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Autore: Unsub    20/10/2010    1 recensioni
Lui la abbraccia e lei sposta lo sguardo verso i cespugli vicini. Rimane un attimo interdetta… non può essere.
Un urlo le esce dalla bocca e gli uccelli volano via dai rami degli alberi.
Genere: Azione, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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- Questa storia fa parte della serie 'Sarah Collins '
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CApitolo 10 Capitolo X. End of the truce

De Soto National Forest
Sarah si sofferma sul volto della ragazza. Era carina, sedici anni, capelli castano chiaro e occhi color ambra. Sicuramente era fra le ragazze più corteggiate della scuola. Qualcuno aveva stroncato quella giovane vita con una noncurante crudeltà.  Il fatto che uno dei ragazzi che ha interrogato il giorno prima sia un brutale assassino la intristisce. Niente può giustificare un omicidio a sangue freddo.
Si volta verso Derek che tiene lo sguardo sull’albero dove troneggia il nome dell’assassino di quella ragazzina. Anche lui è turbato. Sarah tira giù la gonna per coprire quella scritta, poi si alza ed afferra il cellulare.
-    Chi chiami?
-    Hotch, dobbiamo aggiornarlo – dicendo cosi inoltra la chiamata e mette il viva voce.
-    Agente Hotchner.
-    Hotch, sono Collins.
-    Novità? – il tono di Hotch è più freddo del solito.
-    Il modus operandi è lo stesso, come la firma. Una pugnalata al centro del petto e il nome di un arcangelo scritto con la vernice rossa sul tronco di un albero.
-    Altro?
-    Stavolta gli S.I. hanno scritto un nome anche sul corpo della vittima. “Lucifero”, il quarto arcangelo. Inoltre hanno lascito un messaggio.
-    Che tipo di messaggio.
-    Una citazione della bibbia, Isaia 14 versetti 11-15, la caduta di Lucifero dal paradiso. Garcia ha trovato il nome di Miller nel blog?
-    No, ma sta ancora cercando. Tornate qui il prima possibile.
-    Arriviamo.
Sarah chiude la conversazione e guarda Morgan. C’è qualcosa di strano in Hotch, qualcosa di insolito. Neanche durante le loro peggiori litigate ha mai assunto quel tono cosi freddo e poi rispondere cosi seccamente alle novità che lei gli porta non è da lui. Non le ha chiesto neanche un parere.
-    Credi che sia arrabbiato per quello che ho fatto l’altra sera? – chiede Derek.
-    Se fosse per quello avrebbe avuto lo stesso comportamento anche ieri. No, credo sia successo qualcosa ieri in centrale, non centra niente la tua “visita di cortesia” dell’altra sera.
Si incammina con passo deciso verso il SUV. Preferisce soprassedere per il momento, lasciando le spiegazioni a se e quando Hotch deciderà di affrontare l’argomento.

Stazione di polizia di Biloxi
Hotch chiude la chiamata e mette via il cellulare. Sembra strano ed assente, è rimasto in silenzio da quando Morgan e Collins hanno lasciato la stazione di polizia. Riprende in mano il fascicolo che stava leggendo senza commentare ulteriormente quello che Sarah ha comunicato.
Il resto del team si guarda di sottecchi. Il loro capo è strano, questo è fuor di dubbio, ma nessuno vuole affrontare l’argomento per primo. Spencer decide che è meglio concentrarsi sul caso e cosi comincia a parlare delle ultime novità.
-    E’ interessante che abbiano cominciato a lasciare messaggi, come se volessero giustificare in qualche modo quello che fanno.
-    Ma cosa centra Lucifero? Era solo una ragazzina – Rossi aggrotta le sopracciglia.
-    Lucifero fu punito per la sua superbia – interloquisce Spencer – Forse sul blog troveremo qualcosa di più…
-    Tutti ragazzi popolari, ma oltre questo non avevano niente in comune.  A parte le prime due vittime, vengono tutti da scuole diverse. Estrazione sociale, quartiere, amicizie, etnie, credo religioso, niente in comune – fa notare Emily.
-    Allora scelgono le vittime da blog? – chiede JJ scettica.
-    Deve esserci dell’altro – ribatte Rossi – Devono poter avvicinare le vittime, per farlo devono conoscerle personalmente. Nel blog non ci sono neanche le foto di quei ragazzi, solo i nomi. Di alcuni non è riportata neanche la scuola che frequentano.
-    Oh oh….
-    Garcia che vuol dire “oh oh”? – Emily si gira verso la bionda informatica.
-    A quanto pare tutte le vittime appaiono sul blog e sono iscritte a facebook o twitter. Tutte tranne Dawn Miller. Lei non è nominata nel blog in senso negativo.
-    Come scusa? – Hotch pare destarsi del suo stato di assenza.
-    C’è un post su di lei, ma viene lodata perché è l’unica ragazza popolare della sua scuola che è gentile anche con i nerd.
-    Quindi non ci sono scheletri nel suo armadio? – chiede Spencer stupito.
-    Assolutamente. Viene descritta come una ragazza seria, studiosa, allegra, gentile e con una moralità ineccepibile. Il prototipo della brava ragazza.
-    Ma allora perché l’hanno uccisa? – Rossi da voce alla domanda che si pongono tutti.

