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Autore: Loribi_BlueLilian    10/11/2005    2 recensioni
Eileen, 24 anni, giornalista del Sun, si trova alle prese con il suo primo incarico importante... che implica ciò che non si sarebbe mai sognata di fare: ovvero, stare alle calcagna di Orlando Bloom!
Non poteva capitarle sfortuna peggiore... almeno questo era quello che all'inizio pensava...
Una fanfiction scritta a 4 mani da noi due, Loribi e Blue_Lilian, sperando che riesca ad appassionare e divertire come è successo a noi nello scriverla!
^-^ I commenti sono come sempre molto graditi!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Orlando Bloom
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Cap.28

Il mattino dopo, Orlando si svegliò…

Respirò profondamente…

Ma dov’era?

Poi ricordò di essere in Scozia.

Si passò una mano sul viso…

Ma… era vestito.

Strabuzzò gli occhi…

Ma cosa era successo…?

Quella non era la sua camera…

E non riusciva nemmeno a ricordare di esserci mai entrato…

Poi guardò in basso…

Eileen dormiva placidamente sul pavimento.

Spalancò tanto d’occhi!

Era in camera sua, allora… sul suo letto!

Le aveva fregato il letto…

Si diede dell’idiota.

- Leen… - la chiamò lui sottovoce… sfiorandole appena una spalla…

La ragazza respirò pesantemente…

Orlando trattenne il respiro.

Si avvicinò a lei…

Quasi gli dispiaceva svegliarla…

Dormiva come un angelo…

Vabbé… si diede dell’idiota un’altra volta.

- Leen… - chiamò di nuovo. Guardò l’orologio per un istante… le otto passate.

La ragazza dava segno di svegliarsi, e lui tornò a fissarla, come se non volesse assolutamente perdersi quel momento.

Eileen aprì lentamente gli occhi, faticando a mettere a fuoco…

A lui scappò un sorriso.

- Buongiorno, Bella Addormentata… - sorrise.

- ‘giorno… - disse lei con voce impastata. – ma che ore sono…? –

- Le otto circa…- disse, mentre lei si alzava a sedere, massaggiandosi la fronte…

- Scusami tanto, Leen… mi sono fregato il tuo letto, ieri… -

- Gia… - sorrise lei leggermente, trattenendo uno sbadiglio. – scusa! – ridacchiò lei per lo sbadiglio… - Beh, ti sei addormentato mentre parlavamo, così ho dovuto arrangiarmi… -

- Beh, potevi mandarmi a fanc**o nella mia camera… - sorrise lui.

Eileen rispose sorridendo altrettanto.

- Ma no… fa sempre piacere fare un po’ di campeggio… poi dormivi così tranquillo, e non me la sono sentita… sono troppo buona, che posso dirti? –

Lui sorrise.

- Beh… - riprese col suo piglio marpione. – però potevi accomodarti anche tu… il letto era largo abbastanza… -

Eileen lo guardò falsamente risentita, poi alzò un sopracciglio, piuttosto scettica.

- Che vuol dire quella faccia?? – disse lui, perplesso. – Io sono un gentiluomo, cosa credi? –

- Si, certo… -

- Sei davvero una donna di poca fede… ho forse la faccia da maniaco? –

- Non costringermi a rispondere, Orlando… - fece lei, con tono solenne, alzandosi, trattenendo le risate.

Orlando semplicemente alzò le braccia al cielo.

- Ma perché tutti devono pensare male di me??? – piagnucolò.

Eileen sorrise.

Quel maledetto riusciva sempre a farla sorridere…

No, lei non pensava che lui fosse un maniaco.

Anzi, era certa che sarebbe stato davvero un gentiluomo…

Prese a pettinarsi i capelli davanti allo specchio, dopo aver messo la vestaglia…

Chiuse gli occhi…

Come faceva ad esserne certa?

Perché aveva quella sensazione…?

Lei non si fidava di lui…

Perché invece il suo istinto le diceva che poteva essere tranquilla… ?

Era così naturale lasciarsi andare accanto a lui… e faceva un grande sforzo a trattenere gesti e parole…

Non è che…

Il problema non fosse Orlando… bensì lei?

Non è che era lei che aveva paura di essersi davvero innamorata, come mai le era successo prima di allora?

