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Autore: G u i l l o t i n e    24/10/2010    4 recensioni
Potessi tornare indietro, rifarei tutto. Forse però, gli chiederei anche perché si era portato del lubrificante alla festa.
Genere: Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Max Green , Ronnie Radke
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Ronnie. Ronnie. Ronnie. Il mio Ronnie.
Il Ronnie che si era ubriacato con Rob e Bryan a una delle loro solite feste. E io sono il Max che non ha partecipato per una volta, ma che ora si ritrova in macchina diretto alla festa, alle quattro di notte, per recuperare Ronnie.
Già, Ronnie è sempre stato un tipo un po’ festaiolo. Okay, forse più di un po’. Amava la birra con tutto se stesso, oltre alla band e al canto. E io amavo lui. E una cosa che avrei tenuto nascosta per sempre. Avevo paura, è vero, ma non del suo rifiuto. Avevo paura del fatto che poi mi avrebbe odiato, mi avrebbe disgustato, mi avrebbe tenuto fuori dalla sua vita e io sarei stato costretto a lasciare gli Escape The Fate perché non avrei potuto sopportate il suo sguardo carico d’odio nei miei confronti per avergli rivelato i miei sentimenti. Preferivo “guardarlo da lontano”. Insomma, essere il suo migliore amico mi bastava.
Il luogo della festa per fortuna era solo a quindici minuti da casa mia, anche se la cosa mi scocciava comunque. Perché non poteva fermarsi a dormire dal tizio che aveva organizzato tutto, come avrebbero oltretutto fatto Robert e Monte, al posto di svegliare me?
Arrivato a destinazione, e dopo aver parcheggiato la macchina, mi diressi verso Ron, che stava già fuori dalla casa e, non so come, era sulle sue gambe.
Dalla casa proveniva un casino inimmaginabile. Musica alta, fiumi d’alcol e magnifiche ragazze che ballavano sui divani, di sfrusciavano sui dei ragazzi che dubito sapessero chi fossero.
Ron, quando mi vede arrivare, alza una mano in segno di saluto. E’ veramente poco sobrio.
“Ehilà Maxie!” Ha l’alito che puzza di birra da far schifo, e se fa schifo a me, vuol dire che fa DAVVERO schifo.
“Ronald, perché cazzo devi sempre rompere, anche di notte? Non potevi stare con Rob e Monte?” Chiedo io un po’ scocciato, ma anche un po’ felice del fatto che passeremo la notte nel mio appartamento. In letti separati ovviamente.
“Quei due? Sono dei coglioni, ‘sta festa non  mi piace per niente” Ah no? Strano, perché ci sei rimasto per tipo cinque ore.
“Sì, sì, va bene. Dai andiamo a casa. Ce la fai a camminare?” chiedo io.
“Casa mia o casa tua Max?” chiede con una nota di curiosità e con un sorrisetto sul viso che non so cosa voglia dire veramente.
“Direi casa mia, perché di andare da te e poi tornare non ne ho proprio voglia.”
“Potevi rimanere da me.” Di nuovo quel sorriso. Ma che cazzo ha? Sì, che quando beve diventa scemo, ma non credevo che potesse diventare così scemo.
Noto, con un certo dispiacere, che riesce e camminare da solo e il contatto fisico per il momento è escluso. Barcolla un po’ incerto sui passi, fatica un po’ a mettere un piede davanti all’altro, ma riesce arrivare alla mia macchina tutto intero e senza essere caduto.
Saliti in macchina, accende lo stereo.
“Ma non ti è bastata tutto la musica che c’era la dentro?”
“Na, per niente. Non mi piace. Ho voglia di Misfits.” E detto, fatto. Fa partire il loro cd.
Mi starà impregnando i sedili del suo odore. Alcol, sigarette e…Ronnie. Sì, perché solo  lui ha quell’odore. Un odore, che potrei riconoscere ovunque. E subito parte quel film mentale quotidiano, che c’è sempre, ogni volta che mi trovo a poca distanza da lui.
Io e Ronnie nel letto, abbracciati.
Io e Ronnie che ci scambiamo teneri baci.
Io e Ronnie che facciamo l’amore nel modo più dolce che possa esistere.
E poi c’è..Oh cristo! C’è che Ronnie mi ha messo una mano sulla coscia mentre guidavo!
“Ron, che fai?” Chiedo un po’ impaurito.
“Maxie, potresti cercare di non fare il ricnoglionito per circa cinque secondi?” Sono sorpreso dalle sue parole più che altro perché sono parole pronunciate con una fermezza nella voce, che appena pochi minuti prima, davanti alla casa della festa, non sembrava avere.
“Ron, non capis..” ed ecco che la sua mano si è spostata nel mio interno coscia. Mi fa scappare un piccolo gemito, che sembra incoraggiarlo.
