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Autore: NinaFrancis    23/10/2010    5 recensioni
E se.. Dom si stancasse della sua vita passata?
Un gatto, un incidente e..
Una nuova nascita !
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Change,
everything you are
and everything you were
your number has been called
fights, battles have begun
revenge will surely come
your hard times are ahead
best,
you've got to be the best

Maggio 1996

 

 

 

- Matt !! Ma perchè ti ostini ancora a prendere l' autobus?Sali con me in macchina ! - convenne il biondo osservando la faccia sfinita dell' amico.

- Ok.. - mormorò con un filo di voce.

Aveva corso come un matto per raggiungere l' autobus, ma non era riuscito a prenderlo.

- Allora.. come stai? - chiese Dominic.

- Bene... almeno, cosi credo! -

Dominic si girò piano per osservarlo.

Si mangiava le unghie.

Evidentemente era nervoso.

- Hai pensato al college? -

- No.. non mi serverebbe a niente lo studio! -

- Matt ti sbagli ! La cultura serve. -

Bellamy si passava le lunghe dite negli scuri capelli.

La sua frustazione era angosciante ed era sicuramente convinto che Dom non lo avrebbe capito.

Il batterista posteggiò la macchina vicino scuola.

Insieme scesero e si guardarono imbarazzati.

Da quando avevano vinto una competizione musicale, tutti, parlavano di loro.

- Dai andiamo. - disse sicuro Dom.

Camminarono fino l' enorme porta di vetro che presenziava all' ingresso del liceo di Teignmouth.

Erano all' ultimo anno di scuola.

Non sapevano che fare dopo, ma solo una cosa era certa: l' amore per la musica !

- Ehi voi due ! - una voce urlò in direzione dei due ragazzi.

- Ehi Tommy ! Ma.. dov' è lo zaino? - chiese Dom che lo squadrò.

- Per caso volete entrare a scuola ? -

- Si, perchè ? - domandò stordito Matt.

Tom ridacchiò e dopo portò i due amici lontano dall' ingresso della scuola.

- Che ne dite di andare al molo? -

- Tom ! Ma abbiamo compito di storia ! - gridò Dom.

- Sei un secchione Howard ! -

Dom stava aprendo bocca per controbattere, quando Matt lo fermò.

- Dom.. io non ho studiato.. quindi mi converebbe fare assenza. -

- Ma dico io sei rimbecillito ? Cosa ti è successo? - chiese Dom che si mise involontariamente le mani nei capelli lunghi.

- Dom non lo so.. ti prego. Se mi vuoi bene non entriamo a scuola. -

Il biondo guardò pazientemente Matt.

Era sempre molto preciso con gli studi e non sopportava l' idea di prendere un cattivo voto.

Ma la vista del amico in difficoltà, lo portò a compiere la scelta di saltare la scuola.

- Salite in macchina. - borbottò in fine il batterista.

Mise in moto la macchina e partirono.

 

 

Novembre 2010

Erano passati 14 anni. Solo 14.

Era stata una delle mattinate più belle della sua vita.

Finalmente, si sentiva libero.

Non era entrato a scuola, non aveva fatto il compito e si era preso una bella sospensione.

Ciò gli comportò un calo nel foto finale del diploma.

Ma lui, il Dominic diciannovenne di Teignmouth se ne sbattè.

Era cambiato, non era più il bravo figliolo di periferia.

Stava sempre in giro, con gli amici, con la voglia di fare a rissa, con una bottiglia di birra in mano e con la coda dell'occhio rivolta ad una ragazza.

Aveva iniziato a fumare, a portare i capelli a spazzola, e a tingerli di ogni colore.

Poi, riuscì ad uscire da quella piccola cittadina inglese.

Assieme ai suoi amici formò una band conosciuta in tutto il mondo.

Uscirono cd, fecero tour, vissero le notti delle grandi capitali internazionali.

Abusarono di alchool, droghe e donne.

Tutto quello che una vera rock star può fare.

Ma ora all'età di 32 anni, Dominic, non si sente più un ragazzino.

- Ehi amico, a che pensiamo? Spero ad una nuova canzone, sai.. vorrei pubblicare il prossimo cd nel Maggio del prossimo anno.-

Dominic si voltò e vide Matt.