Aveva paura di lasciarsi andare a quel sentimento per paura di scoprire fin dove esso si spingeva?

E scoprire che anche Orlando provava la stessa cosa?

E temere poi cosa sarebbe accaduto dopo…?

Temere di rimanere ferita…?

- Scendo a fare colazione… vieni anche tu? – disse lui, passandosi una mano tra i capelli gia spettinati…

- Si, andiamo… -

Billy, il festeggiato, era gia lì…

- Holà, festeggiato! Auguri! – esordì Orlando.

- Auguri, Billy… - disse con un sorriso Eileen.

- Grazie a tutti e due, ragazzi… -

- Ah senti, Billy… io ho avuto una telefonata improvvisa, devo andare via stasera…-

- Oh… capisco… ed Eileen? –

- Vado via anche io… -

- Beh… ok… mi spiace che non possiate restare anche domani… comunque vedremo di divertirci oggi! Preparatevi, che andiamo a fare un pic-nic! –

- Pic-nic??? –

- Si, esatto! Stile Compagnia dell’Anello! – ridacchiò Billy.

- Posso venire anche io o è una cosa ristretta ai soli elfi e hobbit? – ridacchiò la ragazza…

- Ma certo! Visto che Viggo non c’è, la razza umana la rappresenterai tu! – disse Dominic, sopraggiunto qualche attimo prima.

- Beh, il discorso fila in effetti… sarà un grande onore per me! – sorrise Eileen.

- Beh… allora andate a mettervi qualcosa di comodo, che abbiamo una lunga strada in bici da fare! –

- In bici? – chiese Orlando.

- Si, bici… sai, quegli aggeggi di metallo con due ruote e i pedali da girare… - ironizzò Billy, mentre riponeva le tazze nel lavello.

- Lo so cosa è una bici, “Pipino”… -

- Ma c’è una bici anche per Eileen? – chiese Dominic.

- Ma… certo. Mio padre ha una collezione di bici incredibile… no, vabbé… ha solo conservato la mia bici e quelle dei miei innumerevoli cugini… ma ora filate, o si farà tardi! –

Eileen indossò un jeans e una camicetta, legandosi un golfino rosa in vita, in ogni evenienza…

Per quanto fosse estate, lì faceva abbastanza fresco…

Anche Orlando indossò jeans e camicia…

- Leen…? Sei pronta? – bussò lui alla sua porta.

- Si… un attimo… - la sua voce dall’interno…

Uscì fuori con uno zainetto a tracolla.

Lui sorrise…

Squadrandola…

- … cosa c’è da guardare…? – chiese lei, perplessa.

- Eh, la lista sarebbe lunga… - disse lui, con un mezzo sorriso malizioso.

Eileen fece una mezza smorfia.

- Andiamo, scemo… faremo tardi… -

- Ai tuoi ordini… - disse lui, sorridendo.

Il suo sguardo era sempre molto insistente…

- Insomma, cosa stai guardando? Seriamente! –

- Seriamente… la lista sarebbe lunga… -

- Orlando… - fece lei spazientita…

- Non ti si può guardare? È un crimine guardare una bella ragazza…? – fece lui, con tono da vittima…

Arrossì appena perché lui l’aveva definita “bella ragazza”… ma scosse la testa… leggermente divertita…

Orlando si sentì morire per quello sguardo birichino…

- Ragazzi! Finalmente! – Billy e Dominc avevano gia inforcato la bici…

Orlando ed Eileen presero le rispettive bici in fretta…

Eileen non andava in bici da tanto di quel tempo…

Lo trovò molto piacevole, soprattutto in quel posto…

- Non restare indietro, Orlando… - lo chiamò la ragazza, sorridendo.

- Mi sto solo godendo il panorama… - si difese lui, aumentando i giri della bici, e mettendosi di fianco alla ragazza.

- Sai, erano anni che non andavo in bici… -

- Beh, se è per questo, anche io non facevo un giretto in bici da parecchio… ammetto che mi era mancata, come cosa… -

Eileen respirava a pieni polmoni…

- Mi dispiace solo di non avere la macchina fotografica con me… -

- Eh? –

- Si… questi posti sono bellissimi… - aggiunse lei.

- Beh… puoi usare la mia… - sorrise lui, indicando il marsupio che aveva in vita.

