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Autore: Beatrix Bonnie    23/10/2010    6 recensioni
-Seguito de La setta degli Eletti-L'oscuro nome di Reg, la foto di un bambino dai capelli rossi che sembra appartenere al passato, la sua bacchetta magica, la corrispondenza con una ragazza di nome Priscilla e degli strani incidenti che avvengono a Doolin. Che cosa collega tutto questo con un'organizzazione segreta di nome Extraiures e con l'oscuro passato di un professore del Trinity? Sarà la sete di vendetta di una sorella perduta nel tempo a dare finalmente la spiegazione agli assurdi fenomeni che sconvolgeranno il terzo anno di Mairead, Edmund e Laughlin.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Il Trinity College per Giovani Maghi e Streghe'
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CAPITOLO 8

Lo scatolone dei ricordi






Mairead si asciugò velocemente le lacrime con il dorso della mano, imbarazzata per essere scoppiata a piangere davanti al suo amico, poi prese la lettera dalla zampa del gufo e cominciò a leggerla:

Cara Mairead,

sei stata molto gentile a rispedire indietro questa lettera, ma credo che ci sia un errore: io non conosco nessun Reg o Arthur. Tuttavia, dalle poche righe che hai scritto mi sembri una persona carina e disponibile, quindi ho deciso di aiutarti a risolvere questo mistero. Non è che magari c'era qualcuno di nome Reg che abitava a casa tua prima di te? Comunque, non mi sono nemmeno presentata! Io sono Priscilla e ho finito il Trinity da 5 anni, ormai. Magari ci siamo anche viste, senza saperlo! Tu vai già al Trinity? A che anno sei?

Fammi sapere presto tue notizie. Se posso aiutarti, sono sempre disponibile.

Priscilla

Edmund lesse la lettera da sopra la spalla di Mairead: chi era questa Priscilla? Il mistero si infittiva. Se la ragazza non stava mentendo, allora quella lettera non l'aveva mandata lei, né conosceva qualcuno che potesse c'entrare con quella storia. Ma allora perché il gufo aveva recapitato la risposta di Mairead proprio a Priscilla? Quando notò che anche l'amica aveva finito di leggere, esclamò: «Vedi, anche lei dice che probabilmente Reg abitava qui prima di te!»

Mairead sospirò rassegnata. «Mi suona tutto così strano» disse scuotendo la tesa. «Comunque questa Priscilla sembra simpatica. Credo che le risponderò subito» e con quelle parole si diresse in camera sua con la lettera in mano.

Edmund lanciò un'ultima occhiata alla foto sul comodino: gli pareva che Mary sorridesse dei suoi sforzi per scoprire chi fosse quel famigerato Reg, come se lei, avvolta nella beatitudine che permeava quella stanza, sapesse già tutto di quella storia assurda e non se ne preoccupasse minimamente. Infine Edmund chiuse la porta e il volto di Mary scomparve, insieme con la sensazione che lei centrasse qualcosa con la lettera che veniva dal passato.


Un pomeriggio Mairead propose ad Edmund di esplorare la loro soffitta. Esplorare era il verbo giusto per quella soffitta, visto che se la casa era disordinata, lì c'era una giungla. «Io mi diverto a frugarci dentro, ogni tanto» spiegò Mairead all'amico. «Ci si trovano un sacco di cose interessanti. Una volta ho scoperto un vaso in ceramica del Diciottesimo secolo, quello che ora sta in ingresso come portaombrelli».

Edmund non osò chiedere come un vaso del Diciottesimo secolo si fosse ritrovato nella soffitta di casa Boenisolius. Tuttavia immaginò che esplorare quell'ambiente doveva essere un'occupazione stimolante, per quel caldo pomeriggio di fine agosto. Chissà cosa avrebbero trovato!

La soffitta era abbastanza grande, ma vi stavano stipati tanti di quegli oggetti che sembrava sul punto di scoppiare da un momento all'altro: c'erano scatoloni di cianfrusaglie, un vecchio armadio senza un'anta, una stufa arrugginita e un manichino con indosso un abito da strega, rosso, da sera che non era in ottime condizioni ma pareva essere stato certamente prezioso.

