Capitolo 8
Quando arrivarono a destinazione,
era ormai sera inoltrata. Al binario non c’era l’enorme e rubicondo
Hagrid ad attenderli. Il vento soffiava gelido scacciando una carta che
roteando impazzita si andò ad incastrare tra le
maglie della rete di recinzione a lato della stradina che avrebbero percorso.
Draco aiutò Cinthia a scendere i pochi gradini della scaletta del treno
e le indicò la strada accompagnandola a prendere la carrozza tirata dai Thestral.
“Che fai?” chiese Draco vedendo che la
ragazza si era fermata ad accarezzare qualcosa che lui non riusciva a vedere.
“Gli faccio un po’ di coccole, questi
animali ne hanno un gran bisogno… mi assomigliano molto sai!”
rispose mentre sorrideva malinconica e le si velavano
leggermente gli occhi di lacrime. “Tutti ne hanno bisogno a dire il vero,
e scommetto anche tu!”
Nel dire questo gli si avvicinò e con un gesto
veloce gli scompigliò i capelli. Il sorriso di Cinthia si fece solare
tanto che Draco non riuscì nemmeno a stranirsi un po’. Sorrise a
sua volta e la spinse piano sulla carrozza.
Poco dopo tutta trafelata e con i capelli arruffati
arrivò Hermione, aveva paura di aver perso anche l’ultimo
passaggio per la scuola ma quando vide con chi doveva condividere il tragitto
fu molto tentata di andare a piedi mentre Draco storceva la bocca in una
smorfia. Anche questa volta però Cinthia mise freno ai dubbi di entrambi
accogliendola con entusiasmo.
La carrozza si mosse e prese un andatura
ritmica e dondolante.
“Ma tu veramente vedi
l’animale che è lì davanti a trainarla?”
sibilò Draco cercando di non farsi sentire dalla mezzosangue.
“Certo!” assentì Cinthia
“Perché tu non lo vedi?” chiese a sua volta.
“Lui non può vederli!” intervenne
Hermione con aria saccente “Solo chi ha visto morire qualcuno
può!” spiegò ancora.
Draco alzò gli occhi al cielo scocciato ed
esclamò scettico “E ti pareva che non doveva metterci bocca!!!!!” ma lanciando poi un furtivo sguardo a Cinthia
si accorse che gli occhi le si erano velati di nuovo!
Per il resto del percorso parlò a raffica solo
quest’ultima, raccontando della sua scuola e delle sue parti, meravigliandosi
allo stesso tempo della bellezza del grande castello di
Hogwarts che si stagliava davanti contro un cielo blu scuro screziato di varie
sfumature di rosso.
Il sole era ormai quasi del tutto nascosto dall’orizzonte
ondulato e tremolante delineato dall’immenso
lago.
Davanti al cancello
“Bentornati ragazzi e
benvenuta Signorina Khoocs!” li accolse stupita di vedere Draco e
Hermione seduti uno di fronte all’altro e ancora di più nel vedere
il giovane Serpeverde aiutare la nuova arrivata a scendere dalla carrozza.
Entrati nell’immenso ingresso,
“Su su, sbrigatevi, la cena
è già in tavola!” li esortò poi fermando però Cinthia “Lei
aspetti Signorina, prima deve passare nell’ufficio del preside. Desidera
parlarle e darle ufficialmente il benvenuto ad Hogwarts
!”
Draco si voltò a guardarla
indeciso se andare nella Sala Grande, ma un’occhiata eloquente della
Professoressa lo fece decidere, anche se contro voglia a proseguire.
Cinthia lo salutò con la
mano ridacchiando e seguì l’insegnate
fino ad una nicchia sotto un arco dove torreggiava in cima ad un obelisco una
statua che riproduceva un’aquila
con le ali spiegate.
La fece sistemare proprio sotto
l’enorme riproduzione
alata e detta la parola d’ordine “Sorbetto al limone” il
pavimento intorno ai piedi di Cinthia tremò e piano cominciò a
sollevarsi girando su se stesso. Quando smise di girare, la ragazza si
ritrovò in uno studio arredato con mobili antichi e strani manufatti. Le
pareti erano ricoperte da quadri, dove i vecchi signori dipinti borbottavano
tra loro.
“Vieni pure cara!”
una calda e profonda voce fece breccia nel silenzio della stanza.
Cinthia avanzò lentamente
e intravide qualcuno seduto nella poltrona dietro la scrivania. Lei
allungò il collo per cercare di vedere chi ci fosse nascosto dal grande
schienale e quando questi si voltò, rimase colpita dalla persona che si
trovò davanti. Con sguardo particolarmente acuto, il vecchio mago, la
studiava in silenzio. I gomiti poggiati sul legno lucido, le mani intrecciate
sotto al mento e un sorriso appena accennato
conferivano un aspetto scanzonato al vecchio mago preside da anni nella scuola .
Silente si schiarì la voce e offrendole
una liquerizia si presentò.