- Davvero? Me la lasceresti usare? –

- Perché no? –

- Solitamente i fotografi sono molto gelosi dei loro apparecchi… -

- Che dirti… sopporterò, per vederti felice… - fece lui drammatico.

- Ah… - stralunò lei gli occhi. – te ne sono riconoscente… vedrai che il tuo sacrificio sarà debitamente ricompensato, mastro elfo… - ridacchiò.

- Ah … che ricompensa?? Guarda che io sono un tipo pretenzioso… - fece lui con uno sguardo allusivo…

- Ora non allargarti, Orlando… - fece lei, con tono di rimprovero.

- Mamma mia… non si può fare un minimo di ironia… -

Eileen per tutta risposta, prese a pedalare più in fretta, per raggiungere gli altri due, che erano di qualche metro più avanti…

- Ehi, Leen! Aspettami! –

- Muoviti, lumaca… - rise lei…

Fu un pic-nic molto piacevole…

Lì, vicino ad un laghetto, la zona si riempì in fretta di schiamazzi…

Eileen non poteva che osservare il tutto, rassegnata…

Eppure lo ammetteva… si stava divertendo.

Salvo poi avere istantanei batticuore, quando il suo sguardo incontrava quello di Orlando.

Per questo… preferì filtrare il tutto attraverso l’obiettivo della macchina fotografica.

Fu proprio questo ad essere galeotto, per il disastro…

- Ragazzi… avete visto Leen? – chiese Orlando, guardandosi attorno…

- Ah, ti sei svegliato…? –

Si… si era di nuovo assopito…

- L’ho vista andare lì, a fare foto… - disse Billy, indicando una direzione… - potresti andarla a chiamare? Si sta facendo tardi…-

- Ok, ok… - disse, ancora un po’ intontito, sistemandosi la giacca sulle spalle…

- Leen? – cominciò a chiamarla… riusciva appena a vederla…

- Orlando! Vieni… - disse lei, chiamandolo.

- Cosa stai fotografando…? – disse lui, vedendola tutta intenta…

- Guarda, il sole sta calando sul lago… non è spettacolare? – disse, tornando a concentrarsi sul paesaggio…

- Si, molto… - sbadigliò lui, platealmente.

- Ti vedo particolarmente preso… - ridacchiò lei, guardandolo.

- Si… molto preso… sono cotto, mi ero addormentato… - disse, sorridendo.

- Gia, si vede… - sorrise, guardandolo ancora un attimo, prima di rivolgersi nuovamente al lago…

- Comunque… dobbiamo andare, si sta facendo tardi… - disse lui, guardando verso la ragazza.

- Solo un attimo… - disse lei, facendo un altro scatto.

La ragazza fece qualche passo verso la riva…

- Attenta… potresti cadere in acqua… - disse distrattamente, grattandosi la nuca.

- Non sono così maldestra, Orlando… - disse lei, guardandolo risentita…

Manco finì di dirlo…

Il sasso dove aveva poggiato il piede ebbe uno scossone e cadde in acqua…

Perse l’equilibrio all’istante.

- Leen! – scattò Orlando, ma troppo tardi… la ragazza gia era finita sotto.

La macchina fotografica era volata sull’erba, poco distante.

- Leen… - si avvicinò lui alla riva…

Gli venne l’orrendo dubbio che lei non sapesse nuotare…

Ma la testa di Eileen saltò fuori all’istante, facendogli tirare un sospiro di sollievo…

Al momento… non poté fare a meno di ridere…

- Cosa stavi dicendo sull’essere maldestra? – rise lui.

Eileen lo fulminò con lo sguardo.

- Non ci vedo niente di divertente! Sono caduta in acqua…non è stata colpa mia, ma di quel dannato… sasso… accidenti… - sbraitò la ragazza.

Orlando continuava a ridacchiare…

Poi le sorrise.

- Andiamo… ti aiuto ad uscire… - disse, tendendole una mano.

Per quanto il fatto che lui le avesse riso in faccia le dava ancora noia, accettò la sua mano…

- La macchina fotografica… - mormorò lei…

- Non pensare alla macchina fotografica… comunque è lì , sull’erba. Le tue foto sono salve… -disse, facendole un sorriso, e aiutandola ad uscire…

Eileen grondava letteralmente d’acqua…

- Accidenti… - borbottò la ragazza.