Il suo migliore amico.

Lo conobbe un giorno a scuola.

Erano entrambi nuovi in quel liceo inglese, timidi e innamorati della musica.

Strinsero subito amicizia.

Un' amicizia speciale e duratura.

- No Matt. Pensavo...pensavo alla mia vita.-

Sapeva che con Matt poteva parlarne.

Gli avrebbe detto tutto quello che provava, ogni singola emozione.

Voleva cambiare, cancellare tutto il passato, creare una nuova vita.

Si, questo era il suo obiettivo.

- Matty! Amore andiamo!- L'accento americano, e il profumo di Colonia indusserò Dom a capire che era arrivata Kate.

- Dom, ne parliamo dopo. - Matt prese la giacca e uscì con la sua attuale fiamma.

'Non durerà Matt. Ti lascerà lo sai vero? ' disse Dom a Matt i primi giorni di Aprile.

' Parli te che ti sei fatto più donne di Hugh Hefner!'

Si sentì rispondere.

Era da stupidi ribattere.

Quindi lasciò perdere. Matt era veramente innamorato di quella li?

E Gaia? Love is Forevar?

 

Febbraio 2011

- Quindi, se io faccio 'La' e tu mi fai un 'Do minore' forse otteniamo ciò che desidero!- urlò Matt a Chris.

Erano a Como.

Alla fine, Gaia non aveva venduto lo studio di registrazione.

Non lo avrebbe mai fatto, disse una sera di Dicembre a Matt.

Era andata a Melbourne per vederli suonare.

Nel dopo party, i due si incontrarono e, come successe a Rimini ri-scoppiò la scintilla.

- Tu! Muovi di più le braccia!- tuonò Matt a Dom.

Era su di giri.

Aveva una canzone in testa, solo che non riusciva a estraniarla.

- E se facessi..- mormorò il moro.

Prese la sua fedelissima glitterati, e iniziò a suonarla.

- Wow Bells! Era questa?- chiese Tom che era seduto su un divanetto.

- Si cavolo, si !-

- E' forte! Mi piace! - commentò Chris.

- Dom? Che ne pensi? Dom?-

Il biondo li guardava, ma in realtà non li ascoltava.

Pensava a tutt' altro.

Chris era sposato e con cinque figli.

Matt voleva sposarsi veramente con Gaia e metter su famiglia, e lui?

Che cosa avrebbe fatto lui?

Sentiva il bisogno di dividere la sua vita con qualcuno, ma con chi?

Nessuna donna gli aveva fatto battere il cuore, nessuna.

Tutte quelle che aveva incontrato, erano state solamente degli svaghi, o come diceva Chris : 'dei giocattoli serali'.

- Devo fumare una sigaretta.-

Il batterista si alzò e uscì dalla Villa Bellini.

Si mise a passeggiare lungo il lago.

Poi si fermò e si sedette su di una panchina.

Guardò l' orologio per vedere che ore fossero, e notò che gli dava mezzogiorno.

Non possono essere le dodici ! Tra un pò è buio, saranno si o no le sei di pomeriggio!

Pensò l'inglese.

Rientrò dentro la villa di Matt, prese le chiavi della macchina, e scese a Milano.

Doveva far riparare l'orologio.

Arrivò verso le sette nella capitale lombarda, posteggiò vicino la Rinascente ed entrò in una gioielleria.

- Buonasera- disse in italiano, ma con un forte accento inglese - Dovrei riparare questo.-

Mostrò l'orologio al gioielliere.

- Si è fermata la batteria.- commentò lui. -Se passa domani pomeriggio, lo troverà aggiustato.-

- Grazie.- rispose Dom, che uscì dal negozio.

Ritornò alla sua Audi verso le otto.

Mise in moto e partì per tornare a Moltrasio.

Prese una strada che lo avrebbe portato velocemente in tangenziale.

Mentre era alla guida, era solito pensare al lavoro.

Con gli altri aveva già scritto tre canzoni, per il nuovo album. Le altre ancora non esistevano.

Matt continuava a ripetere che solo Vincy Bells ( cosi chiamava l'artista d'origine catanese, che precedentemente aveva vissuto nella sua dimora ) lo avrebbe aiutato.