***
* ***
Draco era seduto al tavolo dei
Serpeverde senza prestare la minima attenzione a quello che gli stavano
raccontando Tiger e Goyle. Non aveva quasi toccato la cena tanto era
intento a tener sotto controllo l’entrata della Sala Grande aspettando
sempre più impaziente l’arrivo di Cinthia. Aveva anche fatto in
modo che un posto vicino a lui rimanesse libero e quando finalmente la vide
arrivare si alzò sorridente indicandole la sedia vuota. Lei rispose al
suo sorriso e poi alzando spalle e sopracciglia proseguì
passandogli davanti. Lo superò e si andò a sedere vicino ad Hermione.
Draco era completamente sconcertato e d’impulso si diresse al
tavolo dei Grifondoro.
“Ma per quale motivo ti sei seduta lì?” chiese accigliato dando le spalle agli altri commensali
estraniandoli dalla conversazione.
“E’ la mia casa, il cappello parlante mi ha smistato
qui!” rispose con una tranquillità disarmante Cinthia spostandolo
con un braccio per avere di nuovo la visuale sugli altri occupanti del tavolo.
“Non è possibile, ci deve essere sicuramente un
errore!” esclamò quasi urlando “Non puoi essere una di
loro…”
“E perché no? Cos’è che hanno che non
va?” rispose a tono Cinthia alzandosi e mettendosi le mani sui fianchi. I
loro visi erano di nuovo ad una vicinanza pericolosa, i loro nasi quasi si
sfioravano e gli occhi penetravano gli uni negli altri.
“Perché loro sono… sono…” boffonchiò
Draco sentendosi avvampare.
“Perché noi siamo meglio di te e hai paura che lei lo scopra
Malfoy?” disse ironico Ron arricciando il naso sotto una montagna di lentiggini.
A quel punto il biondo Serpeverde non ci vide più dalla rabbia e
si allungò sul tavolo acchiappando Weasley per il colletto della camicia
minacciandolo inferocito.
“Prova a ripetere quello che hai detto?”
Sfilò la bacchetta da non si sa bene dove e gliela puntò
sotto il mento, Harry si alzò di scatto spostando rumorosamente la panca
su cui era seduto pronto ad intervenire in aiuto del suo amico. Allo stesso
tempo dal tavolo dei Serpeverde gli scagnozzi di Draco si tenevano pronti ad
attaccare al minimo segnale.
I due duellanti si guardavano in cagnesco digrignando i denti rendendo
sempre più preoccupante la situazione. Erano sull’orlo di
un’immensa baruffa e
La mano di Cinthia si posò su quella di Draco e la strinse.
“Lascialo andare, per favore!” chiese con una dolcezza
infinita “Non è così che dimostri di essere il
migliore!” continuò mantenendo lo stesso tono “Anche
perché per me tu già lo sei!”
A quell’affermazione Draco si voltò verso di lei rimanendo
con gli occhi spalancati dallo stupore. Allentò la presa sul colletto di
Ron e prestò tutta la sua attenzione allo sguardo vivo di Cinthia che
continuava a guardarlo dritto negli occhi.
Sembrò un lunghissimo momento in cui nessuno si muoveva o parlava.
Gli occhi di tutti erano puntati sui due ma loro sembravano non accorgersene.
Era come se fosse sparito tutto intorno e non esistesse altro che i loro
sguardi profondi e pieni di significati.
Anche Hermione e gli altri erano rimasti allibiti, non sapevano se
più dall’affermazione di lei e dal comportamento di Draco.
“Sai c’è rivalità tra
le nostre case!” cercò di spiegare Harry rompendo quel momento
idilliaco ma non mancando di tener d’occhio la bacchetta del suo, ormai dichiarato da anni, avversario.
Draco nello stesso momento l’abbassò e la fece sparire nella
manica, si sistemo gli abiti e lanciando un’occhiataccia a Ron si rivolse
a Cinthia.
“Giusto perché me lo chiedi tu!” disse a voce bassa ma
ben udibile anche dagli altri. Con un movimento del capo spostò il
ciuffo biondo che gli era caduto sugli occhi e tornò a sedersi al suo
tavolo non guardando più per tutta la serata nella direzione dei
Grifondoro.
Un altro sguardo era stato puntato sui due ragazzi per tutto il tempo,
uno sguardo benevolo e pieno di speranza. Silente sapeva che quella ragazza
avrebbe cambiato le cose… e sperava di non sbagliarsi sul come!
Nota dell’Autrice: x terryborry – Ciaooooo Terry^^ a dire il vero
quando non ho visto il tuo commento nelle prime 24 ore mi sono un po’
preoccupata ma poi ho immaginato che potessi aver avuto dei problemi. EFP, tra
l’altro, il
giorno che ho postato il capitolo a me non si vedeva sempre. Spesso mi diceva che non
trovava la pagina! =.= Comunque l’importante è che ora hai risolto
e un doverso grazie va anche a tuo fratello^^
Ora vorrei proprio
vederti mentre leggi quello che sto combinando con questa storia :-P
Questa settimana e le prossime
saranno un po’ incasinate per me, posterò lo stesso ma la
lunghezza dei capitoli non sarà molta… anche se poi di mio penso
che è meglio un capitolo breve e che lasci la voglia di sapere il
seguito di uno lungo e noioso!
Ancora un bacione
e passa un buon week! :-*
Sempre un mondo di
grazie a chi continua a seguirmi! ^_^