- Io ti avevo detto di stare attenta… -

- Si, ho capito, GRAZIE! – sbottò Eileen. – non c’è bisogno di farmi sentire ancora più idiota… -

Lui sbuffò.

- Non volevo farti sentire idiota… scusa… -

La ragazza non rispose, e si strizzò semplicemente i capelli…

Orlando non sapeva bene cosa fare o cosa dire… semplicemente raccolse la macchina fotografica e se la mise nel marsupio…

Sentì un sonoro starnuto alle sue spalle…

Si voltò… Eileen era stretta nelle braccia…

Le sorrise, avvicinandosi lentamente.

- Sei fradicia… -

- Lo avevo notato da sola… - disse lei, strofinandosi gli avambracci con forza.

Lui scosse la testa…

Poi si tolse la giacca, e gliela poggiò sulle spalle sotto lo sguardo esterrefatto della ragazza…

Lui continuava semplicemente a sorridere…

Il vento si alzò di nuovo… la giacca di Orlando sventolò forte, ed Eileen se la strinse attorno…

Orlando si parò davanti a lei…

- Mi sa che è meglio se andiamo… comincia a fare davvero freddo… - disse lui.

Eileen annuì…

- Gia… è meglio… - disse poi, starnutendo ancora una volta…

Lui la guardò ancora una volta negli occhi, sorridendo.

Tirò fuori il suo fazzoletto di stoffa…

E prese ad asciugarle le goccioline d’acqua che imperlavano il suo viso…

Molto… molto delicatamente.

Eileen era… assolutamente inerme.

Non riusciva a smettere di fissarlo…

Era così premuroso…

No… ci stava cascando..?

Orlando, dal canto suo, nemmeno riusciva a fermarsi…

Gli occhi di Eileen, anche se involontariamente, non lo lasciavano andare…

Lo avevano catturato ancora una volta…

- Stai tremando… - disse lui, con un timido sorriso…

- … anche tu… - riuscì a dire lei, fissandolo dritto negli occhi…

Per la prima volta, Orlando sembrava senza parole, senza ben sapere cosa dovesse fare…

E ancora prima di mettere a fuoco…

Le sfiorò una guancia.

Prese poi ad accarezzargliela piano, scostandole una ciocca di capelli mossa dal vento.

- Orlando… - disse la ragazza con voce smorzata…

Così, all’improvviso…

Lui la strinse forte a sé, passandole una mano tra i capelli…

Eileen sentiva il cuore scoppiarle in petto…

Orlando la stringeva talmente forte…

Riusciva a malapena a respirare…

- … io sono innamorato di te… -

Il cuore della ragazza perse un battito…

- Leen… - disse lui, scostandosi appena da lei...

Perché non parlava…?

Voleva guardarla negli occhi…

Ma lei aveva abbassato lo sguardo.

- Lasciami, Orlando… per favore… -

La sua voce tradiva dell’altro.

Lui le prese il viso tra le mani…

Stavolta non voleva cedere… non poteva.

- No, non ti lascio andare… - disse, alzandole il viso, per costringerla a fissarlo. – Leen… io non posso lasciarti andare… -

Eileen cercava di distogliere lo sguardo, ma lui glielo impediva con tutte le forze…

- Perché non vuoi ascoltarmi? Perché non riesci a credere alle mie parole? È così assurdo quello che ti sto dicendo..? Sono innamorato di te! E lo so che anche tu lo sei di me… -

- Per favore, non dire assurdità… -

- E allora perché stai piangendo…? –

Piangeva? Non se n’era nemmeno accorta…

- Leen… - disse ancora il suo nome, accarezzandola…

- Ho paura… - fu tutto ciò che riuscì a dire…

- Ma di cosa…? Leen, ti prego guardami! – disse con decisione ancora una volta.

Orlando riuscì a vedere davvero la paura, il timore negli occhi della ragazza.

