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Autore: ladylala    22/10/2010    1 recensioni
A volte la vita ci riserva delle sorprese è proprio quello che succerà nella fanfiction.
Possono due fratelli gemelli sconvongere la vita a due sorellastre?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Il giorno dopo la discussione avuta con Michele, Simona partì per Roma per chiarire questa situazione “scandalosa” con Andrea.
Arrivata alla stazione andò in biglietteria.
“un biglietto per Roma seconda classe, per favore” disse Simona agitata
“certo signorina”
Simona tirò fuori le banconote e l’addetto gli diede il resto.
“tenga pure il resto, si sbrighi. Ho fretta”
“certo, tenga il biglietto. Si affretti il treno sta quasi per partire”
“grazie, arrivederci” detto questo, obliterò il biglietto, si mise a correre per raggiungere il treno e lo prese ancora in tempo, dopo due minuti il treno partì, una donna e il suo il figlio si sedette di fronte a lei, la donna le iniziò a parlare, erano molto amichevoli nei suoi confronti, parlarono di attualità, dopo un’ora, Simona lesse una rivista e poi chiamò Michele:
“pronto?”
“sono Simona, non so se andare da lui”
“Simona, devi farlo, se non chiarisci con lui, non potremmo mai essere felici”
“lo so, Michele, e io voglio stare con te”
“anch’io”
“ora ti devo lasciare. A presto, Michele” e attacco, poi chiamò Andrea:
“pronto”
“sono Simona”
“Simona chi?”
“Rossi”
“come stai?”
“bene e tu?”
“anch’io, tesoro”
“senti, sono sul treno, sto venendo a trovarti”
“vieni, sono contento che tu venga a trovarmi, ti amo tanto, Simona”
“anch’io” passarono altre due ore, finalmente arrivò a Roma, lo chiamò:
“mi vieni a prendere, sono alla stazione Roma Centrale”
“tra cinque minuti arrivo”
“grazie” e riattaccò e dopo qualche minuto lui arrivò e le disse:
“ti devo parlare, Simona”      
“certo, ma non qui” detto ciò, uscirono dalla stazione e lei disse:
“cosa c’è?”
“io non so come dirtelo, Simo”
“parla”
“ho un’altra ragazza”
 “mi hai fatta venire fin qui, per dirmelo, ho pagato trenta euro, me ne vado in un albergo, visiterò la città, tre giorni basteranno per visitarla?”
“sto scherzando Simo, tu sei l’unica ragazza che ho credimi”
“sì, tesoro”
“vorrà dire che mi farai da guida turistica, tesoro mio”
“ma certo che lo farò, non voglio perderti” a un certo momento arrivò una ragazza carina che disse:
“Andrea ti ho trovato, cosa ci fai alla stazione? E chi è quella?”
“Susanna cosa vuoi? Ti presento la mia fidanzata, si chiama Simona”
“come sarebbe? Io sono la tua fidanzata, Andrea”   
 “non dire assurdità, Susanna”
“io non dico assurdità, Andrea”
“Simona non ascoltarla”
“non mi avevi detto di avere un’altra”
“ma secondo te, ti sostituirei con lei, Simo?”
“spero di no, Andrea”
“vieni, tesoro ti devo mostrare Roma”
“sì, andiamo, Andrea”
“tesoro, lo sai che ti trovo molto cambiata”
“tu, sei sempre uguale, ma sei attraente come quando ti ho conosciuto”
“come sta Serena?”
“molto bene, si è fidanzata con Manuele Rossi” improvvisamente lui cambiò espressione e lei disse:
“tesoro, cosa succede? Ho detto qualcosa di sbagliato?”
“io li conosco, non c’entra Manuele, ha un fratello vero?”
“sì, si chiama Michele”
“Michele è furbo, ottiene sempre ciò che vuole”
“a me sembra innocuo e poi è così garbato”
“l’apparenza inganna”
“lo so, Andrea”
“promettimi che farai attenzione”
“perché ti sei trasferito a Roma? Potevi rimanere a Torino”
“lo so, tesoro, non essere gelosa”
“io gelosa? Sì un po’, molte ragazze non rimangono indifferenti al tuo fascino”
“io voglio tornare a Torino con te, sono stufo di stare qui, c’è troppo traffico e non mi piace, tu stai qui per tre giorni?”
“sì, tu partiresti per Torino con me?”
“sì, torno con te, ho sbrigato tutte le faccende famigliari, non ho più niente che mi trattenga qui?”
“sono felice che tu abbia deciso di farlo, ma non sentirti obbligato”
“tua sorella mi ha chiamato e mi ha raccontato che hai abusato di sonniferi”
“sì, è vero”
“perché Simo?”
“di notte non chiudo occhio”
“ti sono mancato?”
“certo, perché me lo chiedi?”
“per vedere se mi dici la verità”
“proprio tu parli di verità, quando ho visto la tua amica che faceva la civetta con te”
“sei gelosa? Siamo solo amici”
“sì, dicono tutti così, ed io che ho rinunciato all’amore che poteva darmi Michele perché pensavo che mi amassi”
“ma io ti amo”
“sì, come no?”
“ma è la verità. Perché metti in dubbio le mie parole?”
“perché sei un maschio ed è matematico che i maschi non ragionano con il cervello”
“e con che cosa?”
“non posso, sono una ragazza e le ragazze non possono essere volgari”
“smettiamola di litigare, perché non andiamo a mangiare? Avrei un piccolo languorino” e dopo avere detto ciò lui e lei andarono a mangiare.
Il giorno dopo presero il treno e tornarono a Torino.
 
 
 
 
 
 
 
  
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