Ciao a tutti,
volevo solo chiedere a Pfepfy di scusarmi per aver copiato uno dei suoi titoli
di capitolo… spero mi perdonerai…
Ora vi saluto e
buona lettura!
*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*
Il capitolo
precedente termina così:
La ragazza tornò in
camera.
S: - Shirogane…
Shirogane era lì a spiarmi… /////// sì, come no, mi sa che volo troppo con la
fantasia… ci sono altre 10 ragazze lì, perché avrebbe dovuto guardare proprio
me? ma… ma allora perché il mio cuore è cominciato a battere a mille?
Capitolo 3: Un
nuovo amico – Litigi e chiarimenti
Un ragazzo biondo
correva su per le scale; quando arrivò alla sua camera aprì la porta, la
richiuse e appoggiò la schiena su di essa, con il viso ancora rosso.
R: - “Ma che mi sta
succedendo? Non riesco a capire… prima vado a spiare quella ragazza, poi scappo
via tutto rosso…”
Una cosa l’aveva
capita, però: Strawberry non si meritava tutto questo, quindi, anche se era
tremendamente orgoglioso, le avrebbe chiesto scusa…
Prima o poi…
Dopo un’oretta,
Strawberry scese a mangiare.
La mensa era a
self-service; dopo aver preso il cibo si sedette ad un tavolino da sola dato
che Yui era uscita.
Appena cominciò a
mangiare Ryan entrò nella grande stanza e, dopo aver preso da mangiare, si
sedette di fronte a lei.
S: - “Perché
Shirogane si è seduto qui? Che cos’ho fatto ora?”
I due rimasero in
silenzio per un bel po’, fin quando Ryan le disse:
R: - …sai…
La ragazza trasalì,
dato che erano stati zitti per molto tempo,e si era quasi ‘spaventata’.
R: - …sei brava in
ginnastica…
S: - Grazie… - gli
rispose senza guardarlo.
R: - …senti…
La ragazza alzò lo
sguardo e lo fissò dritto negli occhi.
R: - Io… io devo
chiederti scusa… per quello che ho fatto… molto probabilmente… anzi,
sicuramente tu non mi perdonerai… neanch’io lo farei… però… io non…
S: - “Shirogane…
lui mi sta chiedendo di perdonarlo… ne ha fatte tante… però… ha messo da parte
l’orgoglio ed è venuto a scusarsi… tutti hanno bisogno di una seconda chance…
quindi…” Io… ti ho già perdonato…
Dopo aver detto questo,
gli fece un sorriso.
R: - Davvero? Ne
sono contento!
Ryan appoggiò le
sue mani su una di lei, che era appoggiata sul tavolo.
Con quel contatto,
nella mente della ragazza si risvegliarono sensazioni dimenticate.
Il terrore.
La paura.
Sì, lei aveva paura
di lui… anche se se ne era accorta solo allora…
Tolse la mano, si
alzò e corse via.
Il biondo,
appoggiando la testa tra le mani, disse:
R: - Ma dove ho
sbagliato…?
La ragazza andò nei
bagni delle ragazze (Beh, direi ndTutti) e si chiuse in uno di essi.
S: - “Io pensavo di
averlo perdonato ma… ma mi sbagliavo! Io vorrei farlo ma… lui… mi fa paura… ho
una gran paura di quel ragazzo… che ci posso fare…”
I suoi pensieri
furono interrotti da una voce familiare.
R: - Rossa? Ehi,
rossa? Sei qui?
S: - “Oddio, è
lui!” ma che fai, vieni nel bagno delle ragazze?
R: - Ah, finalmente
ti ho trovata! Senti, perché prima sei scappata via in quel modo?
S: - Beh… io…
R: - Non mi risulta
molto congeniale parlare dietro ad una porta, per di più nei bagni femminili,
sai… che ne dici di uscire?
La ragazza esitò un
po’, ma poi aprì la porta leggermente rossa in viso.
I due andarono in
corridoio.