- Non devi avere paura… ti prego… dammi solo una possibilità… una sola… - disse, poggiando la guancia contro la fronte di lei…

E lei… sapeva di non riuscire a reggere ancora a lungo…

Perché stava bene tra le sue braccia…

Perché il suo cuore batteva forte, e la testa le scoppiava…

Perché lo amava…

- Non voglio ferirti… se l’ho fatto in passato, mi dispiace, non lo avrei mai voluto… ma tutto quello che voglio è stare con te… - aggiunse lui, baciandole la fronte…

- … ma perché io, Orlando? Perché io…? Potresti avere tutte le ragazze che vuoi… perché me? – chiese… aspettando quella risposta più di ogni altra cosa…

- … ma… perché io non voglio nessun altra. Che discorsi fai?? Io non voglio una ragazza qualunque. Io voglio te. Sei tu quella che amo… -

Lui le aveva detto tutto questo guardandola dritta nei suoi occhi scuri…

Mai gli occhi di Orlando le erano parsi più belli e tersi di allora…

Mai così sinceri…

Le sue resistenze erano crollate.

Tutto ciò che voleva era stringersi a lui…

Ed è ciò che fece.

Gli cinse il collo con le braccia, e Orlando, per un istante spiazzato, rispose a quell’abbraccio…

Non riusciva a crederci…

E mano a mano che realizzava che Leen, con quel suo gesto, forse gli stava concedendo l’occasione che tanto aveva sperato di avere, la stringeva sempre più forte.

D’un tratto, la ragazza si allontanò un po’ da lui…

Aveva gli occhi umidi, ma anche un piccolo sorriso…

Orlando la guardò perplesso… perché adesso si era allontanata da lui?

Presto detto.

Eileen si sollevò appena sulle punte…

E gli diede un leggero bacio sulle labbra…

- Anche io sono innamorata di te… - disse, a pochi millimetri dalle sue labbra…

Orlando era praticamente imbambolato.

Eileen sorrise.

- Beh…? Fino a qualche istante fa eri così eloquente... – cercò l’ennesimo tocco d’ironia…

Apparve un leggero sorriso sulle labbra di lui, confuso, eccitato, felice…

Non capiva più nulla…

Lei gli fece una leggera carezza…

Incredibile, sembrava timido come un adolescente…

Poggiò la fronte contro quella di Eileen…

Pian piano chiuse la distanza tra le sue labbra e quelle della ragazza…

L’idillio non durò che qualche secondo…

- Ragazzi!!! Ehi, dov… -

La voce sempre opportuna di Dominic.

Eileen e Orlando si staccarono all’istante…

Dominic aveva assistito alla scena, ed era a bocca aperta…

La sua espressione mutò in un istante in quella di una certa soddisfazione e malizia…

Così come quella dei due divenne di puro imbarazzo.

- Ah..ehmmmm… scusate ragazzi, non volevo interrompere… - farfugliò al limite del ridicolo.

- Sei sempre opportuno, Dom… - sbottò Orlando.

Eileen ridacchiò…

- Comunque… - cercò di proseguire Dominic - … dovremmo… si, andare… -

Orlando scosse ancora il capo.

Senza dire nulla… cinse le spalle ad Eileen… come se fosse stata la cosa più naturale e spontanea…

Il cuore di Eileen perse un battito…

Ma era una bellissima sensazione…

Orlando le aveva detto che l’amava…

E lei credeva a quelle parole, ci credeva.

Aveva visto nei suoi occhi, era sincero…

E lei gli aveva confessato i suoi sentimenti…

Era talmente felice…

Si strinse forse a lui.

Orlando rispose abbassando lo sguardo verso di lei con un piccolo sorriso…

Che non potrebbe che essere definito radioso.

Finalmente il momento che aveva tanto aspettato era arrivato…

Sulla strada del ritorno, i due andarono in bici in silenzio, uno accanto all’altro…

Qualche metro avanti Dominic e Billy chiacchieravano…

Non era difficile capire l’argomento.

Billy d’un tratto si girò appena dietro di loro, con espressione esterrefatta.

Eileen ridacchiò tra sé e sé…

- Allora… ci si vede presto, Billy… - disse Orlando, salutando l’amico vicino al check-in…

Eileen era andata ad imbarcare il bagaglio…

- Sicuro… contaci… anche perché voglio vedere come procederà questa cosa… -

- …? – lo guardò interrogativo Orlando.

- Gnorri! Mi riferisco a te ed Eileen… avevo intuito qualcosa da solo, ma non pensavo che le cose fossero gia a buon punto… -

- Beh…nemmeno io. – disse, sorridendo.

Eileen stava tornando verso di loro…

- Orlando, credo che dobbiamo sbrigarci o lo perdiamo, questo volo… - disse .

