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Autore: Rik Bisini    10/11/2005    0 recensioni
La mia seconda fanfiction su Shadow Lady arriva nel giugno 2000. In questa storia proseguo ed approfondisco le vicende della precedente con l'ausilio di nuovi personaggi. Dedico inoltre ampio spazio al destino di un comprimario importante come Lime.
Genere: Commedia, Sovrannaturale, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Il ritorno di Shadow Lady'
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Shadow Lady e la Protettrice di Greentown
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Fruttuose indagini

Shadow Lady entrò silenziosamente nella camera.
"Vaar mi ha detto che le ragazze sono state ricoverate assieme per evitare possibili contagi" pensò "e la stanza dovrebbe essere questa."
Un'ampia stanza con sei letti, l'inconfondibile stanza di un ospedale, ospitava alcune pazienti, quattro giovani donne. Nonostante fosse notte fonda, non tutte erano addormentate. Da un letto accanto alla porta veniva uno straziante singhiozzare.

Aimi aveva sentito un disperato singhiozzare prima ancora di varcare la soglia della porta.
Il Sovrano del Fuoco e Bean la stavano conducendo attraverso il sotterraneo della Torre del Consiglio. Anche Demo svolazzava assieme a loro.
"Vostra Maestà" aveva detto Bean "ha insistito per lasciare il Consiglio dei Quattro assieme a Shadow Lady per spiegarle i doveri di un Messaggero, ma non capisco perchè scendere nelle segrete."
"Un Messaggero" aveva spiegato il Sovrano del Fuoco "ha il diritto che alcuni demoni siano assegnati come suoi sottoposti al momento della sua investitura. Siamo qui per questo."
"Credo di capire..."
Un esserino lungo un dito, dal corpo luminoso, si era materializzato in aria ad un tratto.
"Vaar" aveva ordinato il Sovrano "apri."
Il gruppo aveva varcato una soglia. All'interno dell'ampia stanza, dentro gabbie di vetro che sembravano contenerli a stento, gli occhi di Aimi avevano visto agitarsi cinque figure, luminose ed indistinte. Una di essa aveva continuato a gemere.
"Vaar" aveva detto il Sovrano "questa umana è Shadow Lady. Il mio volere è che ella diventi il mio Messaggero e si rechi dal potente Makuberu."
Vaar, rimanendo sospeso in aria, si era inginocchiato.
"Se la mia volontà sarà esaudita" aveva continuato il Sovrano "assegnerò ad essa i demoni che tu custodisci come servitori. Anche tu, Vaar, servirai il mio Messaggero."
"Servire il Messaggero del mio Sovrano" aveva detto Vaar "è un onore maggiore di qualsiasi onore abbia ambito."
"L'ordine che Shadow Lady vi darà sarà di rimanere al servizio del poliziotto che è con noi, il demone Bean. Questo perchè il mio Messaggero possa giungere tramite voi a chiedere l'aiuto della polizia e perchè la polizia lo possa mettere in guardia dai suoi nemici."
Vaar annuì.
"Se anche i miei compiti mi apparissero frivoli o sgradevoli, li eseguirò con gioia per soddisfare il mio Padrone."
"Shadow Lady" aveva detto il Sovrano rivolto ad Aimi "se accetti di prendere questi demoni al tuo servizio, come seguito di Messaggero, e vuoi ordinare loro quello che ho suggerito ripeti 'Mi compiaccio'." Aimi si era sentita confusa.
"Vorrei capire meglio che cosa sta succedendo qui. Bean mi sembra piuttosto contrariato."
"Aimi" le aveva sussurrato Demo "puoi ancora rifiutare di divenire il Messaggero, credo però che il Sovrano del Fuoco voglia mostrarti che se tu accetterai libererai questi demoni dalle segrete. La loro condanna è alla prigionia eterna."
Aimi aveva sentito un brivido ed aveva guardato la gabbia da cui provenivano i singhiozzi.
"Mi sta mettendo alla prova? È un gesto di generosità che si aspetta?" si era chiesta.
"Mi compiaccio." aveva detto.