R: - Senti rossa,
capisco benissimo che tu non mi voglia perdonare, però prima sei scappata via
in quel modo… vorrei solo capire il perché…
S: - No, io ti
voglio dare una seconda occasione, ma…
R: - Non ti fidi
pienamente di me, giusto?
La ragazza abbassò
lo sguardo arrossendo.
R: - …come
immaginavo… tu… hai paura di me…
Strawberry pensò
che quel ragazzo appariva davvero dispiaciuto, e che quindi avrebbe provato a
conoscerlo meglio…
Anche se la sua
mano tremava, afferrò il polso di Ryan e gli disse:
S: - Senti, se per
te va bene… noi… possiamo provare ad essere amici… /////
R: - Sì… ok…
proviamo ad essere amici…
Il cuore del
ragazzo cominciò a battere all’impazzata.
R: - “Perché?
Perché il mio cuore batte in questo modo? Io… non capisco…”
S: - Io ora devo
andare… ciao… a domani…
R: - Ciao… Strawberry… Oops, volevo dire Momomiya… O//////////////o
La ragazza, che
stava già andando via, si rigirò e sorridendo disse:
S: - Non importa,
puoi chiamarmi anche per nome ^^
Il biondo diventò
ancora più rosso di quel che era… dalla testa ai piedi…
R [parlando tra sé
e sé]: - Certo che oggi fa un caldo…
La rossa arrivò in
camera e si sedette alla scrivania a fare i compiti.
Dopo qualche minuto
Yui entrò nella stanza.
S: - Ciao Yui! Ti
sei divertita stasera? ^^
Y: - …sì…
S: - C’è qualcosa
che ti preoccupa?
Y: - Ho… due
notizie da darti… una buona e una cattiva. Quale vuoi sapere per prima?
S: - …la buona…
Y: - Allora, la
buona è che non mi trasferirò!
S: - Ah, sono cont…
Y: - La cattiva… è
che dovrò cambiare stanza… perché ho deciso di restare all’ultimo minuto e c’è
qualcun altro che deve venire qui…
S: - …mi dispiace
tanto…
Y: - Ascolta, ti va
di fare due chiacchiere ora che poi devo sloggiare?
S: - In che camera
vai?
Y: - 351… al quinto
piano…
S: - Ok,
chiacchieriamo! I compiti possono anche aspettare!
Le due ragazze
cominciarono a parlare allegramente.
Ad un certo punto…
S: - Sai, ti avevo
detto che Shirogane mi aveva fatto qualcosa, no…
Y: - Sì, perché?
Non dirmi che l’ha rifatto…?
S: - No, no. Sai,
prima, a mensa, si è seduto al mio tavolo per chiedermi scusa…
Y: - Lui… Ryan
Shirogane… ha chiesto scusa? Non ci posso credere… e tu… tu cosa hai fatto? Hai
accettato?
S: - Sì… più o
meno…
Y: - Cioè?
S: - Ora… stiamo
provando ad essere amici.
Y: - Però! Una
matricola che entra nelle grazie di Shirogane! Niente male!
S: - Ma io non
voglio essere…
Y: - Sì, lo so, lo
so. Ormai ti conosco (Dopo neanche una settimana? NdLettori Come siete pignoli…
ndAya)… ^^ senti, ora però devo andare, tra poco arriverà la tua nuova compagna
di stanza…
S: - Va bene… però
continueremo a mangiare insieme a mensa, vero?
Y: - Certo! Ciao!
S: - Ciao…
Yui prese le sue
cose e se ne andò, Strawberry si mise sul suo letto a immaginare la nuova
ragazza…
S: - “Speriamo che
sia simpatica…”
TOC TOC
S: - Avanti…
Dalla porta entrò
una ragazza carica di valigie e borse: era abbastanza alta, aveva i capelli
castani raccolti in due codine e gli occhi dorati.
?: - Permesso…
ciao, io sono…
La ragazza si
interruppe quando vide Strawberry.
S: - Ma tu… tu sei…
tu sei…
?: - STRAWBERRY!
