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Autore: Melardhoniel    22/10/2010    7 recensioni
Immaginate il 1960.
Un anno cruciale per la storia dei Beatles, un anno di scelte che porteranno i quattro ragazzi di Liverpool a diventare il gruppo che conosciamo. Immaginate Pete Best, Stuart Sutcliffe, le due sorelle di John Lennon e ogni segreto conosciuto solo grazie alle biografie sui Beatles.
Immaginate una ragazza qualunque, Eveline 'Liv' Sparks, che improvvisamente si trova catapultata nel passato con in mano un grande potere: la conoscenza del futuro. Un privilegio che genera un limite, come sa bene chi si interessa di viaggi nel tempo: quanto la sua conoscenza degli eventi influenzerà i destini della Liverpool e della Londra degli anni Sessanta? Quanto sarà cambiata la storia dei Beatles? In meglio o con esiti catastrofici?
[La storia copre gli eventi temporali dal 1960 al 1970]
Dopo 3 anni di assenza sono tornata, per restare. Melardhoniel
Genere: Comico, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: George Harrison, John Lennon, Nuovo personaggio, Paul McCartney, Ringo Starr
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Let it Born, Let it BEatles;'
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Vendetta, dolce vendetta…


Entro nella scuola assieme alle mie nuove amiche. Ancora non riesco a crederci! Sono al Liverpool College of Art!!
Arrivate nell’ingresso, Thel si ferma e poi mi da le direttive: «Allora… io ora giro di qua e me ne vado in classe, Dot sta al primo piano, in classe con lei ci sono Ruth e Margareth. Tu ed Iris siete al secondo piano, l’ultimo, con quelli del ’46…tutto chiaro?» chiede.
«Cristallino, capo!» Esclamo io.
La campanella suona, e Thelma ci saluta.
«Beh…io me ne vado in classe… ci si vede all’intervallo, ragazze!»
Io e le altre cominciamo a salire le scale, e già dopo pochi gradini ci appare chiaro che non ce la possiamo fare.
«Uff, parla bene lei…è al piano terra!» Sbuffa Margareth.
«Beh…» Iris si ferma un attimo per respirare. «Pensate me e Liv, che siamo al secondo!» e riprende a salire le scale con il fiatone.
«Puff…ragazze, quanto manca?» Domando io.
«Beh…fa un po’ te, siamo al ventesimo scalino!» Ride Dot.
Oddio…
«Mi chiedo…come pant facesse John…puff… a salire le scale come se niente fosse…urgh! Ogni sacrosanta mattina…e…per di più…di corsa!» Ansima Ruth.
Iris le passa divertita una mano davanti agli occhi.
«Hey, sveglia! John aveva un buon motivo, chiamato Cynthia Powell!» Esclama, come se fosse la cosa più ovvia.
Io ridacchio, ma riesco a mascherarlo dietro ad un colpo di tosse.
Ma nessuno pare essersene accorto: d’improvviso è calato il gelo; tutte le ragazze, eccetto Margareth, fissano Iris, e lei sembra imbarazzata. Chissà perché.
Dot fa un cenno verso Margareth.
«Ehm…Maggie, io…non volevo» Comincia Iris.
«Non fa niente, Ir… va tutto bene.» Margareth si asciuga una lacrima frettolosamente, pensando di non essere vista. «Ci vediamo tra tre ore, ragazze! » e scappa via.
«Margareth, aspetta!!» Urlano Dot e Ruth, correndole dietro.
Sulle scale rimaniamo solo io e Iris, sbigottite.
Qualche secondo dopo, Iris riprende a salire le scale, ed io la seguo, quasi meccanicamente.
«Non ha ancora superato il trauma per la rottura con John» Sospira lei.
Sul serio?? Faccio un po’ di conti: John ha cominciato ad uscire con Cyn nel ’58, ma prima si era rimesso con Barbara Baker per la seconda volta, quindi Margareth è stata lasciata nel ’57! Un po’ esagerata, non trovate?
«Grande Giove!» sussurro.
«Come, scusa? Ah, ma certo! Come puoi conoscere John? Beh…lui e Maggie si sono lasciati tre anni fa, nel ’57.» Iris si dà una pacca sulla fronte. Evidentemente lo trova esagerato pure lei.
