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Autore: LilianLunaPotter    20/10/2010    1 recensioni
Andromeda è una Black un po' anomala. Dal primo capitolo: "Vediamo un po'... mmh, bontà, intelligenza e coraggio... molto Grifondoro... uhm strano...sei una Black...i tuoi genitori non saranno soddisfatti di te, ragazza... non credo di poterti assegnare a Serpeverde..." il Cappello Parlante stava leggendo la sua mente.
"Ti prego, ti prego...Cappello, io non voglio deluderli!" pensò la ragazzina "Mettimi a Serpeverde...Serpeverde...Serpeverde" ripetè con tutte le sue forze nella sua testa.
"Se ne sei così sicura allora..."
-SERPEVERDE!- urlò poi l'antico cimelio.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Andromeda Black
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
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Curiosité (le 10 Août 1978 - Villa Tonks)


-Doraa! Dora dove sei?-

-Arrivo papà!- urlò una bimbetta di cinque anni dai capelli corti e castani, il viso a cuore e il sorriso sbarazzino.

-Dora- la salutò Sirius, diciotto anni di fascino, strafottenza e ironia. Il ghigno altezzoso e l'aria da bello e maledetto.

-Siriuuuus!- gli salta al collo lei.

-Allora Dora, come va?-

-Benissimo!-

-Signorina Dora vostra madre dice di raggiungere lei e vostro padre in sala da pranzo- gracchiò Solly con un inchino.

Una volta a tavola Sirius osservò attentamente la cugina: crescendo era diventata una donna bellissima, i boccoli castano chiaro le scendevano fino alla vita e le davano un'espressione più dolce al suo volto dai lineamenti alteri. Gli occhi color nocciola, perforanti ma dallo sguardo dolce. Il fisico snello e slanciato sul quale la gravidanza non aveva lasciato alcun segno. L'atteggiamento all'apparenza freddo e altero ma in realtà gentile. Pur essendo diversa dal resto della famiglia conservava ancora quell'aria elegante e nobile dei Black, come lui d'altra parte.

-Hai già trovato un posto dove stare?- chiese Dromeda.

-Zio Alphard mi ha lasciato dei soldi, mi comprerò qualcosa-

-Per ora sei sempre dai Potter?-

-Sì-

-Sai qualcosa degli...altri?- l'ultima parola le uscì quasi inudibile dalle labbra. Tentava di mascherare il suo affetto per la famiglia abbandonata dietro una maschera disinteressata.

-Nulla. L'ultima volta che ho visto mia madre gli epiteti più gentili che mi ha rivolto sono stati 'vergogna della mia carne' e 'abominio'- Sirius emise una risata simile a un latrato -ah, si, oltre a 'traditore del tuo sangue'-

Dopo il pranzo Andromeda, Ted, Ninfadora e Sirius si spostarono nel salotto.

-Ted, tua madre dice che lei e tuo padre arriveranno qui alle cinque- disse Dromeda srotolando una lettera appesa alla zampa di un gufo appoggiato sul davanzale.

-Vengono i nonni?! Che bello!- Andromeda sorrise: sua figlia trovava tutto magnifico.

-Si, sei contenta?- le chiese Ted.

-Certo...ma io ho solo due nonni? Charlie mi ha detto che lui ne ha quattro- Charles Weasley era un bimbo di sei anni, grande amico di Dora e figlio di Molly e Arthur Weasley, amici di Hogwarts di Ted.

Andromeda e Sirius si irrigidirono. Gli occhi di Ted saettarono sul volto inespressivo della moglie e Ninfadora li guardò mortificata -Ho detto qualcosa di sbagliato?-

-No, no tesoro- la rassicurò suo padre.

-E allora perchè...-

-Hai due nonni- la interruppe Dromeda, dura.

 

Quella sera Dora non riusciva a dormire e così si aggirò per Villa Tonks.

Quando arrivò in biblioteca, sedendosi in una delle poltrone della madre, notò su un tavolino lì di fianco una foto sbiadita dalla cornice argentea.

Si muoveva, come tutte le fotografie magiche e vi erano raffigurate tre ragazze sedute su un divano grigio perla: la più grande era quella con i capelli più scuri, aveva le palpebre pesanti e due occhi blu scuro; quella in mezzo, la più piccola, aveva lunghi capelli biondo chiaro, la carnagione più chiara delle altre due e due occhi azzurri; l'ultima, che sembrava poco più piccola della prima, aveva i capelli di una diversa sfumatura di castano, gli occhi grandi e nocciola. Dora la riconobbe come sua madre.

Tolse la foto dalla cornice e la mise nella tasca della vestaglia. L'indomani avrebbe chiesto spiegazioni alla mamma.

 

-Mammaa!- gridò Ninfadora correndo giù dalle scale e dirigendosi in cucina, dove Andromeda chiacchierava con Sirius. Ted era al lavoro.

-Buongiorno Dora...dimmi- disse la Black squadrandola un po' accigliata e un po' divertita dal modo in cui i capelli divenuti rosa le stavano ritti in testa.

-Guarda cos'ho trovato- fece Dora porgendole la fotografia.

Andromeda la osservò, si fece di ghiaccio e la passò a Sirius, che ghignò divertito volendo vedere che piega avrebbe preso la situazione.

-Mamma, chi sono queste?-

Dato che Andromeda non sembrava voler rispondere, Sirius prese la parola -Sono tua madre e le sue sorelle- disse dopo aver guardato verso la cugina che gli fece un segno d'assenso con il capo.

-Le sue sorelle?- la bimba era stupita.

-Sì- rispose dura Dromeda una volta ritrovato l'uso della parola.

-Come si chiamano?-

-Bellatrix e Narcissa- la voce di Andromeda si incrinò.

-Io voglio avere i capelli come i suoi- disse Ninfadora puntando il ditino sulla bionda e trasformando i suoi corti capelli rosa in meravigliosi boccoli biondi.

Andromeda sbiancò e Sirius strinse i denti: era uguale a Cissy da bambina.

-Torna subito normale!- le ordinò Andromeda.

-Ma mi piacciono i capelli così-

-Torna normale Dora!-

-Va beeene- sbuffò la piccola facendo ritornare i capelli castani e a caschetto.

  
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