S: - IKU!
Sì, quella ragazza
era Iku, la sua amica dell’orfanotrofio dalla quale era stata costretta a
separarsi perché era stata adottata.
Le due ragazze si
abbracciarono.
S: - Oh, Iku,
quanto mi sei mancata!
Iku [I]: - Ma che
ci fai qui, Strawberry?
S: - È una lunga
storia… sai, sono così contenta di averti rivista… ormai non ci speravo più…
I: - Neanch’io…
allora, mi vuoi dire perché sei qua?
S: - Beh, se lo
vuoi sapere…
La ragazza le
raccontò la storia del parente.
I: - Capisco… hai
una minima idea di come trovarlo?
S: - No… tu?
I: - Meno di te...
senti, io sono molto stanca, vado a dormire…
S: - Ok, io devo
finire dei compiti… ‘notte.
I: - A domani…
Il giorno dopo era
sabato, quindi non c’era scuola (Beati loro… io invece vado al sabato… ndAya
Sfigata ndStrawberryIkuRyanYuiJunpei Miei cari personaggi, siete tutti contro
di me? ç_ç ndAya Esatto ndStrawberryIkuRyanYuiJunpei). La ragazza rossa scese a
fare colazione.
Prese un caffè e si
sedette ad un tavolino.
Dopo poco che
cominciò a sorseggiare la bevanda, arrivò il suo ‘nuovo amico’ Ryan, che si
sedette al tavolo con lei.
R: - Ciao.
S: - C-ciao…! Come
ti va?
R: - Bene, a te?
S: - Bene…
Strawberry era
imbarazzata. Perché non riusciva a sostenere un discorso decente? In fondo si
dovevano conoscere, e gli avrebbe dovuto chiedere un sacco di cose…
Improvvisamente
Junpei, il barista, uscì dal bancone e si avvicinò al loro tavolo.
J: - Ehi biondino,
non è che la stai importunando?
S: - Non ti
preoccupare Junpei, ormai lui è un amico…!
J: - Ah, davvero?
R: - Sì – gli
disse, facendogli un sorrisetto di superiorità.
J: - Ah, beh,
allora torno a lavorare – disse, in tono seccato.
S: - Aspetta,
Junpei… grazie comunque!
J: - Figurati, per
te questo e altro – disse, rivolgendo uno sguardo di sfida al biondo.
Solo allora ‘tornò
a galla’ la parte razionale di Ryan, che lo indusse a pensare:
R: - “Perché mi sto
comportando così? Sembra quasi che io…” //////
S: - Perché
arrossisci?
R: - Io? No, non
sto arrossendo! È solo che ho molto caldo…
La ragazza,
ingenuamente, gli disse:
S: - Ah, sì? Pensa
un po’ che io invece mi sto congelando… stamattina sembrava facesse caldo e mi
sono vestita leggera, ma ora sto morendo assiderata…!
R: - Beh, si vede
che io non sono freddoloso… senti, ti va di fare una passeggiata?
S: - Una
passeggiata?
R: - Sì, una
passeggiata, non ti ho mica chiesto di venire in camera mia, sai!
La ragazza si
ritrasse tutta e fece un passo indietro.
R: - Mi dispiace,
ho fatto una battuta cretina e assolutamente fuori luogo… “Sei un idiota, Ryan!
Solo un grande idiota!” – Pensava, mentre si tirava pugni sulla testa (Molto
intelligente… ndAya).
Strawberry lo vide
e la fece quasi ridere vedere quel ragazzo così ‘importante’ in quella scuola e
così pieno di sé schiaffeggiarsi da solo; quindi afferrò la manica della sua
giacca, dato che si imbarazzava troppo a dargli la mano, e gli disse:
S: - Non fa niente!
^^ comunque vengo a fare la passeggiata!
R: - Bene! – le
rispose, tirando un po’ il braccio per farle capire di mollargli la manica,
dato che si sentiva un po’ idiota in quella posizione…
I due ragazzi
uscirono dall’istituto, e iniziarono a camminare uno affianco all’altro.
