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Autore: bianfre    20/10/2010    1 recensioni
“Inverno!”“Pomodoro,mozzarella,radicchio e grana!”“Rustica!”“Pomodoro,mozzarella,tonno,cipolla,salamino piccante…e…..”“AH, FREGATO! Olive nere!”e detto ciò il biondo non tardò a fuggire mentre il bruno cercava invano di scagliarvisi contro.
Genere: Commedia, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Nord Italia/Feliciano Vargas, Sud Italia/Lovino Vargas, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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“Vorreste il sabato libero?”
Dire che quella fosse un’impresa rischiosa era poco.
Era suicida, e lo sapevano benissimo.
“Voi, al sabato sera, vorreste stare a casa?”
Una gigantesca vena gli si formò in fronte, mentre un sorriso forzato gli si stampava in faccia.
Il capo sembrava tutt’altro che d’accordo.
Romano deglutì impaurito, mentre il minore si nascondeva dietro la sua schiena, tremante.
“S-si… e-ecco noi abbiamo sempre lavorato e-e beh non abbiamo mai fatto ferie e quindi---“
“voi venite al lavoro solo la sera, saltando pure il mercoledì, avete tutta la mattina e il pomeriggio liberi… e avete il coraggio di chiedermi un sabato?”
Lo videro prendere il coltello da sopra il tagliere, cominciando a  tagliuzzare finemente la cipolla.
“N-noi sabato abbiamo un appuntamento e-e-“
“un… COSA?”
Feliciano sbucò da sopra la spalla del maggiore. “E’-è vero, dei nostri amici ci hanno proposto di andare all’apertura della discoteca” e indicò l’edificio dall’altra parte della strada.
Questo sembrò stupire il cubano che riponendo il coltello al suo posto, fissò poco convinto prima i due, che trasalirono, poi la discoteca adiacente.
“siamo proprio sicuri che andrete lì?” s’interessò stranamente curioso.
“s-si” biascicarono sotto lo sguardo intenso del moro.
“mmmh e va bene” e senza aggiungere altro andò in cucina, lasciandoli con tanto di naso.
I due fratelli Vargas si guardarono subito increduli, esultando poi di gioia.
“EVVAI!!!!!”
“ah già, e visto che aprirà a mezzanotte avrete pure tutto il tempo di venire al lavoro, quindi domani vi aspetto qui alla solita ora!” annunciò Bob sbucando dalla porta, ridendo malefico.
 
 
 
 
“questo?”
“ti prego, no!”
“aspetta aspetta!!!... così?”
“se vuoi andare al circo sei il benvenuto”
“e che cavolo!... beh questa va bene, dai!”
“quello è il tendone del circo”
“insomma nii-chan!! aiutami invece di prendermi in giro!!!”
Stavano in quel negozio da almeno un’ora e il fratello minore non riusciva a trovare un capo decente per la serata imminente. Le aveva provate tutte, arrivando perfino a indossare cose da donna, ma senza trovare nulla che potesse piacergli. E ora stava passando in rassegna i classici ‘maglioni della nonna’.
“Feli, ti rendi conto che là dentro ci saranno almeno 30 gradi!? Io quasi ci verrei in pantaloncini corti, fai conto te!” e strappandogli dalle mani la felpa di lana, il meridionale procedette furibondo verso l’ala estiva, tornandone con un pacco di magliette con o senza maniche.
“toh, queste vanno bene, sceglietene una e andiamo!”
“ma ma ma..”
“NIENTE MA! Avanti, che non voglio perdere tutta la mattinata!”
Feliciano annuì silente. Romano faceva davvero paura quando si arrabbiava.
“E te come vestirai invece?” chiese il nordico mentre si cambiava nello stanzino.
“allora…scarpe nere, un paio di jeans lunghi blu notte strappati, una maglietta a maniche corte bianca con sopra un gilet nero. Metterò un po’ di gel sui capelli e un polsino al braccio destro e poi…” e procedette a elencare ogni singolo particolare del suo abbigliamento. Sicuramente ci si era parecchio scervellato.
“Uhm, anch’io credo così, solo che metterò quel paio di pantaloni chiari stretti della settimana scorsa e per la maglietta… uh! oddio oddio, questa, questa Lovi!!!” e mettendo fuori un braccio cominciò a sventolare una t-shirt ocra con il colletto a V con due lacci che la chiudevano a zig zag, la maniche tagliuzzate e lo stesso nel fondo, sfumato più scuro.
“oooh sia lodato il cielo, ce l’abbiamo fatta!” e agguantando fulmineo la maglia il maggiore andò subito a pagare, prendendo poi il fratello per i polsi e buttandolo letteralmente fuori dal negozio prima che potesse avere altri ripensamenti.
“bene, siamo a posto! Ah, ho detto ad Antonio che non avremmo fatto in tempo per la cena e ha risposto che allora ci avrebbe aspettato dentro” disse Romano mente montava in macchina, imitato dal minore. “E te col crucco? Che ti dice?”
“Basta chiamarlo così nii-san, detto da te assume un tono dispregiativo!” e il moretto mise su un adorabile broncio che fece comunque sghignazzare il maggiore.
“Che cretino, la parola ‘crucco’ è dispregiativa già di suo! Beh, che ti ha detto?”
“Ecco, non ho ben capito, ma ha detto che ci avrebbe raggiunto dopo la mezzanotte per via di un impegno. Non ha voluto dirmi cos’ha da fare però!”
“Dovrà far rifornimento di crauti hahahaha”
“Spiritoso” e si voltò immusonito verso il finestrino, sentendo l’aria autunnale scompigliarli la chioma ramata.
“Dai scherzavo, su! Ora pensiamo a rifocillarci, a lavorare e poi a divertirci ok???”
“Uhm.. ok…”
Romano non avrebbe davvero mai creduto di vedere il fratello così giù di morale, festaiolo com’era. Possibile che la presenza di quel tedesco non lo lasciasse così indifferente? Si beh, parlava lui poi, che aveva passato gli ultimi due giorni a dannarsi per trovare un abbigliamento decente per quel cretino di uno spagnolo… cosa aveva appena detto?
 
 
 
Continua…

   
 
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