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Autore: Taila    24/10/2010    1 recensioni
La Regina Bianca e Alice sono nello studio di quest'ultima. Per convincere la ragazza a combattere contro il Ciciarampa l'indomani, la Regina le racconta la storia di Eileen, una ragazza venuta dal Sopramondo che, molto tempo addietro, divenne una Paladina di Sottomondo.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alice Liddell, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments, Movieverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Salve salvino gentili lettrici, ben ritornate a Sottomondo ^____^ Dopo una breve assenza eccomi di ritorno con un nuovo capitolo. I problemi che avevo sembrano essere stati risolti per ora, quindi spero di essere più assidua negli aggiornamenti ^^ Ma ora passiamo ai ringraziamenti. Ringrazio Leia Gylls: Tessscioraaaa *___* Sono contenta che la Regina Blu e il Fante ti siano piaciuti come personaggi ^__^ Sì, entrambi creeranno qualche problema alla prescelta ^^ E non preoccuparti, non mi sono dimenticata del povero Stowe Cox rinchiuso nelle prigioni dei Picchi Aguzzi ^___^ Spero che anche questo capitolo ti piaccia ^O^ Ringrazio Alice_in_Realityland e LazioNelCuore1711 per aver inserito questa fic tra i preferiti. Ringrazio Aya Lawliet, eleonora 96 e Leia Gylls per aver inserito la fic tra i seguiti. Ringrazio tutti coloro che hanno anche solo letto.
Ora vi lascio alla lettura, al prossimo capitolo gente \^___^/


Capitolo IV: Le due regine
Più rapidamente che poteva, la Regina Blu iniziò a salire le ripide e strette scale che portavano in cima alla torre sud del castello. I tacchi delle sue scarpe risuonavano minacciosi sui gradini freddi e duri, ricoperti di un leggero strato di muschio, manifestando tutta la sua impazienza e furia.
Voleva parlare con sua sorella e scoprire cosa sapeva della Profezia. Il sospetto che, nonostante il rigido controllo a cui la sottoponeva, riuscisse comunque a mantenere un minimo di contatto con gli abitanti di Sottomondo che le erano ancora fedeli, era come un tarlo che la stava rodendo piano.
E se i suoi dubbi avessero trovato conferma, Gael l’avrebbe pregata per avere una morte rapida!
Si fermò un attimo davanti la pesante porta di legno scuro, rinforzata con placche di acciaio arrugginito, leggermente ansante, cercando di recuperare quella maschera di imperturbabilità che la caratterizzava. Tirò fuori dalle pieghe della gonna un grosso mazzo di chiavi, che tintinnarono nel silenzio. Presane una lunga e antica d’ottone, la infilò nella serratura facendola scattare con un secco stridio.
Schiuse il battente con un gesto secco e il cigolio dei cardini non oliati sembrò il lamento di tutte le anime in pena che la regina aveva condannato a morte.
Gael Harrewood era seduta su una vecchia seggiola di paglia sotto la finestra e stava ascoltando il canto di un usignolo che si era posato su una delle sbarre che la bloccavano. La Regina Blu si guardò intorno: era una stanza piccola, dalla forma circolare, che occupava tutto il sottotetto della torre e che conteneva solo un pagliericcio, la sedia su era seduta sua sorella e un tavolino tarlato. Con disappunto notò che su di esso era stato poggiato un vaso con dei fiori freschi.
Era questo che detestava nella sorella: la sua estrema mitezza, dolcezza e gentilezza che conquistavano chiunque avesse a che fare con lei. Anche la sua carceriera a quanto sembrava. Si appuntò mentalmente di punire duramente la sguattera e sostituirla con un’altra che le sarebbe stata sicuramente più fedele, se non altro per la paura di finire come colei che l’aveva preceduta.
- Ciao Beryl.- la voce della Regina Verde si levò nella stanza più melodiosa dello stesso canto dell’usignolo.