La scuola si
trovava in periferia, in un punto piuttosto isolato, quindi le stradine erano
desolate; Strawberry era un po’ in soggezione…
R: - Che ne dici di
dire qualche parola, giusto per fare qualcosa?
S: - Non so che
dirti… fammi qualche domanda…
R: - Non so… hai
fratelli o sorelle?
S: - Che io sappia,
no…
R: - In che senso?
S: - Ho vissuto in
un orfanotrofio finora…
R: - Ah, scusami
per…
S: - Niente, tu non
potevi saperlo… tu, invece?
La faccia del
ragazzo si incupì, e dopo un po’ disse, in tono distaccato:
R: - …no…
S: - Mmh… quali
sono i tuoi interessi, a parte picchiare la gente?
R: - Molto
spiritosa… mah, non ho interessi in particolare… beh, però mi piace studiare.
Dico sul serio. Mi piace conoscere cose nuove e apprendo in fretta.
S: - …ppppppfffff… AHAHAHAHAHAH!!
R: - Che cos’hai
tanto da ridere, ora?
S: - No, è che…
AHAHAHAH!! Uno che disturba continuamente le lezioni non dà l’impressione del
secchione…
R: - Invece è così!
S: - Dai… non farmi
ridere!!! AHAHAHAHAH!!!
R: - SMETTILA ORA!
COSA NE VUOI SAPERE TU, EH? COSA? ORA LASCIAMI STARE!
Dopo queste parole,
ci fu un interminabile silenzio.
Erano state tanto
offensive le parole di Strawberry? Le sembrava di essere entrati un po’ in
confidenza ormai…
Camminando
camminando, i sue ragazzi arrivarono a scuola.
S: - Senti… anche
se non capisco perché ti sia arrabbiato… scusami…
R: - Lascia stare,
sono io quello che si deve scusare, è logico che tu non lo sappia…
Ma che cos’era
questa cosa che non sapeva? Cos’era ‘sta benedetta cosa che aveva prodotto quel
casino?
S: - Beh, io vado…
R: - No, aspetta!
Torniamo al bar, ti offro qualcosa!
I due si sedettero
ancora a quel tavolino, aspettando che il barista portasse il menù.
S: - Io resto
volentieri qui, però non c’è bisogno che tu mi offra niente…
R: - Ehi, non posso
far mica pagare ad una signora… - disse in tono sensuale.
S: - A-ah… *////////////////*
R: - Allora cosa
prendi?
S: - Ma tu…
R: - Niente ‘ma’!
Pago io!
S: - Ho capito, ho
capito… allora, prendo una cola…
R: - DUE COLA, PER
FAVORE!
J: - …subito…
Junpei portò loro
le bibite (Potevano essere in lattina… così agitavo un po’ quella del biondino…
eh eh… ndJunpei).
S: - Grazie…
R, J: - Prego!
R: - Ehi, dicevi a
me…
J: - … o a lui?
S: - A-ehm…
naturalmente… a tutti e due!
R, J: - Ah…
J: - Ciao Strawberry!
S: - Ciao!
Mentre i due
sorseggiavano le loro bibite e parlavano, un ragazzo dietro a Ryan si giro si
scatto verso di lui e gli fece cadere addosso tutta la cioccolata calda che
stava bevendo.
R: - Il mio jeans
di Armani… la mia giacca di Versace… la mia maglietta di Cavalli… Tu! come hai
osato versare la tua cioccolata su di me, il dominatore incontrastato del
Seirin?
?: - Ma io non…
R: - Non mi servono
le tue stupide scuse!
Il ragazzo biondo
alzò l’altro tirandolo per il colletto, poi gli diede un cazzotto in pieno
volto, che lo fece cadere a terra.
Dopo qualche
secondo si rialzò, ma Ryan gli tirò un calcio che lo fece ricadere; poi mentre
era a terra lo prese a calci e pugni.
S: - ADESSO BASTA!
SMETTILA, SHIROGANE!