Sto al gioco: non posso dirle che conosco John perché vengo dal futuro!
«Aaah, certo. Eh beh, capisco…» salto sul pianerottolo del secondo piano.
«È un po’ esagerata, però…» aggiungo poi, girandomi verso Iris che arranca sul terz’ultimo gradino.
«Già…» ansima lei. «Coraggio, vieni in classe, prima che il professore ci uccida per il ritardo»
Oh buon Dio!
«D’accordo»
La seguo lungo il corridoio, sbirciando curiosa ogni angolo, fino a quando lei non si ferma davanti ad una porta rossa.
«Ecco…questa sarà la nostra nuova classe.»
Wow…
«Figo!» esclamo sottovoce. 
Iris bussa, e la voce del prof risuona come in un film dell’orrore: «Avanti…»
Lei apre la porta, mentre io la seguo tremante: la mia prima impressione risulta quella di uno zoo… classe enorme, una quantità assurda di studenti fra maschi e femmine, i banchi da tre e… il professore appollaiato sulla cattedra che mi fissa come un avvoltoio.
«Iik!» esclamo sottovoce, spaventata.
«SIGNORINA CALDWELL!» Sbraita. «In ritardo il primo giorno di scuola!» Poi ritorna a volgere lo sguardo verso di me. «E LEI??»
«L…Li…Ahem. Eveline Sparks, signore. Sono la nuova studentessa.» ecco, così…vai Liv! Fagli vedere che sei professionale!
Da dietro l’insegnante, Iris mi fa il segno dell’“ok” con la mano.
Il professore torna a sedersi dietro la cattedra come ogni comune mortale, e io sospiro di sollievo.
«Uhm…» dice lui. «A posto, puoi sederti…» Aggiunge.
Solo in quel momento mi accorgo di essere in apnea. Espiro in fretta e seguo Iris, abbozzando un sorriso.
«Vieni!» mi guida lei, mentre il professore sbraita a tutta la classe: «Lei è Eveline Sparks, classe 1945, viene da Blackpool…»
«Oddio, mi fa sentire una giocatrice famosa!» Sussurro imbarazzata ad Iris, che ridacchia sottovoce.
«Scusa…» chiede ad una ragazza che occupa già un posto del banco a tre.
«Possiamo sederci qui?» La ragazza alza la testa: è carina; ha i capelli di un castano scurissimo, quasi nero, la frangetta sbarazzina come la mia, un caschetto più o meno cotonato e due profondi occhi neri.
Deve essere più piccola, visto che Iris non la conosce… sarà del ’46!
Lei ci sorride e strizza l’occhio: «Sì…anche perché sarebbe difficile trovare altri posti, no?»
Noi ci sediamo, grate che ci abbia accettato.
Lei ci sorride ancora e tende la mano verso Iris, che si è seduta al centro.
«Ahem, sono Mary Cox, comunque…ma voi chiamatemi in qualsiasi altro modo, per piacere. Detesto il mio nome…»
Oh cacchio…pfft, questa è Maureen Cox! Chissà perché si fa chiamare Mary…cioè; so che Mary era il suo nome originale, ma so anche che intorno ai sedici anni l’ha cambiato! Non deve ancora averci pensato, però. Altrimenti si sarebbe subito presentata come “Maureen”, no?
Iris le stringe la mano: «Iris Caldwell»
Poi tocca a me:«Liv Sparks. Detesto il nome “Eveline”» Mary fa un smorfia: «In effetti, forse è meglio il mio» e ride.
«Sto cercando in tutti i modi di cambiarmelo, ma devo aspettare fino ai sedici anni. Intanto penso a qualche nome… il fatto è che non mi viene in mente niente!» Ci bisbiglia in tono confidatorio.
Ah-ah! Mistero risolto.
Pero oggi è tutto dal vostro Mariello Prapapappo…
«Umh…Daisy?» Propone Iris. Sia io che Mary tiriamo fuori la lingua.
«Jane? Catherine? Abigail?» Mary non sembra molto convinta.
Okay, meglio che intervenga io, altrimenti rischiamo che Ringo sposi una che si chiama Abigail Cox, per gli amici “Abbey”.
Uhm…“Abbazia Starkey-Starr” bwahahah sembra una comica! È di uno squallore assurdo.
«Perché non provi…Maureen…» Suggerisco quasi per caso, come se mi fosse arrivata un’illuminazione dal cielo.
Il volto di Mary si ravviva. «Maureen…sì, mi piace. Maureen Cox. Suona bene!»
E te credo…
 