- Ok, ok… ciao Billy…-

- Ciao ragazzi.-

- Ciao Billy! – disse la ragazza, stringendogli una mano.

- Ciao Eileen… penso che ci vedremo più spesso, d’ora in poi… - fece Billy un mezzo sorriso eloquente.

- Probabilmente… - sorrise la ragazza allo stesso modo.

Dopo gli ultimi auguri di buon viaggio, i due presero la strada verso i gates…

Non appena scesero dall’aereo, Eileen stava infine realizzando…

Per tutto il volo non aveva pensato ad altro se non a quello che era accaduto in quei giorni…

Così pochi giorni…

Eppure decisivi.

Orlando e lei ora erano assieme.

Non riusciva a crederci…

E pensare che non troppo tempo prima il suo passatempo prediletto era prendere in giro in modo spietato quell’uomo…

E adesso era innamorata di lui.

La vita ha davvero un gran senso dell’ironia…

- Orlando! Finalmente! Abbiamo un altr… -

John rimase a dir poco di ghiaccio, quando vide che il suo cliente non era solo…

- Scusa John, ma i nostri bagagli non uscivano più… - disse in tutta la sua spontaneità.

- O-ok… - farfugliò lui, fissando la ragazza.

- John? – lo chiamò lui, con un mezzo sorriso.

- Lei è… - cominciò John, quasi ignorandolo…

- Leen. … ma gia la conosci, no? – disse Orlando, sempre al massimo della spontaneità, ma decisamente divertito dalla sua reazione.

- Si, certo… - disse.

- Leen… lui è John Kissinger, il mio agente… quello che ti restituì la macchina fotografica, ricordi? –

- Si certo… come potrei dimenticare… - fece lei un mezzo sorriso.

- Gia… - concordò lui, sempre sorridendo.

- Orlando… noi dovremmo fare il check-in… - disse John, un tantino perplesso…

Gia…

Aveva il volo per Los Angeles.

- Ok… accompagno Leen ad un taxi e arrivo… tu va pure avanti… -

- Orlando, posso anche andare da sola… sono grandicella ormai… - sorrise la ragazza.

- Macché, scherzi… andiamo. John, ti lascio qui il mio borsone… arrivo subito, ok? –

- Ok… - disse l’agente meccanicamente.

- È stato un piacere, signor Kissinger… - disse la ragazza, stringendogli la mano.

- Piacere mio, miss Becket… -

- Lo abbiamo lasciato senza parole, eh Leen? – disse Orlando con tono d’orgoglio.

- Gia… e tu ti divertivi parecchio, mi è parso… - aggiunse la ragazza…

- Beh… si! – ridacchiò lui.

Agganciarono il primo taxi.

Il momento dell’arrivederci.

- Allora… buon viaggio… - disse la ragazza, con un sorriso imbarazzato.

Stava provando una strana sensazione, a separarsene…

- Grazie… -

- Ehm… insomma… quanto starai via…? –

- Beh… - alzò lui le spalle… forse 4 giorni… magari una settimana… - disse lui.

- Ok… -

- Mi mancherai tanto, Leen… - aggiunse lui in fretta.

La ragazza sorrise.

- Anche tu… -

- Ti telefono appena metto piede a terra, ok? –

- Ok. – ridacchiò lei, vedendolo così serio.

- Bene… ehm… allora io vado… -

- Vai, vai… altrimenti perdi il volo…i check-in per i voli internazionali sono eterni, dovresti saperlo…-

- Si, infatti… - si grattò lui la nuca…

Poi , all’improvviso, le diede un bacio sulle labbra, così, d’impeto.

- Orlando! – ridacchiò lei.

- Scusa, ma non sapevo come chiedertelo… -

Lei ridacchiò.

- Adesso fila… -

- Va bene… - disse, con faccia da cane bastonato…

Eileen scosse la testa… e gli diede un bacio…

Per poi spingerlo via.

- Vai! Perderai il volo! –

- Ti amo, Leen!!!! – disse lui, con tono leggermente alto. La gente che stava lì attorno si girò a guardarlo… Eileen non sapeva più dove guardare per l’imbarazzo…

Eppure adorava le folli trovate del suo…

Del suo…

Non sapeva ancora bene come definirlo…

Non era stato esattamente argomento di discussione…

Ne avrebbero dovuto parlare…

  
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