Era Strawberry…
Strawberry gli stava dicendo di fermarsi…
Un sacco di ragazze
che aveva frequentato gli avevano detto di smetterla con quella vita… ma lui
non aveva dato peso a nessuna… ma allora, perché ora sentiva la necessità di
ascoltarla? E non stavano neanche insieme (Per ora… poi chissà cosa accadrà… lo
scopriremo solo vivendo ndAya)!
Però… lui DOVEVA
fermarsi… anzi, erano le sue mani che si stavano fermando da sole…
Ryan fissò negli
occhi la sua ‘vittima’, ma subito dopo distolse lo sguardo…
A: - Ehi Ryan, che
ti prende? Perché non lo finisci? – disse Akira, che passava di là per caso.
R: - LASCIAMI IN
PACE; AKIRA! E [indicò Strawberry] ANCHE TU! LASCIATEMI IN PACE!
Detto questo, se ne
andò.
A: - Ma che gli è
preso…? Tu ne sai qualcosa?
S: - No… prima si
comportava normalmente… e ora…
A: - Però è strano…
cioè, non è che sia un male, però… da quando lo conosco, non si è mai tirato
indietro… ha sempre picchiato chiunque anche per motivi futili… e poi mi
risulta che ti abbia chiesto scusa… non l’aveva mai fatto, neanche con noi…
S: - E tu hai idea
del perché sia cambiato?
Il ragazzo la
squadrò da capo e piedi e aprì bocca per dire qual era secondo lui il motivo
(Credo lo abbiate capito ndAya), ma poi abbassò lo sguardo e disse solo:
A: - No… non ne ho
idea… senti, io devo andare… ciao…
S: - Ciao…
Strawberry tornò in
camera.
S: - Iku, devo
parlarti!
I: - Dimmi cara! ^^
S: - C’è un ragazzo
che è diventato da poco mio amico, ma da un po’ si comporta in modo strano, e
lo fa soprattutto quando sta con me…
I: - A-ha!
Strawberry ha uno spasimante! Uao!
S: - Ma va’, che
dici? Come fa quello lì ad essersi invaghito di me?
I: - Com’è?
S: - Beh, è figo…
I: - Ah, allora i
suoi sentimenti sono corrisposti! Che aspettate a mettervi insieme?
S: - E smettila! –
le disse, tirandole addosso un cuscino.
I: - STRAWBERRY È innamorata! Strawberry è
innamorata!
S:
- Non è vero!
I: - Sì, sì,
Strawberry è…
Il viso di
Strawberry si incupì.
S: - Senti Iku, io
ti devo rivelare una cosa…
La ragazza le svelò
quello che le aveva fatto Ryan.
I: - CHE COSA?!?!?
E tu non l’hai detto a nessuno?
S: - …no…
I: - Cretina! Devi
dirlo a qualcuno, quel ragazzo deve avere quello che si merita!
S: - No, non voglio
che lui passi dei guai per un errore, inoltre mi ha già chiesto scusa, e penso
che bisogna concedere una seconda chance a tutti…
I: - Sei sempre la
solita… meno male che non sei cambiata. ^^
S: - _grazie…_ ^^
I: - Poi, se il
ragazzo in questione è così carino… me lo presenti? Tanto tu hai detto di non
essere interessata…
S: - Certo! Oggi
però non è un giorno adatto, stamattina si è comportato in modo strano…
I: - Ok, lunedì
allora?
S: - Va bene…
senti, c’è una cosa che non ti ho ancora chiesto… come mai ti sei trasferita in
questa scuola?
I: - No, non mi
sono trasferita, ero già qui dall’inizio dell’anno! Ho solo cambiato stanza…
S: - Ah, capisco… “Quindi sicuramente lo conoscerà già…”
La giornata
continuò normalmente.
L’indomani,
Strawberry e Iku uscirono tutto il giorno con Yui e le sue amiche.
Il lunedì si
riprendeva la scuola…
Strawberry si
svegliò molto presto e, come tutte le mattine, andò a fare colazione.