Qualche ora dopo, suona la campanella dell’intervallo. Per me significa una cosa sola: VENDETTA!!
Ora Hannah Parker saprà con chi ha a che fare…
Mi alzo velocemente dal banco, e Iris mi prende per un braccio.
«Presto!» mi incita. «Thel e le altre ci aspettano al piano terra, davanti alle macchinette. Dobbiamo arrivare prima di tutti gli altri studenti… non vorrai mica che ci rubino il posto?? Così pensiamo anche alla tua vendetta!»
«D’accordo!» Esclamo, e cominciamo a scendere.
«Hey!» Urla Maureen. «Dove andate?»
«A vendicarci di un’oca!!» Grida Iris mentre mi trascina giù dalle scale.
Tengo a precisare che mi sta allungando così tanto il braccio destro che tra un po’ posso intrecciare le mani e saltarci la corda tipo Re Luigi nel “Libro della Giungla”.
Che tra l’altro nessuno ancora conosce qui…perché arriverà soltanto nel ’66.
Pfft… e se penso che ci saranno anche gli avvoltoi ispirati ai Beatles!!
Solo il pensiero mi fa ridere, e senza volerlo scoppio in una risata davanti ad un alquanto perplessa Iris.
Maureen è vicino a noi, e scende le scale; segno che mentre io mi stavo uccidendo mentalmente dalle risate pensando agli avvoltoi con il caschetto e gli strumenti dei Beatles che cantano She Loves You a Mowgli –sì lo so, non sono normale…- Iris le aveva dato il permesso di venire assieme a noi.
Finalmente arriviamo al piano terra, e vediamo Thelma, Ruth, Dot e Margareth che, piantonate davanti alle (uniche!!) macchinette della scuola, cercano in tutti i modi di tenerci il posto, creando una coda che si snoda per mezza Liverpool.
«Uhm…o forse potrei prendere una cioccolata calda…che ne dici, Ruth?» domanda Thelma.
«Mah…sì Thel…ma metti che scotta troppo. Come fai allora, eh?» Thel, che stava già pigiando il bottone della cioccolata, si ferma di botto a pensare. Dietro di lei, uno studente più piccolo sbuffa.
«Zitto tu…» sbotta Thelma. «Sono più grande di te, sono pure bocciata e per di più sto pensando!» e comincia a picchiarsi una mano sulla fronte alla maniera di Winnie the Pooh.
«Pensa…pensa…pensa…» la sento sussurrare. Con la coda dell’occhio la vedo ridere sotto i baffi.
«Hey, ragazze!» Esclama Margareth armeggiando con i pulsanti.
«E se prendessi un the?» domanda, mentre io, Maureen e Iris ci facciamo largo fra la folla inferocita.
Okay, ora le scoppio a ridere in faccia.
«Sììì!! Che bella idea! Un the!» Thelma smette di fingere di pensare e pigia il pulsante del the.
«Ma Thel! Il the è troppo amaro, quindi devi metterci per forza tantissimo zucchero! Ecco, metti che sei diabetica…» Commenta Dot.
«Giusto…» Thel si ferma di nuovo, pensierosa. Io mi avvicino e le metto una mano sulla spalla.
Tutto quel pigiare di pulsanti mi ha fatto venire improvvisamente un’idea!
«Io direi che prendo un caffè… la cosa più svegliante al mondo!»
Tiro fuori il bicchierino e ci soffio sopra.
La folla dietro di noi si è praticamente diradata; molti hanno preferito perdere altri cinque minuti per andare al bar qua vicino. Tanto, con Thelma e i suoi assurdi modi per tenerci il posto avranno perso almeno mezz’ora!
In compenso, Oca 1 e Oca 2 si stanno avvicinando.
Le ragazze mi seguono, incuriosite. Di certo si stanno chiedendo perché sto camminando a rallentatore nella direzione opposta a quella in cui dovrei andare.
«e macchiante, anche!» sussurro, mentre Scapolottina numero 1 e Scapolottina numero 2 –Shrek insegna!- si avvicinano a me.
Un passo in fallo e…
«OPS!»
Il contenuto del mio bicchierino finisce accidentalmente sulla camicia di Hannah.
«AAAAAH!» Urla lei.
«Ommioddio, scusa Hannah! Non l’ho fatto apposta, sono così dispiaciuta!» Seee come no… talmente tanto dispiaciuta che ho il tono di una di quelle vecchie zitelle pettegole tutte agghindate che girano per la città e ti guardano da sotto in su. Quelle false che più false non ce n’è. Anzi, forse ce n’è una sola: Hannah.
O meglio, quella oca bionda cotonata (e tinta, aggiungerei) che sta strillando da dieci minuti buoni mentre l’altra oca, però lei rossa, cerca di lavarle via la macchia combinando ancora più casino.
Ah…sono fuggite in bagno da un bel po’. Sempre strillando, ovviamente… che vi credevate?
Mentre io sono rimasta con il bicchierino (vuoto!!!) del caffè ancora in mano, appoggiata alla macchinetta come James Dean in Gioventù Bruciata.
Accanto a me, le ragazze sono in totale adorazione.
«WAAAAAAAAAAAH!!!!» Urlano travolgendomi.
«Sei stata grande!» Grida Mo.
Calmata l’euforia, ci dirigiamo verso un tavolino della mensa, e a quel punto Margareth si accorge dell’esistenza di Maureen.
«Ma tu…chi sei?»
Lei mi guarda, e mi sorride. «Maureen» Si presenta.
Dopo aver fatto un nuovo giro di presentazioni, la campanella suona, e noi torniamo in classe, passando le ultime due ore a ridere ricordando la faccia di Hannah quando si è vista la macchia di caffè allargarsi sempre di più sulla sua camicetta firmata.
Alla fine della giornata, ci ritroviamo tutte nel bar sulla piazza di Penny Lane; perché Thelma protestava che con tutto quel tran tran della giornata non era riuscita a bere neppure un goccio di the.
Una volta sedute comodamente attorno ad un tavolino, schiacciate quanto basta, Thelma si sparapanza sulla sedia, incrociando le mani dietro la testa, e dice: «Beh, ragazze… devo dire che è stata una giornata molto produttiva…»
«Sì…non dimenticherò mai la faccia di Hannah quando Lindsay ha cominciato a pulirle la camicia!!» Ride Ruth.
Mi si accende una lampadina.
«Ahh, Lindsay! Ecco come si chiama la Scapolottina numero 2!!»
«SCAPOLOTTINA NUMERO CHE???» Strillano tutte in coro.
Ah, le amiche!