«Ehi, e questo cos'è?» esclamò Edmund, estraendo da sotto una vecchia asse da stiro quello che sembrava essere uno scatolone impolverato. Non sapeva il perché, ma quel vecchio cimelio lo incuriosiva. Levò a fatica il magiscotch che ne chiudeva il coperchio e ispezionò l'interno. Sembrava uno scatolone dei ricordi di un bambino, a giudicare dal contenuto: giocattoli, un orsacchiotto di peluches, e dei libri malandati.

Edmund ne estrasse uno e lesse la copertina: Il Quidditch attraverso i secoli.

«È roba di tuo padre?» chiese, gettando il volume a Mairead.

La ragazza a vedere il titolo scoppiò a ridere. «Assolutamente no! Lui odia il Quidditch» rispose, lanciandolo nuovamente all'amico, che lo aprì per vedere se c'era scritto il proprietario. Una calligrafia da bambino aveva scritto:

Questo libro è di Reg e di nessun altro.

«Ehi, Mairead! Di nuovo questo Reg!» esclamò Edmund, in preda all'euforia.

La ragazza si voltò verso l'amico, improvvisamente curiosa. Edmund le fece vedere la scritta sul libro, poi rincominciò a frugare dentro lo scatolone, alla ricerca di chissà cosa che potesse illuminarlo su quel mistero. Dopo un po' notò l'angolo di quella che sembrava una foto e cercò di estrarla da sotto un libro senza strapparla. La foto rappresentava un ragazzetto dai capelli rossi, con un esplosione di lentiggini sul volto e gli occhi sorridenti. Aveva in mano un manico di scopa e alle sue spalle si erigeva una casa in legno che pareva stare in piedi solo grazie a qualche intervento magico.

«Credi che sia lui? Voglio dire, che sia Reg?» domandò Mairead, osservando il giovinetto che si agitava nella cornice.

Edmund annuì pensieroso. La fotografia sembrava ingiallita dal tempo, come se appartenesse ad un'altra epoca. Sì, doveva essere lui, il Reg della lettera.

«Guarda questa scopa» disse Mairead, indicando l'oggetto nella foto.

Edmund non ci vedeva nulla di strano.

«È una di quelle con il manico sottile, come andavano di moda negli anni Settanta. Credo sia una Comet, forse la 220» spiegò la ragazzina: un'ulteriore conferma di quanto fosse vecchia quella foto.

«Credo che sia il nostro misterioso Reg» asserì infine Edmund, continuando ad osservare il volto sorridente del ragazzetto. Dopodiché estrasse da sotto un grosso libro un foglio di pergamena ingiallito e lo aprì: era un'altra lettera indirizzata a Reg da parte di Arthur, una conferma dei loro presentimenti. Sembrava non essere passato molto tempo dalla prima stana lettera che Mairead aveva ricevuto giorni fa.

Caro Reg,

il piccolo Charlie sta crescendo bene e Bill dice sempre di volerlo prendere in braccio. Ci sarebbe piaciuto che fossi tu il padrino di Charlie, ma sei ancora piccolo. Magari per il prossimo figlio, che ne dici? Non abbiamo affatto intenzione di fermarci, io e Molly! Tu come stai? Fai il bravo e non stordire nessuno con le tue chiacchiere!

Ci vediamo presto,

Arthur

Ma che cosa significava tutto quello? Perché nella soffitta di casa Boenisolius c'era uno scatolone contenente i ricordi di un ragazzino che sembrava appartenere al passato?

Mairead riprese a frugare nello scatolone, finché non estrasse una scatola lunga e sottile che le dava un brutto presentimento. Sul coperchio nero c'era scritto in lettere dorate il nome Olivander. Mairead lo aprì con cautela: conteneva una bacchetta magica, che l'etichetta all'interno definiva come “11 pollici e mezzo, legno di tasso, corda di cuore di drago”.

Mairead lasciò cadere la scatola, come presa da un'ansia improvvisa.

«Che c'è?» chiese Edmund preoccupato, voltandosi verso la sua amica.

Mairead scosse la testa spaventata, poi rispose con un filo di voce: «Ed, io credo che questo Reg... sia morto».

«Perché dici?»

«Questo scatolone... ha tanto l'aria di conservare i suoi ricordi, la fotografia, i vecchi libri, i giocattoli... e quella è la sua bacchetta. Deve essere morto da bambino» rispose sommessamente.