La sua mano si muove più in su, e poi…SINAPSI. E’ pur sempre ubriaco, no? Non è che gli ha preso la malsana voglia di scoparsi il suo amico? Non che poi mi dispiaccia, ma..vorrei che fosse cosciente, che se lo ricordasse, che non lo facesse solo perché è ubriaco.
A un semaforo rosso mi fermo e lo guardo.
“Ronnie, sei ubriaco perso, fermati.”
“Max, ma allora quando parlo non mi senti?” Ha un tono di voce un po’ alterato. “Ho detto che devi smettere di fare il coglione, smetti di darti dei limiti, smetti con le tue stupide seghe mentali stellari e soprattutto smettila di tenerti quei vestiti addosso.” Detto questo si sporge verso di me, sempre con la mano nel mio interno coscia che piano piano arriva al suo obbiettivo primario, e inizia a leccarmi il lobo dell’orecchio. E’ una sensazione fantastica, ma devo evitare di ucciderci guidando per ancora qualche metro.
A macchina spenta, mi rigiro verso di lui per parlargli, ma la mia bocca si trova improvvisamente occupata a ricambiare il bacio di Ronnie. All’inizio era una cosa casta -cosa strana per me che l’ho sempre reputato un depravato-, poi aveva chiesto con la sua lingua il permesso di entrare nella mia bocca e io non ci ho pensato due volte a ricambiare. Le nostre lingue erano perfettamente coordinate ed era un bacio lento, di quelli passionali.
Intanto il mio piccolo amico aveva iniziato a reclamare la libertà dai pantaloni.
“Ehi, Max, non ti sembra che la tua macchina sia un posto un po’ squallido per la nostra prima volta?” Si era staccato da me, e aveva pronunciato quelle parole con dolcezza.
La nostra prima volta? Oddio.
-Se è un sogno e qualcuno mi sveglia può prenotarsi la lapide- pensai.
“Ron, ma tu..”
“Max, cristo santo, non ce la faccio più! Mi credi talmente deficiente da non aver  mai notato i tuoi sguardi e il fatto che cerchi sempre e costantemente del contatto fisico con me?”
“Scusa ma tu non eri ubriaco?”
“Io? Per mettere al tappeto Ronald Joseph Radke, ci vuole molto più che un paio di birre e del punch. Che tra l’altro faceva schifo.” E riprese a baciarmi.
-cazzo, che si fottano tutti!- Pensai, e aprii la portiera della macchina e lo trascinai fuori baciandolo con più foga. Facemmo il giro dell’auto e, a un certo punto, mi sbatte sul cofano e inizia a tastarmi in cavallo dei pantaloni.
“Uuuh, qui qualcuno grida libertà” Dice dopo essersi accorto della mia erezione. Noto che anche lui nei pantaloni ha una grande sporgenza e il tutto, non fa altro che eccitarmi ancora di più
Lo prendo per un polso, lo porto nel mio appartamento. Non ho  il tempo di chiudere la porta che già mi ritrovo senza maglietta. Mi ritrovai la bocca di Ronnie sulla mandibola che scendeva progressivamente verso il mio collo, lasciando dei succhiotti qua e là, e poi scendeva verso il mio petto giocando con i capezzoli.
Le mie mani erano strette attorno ai suoi capelli corvini, e lo incitavano ad andare più giù. Lui non si lasciava pregare troppo, e dopo qualche minuto mi ritrovai con solo i boxer addosso.
Ronnie era ancora vestito, cosa che mi fece innervosire, perché cazzo lui poteva vedermi in mutande e io no?! Non ci riflettei molto e gli tolsi la maglia con non troppa delicatezza.
“Max. Ti voglio, ora. E per sempre.” E me lo ritrovai di nuovo dentro la mia bocca, che si muoveva sicuro.
“Ronnie. Ti ho sempre voluto. E questo credo che sia il momento per dirti che…” Non ebbi tempo di finire che mi ritrovai la sua mano sulla mia bocca.
“Dopo, ti prego. Dopo, avremo il tempo di dirci tutte le cose smielate che vuoi, ma ora, dammelo!” Ow, quanto romanticismo! Ma da lui non ci poteva aspettare altro. E infondo aveva ragione.
Si sbottonò i pantaloni in fretta e furia; li lasciò cadere a terra. Ora entrambi eravamo in mutande. Presi Ronnie per i polsi, lo trascinai in camera da letto e lo sbattei sopra.
Mi misi a cavalcioni su di lui e iniziai a baciargli la clavicola. Accarezzavo i suoi tatuaggi sulle braccia e lasciavo una leggere scia di baci mentre scendevo sul suo basso ventre.
Sentivo il suo respiro farsi più veloce e sottovoce iniziò a chiamare il mio nome. Mi fermai per poco, per essere davvero sicuro di quello che da lì a poco avremmo fatto.
“Maxie, non fare lo stronzo e non lasciarmi a metà”
E obbedii. Non potevo fare altro, dato che ero preso dall’eccitazione in una maniera come mai prima di allora.