 

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Ecco una foto di Mo nel 1961, o inizio del '62... purtroppo è l'unica foto più o meno di quel periodo che sono riuscita a trovare...spero vada bene lo stesso :)

***

 
It's getting better

Macciauuu! *Si sente Michelle Hunziker*
Scusate se ci ho messo tanto ad aggiornare, ma non ho mai tempo di connettermi e di scrivere! (Ma tra l'altro questo capitolo era già pronto da un po'; però volevo almeno arrivare a metà di quello dopo per evitare enormi divari tra una pubblicazione e l'altra :D)
Come avete visto, è entrata in scena Maureen:):)
*Maureen fa di sì con la testa*
Bene, brava Abbey...va a sederti, susu
Tra l'altro ho scoperto da poco che Dot non ha frequentato il Liverpool College of Art, ma il Liverpool College for Girls, ma shh non ditelo a nessuno!! XD nei prossimi capitoli cercherò di giustificarmi in qualche modo u.u
Che altro dire? Spero che questo capitolo vi sia piaciuto!!

Julia Molly Lane: ma ahaha vorresti forse uccidermi la protagonista??? (non che mio alter-ego… coff coff) ma graaaazie!! :) :) forte! Io non ci ho mai provato, ma preferisco così XD rischierei di rovinare un capolavoro…u.u Baci!
THE: AAAAAAAH! *salta addosso* tua mamma ha abitato a Genova??? Ecco, fatti dire da lei che si vive bene, qui! :D *lancia rito vodoo* ahah visti i “personaggi non indifferenti” ???
Bacioni!
teleri: ma buongiooorno! Era tanto che non ti vedevo qui su efp, come va?? ^^ Guarda, anche io… è una cosa snervante vedersi guardare come una psicopatica tutte le volte che tiro fuori i Beatles (specialmente George -.- non sanno mai chi sia), i Queen, i Pink Floyd, gli Who eccetera… Bacioni!

Baci,
Marty

  
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