Dato che mancava
più di un’ora all’inizio delle lezioni, al bar non c’era praticamente nessuno.
Si sedette al suo solito tavolo dove, dopo mezz’ora, si mise anche Ryan.
R: - Ciao…
S: - Ciao!
R: - Senti, io… io
ti devo chiedere scusa per quello che è successo due giorni fa… anche se
sicuramente ne avrai abbastanza delle mie scuse…
S: - Scuse
accettate! ^^
R: - Ma come
diavolo fai a perdonarmi ogni volta…?
S: - Finché tu mi
chiederai di perdonarti, io ti perdonerò! ^^ Perché non dovrei?
R: - Sai… hai
davvero un cuore grande… ehm… Momomiya…
S: - Senti, se
preferisci chiamarmi per nome fai pure, anzi, lo preferisco! Ormai siamo amici,
no?
R: - …sì… sì,
certo! Sai, non immagini quanto io sia contento che tu abbia deciso di
perdonarmi… e non mi riferisco all’altro ieri…
È vero… Strawberry
l’aveva perdonato… e ormai non aveva più paura di lui, perché aveva capito che
un qualche motivo lo aveva per fare quello che faceva…
I suoi pensieri
furono interrotti dalla voce di una ragazza.
I: - STRAWBERRYYYY!!! CIAO!!!!
S: - Ah, ciao Iku! Shirogane, ti presento la mia amica Iku Kadena… Iku, Lui è Ryan
Shirogane…
I: - Sarebbe questo
qui il tuo nuovo amico?
S: - Già… “Come
immaginavo sa chi è…”
R: - Beh, piacere
Kadena…
S: - …piacere…
senti, ti rubo Strawberry un attimo, aspettala che torna subito, eh?
Iku trascinò
l’amica in un angolo del locale e le disse:
I: - Cosa aspettavi
a dirmi che il tuo amico è Shirogane? Ti rendi conto che sei diventata amica di
un violento e figlio di papà?
S: - E tu allora?
Pensavo che fossi rimasta la stessa ragazza che conoscevo cinque anni fa!
Invece oggi scopro che sei diventata come tutti gli altri, una che si fa
guidare da stupidi pregiudizi! Su chi
può contare quel ragazzo se nessuno si fida di lui solo in base a questo motivo
stupido, su chi?
Quella frase
l’aveva urlata così forte che anche Ryan l’aveva sentita.
E ne era lusingato…
nessuno lo aveva mai difeso a quel modo.
I: - Ma Strawberry…
sì, hai ragione. Scusami. E chiedi scusa anche a lui da parte mia.
S: - …va bene… non
fa niente, Iku…
I: - Beh, io vado,
ci vediamo dopo le lezioni…
Strawberry tornò
dal biondo.
R: - Senti rossa,
ti va di fare una passeggiata?
S: - Ok, però
chiamami per nome.
R: - Va bene…
Strawberry… ///////// Anche tu… anche tu mi puoi chiamare Ryan…
S: - Non so… sono
un po’ restia a farlo… l’ultima volta che l’ho fatto mi hai costretto a
diventare tua schiava…
R: - Sì, ma ora è
diverso. Chiamami per nome.
S: - Ok… Ryan…
I due si
incamminarono silenziosamente e dopo poco tempo, Ryan la prese per mano.
S: - Senti… Ryan…
potresti… ehm, lasciarmi la mano?
R: - Perché, ti do
forse fastidio?
S: - No, è che…
“Così sembriamo…” //////
R: - Pensavi che la
gente potrebbe fraintendere, vero?
S: - Ehm… beh… ad
essere sinceri… sì! O//////o
R: - Ah, bene… allora…
te la lascio…
S: - No, non ti
arrabbiare! Ti prego…
R: - Beh, allora… -
disse, e le riprese la mano.
S: - A-ehm…
I due
chiacchierarono allegramente, fin quando arrivarono vicino alla scuola e videro
un gattino: gli mancava una zampina, era tutto sporco e sembrava avesse fame.