Continuai a baciargli la parte di pelle sotto l’ombelico, mordicchiandola leggermente e giocando con l’elastico dei suoi boxer.
A poco a poco, scivolarono via anche loro e il membro terribilmente dritto uscii allo scoperto. Ci giocai un po’ sulla punta, leccandolo e succhiandolo leggermente.
Sentivo i suoi gemiti aumentare, il suo respiro impazzire a ogni  mio tocco e questo mi piaceva e non poco. Accolsi il suo sesso dentro la mia bocca e Ronnie aumentò i gemiti. Leccavo tutta l’asta, assaporavo quello che finalmente era diventato mio e di certo lo sarebbe stato per un bel pezzo.
Sentivo che gli si irrigidiva sempre di più, di lì a poco sarebbe venuto. Poi sentii la sua mano che mi spostava di peso, mi metteva a pancia in giù e lui mi sovrastava col suo peso.
Iniziò a baciarmi il collo e poi le spalle, il tutto con una tenerezza di cui non lo credevo capace. Inarcai il bacino per facilitarlo a sfilarmi i boxer.
Sentii lo schiocco di due dita che uscivano dalla sua bocca e sapevo che presto le avrei sentite dentro di me. Non passò molto prima di accorgermi che quella sensazione mi piaceva.
Ronnie muoveva abilmente le sue dita dentro di me con tale bravura che faticavo a credere che fosse il suo primo rapporto gay.
Se però, una mano era impegnata dentro di me in parte, l’altra mi masturbava abilmente. Quel ragazzo mi stava facendo morire dal piacere.
Poi , tutto finì. Lo sentii togliere le dita, sentii la sua mano che si era fermata sul mio pene.
Non sembrava volesse ricominciare.
-Oh cazzo. Lo sapevo, ci ha ripensato e adesso mi lascia come se niente fosse.- Il suo pesò sparì da sopra di me. Lo intravidi uscire dalla camera e il panico iniziò a impossessarsi di me.
“Ronnie…” Mi rigirai e lo trovai intento a cercare qualcosa dei suoi pantaloni.
“Cazzo, l’avevo preso! Ne sono sicuro!” ripeteva in continuazione quelle parole.
“Maxie caro, dovremmo fare a meno del lubrificante”. Ebbene, sì. Mi aveva fatto prendere un colpo della madonna, solo perché doveva cercare quel fottuto lubrificante!
“Ma fottiti!” Gli urlai dietro e lui corse verso di me sul letto, con la faccia convinta di uno che non vuole lasciare il lavoro a metà. E così fece, e lo concluse anche benissimo.
“Questo farà male Max.” Mi avvertii mentre lentamente introduceva il suo pene dentro di me.
Impressioni? Dolore insopportabile, che passò presto però e si trasformò in piacere. Piacere che non avevo mai provato prima. Ci muovevamo insieme, le sue spinte prima lente e poi sempre più decise, mi facevano impazzire. 
Ripartii anche la sua mano a masturbarmi e la sua bocca mi lasciava dei succhiotti sulle spalle. Credo che mi abbia lasciato anche dei graffi sulla schiena.
A una spinta più decisiva lui venne. Il solo pensiero di aver dentro di me lo sperma di Ronnie mi fa venire di conseguenza. I gemiti che ci avevano accompagnato vengono sostituiti da respiri poco fermi e tremiti di piacere.
Ronnie rimane in me ancora un po’, poi esce e mi fa girare verso di lui.
“Ora puoi dirmi tutto quello che vuoi”. Dice con un sorriso che mi fece diventare gelatina.
“Prima di tutto, voglio che tu sappia che ho intenzioni serie. Non voglio una relazione clandestina, se dobbiamo stare insieme voglio che anche gli altri lo sappiano.” Mentre parlavamo, con i respiri sempre poco fermi, la mia testa si era appoggiata sul suo petto, i miei capelli erano accarezzati dalle sue mani perfette e le mie mani disegnavano delle figure strano sul suo petto.
“Okay, fin qui mi sta bene” Rispose lui.
“ E poi, basta. Non voglio rovinare questo momento. Voglio solo che tu sappia che ti amo.”
“Maxie, ti amo anche io.”
Quella è stata la nostra prima notte d’amore. E’ stata la prima volta che gli ho detto ti amo.
Potessi tornare indietro, rifarei tutto. Forse però, gli chiederei anche perché si era portato del lubrificante alla festa.



Bene, è la mia prima Mannie .__________. Lo si capisce dal fatto che fa schifo, io la reputo illeggibile.
Comunque sia, se qualche anima pia ha voglia di lasciare qualche commento costruttivo o non lo gradirei tantissimo! :D
So che non gran che, ma la dedico a tutte le amanti della Mannie e che dire..see ya soon :D
{Guillotine.
   
 
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