Morgan entra nella sala seguito da Sarah. Nessuno dei due dice niente mentre si siedono. Hotch non solleva neanche lo sguardo.
-    Allora novità? – chiede Derek per rompere il silenzio.
-    A quanto pare Miller non rientrava nella vittimologia – li aggiorna Emily – Persino nel blog viene descritta come una brava ragazza.
-    Ma allora perché? – chiede Derek turbato.
-    Perché conosceva gli S.I. e aveva capito – dice Sarah senza alzare lo sguardo.
-    Come fai a dirlo? – chiede Rossi.
-    Le hanno dato un nome, Lucifero. L’arcangelo caduto, colui che per superbia si era ribellato a Dio. Anche il passo della bibbia che hanno lasciato…
-    Quindi lei aveva capito chi erano gli S.I. e loro l’hanno uccisa – Spencer sembra rimuginare su quell’ultima affermazione.
-    Siamo pronti con il profilo? – chiede Hotch.
-    Direi di si.
-    Allora raduno i poliziotti – JJ si alza e lascia la stanza.
-    Hotch, credo che sia necessario risentire alcuni dei ragazzi – dice Sarah sempre fissandosi le mani poggiate sul tavolo.
-    Si, più tardi puoi andare alla scuola superiore – Hotch non si gira neanche a guardarla.

I poliziotti sono tutti radunati, mentre i profiler sistemano la lavagna con le prove che hanno messo insieme. Sarah fa un passo avanti e comincia a fornire il profilo.
-    Stiamo cercando tre ragazzi dai 15 ai 18, sono fra i ragazzi meno popolari della scuola. Probabilmente hanno delle difficoltà di inserimento a livello sociale. Sono tipi tranquilli, non hanno mai avuto richiami dai professori o dal preside. Il capo del gruppo è molto intelligente e occupa una posizione di predominio sugli altri due. Sono tutti ragazzi bianchi.
-    Tutti maschi? – chiede un poliziotto prendendo appunti.
-    No, c’è almeno una ragazza nel gruppo – interloquisce Sarah sotto gli occhi attenti dei colleghi.
-    Come fate a dirlo? – chiede il detective La Voisin.
-    Manca la componente sessuale – dice Sarah.
-    Alcune delle vittime sono belle ragazze, se fossero tre maschi almeno uno di loro avrebbe tentato un approccio di tipo sessuale – chiarisce Spencer portandosi al fianco di Sarah – Inoltre tutte le vittime sono state ritrovate con gli indumenti addosso.
-    Quindi quello che li spinge non è il sesso? – chiede La Voisin visibilmente scettico.
-    No – ribadisce Sarah – Vogliono punire i ragazzi popolari. Tutte le vittime veniva nominate in un blog che metteva in piazza i loro panni sporchi. Si sentono come dei giustizieri. Visto che quei ragazzi abusavano della loro popolarità, li puniscono uccidendoli. L’ultima vittima, Dawn Miller, conosceva almeno uno degli S.I. e aveva capito che era collegato ai delitti. Per questo è stata uccisa.
-    Quindi conviene cominciare ad indagare nella scuola di Dawn Miller.
-    Si. E’ mia intenzione recarmi li appena finita la riunione – puntualizza Collins in risposta a La Voisin.
-    C’è altro? – chiede ancora il detective.
-    Prestate attenzione, sono estremamente pericolosi. Se messi alle strette i due maschi non si arrenderanno – dice Hotch incrociando le braccia e poggiandosi al tabellone.
Sarah si gira e gli lancia un’occhiata piena di ira, riacquista subito il controllo di se e torna a rivolgersi ai poliziotti.
-    Vorrei ricordarvi che stiamo parlando di adolescenti. Cerchiamo di mantenere il controllo ed i nervi saldi. Consigliamo la massima prudenza questo si.

La riunione è finita. Tornano tutti nella sala riunioni. Sarah chiude la fila e appena entrata sbatte la porta alle sue spalle.
-    Ma dico, ti ha dato di volta il cervello? – è furiosa con Hotch e non fa niente per nasconderlo.
-    Dobbiamo dare un profilo il più accurato possibile – risponde lui non degnandola di uno sguardo, in favore dei fascicoli sul tavolo.
-    Dicendo quella cosa, è come se avessi autorizzato i poliziotti a sparare prima e chiedere dopo! E senza nessuna prova a sostegno della tua tesi!
L’atmosfera è tesissima. Gli altri membri del team guardano per terra mentre Hotch finalmente alza lo sguardo a fronteggiare Collins. Oramai è guerra.

Continua…

Per Giunone: il fatto che tu mi abbia messo fra gli autori preferiti vale più di mille recensioni^^ Cmq mi fa sempre piacere ricevere "notizie di prima mano", cosi posso migliorarmi e migliorare la storia (anche perchè non vorrei finire recensita da Fastidious). Mi fa piacere che tu ti riconosca in Sarah, quello che spero sempre quando scrivo è di riuscire a far immedesimare il lettore. Mi raccomando se notate che vado OOC fatemi un fischio (a volte presa dalla trama tendo a sfarfallare^^). Un bacio e ancora grazie per il commento e per i complimenti ^^
   
 
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