Shadow Lady si avvicinò alla ragazza che singhiozzava. Il suo viso non era stato ancora bendato. Alcune garze le coprivano le guance e la fronte, ma erano anche visibili in parte i segni che le deturpavano il viso.
"Deve esser un'altra vittima dell'Untore... sono già quattro" pensò Shadow Lady "userò con lei il fazzoletto magico che mi ha dato Demo."
Il gioiello sul bracciale che portava al polso sinistro si illuminò e dal nulla comparve un fazzoletto. Era un fazzoletto bianco come la neve, che emanava una luce azzurrognola. La ragazza si voltò.
"Chi sei?" chiese tra un singhiozzo e l'altro.
"Una che vuole fermare l'uomo che ti ha aggredito." rispose Shadow Lady.
"Non era un uomo" disse la ragazza "ma un mostro. Era altissimo... e muscoloso. Perchè mi ha fatto questo? Potevo dargli tutti i soldi che voleva." e cominciò a piangere.
Shadow Lady restò immobile in attesa. Un'altra ragazza accese la luce sul suo letto. "Che c'è?" chiese insonnolita.
"Vuoi aiutarmi a fermarlo?" chiese Shadow Lady alla ragazza con le garze sul viso. Si sedette lentamente sul letto accanto a lei.
La ragazza trattenne i singhiozzi "E che posso fare?"
"Resta solo ferma un secondo."
Shadow Lady le passò un lembo del fazzoletto sul viso, accanto alle garze e sopra le piaghe. Il lembo divenne rosso.
"Il fazzoletto ha assorbito il maleficio. Ora Demo potrà capire di cosa si tratta." pensò.
Si alzò.
"Grazie." disse.
"Ma chi c'è?" disse la voce di una terza ragazza.
Ma Shadow Lady era già sparita nella notte.

Al telegiornale una voce femminile leggeva. Sul televisore, in basso a destra appariva l'indicazione digitale dell'ora: le sei del mattino.
"In merito allo striscione apparso su una strada della nostra città, che si direbbe la sfida di Spark Girl ad un personaggio chiamato 'Untore', la polizia ha dichiarato che questo nome potrebbe essere riferito al maniaco che ha già aggredito e sfigurato quattro ragazze nelle ultime notti."
La cronista riprese fiato.
"Proprio la prossima notte la polizia attiverà un programma di protezione accuratamente studiato in questi giorni, per il quale sono stati mobilitati..."
Davanti alla televisione un uomo sedeva nell'ombra.
"Spark Girl" disse la sua voce "sarà divertente una sfida contro di te."
La sua mano trovò sul tavolino accanto una maschera che aveva le fattezze di un vecchio rugoso e cominciò ad accarezzarla dolcemente.

"Demota ci sei?" chiese Aimi. Era in pigiama e con una mano cercava di spostare un ciuffo che le finiva davanti agli occhi.
Nel soggiorno dell'appartamento trovò Vaar.
"Mia Signora, buongiorno." le disse il demone.
"Buongiorno a te, Vaar" disse Aimi "ci sono novità?"
"Nulla che non dicano anche i giornali, purtroppo. Comunque qualcosa di interessante c'è."
"Davvero? Demota dov'è?"
"Prega con rispetto la mia Signora di non disturbarlo. Sta eseguendo ancora indagini approfondite sul maleficio che ella sta affrontando."
Aimi annuì.
"Ed i giornali cosa dicono?"
"Una umana di nome Spark Girl ha sfidato l'Untore."
"Cosa?!" esclamò Aimi "quella ragazza dovrebbe fare più attenzione a chi sfida."
"È un desiderio di Aimi avvisarla del pericolo?" chiese Vaar.
"Forse lo farò" rispose Aimi.