Edmund tornò a guardare il vecchio scatolone e improvvisamente realizzò che Mairead aveva ragione: sembrava proprio che Reg fosse morto.

Edmund proprio non riusciva a raccapezzarsi in quella storia e la cosa gli dava parecchio sui nervi. C'era uno scatolone contenente i ricordi di un bambino morto in soffitta di casa Boenisolius, una lettera che sembrava provenire dal passato, spedita a questo Reg ma recapitata a Mairead e infine era comparsa Priscilla, non si sa come. Come potevano essere collegate tutte quelle cose?


Mairead continuò la corrispondenza con Priscilla, scoprendo che la ragazza lavorava in un allevamento di ippogrifi gestito dai genitori. Parlarono parecchio dei rispettivi padri e Priscilla parve molto interessata a Reammon e al suo lavoro di archeologo.

«È davvero un'impicciona, questa Priscilla» commentò un giorno Edmund, contrariato.

Mairead gli strappò di mano la lettera che stava leggendo con interesse. «Non sono affari tuoi» gli rispose riponendo il foglio di pergamena al sicuro.

Edmund incrociò le braccia al petto. «Ti chiede un sacco di cose su tuo padre. Che le interessa?»

«È un'amica di penna, Ed. È normale che ci raccontiamo un po' della nostra vita» rispose Mairead, scuotendo la testa.

Edmund lasciò cadere il discorso, ma non era affatto convinto di quella storia: nemmeno la conosceva, quella Priscilla, eppure aveva verso di lei una fiducia incondizionata.

«Sembra tanto dolce e simpatica!» gli aveva detto un giorno Mairead.

«Appunto, sembra! Che ne sai di com'è veramente?» aveva risposto lui, ma l'amica non lo aveva lasciato continuare.

«Sei sempre così diffidente, Ed. Come con McPride, vedi solo il lato negativo delle persone. Cerca di avere un po' più di fiducia».

Forse Mairead aveva ragione, vedeva solo il lato negativo della gente. Ma certe persone, a pelle, gli davano l'impressione di essere false. Magari dipendeva dal fatto che, essendo cresciuto in un orfanotrofio, deriso da tutti i compagni e ignorato dalle insegnanti, aveva finito per diffidare di chiunque. Sperava tanto che questa volta Mairead avesse ragione e che Priscilla non nascondesse loro qualcosa.





Ecco qua il nuovo capitolo... e il mistero si infittisce! Nuntio vobis magno gaudio che ho finito di scrivere la storia, quindi, se nessuno ha obiezioni, comincerò a pubblicare due volte alla settimana, probabilmente il mercoledì pomeriggio/giovedì mattina (dipende da impegni universitari!) e il sabato mattina. Contenti?

Mi sono accorta, dalle vostre recensioni, che forse non sono stata abbastanza chiara con la questione della lettera: Mairead sostiene che l'indirizzo nel mondo dei maghi non esiste perché non è quello che qualifica il luogo dove arrivi la lettera, ma lo è la persona a cui la stessa è indirizzata. Nel senso, quella lettera è arrivata a Mairead non perché qualcuno avesse ordinato al gufo di portarla a St. Joseph's Ave 10, Boyle ma a Mairead, che in quel momento si trovava all'indirizzo St. Joseph's Ave 10. Esattamente allo stesso modo in cui Edvige recapita le lettere di Harry a Sirius quando è in latitanza. È la persona a cui è indirizzata che “dice” al gufo dove portarla, non l'indirizzo come lo intendiamo noi. È per questo motivo che Mairead sostiene che se la lettera è arrivata a lei ci deve essere un motivo. Spero di essere stata un po' più chiara... ammetto che nel capitolo non mi ero spiegata molto bene! Se ci fossero altri dubbi, non esitate a chiedere!

Nel frattempo questa è l'immagine del capitolo: la foto di Reg trovata da Edmund nello scatolone dei ricordi.

Grazie a tutti quelli che continuano a seguire questi racconti! Alla prossima!

@ quigon89: ehi, quante domande! Non pretenderai davvero che risponda a tutte, vero? XD Comunque alcune delle tue supposizioni non sono poi così lontane dalla realtà... anche se ovviamente non posso proprio dirti quali! Sono contenta comunque di aver stuzzicato la tua fantasia. A presto!