S: - Oddio…
poverino… - disse, prendendolo in braccio.
R: - E dai, non
toccare quel coso! È tutto sporco, e poi sarà pieno di pulci!
S: - Ma povero, ha
bisogno di cure… è così messo male… e solo…
R: - “Solo…”
S: - Ora, gattino,
andiamo dal lattaio a prenderti da mangiare!
La vista della
ragazza, però, cadde sull’orologio.
S: - Oddio, è
tardissimo! Devo subito tornare in classe, fra due minuti inizia la riunione
dei rappresentanti di classe… e non posso mancare… - Strawberry rimise il
gattino dov’era – Non puoi accudirlo tu, Ryan?
R: - Certo che no!
negli ultimi tempi ho già fatto abbastanza carità, ma sono pur sempre…
S: - …carità… ti
riferivi forse a me, eh?
R: - No, io non…
S: - Tu… tu dopo
che io ti ho perdonato l’avermi quasi stuprata, dici che hai fatto ‘abbastanza
carità’? SEI UNO STRONZO! NON TI VERGOGNI? D’accordo,
io perdono sempre tutti, ma anche la mia pazienza ha un limite! E l’ha
raggiunto proprio ora!
La ragazza corse
via.
R: - “Accidenti…
proprio ora che stavamo diventando amici sul serio, ho rovinato tutto… io…
veramente non mi riferivo a lei… ma… ha ragione. Mi ha perdonato già troppe
volte. Però… non voglio perderla…”
Guardò in basso.
Il gattino lo
guardava con occhi ‘supplichevoli’…
Ore 1:30. Le
lezioni erano appena finite.
S: - “Quel cretino
non si è fatto vedere in classe… ma sì, meglio così… ora però c’è quel gattino
che mi aspetta..! Poveretto, l’ho lasciato lì per tutto questo tempo…”
Arrivata nel luogo
dove l’aveva lasciato, Strawberry rimase quasi sbalordita: davanti a lei c’era
Ryan che teneva in braccio il micetto e, con le mani tutte graffiate, gli dava
del latte con un biberon piccolo.
S: - Ma… ma tu…
R: - Rimangio tutto
ciò che ho detto. Comunque non mi riferivo a te con quel…
S: - Sì, sì…
R: - E poi… questo
gatto mi ricorda tanto te… e ho pensato… che mi piacerebbe prendermi cura di te
nello stesso modo in cui ho accudito lui…
Una guancia di
Strawberry fu solcata da una lacrima solitaria.
R: - Vieni qui…
I due si
abbracciarono… e si strinsero forte… in fondo entrambi erano soli… e avevano
bisogno l’uno dell’altro…
Strawberry chiuse
gli occhi: si aspettava che lui la baciasse; dal canto suo il ragazzo voleva
farlo, però aveva paura che la ragazza si sarebbe allontanata nuovamente da
lui, e questo non poteva sopportarlo.
Dopo qualche
secondo il biondo sciolse l’abbraccio.
S: - “Perché non mi
ha baciata? Ma che cavolo pensi, Strawberry? Perché ti avrebbe dovuto baciare?
Non state mica insieme! E poi mica lo ami, dico bene? Ehm… è vero che non lo
ami, no? O mio Dio… ma sì, è impossibile che io mi sia innamorata proprio di
lui… almeno credo”
Ryan, porgendole il
mignolo, disse:
R: - Amici come
prima?
S: - Sì… amici… -
disse stringendogli il mignolo con il suo.
I due tornarono
dentro fianco a fianco e con il braccio di uno sulla spalla dell’altro.
La distanza fra di
loro si era accorciata molto.
Forse anche più del
previsto…
To Be Continued…
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Per il tizio che si firma tuo_fan_sfegatato… io non mi offendo certo per quello che dici, ma credo che sia tu ad avere un comportamento sbagliato nei miei confronti… prima mi scrivi tutte quelle cose e poi non ti firmi? Mi piacerebbe se mi dicessi il tuo nome. Grazie