"Sono contenta di averti trovato qui al bar." disse Lime.
A Shinichi cominciò a battere forte il cuore.
"Voleva vedere me?" si chiese.
"Devo chiederti scusa." continuò Lime.
"Di cosa?"
"Ieri ti ho aggredito quando hai nominato Spark Girl" spiegò "invece avevi ragione tu. Hai visto? Ha sfidato l'Untore."
Shinichi sorrise "Già..." ammise.
"Anche io in fondo" disse Shinichi "penso di avere esagerato. Vorrei scusarmi in qualche modo..."
"Credimi" protestò Lime "avevi tutte le ragioni. Ti ho rinfacciato di fare un lavoro che non ti mette direttamente a confronto con i criminali e poi ho scoperto che ti fa vedere le cose da una prospettiva diversa, ma assolutamente necessaria."
"Grazie" Shinichi era arrossito "comunque non volevo essere così brusco con te e mi sento in dovere di scusarmi."
"Offrimi la colazione e non ne parliamo più." propose Lime.
"Bene" disse Shinichi.
"Cavoli" pensò "volevo scusarmi in tutt'altro modo..."
Arrivarono al tavolo due caffè fumanti. Lime stava per bere un sorso al suo quando Shinichi parlò.
"C'è un'altra cosa che mi ha fatto pensare. Stamane presto ho chiamato l'ospedale per parlare con i medici delle ragazze aggredite. Una strana ragazza si è introdotta nella stanza. Il dottore mi ha fatto una descrizione piuttosto accurata... anche perchè era vestita in modo decisamente insolito. Riesci ad immaginare una ragazza bionda con un vestito nero corto ed attillato e con due ali da pipistrello?"
"Shadow Lady." pensò Lime.
"Scusa" disse "mi sono ricordata di una cosa importante. Ci vediamo."
Si alzò ed in pochi secondi fu fuori.
Shinichi guardò a lungo verso la porta da dove era uscita.
"Non sono riuscito ad invitarla al concerto" riflettè. Guardò sul tavolo il caffè di Lime ancora fumante "e nemmeno ad offrirle la colazione."

"Credi che la maschera dell'Untore sia in grado di lanciare un maleficio originato dalla forza della caparbietà umana?" chiese Aimi.
"Già" rispose Demota "ho controllato più volte. Le Pietre del Diavolo catalizzavano l'energia dell'egoismo, della caparbietà, della cattiveria degli esseri umani per convogliarla verso il diavolo custodito in esse. La maschera dell'Untore le trattiene in sè per liberarle quando viene lanciata la maledizione."
Aimi si alzò. Mosse alcuni passi nell'appartamento suo e di Demota tenendo le mani dietro la schiena. Vaar era sospeso in aria poco sopra il demone dall'aspetto di bambino.
Aimi si voltò.
"Hai scoperto altro?"
"Credo che la mascheri funzioni assorbendo, diciamo durante la giornata, la caparbietà del suo proprietario e la liberi quando lui la indossa. Ciò dà all'Untore una forza ed una agilità sovrumane. Il maleficio che ha segnato il volto delle ragazze non è altro che una metamorfosi originata dalla volontà del possessore della maschera."
"Ed è possibile spezzare il maleficio che trasforma in realtà il desiderio dell'Untore di sfigurare il volto delle sue vittime?"
"In teoria sì." rispose Demota "il maleficio svanirebbe con il passare degli anni, ma è possibile accelerare la guarigione delle ragazze permettendo all'energia di sfogarsi all'esterno."
"In che senso?"
"Le ragazze dovrebbero mostrarsi in presenza di umani che provino sentimenti opposti al rancore ed all'avversione nei loro confronti. La caparbietà trattenuta dalle loro piaghe si disperderebbe così all'esterno."
"Soltanto questo?"
"Sì, ma pensa agli effetti del maleficio. Ciascuna delle ragazze dovrebbe stare un paio di mesi in presenza di un ammiratore o anche pochi minuti accanto ad una persona sinceramente interessata a lei... ma troveresti un ammiratore per una ragazza divenuta all'improvviso orribile?"
"Capisco" disse Aimi con un sospiro "c'è dell'altro?"
"Qualcosa di buono" replicò Demota "la maschera dell'Untore non può accumulare molta energia. Se c'è una sola vittima a notte, è perchè dopo essere stata usata, la maschera rimane temporaneamente priva di poteri... e con essa l'Untore."
"Posso schivare il maleficio?" chiese Aimi.
"È sufficiente evitare che l'Untore ti guardi in volto."
"Beh" concluse Aimi "direi che ti sei fatto onore come al solito, Demota. Il nostro prossimo passo sarà dedicarci al pranzo, sono proprio affamata."
In quel momento qualcuno bussò.
"C'è nessuno? La signorina Aimi Komori?" disse una voce.
"La sua voce!" pensò Aimi.

   
 
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