A Dom sembrava una follia che si dovesse pubblicare l' album entro tre mesi.

Non ci sarebbero riusciti.

Cercava di parlarne con Matt, ma lui era sempre agitato.

La macchina fece un sussulto.

Aveva preso una buca.

'Queste strade italiane sono veramente disordinate' pensò.

Poi, un qualcosa di veloce e scattante gli tagliò la strada, facendolo saltare in aria.

Mise il piede sul freno e sulla frizione, ma era inevitabile non sbattere con la macchina davanti.

'Merda..'

La sua Audi, aveva tamponato con una Polo blu.

Da quest'ultima scese una ragazza.

Diceva qualcosa di incompresibile.

Sicuramente era italiano.

Scese anche lui dalla sua vettura.

- Oh cavolo, oh cavolo, ahhh è lei ?- gridò la tizia che era scesa dalla macchina.

Nel frattempo, si creò una coda.

Le auto dietro iniziarono a suonare.

- Ma cosa stava guardando? - gli urlò la ragazza vedendolo.

- Mi spiace, un gatto aveva attraversato la strada e ho frenato in ritardo.-

- La mia povera macchina! Oh vabbè.. tanto paga lei!-

La giovane prese un i-Phone come quello del batterista, e scattò qualche foto alle macchine.

- Bene.- disse - Spostiamole di lato.- esclamò rietrando nella sua auto blu.

Accostò la macchina sulla carreggiata di destra e scese in fretta.

Ricontrollò il danno e dopo si avviò verso Dom.

- Non ha neanche un anno!- commentò rivolgendosi alla macchina.

- Ma lei sta bene?- chiese Dom osservandola meglio.

- Oh certo, che le pare? -

- A me sembra che le stia uscendo sangue dal naso.-

- Sangue? Dove?- la giovane prese uno specchietto dalla borsa e si controllò.

Poi Dom che fù più rapido, prese un fazzoletto e gli e lo porse.

- Grazie. Ma, pagherà anche questo! -

Dom non potè non ridere.

- D' accordo, pago anche un intervento chirurgico.-

- Oh no guardi. Non ne ho bisogno.- rispose lei sicura del suo aspetto.

In effetti non ne aveva bisogno, riflettè Dom.

La ragazza aveva dei lunghi capelli castano chiaro, una pelle chiarissima e un naso perfetto.

- Perchè mi fissa?- chiese lei che si allontanò dall'inglese.

Dom aprì bocca, ma la richiuse.

Non sapeva cosa doveva dire.

Capiva l' italiano, in un certo modo, ma non sapeva parlarlo bene!

- Non sono italiano. Sono inglese.- questa frase la conosceva.

Gaia una volta gli e l'aveva insegnato.

Forse è una delle poche cose che ha spiegato ai tre della lingua neo-latina.

- Inglese? - la ragazza mormorò a bassa voce la parola 'inglese'.

' Oh capperi ! E' lui ! In effetti notavo che somigliava a...e poi ora sono qui ! In Italia. Ok, mantieni la calma. Fatti dare assicurazione e tutto. Devi solo farti aggiustare la macchina. E poi tutto questo finirà. Si, finirà.'

- Ehm.. potremmo fare quella cosa la? Ehm..l' assicurazione.-

- Si ok. - Dom prese dei fogli dall' auto e iniziò a compilare il suo nome e come era avvenuto l' incidente.

Poi passò i fogli alla ragazza, che appena vide il nome del biondo per poco non iniziava a ridere istericamente.

- Ok, ci vediamo per .. per...- non completò la frase. Forse non sapeva perchè si dovevano rivedere. Porse i fogli a Dom, e dopo rientrò nella sua Volkswagen.

La ragazza salì in macchina e l' accense.

Ma non partì.

Provò una seconda volta, ma niente.

- Tutto bene? - chiese il batterista che vide in difficoltà la proprietaria della Polo.

- Non parte la macchina.-

- Dove vivi?- chiese.

- A Bellaggio.-

- E' distante da Moltrasio?- domandò.

- Non tanto.-

- Allora vieni, ti do un passaggio io. Lo capisci l' inglese vero?- chiese Dom che l' aiutò a scendere dalla macchina.

 

 

 

  
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