La Regina Blu riportò lo sguardo su di lei: erano davvero simili loro due. Se non ci fossero stati alcuni tratti che le differenziavano, come il diverso colore degli occhi o la forma differente delle loro mani, potevano sembrare quasi l’una la copia dell’altra. Spesso da piccole le avevano scambiate per gemelle.
- Ti trovo bene Gael.- ironizzò sul suo pallore mentre si sedeva sul letto.
- In effetti non posso lamentarmi.- le rispose schiudendo le labbra in un sorriso dolcissimo.
La Regina Blu piegò le labbra in una smorfia sprezzante. No, lei non era debole come i loro genitori che si scioglievano come burro fuso quando Gael rivolgeva loro quell’espressione. Non lei che essendo incapace di simili gesti aveva dovuto accontentarsi delle sue briciole.
- Come mai sei salita fin quassù? È la prima volta che ti vedo da quando mi hai rinchiuso qui dentro.- le chiese la sorella e la sua voce non conteneva alcuna accusa.
- I tuoi sostenitori sperano ancora di rovesciarmi e rimettere te sul trono di Sottomondo.- ripose con un sorriso malevolo.
- E tu credi che sia io stessa ad alimentare le loro speranze. – constatò in tono amaro Gael – Come potrei rinchiusa qui dentro?- domandò allargando le braccia in segno d’impotenza.
- Non mi stupirebbe che avessi incantato con i tuoi occhioni persino le fredde mura di questo castello e che si aprissero di loro spontanea volontà per lasciarti libera.- borbottò irosa, incrociando le braccia al petto.
- Sei assurda Beryl!- la rimproverò severa la Regina Verde.
- Non orare rivolgerti a me con questo tono, Gael! Sono io che comando ora e pretendo che mi mostri rispetto!- sbottò la Regina Blu battendo un pugno sul materasso di foglie di grano.
Gael chinò appena la testa in un cenno di assenso: non avrebbe avuto senso far arrabbiare sua sorella, non in quel momento così delicato. La Regina Blu sembrò calmarsi davanti quel gesto di simbolica sottomissione.
- Pare che una Profezia si stia diffondendo tra i miei sudditi.- esordì Beryl dopo un lungo silenzio.
- La conosco.- annuì pacatamente la Regina Verde.
- Che cosa?- scattò in piedi in un impeto di rabbia la Regina Blu.
Gael, ignorando la reazione di sua sorella, portò lo sguardo sul pezzetto di cielo che si intravedeva tra le inferriate della finestra.
- Dopo la distruzione del Palazzo di Cristallo, mentre i tuoi soldati mi conducevano qui nel tuo castello, durante una sosta mi si presentò Brucaliffo. Mi mostrò l’Oraculum e mi raccontò della Profezia. Ma sono passati cinque anni e nessun Paladino si è fatto avanti.- e sospirò rassegnata.
Brucaliffo. Sempre lui! La Regina Blu strinse le mani a pugno forte, fino a farsi sbiancare le nocche e graffiarsi i palmi con le unghie. Se non avesse saputo che così facendo avrebbe scatenato una rivolta di tutti gli abitanti di Sottomondo, avrebbe schiacciato quel bruco personalmente. Peccato che quell’animale fosse ritenuto intoccabile, l’essenza stessa di Sottomondo. Se solo avesse osato levare un dito contro di lui, di lei non sarebbe rimasto altro che cenere e polvere.
- Se può farti piacere, ti informo che la Prescelta è giunta a Sottomondo.- disse in un tono falsamente disinteressato.
La Regina Verde si girò di scatto verso la sorella, gli occhi dilatati dalla sorpresa e dall’incredulità. Beryl strinse i denti sotto le labbra serrate: quella reazione era talmente genuina che nemmeno lei poteva dubitare del fatto che sua sorella non sapesse dell’arrivo della Prescelta.
