
Andammo avanti a corsa e flessioni per un tempo infinito, ma che finalmente e miracolosamente finì.
Avevo le gambe a pezzi e le braccia doloranti, e non ero nemmeno riuscita a correre per tutto il tempo stabilito da Boromir.
Anche lui si fermò sudato e con l'aria affaticata, ma notai che aveva qualcosa che in me mancava: il piacere di fare quello che faceva.
<< Vi piace vero? >> Gli chiesi ansimando.
<< Cosa? >>
Col braccio feci un largo gesto che comprendeva tutto il cortile << Ma questo no? >>
Lui annui sorridendo- un sorriso sincero e bellissimo << Sono nato per questo. E ora bevi un goccio d'acqua che facciamo altre flessioni e potenziamo le spalle e il petto.>>
Credo di aver fatto circa cento flessioni quella prima mattina, senza contare le contrazioni addominali incrociate e gli addominali ( ma quelli sono un piacere in confronto alle flessioni! ) e quella tortura finì solo perchè Boromir ebbe pietà di me! Dopo un'ora e mezza, ero letteralmente a pezzi e avevo la vista appannata.
Lui sorrise vedendomi così distrutta << Allora, pensi di aver fatto abbastanza o rinunci alla tua lupa? >>
All'accenno della scommessa cercai di darmi un contegno << Di che colore è l'abito? >> Chiesi sfacciatamente. La domanda che credevo divertente lo fece innervosire non poco.
<< Cederai prima che questa settimana sia finita! >> Sibilò inviperito e andò sotto il portico, facendomi un secco cenno di venire.
“ Ma che razza di lunatico! E anche permaloso! “
Mi condusse a una cassapanca di pietra annerita dalle intemperie. Alzò il coperchio e mi lasciò guardare all'interno: era pieno di custodie e di panni polverosi.
<< Cosa sono questi? >> Chiesi.
<< Sono spade. E' il momento che tu ne scelga una per addestrarti. >>
Era un momento importante e decisi di ponderare.
<< Che tipo dia arma è adatta a me? >>
<< Non ne hai idea? >>
<< Non ne ho mai impugnata una , come posso averne un'idea? >>
Boromir fece un verso spazientito e mi scansò bruscamente. Estrasse tre foderi e altrettante spade.
<< Proviamo queste. >> E me le cacciò fra le braccia.
Poi ne estrasse una lunghissima, avvolta in un panno nero. Toccandola, sorrideva e la sfiorava come si sfiora qualcosa di prezioso.
Se la posò sulla spalla e mi guardò << E adesso come te la cavi. >>
NOTICINA: se vi siete disperate per l'allenamento di Anna, sappiate che è un allenamento REALE, una vera tortura!!! so che alla maggior parte di voi non interesserà, ma non potevo fare a meno di dirvelo!!
per ragazzapsicolabile91: grazie grazie quante belle cose!!! spero che il capitolo soddisfi le tue aspettative!!!
bacissimi, pace e ammore e continuate a seguirmi non abbandonatemi!!!