@ chiaki89: lo so, sono perfida, ma i tuoi dubbi saranno svelati solo alla fine, temo! La camera di Mary Weasley è studiata per fare contrasto assoluto con il resto della casa che, diciamocelo, non è propriamente ordinata! XD E Reammon è veramente troppo divertente da descrivere! È spassosissimo parlare di lui! Mairead è una very stong... insomma, una Raloi a tutti gli effetti! A presto, carissima!

@ Julia Weasley: visto? Non proprio la stanza degli ospiti, ma la soffitta ha rivelato qualcosa di misterioso! Chi sarà mai questo Reg? Ahahahah! Reammon è caotico e pasticcione di natura e il trauma della morte della moglie l'ha superato soltanto pensando al fatto che aveva ancora qualcuno da amare e una figlia da crescere: Mairead. Quanto a lei, credo che sfogarsi le abbia proprio fatto bene, visto che non ne aveva mai parlato con nessuno. E poi Ed è tanto tenero da abbracciare! *-* E sul suo passato sono ermetica come non mai... non mi lascerò sfuggire neanche una parola, questa volta! Ti piace Bearach? È così caruccio! In realtà per il giocattolo a forma di drago avevo pensato al tuo peluches a forma di unicorno e mi sono detta: “che altro animale fantastico c'è adatto a fare un bel peluches per un piccolo mago? Un draghetto!” XD E adesso parte la mia alto-stima: la faccia di Scipio è stupenda! Mi piace un sacco come mi è venuta! È proprio la sua espressione! =D Ci sentiamo presto, carissima!

@ darllenwr: ahahaha! No, ti giuro che le poste magiche sono efficienti molto più di quelle babbane! Il mistero del gufo sarà risolto solo a fine racconto! Reammon non è affatto capace di fingere, ma per fortuna è talmente imbranato che Mairead non coglie nemmeno la differenza. No, Mairead non ha mai rivelato a nessuno quello che è successo e questo mi sembrava il momento migliore perché potesse finalmente sfogarsi. Anche a me piace un sacco il disegno di nonna Joey e Scipio, perché la faccia di quest'ultimo è davvero impareggiabile! Quanto a Mairead, sta finalmente cominciando a diventare un po' più femminile. Alla prossima!

@ MissyMary: bentornata carissima! Sì, ho anche io il sadico vizio di troncare le storie sul più bello! Eh, quel taaanto di più su Mary Weasley lo saprai a tempo debito. Quanto a Eddy, non ho intenzione di rivelare nulla... sono sadica, lo so, ma non posso rovinare tutta la trama del 5° racconto spifferando in giro cose sul suo passato! XD E non temere, ci saranno parecchie scene alla s. Valentino proprio nel quinto, quando lui diventerà un gran bel pezzo di ragazzo! Anzi, vedrai che ce ne saranno di davvero divertenti! =D Gli sporchi segretucci di Reammon saranno rivelati solo a fine racconto. E per McPride, che posso dirti? Edmund è un po' troppo fissato con lui... chissà se avrà ragione il nostro ragazzo così deliziosamente ostinato o tutto il resto della comunità magica! A presto!

@ Voldia: grazie dei complimenti! Sì, Captatio ha rischiato davvero tanto, ma alla fine ha capito che quello non era affatto l'ambiente per lui. Grazie anche di avermi fatto notare quella precisazione sull'indirizzo: spero che ora sia più chiaro! Alla prossima!

@ Earane: sono felice che ti sia piaciuto Reammon, ma non ho intenzione di rivelare nulla su Reg... sorry, ma toglierei tutta la suspance alla storia! Comunque è ambientata negli stessi anni di quella di HP: ora che i ragazzi devono frequentare il terzo anno siamo nel 1993; inoltre, in Irlanda le scuole superiori durano 6 anni e cominciano all'età di 12, quindi Mairead & co sono del 1979, un anno in più di Harry e gli altri. Ho degli amuleti contro le maledizioni, comunque, perché mi diverto ad interrompere sul più bello! XD A presto!



EDIT: procede anche per questa storia l'opera di sistemazione dei dialoghi! Ah, le immagini dei vari capitoli sono già nelle note dell'autrice vecchie... guardatele da lì! ^^

   
 
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