- Oh, sì: sto dicendo la verità. – riprese a parlare mentre tornava a sedersi sul pagliericcio – Il mio Fante l’ha incontrata mentre stava parlando col Brucaliffo. Peccato che Stowe Cox l’abbia aiutata a scappare: mi sarebbe tanto piaciuto conoscerla.- concluse con un sorriso falso e feroce.
Gael deglutì a vuoto cercando di dominare le ondate di gioia e sollievo che minacciavano di sommergerla. La Prescelta era alfine giunta a Sottomondo e presto tutti i suoi abitanti sarebbero stati liberi. Però… Le faceva male anche solo l’idea di dover combattere contro sua sorella. Erano cresciute insieme e, nonostante fosse una persona sempre distante e sfuggente, che riusciva a capire solo raramente, lei aveva sempre voluto bene a Beryl e l’aveva ammirata per la sua costanza e la sua forza. Nonostante tutto quello che le aveva fatto, non riusciva a rinunciare alla speranza di ritrovare sua sorella sotto il gelo di quello sguardo crudele e affilato, come una lama vibrata nel buio.
- Beryl non è necessario arrivare a combatterci. A me non interessa il dominio assoluto di Sottomondo, potremmo dividere il potere, regnare insieme. Ti prego, ritorna sui tuoi passi.- e le tese la mano destra.
La Regina Blu osservò quelle dita tese verso di lei, colme della speranza che lei le afferrasse e che loro due arrivassero a un accordo. Con uno schiaffo l’allontanò brutalmente da sé, rinunciando così a ogni possibilità di una riconciliazione. Gael vide una furia feroce e gelida montare implacabile negli occhi della sorella e si sentì mancare il fiato per il terrore.
- Credi che sia così disperata da accettare la tua proposta? – urlò contro la sorella, slanciandosi contro di lei come se volesse aggredirla – Io sono la maggiore e a me, per diritto di nascita, spetta la corona e il potere. Non mi ridurrò mai a mendicare qualcosa da te. Mai! Spera pure che la tua Prescelta riesca a sconfiggere il Ciciarampa e a cancellare il mio impero. Spera perché solo questo sarà: un desiderio che non si avvererà mai. Le pattuglie dei miei soldati stanno battendo Sottomondo palmo a palmo e quando l’avranno trovata, il regno sarà svegliato dagli squilli di tromba di una nuova esecuzione.- .
E si fermò ansimando pesantemente, scrutando Gael con uno sguardo fiammeggiante di rabbia a stento repressa. In quel momento la Regina Verde comprese che fra di loro c’era una rottura insanabile, che si era sempre rifiutata di vedere e che ora era divenuta una voragine invalicabile, che le divideva sempre più. Capì alfine che quel legame di fratellanza tra loro, se mai c’era stato, ormai era irrimediabilmente spezzato: Beryl la considerava una nemica e non si sarebbe fermata fino a quando non l’avesse schiacciata e sepolta nella polvere.
Per la prima volta si rese conto che tra loro era tutto irrimediabilmente perduto. Abbassò il capo e distolse lo sguardo, per evitare che sua sorella scorgesse le lacrime che si stavano raccogliendo nei suoi occhi. Si sentiva così stanca e sfinita da non riuscire più a credere che la Profezia potesse avverarsi.
Sottomondo è irrimediabilmente perduta, pensò mentre stringeva le mani l’una con l’altra per impedire loro di tremare.
- Piangi! Piangi pure tutte le tue lacrime Gael, ma questo non ti aiuterà a mutare la realtà dei fatti. – la schernì la Regina Blu mentre si avvicinava alla porta – Sottomondo appartiene a me e nessuno, né una stupida Profezia e né una ragazza sperduta venuta dal Sopramondo, potranno togliermelo.- aggiunse sprezzante prima di uscire dalla stanza e richiudersi la porta alle spalle.
Per qualche istante si udì lo stridio metallico della serratura arrugginita che veniva chiusa a chiave, poi un profondo, assoldante silenzio riempì la piccola camera. Solo una lacrima scivolò via dagli occhi acquamarina della Regina Verde.

  
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